macomemai ha scritto: 9 mar 2021, 15:28Non sono d'accordo con tutto questo catastrofismo. In fin dei conti la federazione ha un bel fondo da amministrare e tutti ( o almeno i papabili) citano persone esterne da mettere nei posti chiave. Tipo commissario interno anzichè esterno. Pertanto se si svolta si svolta, strada ce n'è, benzina anche, mettiamoci pilota e meccanico e si va. Spegnere il motore e buttar via le chiavi non è una soluzione. E per cortesia non tiratemi fuori " i gà svoltà per la ferrovia ... su consiglio di una vecchia zia.... di fantozziana memoria!
Ti spiego il catastrofismo.
Il mio almeno.
Con Gavazzi il nostro movimento ha impresso una formidabile accelerata in una direzione assolutamente precisa ed univoca:
-concentrazione di tutte le attenzioni, sia finanziarie, che tecniche che gestionali solo ed unicamente sul c.d. (molto c.d.) alto livello
-depauperamento totale di tutto il resto del movimento, con mortificazione sino a renderlo un fantoccio del campionato nazionale e delle serei minori
-ridimensionamento, causa lesina finanziaria, del progetto accademie territoriali
Il punto di arrivo di questa "lunga marcia" è un sistema in cui esista una ploverizzazione di club territoriali alla canna del gas che sospenderanno la costosa attività agonistica concentrandosi solo ed unicamente sulla formazione nella speranza di pescare qualche campioncino da passare al circuito accademie-franchigie in cambio di un pà di beneficienza spicciola, sotto forma di qualche pallone o mute da gioco; le accademie che dovrebbero sfornare giocatori per le franchigie e di lì per la nazionale, che resterebbero le uniche vere squadre esistenti in Italia.
Al di là della mia contrarietà personale a questo progetto di desertificazione una cosa appare chiara a chi voglia provare a guardare ai numeri anzichè alle rosate e talvolta interessate speranze:
-gli unici numeri in crescita sono quelli dei soldi, ma, attenzione, potrebbe chiudersi presto questa cornucopia. A causa degli "altri" numeri.
-le franchigie (adesso vedo tanta esaltazione perchè le zebre hanno vinto in tutto due partite contro straniere: il che dà l'idea di quale livello abbiamo toccato) a parte un exploit annuale del Benetton sono sportivamente fallimentari. Economicamente pure se si considera che senza il latte materno fir le zebre raccolgono un budget paragonabile a quello di una buona squadra di TOP10.
-la nazionale è diventata una specie di punching-ball per le avversarie tier 1: fatevi un giro su forum stranieri e troverete spessissimo l'espressione "five easy points".
Ora mi appare evidente una cosa: la strada intrapresa ha dato questi risultati, il presidente che ha guidato questo percorso è al passo d'addio, ma nessuno di quelli che ambirebbero a sostituirlo ha in progetto di cambiare strada. Nessuno, nemmeno il tanto temuto Innocenti che non riuscirà non solo a migliorare le sorti del rugby, ma nemmeno quelle del curling.
E allora dammi una ragione per non essere catastrofista. L'unica che adduci sono i soldi, Punto. Ma quelli come sono arrivati se ne andranno.
Questione di tempo mentre percorriamo una strada che continua a dare questi risultati.