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Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 9:57
da pilonegrosso
Non vorrei banalizzare, ma, al momento di trarre qualche conclusione da tante intelligenti considerazioni, manca un presupposto fondamentale cioè come lo staff della nazionale cerchi o meno di adattare i nostri alle nuove situazioni di gioco. Già l'impiego fuori ruolo cozza contro un rugby piu' tecnico e piu' veloce e la maggiore specializzazione dell'estremo lo conferma. La necessità di modificare la strategia degli avanti ha inoltre in parte indebolito il nostro punto di forza degli ultimi anni. Di Mallett salverei l'indicazione sulla necessità di un'apertura piu' fisica (vedi anche nel mondo tutti gli infortuni dei numeri 10) e sull'ossessione del placcaggio, condizione però necessaria ma non sufficiente. Forse qualche sperimentazione con la nazionale A anche in incontri non ufficiali non guasterebbe.
pilonegrosso

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 11:35
da ayr
diddi ha scritto: In questi giorni ho latitato dal forum, ho visto i tuoi post ma effettivamente, non avendo tempo, non ho risposto.
Per quel poco che ho potuto analizzare (conosco abastanza bene i dati dell'Inghilterra, benino quelli dell'Irlanda, maluccio quelli della Scozia), il problema di quest'anno è che abbiamo buone statistiche, tali da far pensare a partite equilibrate, e per contro risultati catastrofici.

Direi che la difesa è su buoni standard, mentre l'attacco è deficitario. Però, se confrontiamo i dati sulle scelte di gioco (possessions kicked/played), notiamo come, in confronto alla gestione BBZ, c'è stato un notevole aumento di gioco (sì, proprio quello che, secondo molti qui, "non abbiamo").

Secondo me il problema è diametralmente opposto, ne abbiamo TROPPO!
Diddi,

Problema 1: Linee di corsa a tagliare il campo - contro la Scozia abbiamo avuto chiari sovrannumeri al largo (te lo dico perche' ero seduto dietro ai pali: i chiari sovrannumeri ci sono stati.) ma corriamo di lato in modo mostruoso! a guardarla in TV non mi ero reso conto della macroscopicita' del problema. In questo modo e' praticamente impossibile convertire il gioco alla mano davanti alla difesa in gioco dietro la difesa.

Problema 2: Seconda linea d'attacco - io non l'ho vista. Questo modo di giocare al largo lo predicano in federazione da molti anni (da quando sono andato a fare il secondo momento CAS, nel medioevo... con Titta Casagrande a fare l'insegnante e con Pilat e Marcuglia studenti come me...) e ha il vantaggio di consentire di raddrizzare con buone prospettive (per esempio con un incrocio di un giocatore che parte profondo e lanciato...) nel caso che per sbaglio si sia impostata una linea di corsa a tagliare il campo. Inoltre consente di portsre piu' facilmente sostegno in caso di off-load (vedi conseguente problema 3). Inoltre, come dici tu, si affolla troppo una singola linea d'attacco con troppi uomini e troppe poche opzioni di gioco.

Problema 3: Gli off-loads (o ricicli, che dir si voglia) - la Scozia negli ultimi tre anni si e' visto chiaramente che ci ha lavorato con metodo e pazienza e adesso sono probabilmente i migliori d'Europa in questo fondamentale. Noi, partendo da una situazione e dei risultati del tutto analoghi, siamo rimasti a guardare, con i risultati che si sono visti.
Peccato, perche' potrebbe essere stata la nostra "nuova" arma offensiva numero uno, dopo che la maul penetrante e' stata depotenziata dalle nuove regole...

Problema 3 bis: Il gioco dietro la difesa - non pervenuto. Eppure, piu' di qualche volta ci siamo trovati a giocare dietro la difesa, pur avendo tutti i problemi di cui sopra, ma non siamo riusciti a convertire le opportunita' avute perche' non c'era nessuna idea su come sviluppare i giochi dietro la difesa in modo differente da quelli davanti alla difesa, per cui, se chi fa il buco non riesce a segnare, ritrasformiamo i possessi dietro la difesa in possessi davanti alla difesa :cry:

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 14:39
da diddi
Grazie per la discussione sensata.
violaalessandro ha scritto:Problema 1: Linee di corsa a tagliare il campo - contro la Scozia abbiamo avuto chiari sovrannumeri al largo (te lo dico perche' ero seduto dietro ai pali: i chiari sovrannumeri ci sono stati.) ma corriamo di lato in modo mostruoso! a guardarla in TV non mi ero reso conto della macroscopicita' del problema. In questo modo e' praticamente impossibile convertire il gioco alla mano davanti alla difesa in gioco dietro la difesa.
Sovrannumeri ne creiamo: vai a guardare la prima meta dell'Irlanda: al largo di Bowe che intercetta in meta ci sono Masi e Pratichetti liberissimi!
Sul motivo per cui corriamo in diagonale posso soltanto inferire qualche ipotesi. Forse si tratta di fissare due difensori (il proprio e l'esterno), forse di guadagnare tempo intanto che si decide che cosa fare della palla, forse il portatore spera in un incrocio che non arriva mai. In ogni caso, è evidente che c'è qualcosa che non funziona; ma non è detto che siano gli schemi.
violaalessandro ha scritto:Problema 2: Seconda linea d'attacco - io non l'ho vista. Questo modo di giocare al largo lo predicano in federazione da molti anni (da quando sono andato a fare il secondo momento CAS, nel medioevo... con Titta Casagrande a fare l'insegnante e con Pilat e Marcuglia studenti come me...) e ha il vantaggio di consentire di raddrizzare con buone prospettive (per esempio con un incrocio di un giocatore che parte profondo e lanciato...) nel caso che per sbaglio si sia impostata una linea di corsa a tagliare il campo. Inoltre consente di portsre piu' facilmente sostegno in caso di off-load (vedi conseguente problema 3). Inoltre, come dici tu, si affolla troppo una singola linea d'attacco con troppi uomini e troppe poche opzioni di gioco.
In un altro thread commento una dichiarazione di Orlandi, dalla quale emerge che la seconda linea ci dovrebbe essere, nelle intenzioni dello staff, ma che (cito liberamente) "alcuni" giocatori non si sono ancora resi conto che possono essere utili anche rimanendo nella seconda linea di attacco. Orlandi fa discendere da questo la scarsità degli off-loads, io direi che ne deriva anche la farraginosità della trasmissione al largo.
violaalessandro ha scritto:Problema 3: Gli off-loads (o ricicli, che dir si voglia) - la Scozia negli ultimi tre anni si e' visto chiaramente che ci ha lavorato con metodo e pazienza e adesso sono probabilmente i migliori d'Europa in questo fondamentale. Noi, partendo da una situazione e dei risultati del tutto analoghi, siamo rimasti a guardare, con i risultati che si sono visti.
Peccato, perche' potrebbe essere stata la nostra "nuova" arma offensiva numero uno, dopo che la maul penetrante e' stata depotenziata dalle nuove regole...
L'osservazione sulla Scozia è giustissima. Hadden ha costruito (con anni di tempo, sia precisato) un sistema offensivo con due linee anche a grossa distanza fra di loro. Questo gli ha consentito, contro la Francia, di sfuggire all'asfissiante pressione dei difensori bleus utilizzando la prima linea come uno specchietto per le allodole e alleggerendo repentinamente con un passaggio diagonale all'indietro per il giocatore largo e arretrato, che era puntualmente smarcato e aveva largo margine per guadagnare terreno. Inoltre lo schieramento di attaccanti in posizione più arretrata permette loro di inserire gente in piena velocità all'interno della direzione d'attacco, tattica con cui hanno messo in difficoltà i galletti e hanno segnato a noi la prima meta.
violaalessandro ha scritto:Problema 3 bis: Il gioco dietro la difesa - non pervenuto. Eppure, piu' di qualche volta ci siamo trovati a giocare dietro la difesa, pur avendo tutti i problemi di cui sopra, ma non siamo riusciti a convertire le opportunita' avute perche' non c'era nessuna idea su come sviluppare i giochi dietro la difesa in modo differente da quelli davanti alla difesa, per cui, se chi fa il buco non riesce a segnare, ritrasformiamo i possessi dietro la difesa in possessi davanti alla difesa :cry:
Un altro vantaggio dello schieramento scozzese su due linee è che così schierati hanno la possibilità di attaccare ad ondate successive nello stesso canale dove sono riusciti a creare un varco, dal momento che questi giocatori arrivano "a rimorchio" (come fanno i pivot nella "transizione" del basket) in velocità e sono quindi difficili da fermare quando giungono a raccogliere lo scarico (a differenza di Pratichetti sul break di Canale, per ostacolare il quale a Southwell è bastato allargare "casualmente" il braccio). Finché ("alcuni" de)i nostri non si piegheranno a svolgere un ruolo simile, a costo di vedere più raramente la palla, non potremo fruire di questi benefici.

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 15:14
da ilcavigliatore
L’esempio di Hadden che pazientemente ha saputo costruire i suoi schemi d’attacco per la sua scozia é anche l’esempio di quello che nessun allenatore nostrano ha mai saputo (o potuto fare).
Vorrei pero’ citare anche l’esempio della francia attuale, che ci ricorda come in realtà si possono costruire cose più semplici e efficaci, sfruttando le nuove regole ma a condizione di avere il giocatore giusto.
Bastaraud ha conquistato qui le prme pagine : fisico alla Umaga, 112 chili di potenza devastante.
La migliore qualità di questo giocatore fino a poco fa sconosciuto : caricare la linea, andare all’impatto, rompere i placcaggi o alla meno peggio risucchiare diversi difensori intorno a lui per liberare i compagni. Tutto qui.
Ma col Galles ha talmente ben funzionato che gli si chiede già il bis contro l’inghilterra…

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 15:22
da ayr
diddi ha scritto: Sul motivo per cui corriamo in diagonale posso soltanto inferire qualche ipotesi.
Forse si tratta di fissare due difensori (il proprio e l'esterno),
non mi sembra un'ipotesi plausibile: praticamente non puntiamo / fissiamo mai il difensore - ne' uno ne', tantomeno, due - (tranne forse un po' alle ali, anche perche' non c'e' grande altra scelta...) e cosi' la difesa scivola senza sussulti al largo anche se in partenza erano in sottonumero...
La cosa preoccupante e' che, dopo aver portato la palla in diagonale, ci raddriziamo e corriamo dritto per dritto al momento dell'impatto (cosa che tra l'altro rende praticamente impossibile l'off-load... :cry: ) tanto per non mettere in difficolta' il placcatore... :?
diddi ha scritto: forse di guadagnare tempo intanto che si decide che cosa fare della palla,
:oops: :oops: :oops:
diddi ha scritto: forse il portatore spera in un incrocio che non arriva mai.
...perche' non c'e' una seconda linea d'attacco / nessuno che giochi un po' profondo e arrivi in velocita' all'incrocio... :cry:
diddi ha scritto: In ogni caso, è evidente che c'è qualcosa che non funziona; ma non è detto che siano gli schemi.
beh... se l'impostazione, fin dal primo passaggio, e' quella di tagliare il campo... c'e' qualcosa che non va nella struttura dei lanci di gioco, anche da fase statica... e quelli (credo e spero) siano codificati da schemi...

non credo che i nostri giocatori che giocano -spesso bene- all'estero taglino cosi' il campo o non abbiano assimilato il gioco con la seconda linea d'attacco che e' ampiamente praticato nel mondo e predicato anche in Federazione da quando i mulini erano bianchi (= primi anni del sei nazioni)... altrimenti e' proprio vero che abbiamo sprecato dieci anni di preziosa esperienza senza voler imparare niente... :cry: dimmi che non e' vero!... :|

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 17:17
da ayr
leggo su www.gazzetta.it le dichiarazioni di Zanni:
"rivedendo il match perso in Scozia, ci siamo accorti che di fatto abbiamo commesso un numero di errori esiguo"

evidentemente hanno calcolato come errori "solo" sbagliare i placcaggi, o i passaggi o perdere la palla, fare in avanti... se avessero calcolato "tagliare il campo" come un errore... :oops:
queste dichiarazioni (speriamo un po' di circostanza...) mi fanno un po' paura... :roll:

Re: Il rugby moderno ei problemi dell'Italia

Inviato: 12 mar 2009, 17:24
da CapitanFracassa
violaalessandro ha scritto:leggo su http://www.gazzetta.it le dichiarazioni di Zanni:
"rivedendo il match perso in Scozia, ci siamo accorti che di fatto abbiamo commesso un numero di errori esiguo"

evidentemente hanno calcolato come errori "solo" sbagliare i placcaggi, o i passaggi o perdere la palla, fare in avanti... se avessero calcolato "tagliare il campo" come un errore... :oops:
queste dichiarazioni (speriamo un po' di circostanza...) mi fanno un po' paura... :roll:
Qualcuno nello staff azzurro si è reso conto che la partita è stata pessima? Mah.... :roll: