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Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 14:18
da CapitanFracassa
Laporte ha scritto:GiorgioXT ha scritto:Riporto l'articolo, perchè è interessante e preoccupante
Dovesse saltare l’affaire Celtic, e ripeto dovesse, allora si prospetta una rivoluzione nel campionato italiano diversa da quella prospettata solo pochi mesi fa. Addio, ma questo si sapeva, al Super 10, ma nessuno benvenuto al Super 12. Senza lo sbocco celtico, infatti, sarebbe folle creare un campionato semidilettantistico come massima espressione del movimento italiano. Questa soluzione poteva andare bene di fronte a un ulteriore step, cioè la Celtic League, ma senza di essa diventa un piano da cestinare. E quindi? Quindi serve un campionato che sia di livello qualitativo superiore all'attuale, che non disperda i non infiniti talenti e che possa essere più appetibile per media e pubblico.
Come Rugby 1823 aveva già proposto qualche settimana fa, l’ipotesi più accreditata negli ambienti federali è quella di un campionato delle franchigie. Si è dibattuto a lungo se fosse meglio favorire la politica e la diffusione territoriale, e farlo a 8 squadre, o la logica e la qualità tecnica del torneo, limitandosi a sei formazioni, e alla fine sembra aver prevalso la seconda ipotesi. Sei franchigie quindi, nessuna retrocessione, un importante input economico da parte della Fir (800mila euro che potrebbero diventare un milione a club), giocatori d’interesse nazionale sotto contratto e controllo federale (come fanno tutte le Federazioni più avvedute) e un metodo Cencelli per ridistribuire il rugby d’elite sul territorio, premiando le realtà storiche, ma con un occhio anche alle metropoli e al centro sud.
Il piano B, infatti, prevede sei squadre dislocate a: Treviso, Rovigo/Padova, Milano, Firenze (che porta avanti il progetto Tre con Prato), Roma (che abbraccerebbe anche il bacino abruzzese) e, ancora in dubbio, Emilia (con gli Aironi) o Torino. Ora il piano B è nel cassetto. Si punta, come è ovvio che sia, ancora al piano A. Ma dovesse, e ripeto dovesse, fallire, allora ecco pronta la soluzione federale.
Soluzione
PESSIMA
- Sei squadre significano 10 GIORNATE di TRE Partite come campionato, mettiamoci anche playoff (ma avrebbero senso?) sono 12 o 13 partite che una squadra gioca, la
metà delle attuali . conseguenze
inevitabili:
- Minore interesse e minor appetibilità per eventuali sponsor
- Minor capacità di crescita , che avviene solo giocando
- Riduzione ulteriore del pubblico, sia perchè si giocano la metà delle partite, sia perchè praticamente spariscono i derby
- Senza retrocessioni la qualità tecnica non può che abbassarsi, praticamente da metà campionato metà delle squadre possono tranquillamente tirare i remi in barca...
- Niente promozioni/retrocessioni : vuol dire
cancellare le prospettive del resto del rugby italiano , serie A e serie B non avranno pìù alcun scopo di esistere e soprattutto di cercare di crescere.
E queste sono solo le prime conseguenze che mi vengono in mente ...
Il succo è che queste sono soluzioni per permettere a qualcuno di restare al comando ed avere il controllo, non certo per lo sviluppo, che dalla under 8 in poi si sa bene che si ottiene
giocando di più e con maggiori rischi non
giocando di meno e rischiando di meno !
perchè 10 giornate ?
Ci sono paesi dove in altri sport, con 6 squadre fanno 20 partite.
Nell'hockey con 9 squadre ha nno aftto 40 aprtite a etsta in 45 giornate... (ma è un esegarazioen)
Basta usicre dallo schema "Andata e Ritorno"
Con 6 squadre puoi fare il Campionato e la Coppa Italia, entrambe con andata/ritorno, semifinali e finali.
Assegni due titoli all'anno e le due squadre vincitrici di Campionato e Coppa partecipano all'Heineken.
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 14:59
da JosephK.
Io quoto totalmente Giorgio, mi pare una follia totale...
Tra l'altro, secondo quanto riportato dal buon Duccio: "Il piano B, infatti, prevede sei squadre dislocate a: Treviso, Rovigo/Padova, Milano, Firenze (che porta avanti il progetto Tre con Prato), Roma (che abbraccerebbe anche il bacino abruzzese) e, ancora in dubbio, Emilia (con gli Aironi) o Torino".
Come si fa a mettere in dubbio una franchigia, l'Emilia/Viadana, per la zona d'Italia che attualmente tra A e Super10 dà quante squadre: 5, 6? E come alternativa porre una fantomatica franchigia a Torino?
Come si fa a unire rivalità storiche e due squadre che hanno fatto la storia del nostro rugby come Rovigo e Padova?
Come si può cancellare/unificare a secco una realtà come l'Aquila che soprattutto in questo momento avrebbe necessità di promozione/sostegno ai massimi livelli.
Come si fa a non ipotizzare alcun genere di sviluppo possibile del rugby al sud, la palla ovale finisce e finirà a Roma?
Come si fa a fare tutto questo con fantomatici progetti che cadono dall'alto: i famosi stati generali del rugby chiesti anni fa da Munari non sarebbe finalmente ora di farli? Non sarebbe ora di parlare tutti insieme di questioni così fondamentali?
P.s. queste chiaramente sono da intendersi come pure speculazioni staccate da ogni realtà, visto che ora come ora si ragiona a priori dove non c'è nulla di ufficiale...
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 15:08
da luca63
Scusa eh ma porre come condizione obbligatoria per l'iscrizione al massim campionato una fiedjussione da 1.000.000 di euro non porterebbe allo stesso risultato in modo "naturale" ... ??
Chi può può, chi non ce la fa si unisce a qualcun altro o scende ad una categoria inferiore ...
Senza bisogno di accorpamenti forzati o di riforme imposte dall'altro ...
Io ho l'impressione che se qualcun non toglie il volante in mano a queste persone, questi ci portano a schiantarci ...
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 15:12
da Tamarro90
quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 15:21
da luca63
Tamarro90 ha scritto:quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
Per "fatto bene" cosa intendi ?
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 16:11
da CapitanFracassa
luca63 ha scritto:Tamarro90 ha scritto:quasi quasi preferirei il piano B, se fatto bene
Per "fatto bene" cosa intendi ?
Forse vuol dire che il piano A era chiaramente un follia e sarebbe meglio comunque un piano B, se non fosse anche quello completamente folle.....

Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 17:14
da GiorgioXT
Ma quale sarebbe lo scopo da raggiungere che rende necessario questo piano B ?
Elevare il livello del campionato nazionale escludendo le squadre più deboli? Concentrare le risorse disponibili su meno squadre (e quindi togliendole agli altri) ? Convincere i giocatori migliori a lasciare le loro squadre per confluire in quelle più forti?
Allora non sarebbe più facile e giusto prevedere 4 retrocessioni ? o 5 retrocessioni ed una promozione? Tutti dovrebbero darsi una mossa per rafforzarsi e sarebbe il campo , e non Dondescu e sodali a decidere...
O è proprio questo (che in parte si sta avverando comunque) che si vuole evitare?
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 17:58
da Tamarro90
GiorgioXT ha scritto:Ma quale sarebbe lo scopo da raggiungere che rende necessario questo piano B ?
Elevare il livello del campionato nazionale escludendo le squadre più deboli? Concentrare le risorse disponibili su meno squadre (e quindi togliendole agli altri) ? Convincere i giocatori migliori a lasciare le loro squadre per confluire in quelle più forti?
Allora non sarebbe più facile e giusto prevedere 4 retrocessioni ? o 5 retrocessioni ed una promozione? Tutti dovrebbero darsi una mossa per rafforzarsi e sarebbe il campo , e non Dondescu e sodali a decidere...
O è proprio questo (che in parte si sta avverando comunque) che si vuole evitare?
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione

cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma...
nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 19:44
da wanchope16
GiorgioXT ha scritto:stefanot ha scritto:
In questo senso andrebbe data molta importanza alla serie A e al movimento giovanile che dovranno dare i futuri giocatori alle selezioni.
Che importanza potrebbe avere una serie A senza la possibilità di salire al livello superiore? i Cavalieri Prato od il Noceto che hanno iniziato a lavorare diverso tempo fa per crescere , lo avrebbero fatto lo stesso sapendo che non sarebbero più potuti uscire dalla serie A e che l'unica prospettiva è quella di lavorare per formare giocatori da cedere alla federazione che li girerà alle franchigie ?
Non solo, secondo voi avere 6 squadre nella massima serie faciliterà o limiterà l'arrivo dei giovani italiani ?
Tu indichi come esempio Prato e Noceto ben sapendo che una il prossimo anno farà parte del Toscana Rugby, l'altra degli Aironi.
Alla fine sono proprio queste società le basi dello sviuluppo delle franchigie rugbistiche in Italia.
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 21:40
da GiorgioXT
Tamarro90 ha scritto:
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione

cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma...
nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
Per questo ci sono già le norme che hanno ridotto di molto la presenza di stranieri, si possono ulteriormente ridurre, iniziando a toglierli dalle serie inferiori, dove servono anche meno; si potrebbe rinunciare a considerare gli equiparati come di "formazione italiana" ...
Poi bisogna averceli i giocatori italiani, e non saranno certo le franchigie a crearli dal nulla , per questo serve attenzione alle giovanili, campionati competitivi a livello nazionale per u.18 e u.20 , obbligatorietà severa e piantarla con le "deleghe" , tutte cose che la Federazione
NON vuole fare, come dimostrato dai fatti, e su cui l'ingresso delle franchigie inciderà in modo negativo - tanto per fare un esempio , facendo una "franchigia" fra Petrarca e Rovigo abbiamo questa situazione :in tutto 3 squadre complete U.18, due U.20 , che però sfociano in una sola prima squadra ... se fino ad adesso ci potevano essere da 5 a 10 posti per le "matricole" ogni stagione fra Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ce ne saranno la metà ... e quanti se ne perderanno in più?
Wanchope : prova a chiedere a quelli di Noceto se sono d'accordo a rinunciare per sempre alla possibilità di arrivare alla massima serie italiana...
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 22:10
da s6tefano71
Idea già suggerita da dirigenti di una società che non nomino, ma non ascoltata:
"Resta tutto così com'è adesso e si partecipa alla Heineken Cup e alla Challenge Cup con le selezioni...."
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 22:22
da cheip
Secondo me è una buona opzione. Le serie inferiori saranno il "vero" campionato, che avrà un'impronta dilettantistica, e invece il "campionato delle franchige" sarà una sorta di super-campionato professionistico in cui saranno divisi i migliori giocatori provenienti dai campionati "veri". La divisione sarebbe solo territoriale, con, magari, i dirigenti delle società più importanti della zona a collaborare per dirigere la franchigia e, contestualmente, continuare a gestire normalmente il proprio club, che militerà in quella che ora è la serie A.
A me pare un'ottima occasione per riordinare i campionati e un modo per far crescere i giovani italiani da spedire poi in nazionale.
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 22:23
da wanchope16
GiorgioXT ha scritto:Tamarro90 ha scritto:
il "fatto bene" era riferito alla giusta organizzazione

cmq ora rispondo alla citazione.........con il metodo delle franchigie senza retrocessioni, si vuole fare in modo di favorire i giovani italiani, cioè, le squadre anzichè far giocare gli stranieri (spesso considerati più forti) lasciano spazio ai giovani (e non) italiani, tanto non perdono nulla in parole semplici.........come fanno nel campionato neozelandese insomma...
nn sono mai stato bravo a spiegare le cose "tecniche"
Per questo ci sono già le norme che hanno ridotto di molto la presenza di stranieri, si possono ulteriormente ridurre, iniziando a toglierli dalle serie inferiori, dove servono anche meno; si potrebbe rinunciare a considerare gli equiparati come di "formazione italiana" ...
Poi bisogna averceli i giocatori italiani, e non saranno certo le franchigie a crearli dal nulla , per questo serve attenzione alle giovanili, campionati competitivi a livello nazionale per u.18 e u.20 , obbligatorietà severa e piantarla con le "deleghe" , tutte cose che la Federazione
NON vuole fare, come dimostrato dai fatti, e su cui l'ingresso delle franchigie inciderà in modo negativo - tanto per fare un esempio , facendo una "franchigia" fra Petrarca e Rovigo abbiamo questa situazione :in tutto 3 squadre complete U.18, due U.20 , che però sfociano in una sola prima squadra ... se fino ad adesso ci potevano essere da 5 a 10 posti per le "matricole" ogni stagione fra Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ce ne saranno la metà ... e quanti se ne perderanno in più?
Wanchope : prova a chiedere a quelli di Noceto se sono d'accordo a rinunciare per sempre alla possibilità di arrivare alla massima serie italiana...
Ma se Noceto ha aderito al progetto Aironi x la Celtic League scusa.....
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 22:27
da Yattaran
GiorgioXT ha scritto:Petrarca e Rovigo, nella "Petrigo" ...
ma perchè non
Rovarca ![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
Re: Piano A o piano B
Inviato: 2 mar 2010, 22:54
da GiorgioXT
wanchope16 ha scritto:
Ma se Noceto ha aderito al progetto Aironi x la Celtic League scusa.....
Si, ma non si parlava di "piano B" ..e c'è una bella differenza
Comunque , faccio mio l'invito di Yattaran a rispondere su degli aspetti molto concreti.