rebel ha scritto:Tanu ha scritto:rebel ha scritto: Vuoi dire che l'incontro sarà organizzato dalla Gazzetta dello Sport? Proprio quel giornale con la carta rosa? Mamma mia! Cos'è successo? Qualcuno a spiegato loro che ci sono altri SPORT oltre a Calcio, Moto e F1? Che mondo......
Credo che se entrano al fianco della FIR, non lo faranno relegando il rugby a trafiletto in 39° pagina.
Se dovessero dare ampio risalto al rugby, credo che sarà un fatto positivo. Gazzetta ha dei grandi giornalisti che conoscono molto bene il rugby (Pastonesi, Gobbi, Buongiovanni, Castaldini, battaggia per citarne alcuni) quindi potrebbe anche produrre della qualità. Sarà il mercato a dire se vale investire nel rugby, perchè noi possiamo lamentarci, trovarlo vomitevole, immorale e quel che vi pare, ma se l'unghia incarnita di Del Piero fa più notizia di una meta di Bergamasco, Gazzetta è un prodotto che deve seguire le richieste del mercato. So che è brutto sentirselo dire, ma così va il mondo.
Che i giornalisti citati conoscano bene il rugby lo riconosco, che poi alcuni lo presentino in modo che i soliti stereotipi di sport violento vengano rafforzati anzichè estirpati è altrettanto vero, vedi foto con giocatori insanguinati (quando c'erano, volendo altre foto da inserire)..... articolo su Troncon in cui non si parla della sua meravigliosa carriera ma si titola sui suoi 100 e passa punti di sutura con tanto di indicazione fotografica delle ferite sul corpo..... del dibattito, stavolta non a fondo giornale (dove è di solito relegato il rugby) sulla "cattiveria" di Bergamauro che gli è costata la recente squalifica e altri edificanti esempi di giornalismo vomitevole che mi fanno pensare che se la Gazzetta non pensa al rugby forse è meglio!
Non voglio per forza difendere dei colleghi, ma vorrei fare un paio di precisazioni.
Spesso (non sempre, ma nel 90% dei casi) titoli e foto non sono scelte dall'autore dell'articolo, ma vi sono titolisti o è il caporedattore o addirittura il direttore a sceglierli. Spesso il giornalista propone un titolo, ma non sempre è quello scelto. Idem per le foto. A me è successo spesso di vedere pubblicato il mio articolo con un titolo o una foto che poco o nulla avevano a che fare con il pezzo scritto.
In secondo luogo, purtroppo, il rugby ancora non è uno sport seguitissimo. Diciamo che ogni 100 lettori della Rosea, 10 sono appassionati, 20-30 seguono casualmente il rugby durante il 6N, il resto a malapena sa che la palla è ovale. Chi "comanda" nel giornale vuole vendere il prodotto. E, purtroppo, la foto di un giocatore insanguinato o un titolo a effetto fanno fermare il lettore casuale sulla pagina e gli fanno venir voglia di leggere l'articolo. Sesso & violenza sono, purtroppo, i temi che più interessano il lettore medio.
Per far capire l'andazzo, vi faccio un esempio del mio blog, capitato proprio settimana scorsa. Rugby 1823 va abbastanza bene, sono soddisfatto delle visite e spero di offrire un servizio ovale decente. Nell'ultimo mese ho avuto una media di x visitatori giornalieri, con buone punte durante i live blogging o quando ho scritto articoli particolarmente azzeccati sul rugby. E intendo il rugby vero, quello giocato, quello che interessa gli appassionati. Ebbene, negli ultimi giorni ho dedicato due post all'accusa di stupro nei confronti dei 4 giocatori della nazionale inglese. In quei due giorni il mio blog ha fatto il botto. Gli x visitatori medi si sono moltiplicati, raggiungendo il mio "record" di visite da quando esiste Rugby 1823. Posso dirvi che, se da un lato ero contento perché "campo" delle visite, dall'altra mi ha depresso non poco. Parlare di rugby su un blog di rugby "vende" molto meno che parlare di scandali, sesso e violenza... e se vale per me, immaginatevi per i quotidiani...