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RUGBY SUPER 10 Il team manager rossoblù ha concluso la trattativa: il pilone Orlandi rimane, ma prima giocherà in Nuova Zelanda o Sud Africa
Scanavacca: «Sarà una FemiCz esplosiva»
«Ringiovanita la squadra e alzato il livello medio. Spiace per AJ Venter. Ci avevano proposto Collins. Il mercato è chiuso»
È tornato da una settimana di ferie a Formentera dove ha continuamente avuto telefonino e computer in funzione, e ieri il team manager Andrea Scanavacca ha concluso l'importante trattativa con Juan Pablo Orlandi.
Come è andata?«Abbiamo trovato l'accordo. Il giocatore è molto contento di tornare a Rovigo, anche se aveva puntato alla Francia dove non ha trovato una sistemazione idonea. Il fatto che fosse corteggiato pure da Overmach e Benetton, ma abbia preferito Rovigo, è una nostra vittoria. Ora forse effettuerà un'esperienza in Nuova Zelanda nell'Npc o in Sud Africa nella Currie Cup, l'abbiamo autorizzato e, al massimo, arriverà ad inizio ottobre in gran forma».
La posizione con De Marchi, Favaro e Vicerè.«Paradossalmente è stato più complicato arrivare a Vicerè, legato da un altro anno di contratto con l'Aquila. Abbiamo parlato con i dirigenti abruzzesi trovando un accordo. Senza fare pazzie, a parametro. Ora il presidente Vecchi e i dirigenti aquilani devono stabilire le modalità di pagamento. In merito a De Marchi e Favaro, giocatori del Treviso, da tempo Paolo Brizzante ha chiesto al Benetton se rientravano nei loro piani. Visto che non interessavano ai trevigiani abbiamo contattato e corteggiato a lungo i due ragazzi, appetiti da tutte le altre squadre del Super 10. Loro hanno dimostrato di voler venire a Rovigo e ci siamo accordati, la prossima settimana fisseremo un incontro con Treviso per il pagamento dei parametri».
Si è invertita la tendenza, ora i giocatori arrivano da Treviso ...«Siamo soddisfatti di questo, significa che Rovigo è tornato ad attrarre».
E Sartoretto?«Il caso è più complicato. Lui vuol venire, ma ha un altro anno di contratto con Treviso. Quindi dobbiamo trovare un accordo, magari per il prestito, altrimenti ci penseremo il prossimo anno e, a malincuore, cercheremo un altro trequarti».
Quando arriverà Faliva?«Ci dobbiamo vedere all'inizio della prossima settimana. C'è il problema della sua nuova attività, ma anche uno spiraglio affinchè arrivi a settembre-ottobre. Lo aspettiamo, è un elemento di qualità, esperto e bravo. L'ideale per far crescere i giovani e cementare il gruppo».
Mercato chiuso?«Sì, con Sartoretto o un altro trequarti. Non arriverà alcun numero 8».
Come sta vivendo questa nuova esperienza?«È affascinante. Lavoro con entusiasmo, conscio che ho tantissimo da imparare. Mi aiuta molto la solidità della società. Tutto è in prospettiva di creare una squadra giovane e di italiani, ciò richiederà dei sacrifici per un paio d'anni, ma poi si vedranno gli effetti grazie a un tecnico come Massimo Brunello che sposa appieno questa linea».
Qualche rammarico?«La partenza di Gasparini per le Fiamme Oro, la scelta di Baldo di andare a Viadana e il fatto di essere arrivati vicinissimi, ma in ritardo, a Chiesa, centro, capitano dell'Under 20, finito all'AlmavivA. Inoltre spiace che A.J. Venter abbia deciso di restare in Sud Africa quando sembrava fatta per un suo ritorno che sarebbe stato fantastico. Inoltre abbia dovuto lasciare Ayala, un gran giocatore e una gran persona, ma bisogna fare delle scelte anche spiacevoli».
Il colpo dell'estate?«La conferma di Reato».
Un sogno sfumato?«Mi era stato proposto Collins e portare un all black sarebbe stato oneroso, ma fantastico. Poi è andato a Tolone».
Come giudica la rosa?«Siamo riusciti a ringiovanirla e alzare il livello medio. Certo, il nostro budget ci impedisce di arrivare a 37-38 giocatori, ma siamo molto contenti. È una squadra esplosiva, con tanti giovani che vogliono emergere, altri che vogliono riscattarsi ed è rimasta l'ossatura. Insomma, un ottimo mix. Siamo messi bene anche come numero e qualità di italiani. Inoltre, ci siamo già mossi anche per il futuro, Rovigo è tornato ad affascinare ed ho notato tanta voglia di vestire il rossoblù, anche in giocatori sotto contratto con altri club. Sta crescendo la società e dobbiamo diventare più forti della squadra che scende in campo, questo sarà l'elemento vincente».
Paolo Ponzetti