Inviato: 8 mar 2004, 13:36
Non mi importa che l\'Italia abbia vinto più di quanto mi importi che l\'Italia abbia perso. Se devo anzi dire la mia, mi è piaciuta di più in attacco l\'Italia contro l\'Inghilterra. Tutto sommato questa partita rischia di passare alla storia come la più brutta di questo 6 nazioni.
<BR>Ci sono altre cose che mi piace ricordare. Il tempo sarà la fucina che trasforma in scorie i ricordi inutili e mantiene quelli che valgono. Col passare dei giorni saprò se la Trattoria da Olindo mi sarà più cara di altro, se sarò più legato a quello scorcio del Pantheon piuttosto che alla pinta di Menabrea a S.Lorenzo.
<BR>Resta come sottofondo quel senso di ubriacatura, tutto mio particolare, che mi assale ogni volta che mi lascio stupire dalla casualità degli incontri. Il dispiacere nel prendere atto che in ogni legame della vita, più o meno saldo, ci è concesso un tempo imprevisto e a noi ignoto. Vorremmo poter allungare questo tempo a qualunque costo, eppure non è possibile, neanche di cinque fottutissimi minuti. Ho schivato Amarone e Fanarone per un pelo, peccato. Anche qui, questione di tempo.
<BR>Ecco, non ci si può fare niente.
<BR>Domenica a Roma ho salutato la Yeta, sopraggiunta per motivi del tutto suoi. Ne dovrò fare a meno 3 settimane. Sarà stato che giocavo fuori casa, e io fuori casa sono più vulnerabile, ma ho accusato il colpo. Mi guardavo dentro, col mio magone, e non mi riconoscevo più. Possibile? Io, distaccato e freddo per vox populi, che me la prendo così a cuore?
<BR>Il fatto è che sto \"invecchiando\", e giocare a rugby non fa che peggiorare la situazione. Ogni volta che scendo in Italia vedo i miei genitori più curvi, mio nipote di una spanna più alto, sento le candele che si spengono alle mie spalle, questa fila di candele spente che si allunga sempre di più, e io non posso farci un c4$$o di niente!
<BR>Allora, con la pazienza del più paziente dei cinesi, aspetto il prossimo anno, o altre occasioni, per reincontrarmi con Jimmi, Neroz, per poter sfogliare qualche momento col Bobo, per organizzarci meglio e vederci in più persone e più a lungo, penso di programmare soggiorni più lunghi per poter accettare l\'invito di Pippo e Pippa a Civitavecchia, per poter trascorrere più tempo con tutti, per invitare a cena fuori Luighi per ringraziarlo del complimento (peraltro corrisponde alla più assoluta verità. Sono effettivamente bellissimo. E la cosa risalta di più quando sono vicino ad Alpha e Neroverde).
<BR>Lo sforzo patetico, insomma, di grattare dal fondo del sacco un cinque-dieci minuti di più, perché io voglio un po\' più di tempo per le cose e le persone a cui tengo, sottraendolo alle cose cui non tengo e che invece sembra ti rimangano attaccate addosso come quelle pannocchiette che ci lanciavamo da bambini per gioco. Per ingannare nel vero senso della parola il tempo: una schinca da una parte, una finta dall\'altra, trovo il buco, piazzo lo scatto. Davanti ho il campo libero, corro. Questa volta ti ho fottuto, tempo bastardo. La guerra la vincerai tu, ma almeno qualche volta sarò io a mettertelo in quel posto, la prossima volta che ti avrò chiesto due ore per queste cose e invece te ne avrò rubate tre.
<BR>Meta.
<BR>
<BR>G.
<BR>Ci sono altre cose che mi piace ricordare. Il tempo sarà la fucina che trasforma in scorie i ricordi inutili e mantiene quelli che valgono. Col passare dei giorni saprò se la Trattoria da Olindo mi sarà più cara di altro, se sarò più legato a quello scorcio del Pantheon piuttosto che alla pinta di Menabrea a S.Lorenzo.
<BR>Resta come sottofondo quel senso di ubriacatura, tutto mio particolare, che mi assale ogni volta che mi lascio stupire dalla casualità degli incontri. Il dispiacere nel prendere atto che in ogni legame della vita, più o meno saldo, ci è concesso un tempo imprevisto e a noi ignoto. Vorremmo poter allungare questo tempo a qualunque costo, eppure non è possibile, neanche di cinque fottutissimi minuti. Ho schivato Amarone e Fanarone per un pelo, peccato. Anche qui, questione di tempo.
<BR>Ecco, non ci si può fare niente.
<BR>Domenica a Roma ho salutato la Yeta, sopraggiunta per motivi del tutto suoi. Ne dovrò fare a meno 3 settimane. Sarà stato che giocavo fuori casa, e io fuori casa sono più vulnerabile, ma ho accusato il colpo. Mi guardavo dentro, col mio magone, e non mi riconoscevo più. Possibile? Io, distaccato e freddo per vox populi, che me la prendo così a cuore?
<BR>Il fatto è che sto \"invecchiando\", e giocare a rugby non fa che peggiorare la situazione. Ogni volta che scendo in Italia vedo i miei genitori più curvi, mio nipote di una spanna più alto, sento le candele che si spengono alle mie spalle, questa fila di candele spente che si allunga sempre di più, e io non posso farci un c4$$o di niente!
<BR>Allora, con la pazienza del più paziente dei cinesi, aspetto il prossimo anno, o altre occasioni, per reincontrarmi con Jimmi, Neroz, per poter sfogliare qualche momento col Bobo, per organizzarci meglio e vederci in più persone e più a lungo, penso di programmare soggiorni più lunghi per poter accettare l\'invito di Pippo e Pippa a Civitavecchia, per poter trascorrere più tempo con tutti, per invitare a cena fuori Luighi per ringraziarlo del complimento (peraltro corrisponde alla più assoluta verità. Sono effettivamente bellissimo. E la cosa risalta di più quando sono vicino ad Alpha e Neroverde).
<BR>Lo sforzo patetico, insomma, di grattare dal fondo del sacco un cinque-dieci minuti di più, perché io voglio un po\' più di tempo per le cose e le persone a cui tengo, sottraendolo alle cose cui non tengo e che invece sembra ti rimangano attaccate addosso come quelle pannocchiette che ci lanciavamo da bambini per gioco. Per ingannare nel vero senso della parola il tempo: una schinca da una parte, una finta dall\'altra, trovo il buco, piazzo lo scatto. Davanti ho il campo libero, corro. Questa volta ti ho fottuto, tempo bastardo. La guerra la vincerai tu, ma almeno qualche volta sarò io a mettertelo in quel posto, la prossima volta che ti avrò chiesto due ore per queste cose e invece te ne avrò rubate tre.
<BR>Meta.
<BR>
<BR>G.