calep61 ha scritto:Ho pensato al fattore costo come giustificazione di risultati così deludenti, ma mi sono convinto, invece, che tale aspetto non sia così preponderante.
Un esempio, la maglia del Munster, a parte il fascino della leggenda che terrebbe anche con una canottiera, è molto semplice e sobria nel suo insieme, 1 colore con bordi scuri rifilati, ma arricchita da bordi applicati e non stampati e disegno dalla linea del giro collo a V molto ricercato; una maglia con tali fattezze probabilmente, pur nella sua semplicità, dovrebbe avere un costo maggiore.
Con l'attuale uso della stampa serigrafica, invece, è possibile optare per soluzioni cromatiche articolate con costi non molto maggiori di una maglia a tinta unita (le maglie dello Stade Francaise insegnano, anche se alcune scelte mi sembrano anche un po' eccessive, ma tant'è loro fanno anche il calendario rugbysti/veline). Insomma sono le cuciture e soluzioni sartoriali più ricercate ad alzare il prezzo (maggiori interventi nel processo produttivo) e in quest'ottica capisco le
larghe maglie del Calvisano (però sembrano dei grembiuli!) che, evidentemente dovrebbero costare meno di quelle più attillate che fanno sembrare Superman anche Dagoberto, almeno spero sia così, diversamente non ci sarebbe giustificazione alcuna

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Per contenere i costi si dovrebbe puntare, quindi, sulla creatività tutta italiana, sfruttando meglio toni di colore particolari (p.e. fluo)e contrasti forti, piuttosto che il fascino mai morto della sobrietà monocromatica, ovviamente nel rispetto dei colori sociali.
Qualche esempio, la maglia del Petrarca Padova è assolutamente fascinosa nel suo completo nero arricchito da calzettoni a rigoni bianco neri, meglio ancora con la chicca del tricolore che non potrà esibire la prossima stagione, è lo scudetto sociale che spicca con la croce rossa che contrasta sul petto (con un bel colletto bianco vecchio stampo sarebbe il top), classico esempio di soluzione improntata sulla semplicità del monocolore, un po' come per le maglie degli Aironi, notevoli con il numero rosso fluo sulla schiena.
Altro esempio, i colori sociali del Calvisano sono Nero e Giallo, bene, perchè non puntare su un bel completo giallo fluo con calzettoni, magari a rigoni giallo neri tipo Petrarca, appunto, bordi neri per maglietta e calzoncini e, che ne so, numero sulla schiena viola? Prendenedo, invece, i colori sociali dell'Aquila, verde e nero(un po' complicati da abbinare), opterei su una tonalità di verde particolare tipo
XXXXXXXXXXXXX con maglia a tradizionali rigoni orrizzontali nero e verde intervallati da una riga sottile bianca, calzoncini bianchi o anche abbinati in verde fluo con calzettoni contrastanti bianchi e, anche in questo caso, un bel numero vivace in contrasto tipo,
arancione o
rosso o oro? Nel seven di Londra si sono visti completi molto improntati a scelte cromatiche di effetto, spesso anche poco rispettose dei colori sociali tradizionali, ma di sicuro fascino. Altra cosa importante esaltare lo scudetto sociale per rimembrare storia e tradizione, anche se gli scudetti di alcuni club sarebbero un po' da rivedere in quanto a qualità della soluzione grafica; qualcuno sa cosa rappresenta quello del Rovigo? Quello del Rugby Reggio è adatto, forse, per una marca di integratori alimentari! Insomma, non credo sia principalmente un fatto di costi, ma di una non ancora sufficientemente matura consapevolezza dell'importanza mediatica di presentarsi con maggiore appeal verso il pubblico potenziale, in fondo sotto il profilo giuridico del diritto del lavoro anche il rugby fa parte del mondo dello spettacolo

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