Grazie per la discussione sensata.
violaalessandro ha scritto:Problema 1: Linee di corsa a tagliare il campo - contro la Scozia abbiamo avuto chiari sovrannumeri al largo (te lo dico perche' ero seduto dietro ai pali: i chiari sovrannumeri ci sono stati.) ma corriamo di lato in modo mostruoso! a guardarla in TV non mi ero reso conto della macroscopicita' del problema. In questo modo e' praticamente impossibile convertire il gioco alla mano davanti alla difesa in gioco dietro la difesa.
Sovrannumeri ne creiamo: vai a guardare la prima meta dell'Irlanda: al largo di Bowe che intercetta in meta ci sono Masi e Pratichetti liberissimi!
Sul motivo per cui corriamo in diagonale posso soltanto inferire qualche ipotesi. Forse si tratta di fissare due difensori (il proprio e l'esterno), forse di guadagnare tempo intanto che si decide che cosa fare della palla, forse il portatore spera in un incrocio che non arriva mai. In ogni caso, è evidente che c'è qualcosa che non funziona; ma non è detto che siano gli schemi.
violaalessandro ha scritto:Problema 2: Seconda linea d'attacco - io non l'ho vista. Questo modo di giocare al largo lo predicano in federazione da molti anni (da quando sono andato a fare il secondo momento CAS, nel medioevo... con Titta Casagrande a fare l'insegnante e con Pilat e Marcuglia studenti come me...) e ha il vantaggio di consentire di raddrizzare con buone prospettive (per esempio con un incrocio di un giocatore che parte profondo e lanciato...) nel caso che per sbaglio si sia impostata una linea di corsa a tagliare il campo. Inoltre consente di portsre piu' facilmente sostegno in caso di off-load (vedi conseguente problema 3). Inoltre, come dici tu, si affolla troppo una singola linea d'attacco con troppi uomini e troppe poche opzioni di gioco.
In un altro thread commento una dichiarazione di Orlandi, dalla quale emerge che la seconda linea ci dovrebbe essere, nelle intenzioni dello staff, ma che (cito liberamente) "alcuni" giocatori non si sono ancora resi conto che possono essere utili anche rimanendo nella seconda linea di attacco. Orlandi fa discendere da questo la scarsità degli off-loads, io direi che ne deriva anche la farraginosità della trasmissione al largo.
violaalessandro ha scritto:Problema 3: Gli off-loads (o ricicli, che dir si voglia) - la Scozia negli ultimi tre anni si e' visto chiaramente che ci ha lavorato con metodo e pazienza e adesso sono probabilmente i migliori d'Europa in questo fondamentale. Noi, partendo da una situazione e dei risultati del tutto analoghi, siamo rimasti a guardare, con i risultati che si sono visti.
Peccato, perche' potrebbe essere stata la nostra "nuova" arma offensiva numero uno, dopo che la maul penetrante e' stata depotenziata dalle nuove regole...
L'osservazione sulla Scozia è giustissima. Hadden ha costruito (con anni di tempo, sia precisato) un sistema offensivo con due linee anche a grossa distanza fra di loro. Questo gli ha consentito, contro la Francia, di sfuggire all'asfissiante pressione dei difensori bleus utilizzando la prima linea come uno specchietto per le allodole e alleggerendo repentinamente con un passaggio diagonale all'indietro per il giocatore largo e arretrato, che era puntualmente smarcato e aveva largo margine per guadagnare terreno. Inoltre lo schieramento di attaccanti in posizione più arretrata permette loro di inserire gente in piena velocità
all'interno della direzione d'attacco, tattica con cui hanno messo in difficoltà i galletti e hanno segnato a noi la prima meta.
violaalessandro ha scritto:Problema 3 bis:
Il gioco dietro la difesa - non pervenuto. Eppure, piu' di qualche volta ci siamo trovati a giocare dietro la difesa, pur avendo tutti i problemi di cui sopra, ma non siamo riusciti a convertire le opportunita' avute perche' non c'era nessuna idea su come sviluppare i giochi dietro la difesa in modo differente da quelli davanti alla difesa, per cui, se chi fa il buco non riesce a segnare, ritrasformiamo i possessi dietro la difesa in possessi davanti alla difesa

Un altro vantaggio dello schieramento scozzese su due linee è che così schierati hanno la possibilità di attaccare ad ondate successive nello stesso canale dove sono riusciti a creare un varco, dal momento che questi giocatori arrivano "a rimorchio" (come fanno i pivot nella "transizione" del basket) in velocità e sono quindi difficili da fermare quando giungono a raccogliere lo scarico (a differenza di Pratichetti sul break di Canale, per ostacolare il quale a Southwell è bastato allargare "casualmente" il braccio). Finché ("alcuni" de)i nostri non si piegheranno a svolgere un ruolo simile, a costo di vedere più raramente la palla, non potremo fruire di questi benefici.