per esempio, verso meta' partita un centro scozzese poteva scegliere se andare a provare a rompere il placcaggio di mauro o di Gonzalo (credo...) ed e' andato su Mauro, che l'ha incartato. Dopo il raggruppamento, quando la palla si e' spostata, i compagni di quel giocatore "tonto" (capitemi...) sono chiaramente andati a spiegargli che, potendo scegliere, doveva andare sull'altro. Ogni volta che potevano scegliere, gli scozzesi NON andavano da Mauro - peccato che lui fosse quasi dappertutto, in zona di contatto in prima, seconda e terza fase! Presente sulle penetrazioni attorno alla mischia, sull'apertura - e sui centri, nella stessa azione!
Qualcosa di assolutamente simile si puo' dire per Sergione...
Il problema e che questi due giocatori si sentono sempre piu' responsabilizzati - anche troppo! - e cominciano ad avere la sensazione che devono ogni volta fare "un numero" per far "girare" la partita... cosi' fanno "troppo" e troppo da soli, sia in attacco che in difesa... cosi' il tessuto della squadra va a farsi benedire ed ognuno comincia a voler fare la differenza da solo, che e' l'inizio di molte sconfitte nel rugby.
Va bene fare "il" numero, ma non ne puoi fare in continuazione, altrimenti ti stanchi troppo, ti innervosisci, sbagli, perdi il contatto con i tuoi compagni... e magari cominci all'inizio del secondo tempo a voler mettere punizioni calciabili in touche, oppure a mettere le dita negli occhi agli avversari... Sergio e Mauro non possono fisicamente fare un Sei Nazioni continuativamente a quel livello, da soli...
Gli ultimi dieci minuti mi ha fatto molto male vederli ritornare in difesa camminando e scuotendo la testa dalla frustrazione mentre gli Scozzesi giocavano la palla... la loro frustrazione era anche la mia...
A parte loro, Zanni ha "giocato" una mezz'ora nel primo tempo e Bortolami ha "giocato" una mezz'ora nel secondo tempo.
Tra gli altri ci sono stati un paio di casi: Mirco in difesa ha giocato benissimo - lui era l'altro giocatore in grado di incidere attivamente per tre o quattro fasi consecutive, senza prendersi pause: placcava, si rialzava di scatto, si ripiazzava, ed era pronto a riplaccare, ecc... si vedeva che gli avversari lo rispettavano...
peccato che in attacco corresse laterale come gli altri tre quarti... cosi' non faremo mai paura a nessuno...
Anche Perugini e Nieto si sono fatti rispettare degli avversari, pur non avendo fatto niente di che'...
Per Griffen c'e' da fare un discorso a parte: lui e' uno che "giocherebbe" - lui le cose le vede, sa cosa fare, ha personalita', ha delle idee, ha la gestualita', i compagni e gli avversari lo rispettano - ma evidentemente ha dei problemi sul fisico. Problemi fisici / di tenuta che non sono stati evidenti in Canavosio, ma -putroppo purtroppo! - in questa partita gli e' mancato tutto il resto che ha dimostrato Griffen
Gli altri: niente. Da piangere.
I giovincelli non hanno fatto niente di meglio di quelli con maggiore esperienza, ma almeno sono giovani e magari possono migliorare... magari...
Quelli che avevano la concreta possibilita' di dimostrare di valere finalmente la maglia da titolare stabilmente (penso, per esempio, a Pratichetti...), hanno fallito la partita in modo pesantissimo
Marcato e McLean sono entrati nell'ottica di Mauro e Sergio (qua devo inventarmi qualcosa ad ogni giocata!...) e si sono fatti prendere dalla frenesia facendo veramente TANTI errori...
Quello che mi ha piu' di tutto buttato giu' e' stato vedere i giocatori nascondersi, togliersi, temere il contatto... certi si vedeva proprio che speravano che la palla / il gioco andassero da un'altra parte...