No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

supermax
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da supermax »

E in effetti il nostro amico "esiliato" ha sintetizzato efficacemente quello che credo sia il progetto e lo spirito dell'adesione alla CL. Se così avverrà, il risultato potrà essere definito positivo. Quello che mi lascia l'amaro in bocca , però, è la nostra necessità di adattarci ad una soluzione che può andar bene per realtà umane e territoriali limitate come quelle di Irlanda, Galles e Scozia, mentre noi avremmo il "dovere" di avere un campionato professionistico. Spero solo che i risultati arrivino presto, in modo da consentirci di avere poteri "ricattatori" nei confronti della CL: con questo intendo dire avere un appeal sportivo e di contorno tale da poter dettare noi le condizioni di adesione (e non come ora che ci trattano da ospiti poveri) e poter chiedere almeno 4 franchigie. Checché se ne dica, malgrado la pochezza dei risultati, la permanenza dell'Italia nel 6N non è minimamente in discussione perché il nostro Paese porta un indotto interessante per le aziende sponsor del torneo, altrimenti state tranquilli che non avrebbero mai acconsentito dopo 6 anni ad aumentare la quota degli introiti per la FIR. Se anche nella CL diventeremo "preziosi" (spero in questo caso più per i risultati sportivi che per altro) allora forse potremo preparare il terreno per quello che ritengo debba essere la vera meta finale: tornare al nostro campionato ed ai nostri club!
GiorgioXT
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da GiorgioXT »

turinexile ha scritto:Mi permetto di introdurmi in questa discussion per parlare di due punti: campionato e sponsor:
1) Campionato: Il modello delle altre nazioni dell CL è quello di avere un campionato nazionale semi-proche vive di molti part-timere pochi professionisti. Quelli barvi, quelli che meritano, vengono assorbiti subito dalla "Selezione". La stessa sorte dovrebbe avvenire in Italia per avere un modello CL che funzioni. Il S10 avrebbe immediatamente un tono minore, qualche sponsor potrebbe lasciare, e molti stranieri partirebbero per altri lidi. Risultato, campionato più austero, ma più spazio per i giovani. In Irlanda non c'è quasi copertura sulla Televisione ed gli spettatori sono gli stessi delle partite amatoriali (giocatori di altre squadre, amici, due giornalisti di testate locali). Nonostante ciò le selezioni Irlandesi prosperano, così come la nazionale.
Applica questo in Italia , paese che conosce il rugby da un periodo molto più ridotto delle celtiche , ed avrai un arretramento complessivo dello sport.
le zone dove si è sempre giocato , continueranno, magari in tono minore. quelle da serie A si ridurranno al livello delle B, Le altre spariranno.
Gli stranieri ? spesso costano meno dei giocatori italiani , quindi finirà che avremo ancor meno giocatori....
Senza copertura TV, senza interesse dei media (tanto è un campionato amatoriale) sarà facilissimo far arrivare nuovi bambini e ragazzi al rugby ....
feodr
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da feodr »

Però scusate, per un principio economico (che comunque lascia sempre il tempo che trova) se un soggetto gestisce una squadra in un contesto pro con un certo ammontare di denari in gioco questo soggetto avrà interesse a sviluppare giocatori meno costosi ma, in un contesto semi-pro dove soldi ne girano pochi (e magari con una regolamentazione accurata che imponga lo sviluppo di giocatori italiani) l'interesse economico di questo soggetto mi sembra sensibilmente depotenziato...non trovate?
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PiVi1962
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da PiVi1962 »

GiorgioXT ha scritto:
turinexile ha scritto: 1) Campionato: Il modello delle altre nazioni dell CL è quello di avere un campionato nazionale semi-pro
Applica questo in Italia , paese che conosce il rugby da un periodo molto più ridotto delle celtiche, ed avrai un arretramento complessivo dello sport.
Non è detto.
Se il sistema di relazioni tra squadre del campionato italiano e della CL sarà regolato bene, l'effetto potrebbe essere opposto.
Se le squadre del campionato italiano saranno opportunamente indennizzate/remunerate per ogni giocatore che verrà "fornito" alle franchigie, avranno tutto l'interesse a puntare sui settori giovanili ed a far giocare un gran numero di italiani.
Se la presenza di due prime franchigie è la porta per la possibile futura entrata di altre due franchigie, allora la spinta potrebbe essere ancora maggiore.

In altre parole, se l'obiettivo del "top" è quello del professionismo, perché mirare in basso ad un campionato "locale" (con tutte le conseguenze che questo comporta) invece che in alto ad un campionato "internazionale"?
La cosiddetta "base", che si basa su dilettantismo e professionismo marginale, credo che sarà in ogni caso più stimolata a vedere i propri prodotti giocare in CL, piuttosto che in S10.
GiorgioXT
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da GiorgioXT »

feodr ha scritto:Però scusate, per un principio economico (che comunque lascia sempre il tempo che trova) se un soggetto gestisce una squadra in un contesto pro con un certo ammontare di denari in gioco questo soggetto avrà interesse a sviluppare giocatori meno costosi ma, in un contesto semi-pro dove soldi ne girano pochi (e magari con una regolamentazione accurata che imponga lo sviluppo di giocatori italiani) l'interesse economico di questo soggetto mi sembra sensibilmente depotenziato...non trovate?
Non è questo . Il fatto è che per fare Rugby , dalla under7 in su, servono SOLDI. anche "solo" per il Minirugby.
Certo, se uno ha il comune che ti dà il campo , gli spogliatoi e pure la manutenzione è già molto ... ma poi
per far allenare i bambini dovrai comunque spendere dei soldi per gli allenatori, per le trasferte, i palloni ...
Se poi non hai una tradizione e sei in una zona "vergine" non potrai far pagare quote alte o anche basse.
I vivai costano . Per questo diverse società hanno fatto di tutto per evitare di averli ... ma se volgiamo avere rugbysti italiani non ci sono alternative.
GiorgioXT
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da GiorgioXT »

PiVi1962 ha scritto: Non è detto.
Se il sistema di relazioni tra squadre del campionato italiano e della CL sarà regolato bene, l'effetto potrebbe essere opposto.
Se le squadre del campionato italiano saranno opportunamente indennizzate/remunerate per ogni giocatore che verrà "fornito" alle franchigie, avranno tutto l'interesse a puntare sui settori giovanili ed a far giocare un gran numero di italiani.
Se la presenza di due prime franchigie è la porta per la possibile futura entrata di altre due franchigie, allora la spinta potrebbe essere ancora maggiore.
Chi dovrebbe stabilire le regole per mettere le relazioni su questo piano? la federazione ?

No, perchè l'attuale dirigenza della Federazione ha avuto più di dieci anni per fare qualcosa del genere ... ma ha fatto il contrario !
-Compensi per presenze in nazionale : 92% alla società che possiede il giocatore, 8% alla società che l'ha formato
-Deleghe per "l'obbligatorietà" ridotte ad una farsa

Capirai che sono un pò prevenuto visti i fatti (non le parole) passati
feodr
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da feodr »

GiorgioXT ha scritto:
feodr ha scritto:Però scusate, per un principio economico (che comunque lascia sempre il tempo che trova) se un soggetto gestisce una squadra in un contesto pro con un certo ammontare di denari in gioco questo soggetto avrà interesse a sviluppare giocatori meno costosi ma, in un contesto semi-pro dove soldi ne girano pochi (e magari con una regolamentazione accurata che imponga lo sviluppo di giocatori italiani) l'interesse economico di questo soggetto mi sembra sensibilmente depotenziato...non trovate?
Non è questo . Il fatto è che per fare Rugby , dalla under7 in su, servono SOLDI. anche "solo" per il Minirugby.
Certo, se uno ha il comune che ti dà il campo , gli spogliatoi e pure la manutenzione è già molto ... ma poi
per far allenare i bambini dovrai comunque spendere dei soldi per gli allenatori, per le trasferte, i palloni ...
Se poi non hai una tradizione e sei in una zona "vergine" non potrai far pagare quote alte o anche basse.
I vivai costano . Per questo diverse società hanno fatto di tutto per evitare di averli ... ma se volgiamo avere rugbysti italiani non ci sono alternative.

....messa in questi termini mi verrebbe da dire che allora la questione si riduce al "vil denaro" e ad una sua corretta utilizzazione ai fini dello sviluppo del movimento. Questo "vil denaro" tra l'altro, dovrebbe venire in gran part dal pubblico visto lo scarso appeal che il rugby italiano ha nei confronti della popolazione (pochi club e pochi soldi). Mi sembra un po' un loop da questo punto di vista....certo che poi se neanche i club si fano i vivai il problema è molto grave.....non è in calendario alcun provvedimento FIR sul tema?
MatR
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da MatR »

GiorgioXT ha scritto: Senza copertura TV, senza interesse dei media (tanto è un campionato amatoriale) sarà facilissimo far arrivare nuovi bambini e ragazzi al rugby ....
Ah perché fino ad ora invece? C'è stata copertura tv del campionato italiano? C'è stato interesse dei media? Al di fuori del Gazzettino e del Giornale di Brescia, intendo... A volte ho l'impressione che chi vive molto dentro il rugby da molto tempo non si rende pienamente conto che del campionato italiano già oggi non frega niente a nessuno, al di fuori della cerchia degli amici e delle mogli. I nuovi bambini e ragazzi arrivano soprattutto grazie alle tanto vituperate ospitate televisive che sono la conseguenza esclusiva della Nazionale. Mio figlio fa i suoi bravi concentramenti di minirugby a Calvisano, ma di quello che succede in S10 non gliene frega una mazza: l'unica partita intera che ha visto è stata la finale di Monza dell'anno scorso, ma giusto perché eravamo allo stadio. Ma in tv il S10 fa domire già oggi e non attira nessun bambino. In compenso, il predetto ragazzino appena può non si perde una partita di EDF, di Premiership, di un qualsiasi campionato Sanzar.

La CL ucciderà il campionato italiano? Ho l'impressione che ucciderà un morto...
MatR
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da MatR »

feodr ha scritto: ....messa in questi termini mi verrebbe da dire che allora la questione si riduce al "vil denaro" e ad una sua corretta utilizzazione ai fini dello sviluppo del movimento. Questo "vil denaro" tra l'altro, dovrebbe venire in gran part dal pubblico visto lo scarso appeal che il rugby italiano ha nei confronti della popolazione (pochi club e pochi soldi). Mi sembra un po' un loop da questo punto di vista....certo che poi se neanche i club si fano i vivai il problema è molto grave.....non è in calendario alcun provvedimento FIR sul tema?
Nonostante su questo forum circoli una corrente di pensiero secondo la quale la FIR è arrivata sulla Terra dallo spazio profondo a bordo di un meteorite, la realtà è che la FIR è eletta dai club. Ma così come la Nazionale naufraga però Mallet dice che non è colpa sua, altrettanto succede con i club e la Federazione: la colpa è sempre e comunque di Dondi e dello scarso livello del rugby italiano. Come si può vedere, va a finire che un movimento sportivo ci ha il CT che si merita...
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da MatR »

Rileggendo mi pare che ci possa essere un equivoco nel mio post precedente: il riferimento a Calvisano non significa che sono di Calvisano, ma che ci capita di andare a Calvisano Il concetto è che il fatto di giocare all'ombra di uno dei principali impianti del rugby italiano non mi pare ingeneri alcun brivido di emulazione nei giovani virgulti. Poi magari mi sbaglio, comunque parlo sulla base di mia (poca) esperienza personale di vita vissuta.

Insomma: è sciocco, fuori luogo e inconcludente prendersela con la CL dicendo che rovinerà il rugby italiano. La rovina o la fortuna del rugby italiano non la fa la CL, ma la capacità o l'incapacità dei dirigenti di club e di federazione di cogliere o meno le opportunità.

Dire che la CL sarà inutile perché il 6N è stato inutile è falso, io dico. Primo perché il 6N è stato tutt'altro che inutile: ha dato maggiore popolarità e visibilità al rugby in Italia, e i numeri della crescita dei tesserati e delle società sono lì a dimostrarlo. Secondo perché non era il 6N che doveva far maturare i giovani italiani, ma dovevano pensarci i dirigenti di cui sopra. Identico discorso per la CL: se dopo qualche anno di CL non ci saranno stati miglioramenti, la colpa non sarà stata della CL ma di chi non ha saputo lavorare alla base.

Certamente la CL può fare qualcosa già lei di suo: più del 6N perché 5 partite in un anno sono un conto, 22 (o quelle che sono) risultano essere tutta un'altra storia, quanto a visibilità e permanenza nell'attenzione della gggente e degli sponsor. Inoltre può costituire una iniezione forzata di professionalità: con il 6N ciascun paese straniero entra a contatto con l'Italia una volta all'anno, e viene a Roma una volta ogni due anni. Con la CL avremmo i britannici sul collo praticamente a tempo pieno, e non potremmo più cavarcela con qualche presa di emergenza messa lì alla bell'e meglio (sto pensando alle lamentele di Duccio sulla tribuna stampa del Flaminio).

Insomma, frequentare (prima ancora che disputare) la CL ci costringerà a elevare i nostri standard. Il fatto stesso di essere ammessi significherà che avremo dimostrato di soddisfare certi requisiti: se faremo troppo i furbi staremo fuori, o ci butteranno fuori in breve. L'inserimento stabile in un ambiente professionale farà bene ai nostri dirigenti prima ancora che ai nostri giocatori.

Ciò non accadrà? Torneremo da dove siam venuti, non credo che i britanni si farebbero troppi scrupoli, non ci lasceranno mica andare a far danni a casa loro.
Ma in quel caso non sarà colpa della CL: sarà colpa nostra, colpa dei dirigenti del rugby italiano. Non solo di Dondi: di tutti, compresi e anzi soprattutto di quelli che Dondi l'hanno messo dove sta.
Leinsterugby
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da Leinsterugby »

MatR ha scritto:
GiorgioXT ha scritto: Senza copertura TV, senza interesse dei media (tanto è un campionato amatoriale) sarà facilissimo far arrivare nuovi bambini e ragazzi al rugby ....
Ah perché fino ad ora invece? C'è stata copertura tv del campionato italiano? C'è stato interesse dei media? Al di fuori del Gazzettino e del Giornale di Brescia, intendo... A volte ho l'impressione che chi vive molto dentro il rugby da molto tempo non si rende pienamente conto che del campionato italiano già oggi non frega niente a nessuno, al di fuori della cerchia degli amici e delle mogli. I nuovi bambini e ragazzi arrivano soprattutto grazie alle tanto vituperate ospitate televisive che sono la conseguenza esclusiva della Nazionale. Mio figlio fa i suoi bravi concentramenti di minirugby a Calvisano, ma di quello che succede in S10 non gliene frega una mazza: l'unica partita intera che ha visto è stata la finale di Monza dell'anno scorso, ma giusto perché eravamo allo stadio. Ma in tv il S10 fa domire già oggi e non attira nessun bambino. In compenso, il predetto ragazzino appena può non si perde una partita di EDF, di Premiership, di un qualsiasi campionato Sanzar.

La CL ucciderà il campionato italiano? Ho l'impressione che ucciderà un morto...
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da turinexile »

Leggendo alcuni dei vostri commenti mi è venuto in mente che dovevo aggiungere un terzo punto:

3) Scuole: tutte le squadre di rugby sono collegate a scuole (nel mio caso La Salle, nella zone di Churchstown a Dublino Sud). I giocatori delle giovanili (quindi scuole) finiscono direttamente nella squadra associata. Il campionato scolastico ha un seguito notevole e vi è un certo attaccamento a tale campionato anche da parte di ex studenti. Ho dei colleghi che prendono mezze giornate per andare a vedere semifinali e finali di campionati studenteschi. Tali partite sono anche trasmesse in televisione (cavo), canale Setanta.
L'anello mancante fra noi e queste nazioni mi sa che sta proprio li. Non a caso, nel piano strategico della IRFU (si trova sul sito) parla di una penetrazione a livello scolastico di almeno del 90%. Roba non da poco.

A livello di soldi, la federazione distribuisce ben poco, ma le società vanno avanti con quello. I palloni sono metà della squadra e metà nostri, e nessuno si lamenta, anzi. Il resto del materiale lo si compra (quando lo si compra) con i soldi degli sponsor e le nostre quote annuali. I campi di gioco sono di proprietà (nel nostro caso da più di 100 anni) e questo potrebbe fare la differenza.

Non voglio fare il polemico, ma forse in Italia la facciamo troppo complicata. Qui la gente segue in TV solo Heineken Cup, 6 Nation e World Cup, 6N a parte tutto su Sky, il campionato non se lo filano neanche di striscio. Se lo fanno loro perchè noi dobbiamo essere diversi? Fino a quando non abbiamo una base solida in tutto il Paese, questo modello è cio che ci possiamo permettere.
MatR
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da MatR »

turinexile ha scritto: Non voglio fare il polemico, ma forse in Italia la facciamo troppo complicata. Qui la gente segue in TV solo Heineken Cup, 6 Nation e World Cup, 6N a parte tutto su Sky, il campionato non se lo filano neanche di striscio. Se lo fanno loro perchè noi dobbiamo essere diversi?
Ipotesi buttata lì: perché lì la gente pensa soprattutto a divertirsi giocando a rugby, mentre in un'Italia stordita e drogata dal modello calcio tutti pensano soprattutto a diventare ricchi e famosi, o forse semplicemente potenti con il rugby.

Dove, si badi bene, il metro per misurare il proprio potere non è quello del centro-nord Europa, che ragiona in termini di grandi regni da almeno 500 anni, ma è quello italico: ducati, granducati, repubbliche più o meno Serenissime, e feudatari di ogni ordine e grado. Ergo, una volta che uno ha il suo feudo, foss'anche fatto da un paio di campi e un pugno di baracche, si ritiene soddisfatto e pensa subito a difendere lo status quo anziché ampliare tutto il sistema.
MatR
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da MatR »

turinexile ha scritto: A livello di soldi, la federazione distribuisce ben poco, ma le società vanno avanti con quello. I palloni sono metà della squadra e metà nostri, e nessuno si lamenta, anzi. Il resto del materiale lo si compra (quando lo si compra) con i soldi degli sponsor e le nostre quote annuali. I campi di gioco sono di proprietà (nel nostro caso da più di 100 anni) e questo potrebbe fare la differenza.
Questa è un'altra differenza genetica dell'Italia: tutti vogliono tutto, ma a patto che sia fatto con i soldi degli altri. Specificamente pubblici. La cosa irritante è che l'atteggiamento è quello del "tutto dovuto":
la Federazione deve...
il Comune deve...
lo Stato deve...

Finché saranno queste le frasi ricorrenti, anziché frasi del tipo "noi facciamo" - che pure, ad onore di chi si dà da fare, non mancano e le abbiamo lette su queste pagine-, sarà difficile andare lontano più di tanto.
Non è un caso che laddove si applica il "noi facciamo" le strutture ci sono e crescono.
Certo, le ricadute sul sistema sono quelle che sono, perché poi tra quelli del "noi facciamo" ci sono quelli che "la palla è mia e ci gioco io, e la Federazione deve farmi giocare quando come e se voglio io".
feodr
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Re: No Alla Celtic League! Si ad un vero campionato

Messaggio da feodr »

MatR ha scritto:
turinexile ha scritto: A livello di soldi, la federazione distribuisce ben poco, ma le società vanno avanti con quello. I palloni sono metà della squadra e metà nostri, e nessuno si lamenta, anzi. Il resto del materiale lo si compra (quando lo si compra) con i soldi degli sponsor e le nostre quote annuali. I campi di gioco sono di proprietà (nel nostro caso da più di 100 anni) e questo potrebbe fare la differenza.
Questa è un'altra differenza genetica dell'Italia: tutti vogliono tutto, ma a patto che sia fatto con i soldi degli altri. Specificamente pubblici. La cosa irritante è che l'atteggiamento è quello del "tutto dovuto":
la Federazione deve...
il Comune deve...
lo Stato deve...

Finché saranno queste le frasi ricorrenti, anziché frasi del tipo "noi facciamo" - che pure, ad onore di chi si dà da fare, non mancano e le abbiamo lette su queste pagine-, sarà difficile andare lontano più di tanto.
Non è un caso che laddove si applica il "noi facciamo" le strutture ci sono e crescono.
Certo, le ricadute sul sistema sono quelle che sono, perché poi tra quelli del "noi facciamo" ci sono quelli che "la palla è mia e ci gioco io, e la Federazione deve farmi giocare quando come e se voglio io".

quoto 100% però vorrei capire se siamo d'accordo su un concetto fondamentale.
la crescita del rugby in Italia deve essere indirizzata all'obiettivo di raggiungere (o almeno avvicinare) il livello delle altre nazioni del 6N. Il rugby però lì è un'industria (un po' come il calcio da noi) e quindi i soldi ce li mettono sostanzialmente gli sponsor (privati) intesi sia come sponsorizzatori che proprietari delle squadre. Lì dove non ci sono i soldi dei privati ci vogliono i soldi pubblici se si ritiene di dover far crescere questo sport come qualsiasi altra industria (vedi il settore siderurgico o qualsiasi altra attività economica sovvenzionata in passato dallo stato).
Il quesito è allora se c'è una volontà politica reale di intendere questo sport come un business da far crescere o no, tutto mi pare si riduca a questo....

P.S.
scusate la domanda stupida ma le risorse della FIR vengono esclusivamente dai contributi dei club privati?
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