Tighthead Thomas prrrrrrrrr.....
Moderatore: Emy77
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ellis
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RE: Re: RE: Re: RE: ...
Comunque:
- la Francia ha vinto il suo primo incontro al 5N al secondo anno, NOI al primo
-la Francia ha vinto per la prima volta in trasferta al 5N alla sua undicesima partecipazione, NOI all'ottava
- adesso ci basta vincere il nostro primo 6N entro il 2049 e completiamo il tris !!!
- la Francia ha vinto il suo primo incontro al 5N al secondo anno, NOI al primo
-la Francia ha vinto per la prima volta in trasferta al 5N alla sua undicesima partecipazione, NOI all'ottava
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- Willimoski
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Re: RE: Re: RE: ...
Che per far questo occorrono tanti soldi (i giocatori sono messi sottcontratto dalla federazione...) che la FIR non hakeis ha scritto:Piccolo contributo al dibattito.
5)E allora cosa bisogna fare per rimanere a questo livello ? Se la priorità sono la crescita di movimento si devono fare 4 selezioni (come le province irlandesi), mettere sotto contratto i 150 giocatori italiani di livello + 20 stranieri veramente utili e partecipare a Celtic league o al campionato francese (magari 1 squadra in Top 14 e 3 in PRO 2)
Cosa ne pensate ?
- Willimoski
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Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
Esatto e nel 2056 ci sarà il primo arbitro Italiano nel 6 nazioni...ellis ha scritto:Comunque:
- la Francia ha vinto il suo primo incontro al 5N al secondo anno, NOI al primo
-la Francia ha vinto per la prima volta in trasferta al 5N alla sua undicesima partecipazione, NOI all'ottava
- adesso ci basta vincere il nostro primo 6N entro il 2049 e completiamo il tris !!!
Anch ese dai conti della francia, dovremmo togleire gli anni dal 1915 al 1919 e dal 1931 al 1946...21 anni...
Il primo torneo lo vinciamo nel 2024 !
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ian
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RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
bene, faccio giusto in tempo, se andavamo al 2049 avevo qualche dubbio.
THE HAMMER
- Tanu
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RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
Volevo solo dire che Tighthead Thomas è un nome di fantasia, in quanto signfica "Tommaso Pilonedestro"
In realtà gli articoli non erano altro - come già spiegato sul 3d planet rugby - che un copia incolla di vari interventi sul FORUM, e non l'opinione del sito. Gli interventi contro l'Italia erano principalmente di 2/3 Argentini (un certo Julian che si distingue per i suoi interventi anti-Italia) e un paio di irlandesi sbronzi.
In realtà gli articoli non erano altro - come già spiegato sul 3d planet rugby - che un copia incolla di vari interventi sul FORUM, e non l'opinione del sito. Gli interventi contro l'Italia erano principalmente di 2/3 Argentini (un certo Julian che si distingue per i suoi interventi anti-Italia) e un paio di irlandesi sbronzi.
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KAIL
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ho letto entrambi gli articoli su planet rugby, uno a favore della tesi e uno contro. erano stati evidentemente scritti ad arte con l'unico fine di fare un po' di dibattito. nonc redo nessuno abbia mai pensato seriamente a far uscire l'italia dal sei nazioni.
per me van prese per quello che sono, magari come spunto appunto di discussione sul reale sviluppo del rugby italiano, ma sapendo che non è in discussione la nostra partecipazione al torneo. specie con interessi economici in aumento, visto che in italia il rugby sta prendendo sempre più spazio nei media e gli organizzatori non sono così fessi da giocarsi il paese con le potenzialità di crescita più alte in proporzione.
per me van prese per quello che sono, magari come spunto appunto di discussione sul reale sviluppo del rugby italiano, ma sapendo che non è in discussione la nostra partecipazione al torneo. specie con interessi economici in aumento, visto che in italia il rugby sta prendendo sempre più spazio nei media e gli organizzatori non sono così fessi da giocarsi il paese con le potenzialità di crescita più alte in proporzione.
- greg70
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Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
no... non cadrò nella provocazione...Tanu ha scritto:(...) e un paio di irlandesi sbronzi.
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napocapo
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RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
perso seriamente che i due articoli, firmati con nomi di fantasia tipo gigi il pilone e toni la seconda, fossero un modo simpatico di mettere in circolazione una discussione che probabilmente si fa nei pub anglosassoni dei due continenti (ma anche negli spogliatoi).
L'Europa (dell'IRB!), in una spinta all'allargamento della base economica, ha scelto dopo il 95 di vedere come migliorarsi, ha selezionato l'Italia perchè era decente come gioco ed in prospettiva economica (le altre erano Russia, Georgia, che però era il catino di giocatori della Russia, romania, troppo povera, spagna e germania inconsistenti).
Ha accettato quindi: primo, di confrontarsi, e sono venute le vittorie dal 95 al 97, senza però sbilanciarsi. nel 2000 siamo entrati, ed abbiamo pagato dazio sino al 2003.
Dopo anche i mondiali vissuti da protagonista, tutti, italiani e stranieri, aspettavano una esplosione che di anno in anno si rimandava: questa attesa, era però l'attesa di qualcosa di clamoroso, che non avveniva, non avviene e non avverrà.
La realtà è meno spettacolare ma più sostanziosa: la crescita c'era, c'è, non è terminata, anzi, vi è molto spazio per migliorare.
Loro, da fuori, ci hanno visto come un oggetto misterioso, ed è comprensibile come non comprendano e ci mettano in discussione: d'altronde, per loro, fa più audience la vittoria in Scozia o il pareggio in Galles, per prendersi in giro a vicenda (v'ha battuto pure l'Italia hahahahah)
che la svegliata che sta dandosi il rugby in Italia da 5 anni a questa parte: nuove squadre, attenzione ai vivai, una opinione pubblica che incomincia a vederlo, riconoscerlo, parlarne.
Voler adesso come adesso, per noi italiani, vedere le nostre squadre di club forti in europa subito è gravissimo peccato di superbia e superficialità.
sTA A NOI RUGBYSTI ITALIANI pretendere dalla nostra federazione più investimenti nei vivai, attenzione nella crescita di TUTTI I GIOVANI, non solo quelli più visibili (o PIù FACILMENTE VISIBILI), più attenzione per il movimento, cioè TUTTE LE PICCOLE SQUADRE, in special modo quelle che nacono in luoghi prima scoperti e/o desolati: la scommessa del nostro rugby, ora, non è con (o contro) le realtà consolidate di altri paesi, ma di conquistare quote sempre maggiori di giovani di prima mano, o anche scarti di altri sport.
Il manager della nostra nazionale, che ha giocato nel 6 nazioni, intervistato durante una trasmissione di calcio, ha dato la differenza tra noi e le federazioni con cui vogliamo confrontarci: tra tutti, dai pulcini agli old, siamo 55 mila praticanti: siamo meno della metà dei praticanti figiani, che tra tutte le isole non fanno gli abitanti di Verona!!!!
epperò se perdiamo (meritatamente, per fortuna, in questo sport) con le fiji ci incazziamo e ci diamo addosso: ma che pretendiamo,le nozze coi funghi?????
Allora è giusto il dibattito di planet rugby, gli stranieri si chiedono(anche un pò preoccupati) il rugby in italia farà la fine del tennis (popolarità coi campioni, poi scomparsa) o la via della pallavolo (rotto il distacco con i migliori, crescita esponenziale consolidata) ?
Il volley ha il culo di essere indoor, ci si sporca poco, lo giocano tutti a scuola (e per questo piace a tutte le mamme) e ci giocano anche le ragazze (e tira più un pelo ......, specialmente in età adolescenziale) per cui fargli concorrenza è dura.
Potremmo iniziare a rompere le bolas al calcio, ma ci mangiano in troppi reagiranno (e già reagiscono: vedi l'ostracismo del rugby su tutte le reti generaliste nelle trasmissioni sportive)
violentemente ad ogni tentativo di diminuzione del loro catino di utenza.
Ma la via è obbligata: ampliare il catino di utenza!
L'Europa (dell'IRB!), in una spinta all'allargamento della base economica, ha scelto dopo il 95 di vedere come migliorarsi, ha selezionato l'Italia perchè era decente come gioco ed in prospettiva economica (le altre erano Russia, Georgia, che però era il catino di giocatori della Russia, romania, troppo povera, spagna e germania inconsistenti).
Ha accettato quindi: primo, di confrontarsi, e sono venute le vittorie dal 95 al 97, senza però sbilanciarsi. nel 2000 siamo entrati, ed abbiamo pagato dazio sino al 2003.
Dopo anche i mondiali vissuti da protagonista, tutti, italiani e stranieri, aspettavano una esplosione che di anno in anno si rimandava: questa attesa, era però l'attesa di qualcosa di clamoroso, che non avveniva, non avviene e non avverrà.
La realtà è meno spettacolare ma più sostanziosa: la crescita c'era, c'è, non è terminata, anzi, vi è molto spazio per migliorare.
Loro, da fuori, ci hanno visto come un oggetto misterioso, ed è comprensibile come non comprendano e ci mettano in discussione: d'altronde, per loro, fa più audience la vittoria in Scozia o il pareggio in Galles, per prendersi in giro a vicenda (v'ha battuto pure l'Italia hahahahah)
che la svegliata che sta dandosi il rugby in Italia da 5 anni a questa parte: nuove squadre, attenzione ai vivai, una opinione pubblica che incomincia a vederlo, riconoscerlo, parlarne.
Voler adesso come adesso, per noi italiani, vedere le nostre squadre di club forti in europa subito è gravissimo peccato di superbia e superficialità.
sTA A NOI RUGBYSTI ITALIANI pretendere dalla nostra federazione più investimenti nei vivai, attenzione nella crescita di TUTTI I GIOVANI, non solo quelli più visibili (o PIù FACILMENTE VISIBILI), più attenzione per il movimento, cioè TUTTE LE PICCOLE SQUADRE, in special modo quelle che nacono in luoghi prima scoperti e/o desolati: la scommessa del nostro rugby, ora, non è con (o contro) le realtà consolidate di altri paesi, ma di conquistare quote sempre maggiori di giovani di prima mano, o anche scarti di altri sport.
Il manager della nostra nazionale, che ha giocato nel 6 nazioni, intervistato durante una trasmissione di calcio, ha dato la differenza tra noi e le federazioni con cui vogliamo confrontarci: tra tutti, dai pulcini agli old, siamo 55 mila praticanti: siamo meno della metà dei praticanti figiani, che tra tutte le isole non fanno gli abitanti di Verona!!!!
epperò se perdiamo (meritatamente, per fortuna, in questo sport) con le fiji ci incazziamo e ci diamo addosso: ma che pretendiamo,le nozze coi funghi?????
Allora è giusto il dibattito di planet rugby, gli stranieri si chiedono(anche un pò preoccupati) il rugby in italia farà la fine del tennis (popolarità coi campioni, poi scomparsa) o la via della pallavolo (rotto il distacco con i migliori, crescita esponenziale consolidata) ?
Il volley ha il culo di essere indoor, ci si sporca poco, lo giocano tutti a scuola (e per questo piace a tutte le mamme) e ci giocano anche le ragazze (e tira più un pelo ......, specialmente in età adolescenziale) per cui fargli concorrenza è dura.
Potremmo iniziare a rompere le bolas al calcio, ma ci mangiano in troppi reagiranno (e già reagiscono: vedi l'ostracismo del rugby su tutte le reti generaliste nelle trasmissioni sportive)
violentemente ad ogni tentativo di diminuzione del loro catino di utenza.
Ma la via è obbligata: ampliare il catino di utenza!
- Willimoski
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- Iscritto il: 9 lug 2003, 0:00
- Località: Provincia di Torino
RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
La critica peggiore dell'articolo non era ai giocatori italiani, ma al livello bassissimo del nostro campionato.
E qui aveva ragione
E qui aveva ragione
-
kocis1968
- Messaggi: 21
- Iscritto il: 18 mag 2006, 16:02
penso che alzare il livello di gioco nei campionati sia molto difficile soprattutto
perchè andrebbe migliorato nelle categorie basse , cioè dalla 15 / 17 in poi.
i soldi per buoni allenatori mancano , le società non spendono soldi per
costruire giocatori in casa , è più facile comprare un argentino già esperto
o un neozelandese a gettone , costa meno e soprattutto è più facile.
Visto che siamo in tema di livello di gioco nella mia toscana ci sono campionati giovanili ridicoli in cui si gioca una forse due partite all'anno le
altre finiscono un tot a zero.
Tutti hanno il sacrosanto diritto di giocare a rugby ma se si vuole veramente
alzare il livello di gioco dobbiamo cominciare dalle categorie inferiori e fare
dei campionati nazionali di alto livello con retrocessioni e promozioni anche
e soprattutto nelle categorie inferiori,obbligando le società ad investire nei
propri vivai.
perchè andrebbe migliorato nelle categorie basse , cioè dalla 15 / 17 in poi.
i soldi per buoni allenatori mancano , le società non spendono soldi per
costruire giocatori in casa , è più facile comprare un argentino già esperto
o un neozelandese a gettone , costa meno e soprattutto è più facile.
Visto che siamo in tema di livello di gioco nella mia toscana ci sono campionati giovanili ridicoli in cui si gioca una forse due partite all'anno le
altre finiscono un tot a zero.
Tutti hanno il sacrosanto diritto di giocare a rugby ma se si vuole veramente
alzare il livello di gioco dobbiamo cominciare dalle categorie inferiori e fare
dei campionati nazionali di alto livello con retrocessioni e promozioni anche
e soprattutto nelle categorie inferiori,obbligando le società ad investire nei
propri vivai.
-
MAX_AM
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- Iscritto il: 22 feb 2007, 14:13
- Località: VR
Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
Condivido in pieno quello che scrivi (non fosse altro che per aver nominato la città di Veronanapocapo ha scritto:perso seriamente che i due articoli, firmati con nomi di fantasia tipo gigi il pilone e toni la seconda, fossero un modo simpatico di mettere in circolazione una discussione che probabilmente si fa nei pub anglosassoni dei due continenti (ma anche negli spogliatoi).
L'Europa (dell'IRB!), in una spinta all'allargamento della base economica, ha scelto dopo il 95 di vedere come migliorarsi, ha selezionato l'Italia perchè era decente come gioco ed in prospettiva economica (le altre erano Russia, Georgia, che però era il catino di giocatori della Russia, romania, troppo povera, spagna e germania inconsistenti).
Ha accettato quindi: primo, di confrontarsi, e sono venute le vittorie dal 95 al 97, senza però sbilanciarsi. nel 2000 siamo entrati, ed abbiamo pagato dazio sino al 2003.
Dopo anche i mondiali vissuti da protagonista, tutti, italiani e stranieri, aspettavano una esplosione che di anno in anno si rimandava: questa attesa, era però l'attesa di qualcosa di clamoroso, che non avveniva, non avviene e non avverrà.
La realtà è meno spettacolare ma più sostanziosa: la crescita c'era, c'è, non è terminata, anzi, vi è molto spazio per migliorare.
Loro, da fuori, ci hanno visto come un oggetto misterioso, ed è comprensibile come non comprendano e ci mettano in discussione: d'altronde, per loro, fa più audience la vittoria in Scozia o il pareggio in Galles, per prendersi in giro a vicenda (v'ha battuto pure l'Italia hahahahah)
che la svegliata che sta dandosi il rugby in Italia da 5 anni a questa parte: nuove squadre, attenzione ai vivai, una opinione pubblica che incomincia a vederlo, riconoscerlo, parlarne.
Voler adesso come adesso, per noi italiani, vedere le nostre squadre di club forti in europa subito è gravissimo peccato di superbia e superficialità.
sTA A NOI RUGBYSTI ITALIANI pretendere dalla nostra federazione più investimenti nei vivai, attenzione nella crescita di TUTTI I GIOVANI, non solo quelli più visibili (o PIù FACILMENTE VISIBILI), più attenzione per il movimento, cioè TUTTE LE PICCOLE SQUADRE, in special modo quelle che nacono in luoghi prima scoperti e/o desolati: la scommessa del nostro rugby, ora, non è con (o contro) le realtà consolidate di altri paesi, ma di conquistare quote sempre maggiori di giovani di prima mano, o anche scarti di altri sport.
Il manager della nostra nazionale, che ha giocato nel 6 nazioni, intervistato durante una trasmissione di calcio, ha dato la differenza tra noi e le federazioni con cui vogliamo confrontarci: tra tutti, dai pulcini agli old, siamo 55 mila praticanti: siamo meno della metà dei praticanti figiani, che tra tutte le isole non fanno gli abitanti di Verona!!!!
epperò se perdiamo (meritatamente, per fortuna, in questo sport) con le fiji ci incazziamo e ci diamo addosso: ma che pretendiamo,le nozze coi funghi?????
Allora è giusto il dibattito di planet rugby, gli stranieri si chiedono(anche un pò preoccupati) il rugby in italia farà la fine del tennis (popolarità coi campioni, poi scomparsa) o la via della pallavolo (rotto il distacco con i migliori, crescita esponenziale consolidata) ?
Il volley ha il c*** di essere indoor, ci si sporca poco, lo giocano tutti a scuola (e per questo piace a tutte le mamme) e ci giocano anche le ragazze (e tira più un pelo ......, specialmente in età adolescenziale) per cui fargli concorrenza è dura.
Potremmo iniziare a rompere le bolas al calcio, ma ci mangiano in troppi reagiranno (e già reagiscono: vedi l'ostracismo del rugby su tutte le reti generaliste nelle trasmissioni sportive)
violentemente ad ogni tentativo di diminuzione del loro catino di utenza.
Ma la via è obbligata: ampliare il catino di utenza!
aggiungo che mettere in coda a quelle tremende trasmissioni di sport (che parlano solo di c*****
Tutto questo può aiutare a far sapere che il rugby esiste anche quando la Nazionale non gioca/vince.
Personalmente (xò sono di parte) credo che il rugby abbia dalla sua un formidabile pregio educativo che è il concetto di squadra: un qualcosa che non esiste in nessun altro sport (c***** compreso). Questo dovrebbe essere lo spot principale del rugby ...
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salomon
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RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
vi porto la descrizione di quel che sta cambiando a roma... da una decina d'anni il movimento si sta espandendo in maniera esponenziale, il lavoro fatto nelle scuole è mirabile, il nummero dei tesserati è raddoppiato. l'alto livello è divenuto una realtà grazie all'esplosione della capitolina ed al consolidamento di glorie del passato come rugby roma e pol. lazio (encomiabile il loro progetto che punta tutto sui giovani del proprio vivaio e di altri vivai). sono nate altre decine di società con grandi ambizioni (Hdemia) o a scopo puramente amatoriale (Namau, Valle Aniene, Neroniana, All Reds e chi più ne ha più ne metta). risultato, allargamento impensato del bacino d'utenza, netto miglioramento qualitativo e quantitativo delle "risorse umane" (quanto odio questa definizione". è un movimento che sta partendo dal campo, dai giocatori... bisognerà aspettare un altro po' di tempo per poter avere anche quadri dirigenziali, allenatori, arbitri e tutte le categorie professionali che ruotano intorno al rugby di alto livello. Ma come incipit non è male, fa parte della storia più bella del rugby, quella gallese scozzese e irlandese, (agli inglesi spocchiosi lasciamo i loro gingilli), una base popolare che va al campo per divertirsi in una "piacevole anarchia", un'orgia sportiva non controllata che per ora sta rimpinzando le fila della fanteria. per i comandanti c'è tempo si formeranno con l'esperienza sul campo.
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118
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Re: RE: Re: RE: ...
crescita esponenziale? dove? il movimento cresce ma il super10 rimane sempre + indietro e le ultime decisioni della federazione non aiutano..come detto dal capitano nel forum la nazionale no rispecchia il nostro movimento (purtroppo) quindi è ora che cresca il movimento...Ta'Ausatu ha scritto:ragazzi,se battiamo il Galles siamo ottavi al mondo.quanti l'avrebbero detto una decina di anni fa? e visto la crescita esponenziale del nostro movimento,dove potremmo arrivare fra altri 10 anni? se il signor Thomas preferisce i pumas sono fattacci suoi,noi ci giochiamo il 6 nazioni a testa alta e per questo anno il cucchiaio di legno se lo può infilare dove meglio crede.
mi piace l'analisi di teodoro.
l'articolo (o tale) a nostro favore mi fa tristezza...sai come un viaggio a roma è sempre bello...manacava che scriveva andare a buenos aires costa troppo e non c'è ryanair quindi lasciamo l'italia nel 6 nazioni, anzi mettiamo il belgio che bruxelles è a 2 ore di treno da londra!!!
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flankerino
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Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: RE: ...
Si, ma se ha ragione non mi può "proporre" l'Argentina, che ha un livello inferiore al nostro.Willimoski ha scritto:La critica peggiore dell'articolo non era ai giocatori italiani, ma al livello bassissimo del nostro campionato.
E qui aveva ragione