Doping

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Moderatore: Emy77

JosephK.
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Re: Doping

Messaggio da JosephK. »

Garryowen ha scritto:Molti medici non la pensano così.
I carichi di lavoro degli atleti professionisti di oggi impongono l'assunzione di integratori, non c'è alternativa.
Beh ma i carichi di lavoro non sono un dato di fatto assoluto, sono la conseguenza di una tipologia di gioco e di competizione. Io sarei assolutamente tranquillo avendo 10 minuti di gioco effettivo in meno e il 50% dei dopati in meno (attenzione, sparo cifre a caso, diciamo cerchiamo di stare al principio). Integratori cosa intendiamo: magnesio, potassio, vitamine, sali, amminoacidi? O altro, tipo i pastoni di dubbia provenienza e composizione che ti vendono nelle palestre? Anche qua, la mia premessa è "se uno sta bene", se sta bene non gli serve nulla.

Esempio. Io ho sempre sofferto di crampi, pure a riposo, crampi notturni di lunga durata, anche 2 ore per farli passare. Mi sono sciroppato integratori completamente inutili per tanto tempo per due banali ragioni:
- se sei allenato e se costruisci un percorso graduale di allenamento, tarato ovviamente anche sulla tua età, il rischio diminusce.
- c'era una banale ragione meccanica: piede cavissimo, ora con il plantare su misura non ho mai più avuto alcun problema.

Ovviamente è un esempio, non mi sostiuisco al medico che deve intervenire per le patologie ma se una persona è sana può benissimo fare attività sportiva senza alcun genere di niente dietro, nemmeno gli integratori. Mi direte: la dieta. Chi si fa 10 bianchi di uovo a colazione o 300 g di carne rossa a pranzo ogni giorno, non è una forma di "distorsione" paradoping? Tutto ciò che non è alimentazione equilibrata ma forzatura ed esagerazione per ottenere uno scopo "innaturale" (uso questo termine pericoloso, anche qui cercate di capirmi) rientra nello stesso discorso.

Carichi di lavoro, professionismo: è possibile immaginare un professionismo più attento alla salute dei suoi protagonisti? Invece che 50 partite all'anno, cambia molto se ne facciamo 25. Volete vedere sport in tv, si facciano le "stagioni" degli sport a rotazione o i campionati stessi a rotazine (perché d'estate no? Il calcio quest'anno inizia a metà agosto, giocando di sera non ci sono differenze rispetto ad una partita alle 3 di un mese dopo), come negli usa, dove alcuni sport erano nati proprio per catturare l'interesse in stagioni ferme di altre discipline. Meno partite, a me andrebbe bene anche tempi ridotti o non esagerare con il voler "tagliare" i tempi morti (ritengo deleterea la regola del max 1 minuto per la mischia chiusa o del voler per forza spingere su uno psuedo-rugby di corsa, velocità, frenesia, perché mai quello dovrebbe essere "spettacolo" e il rugby delle situazioni statiche no?

Vabbuò ho poco tempo e ho messo troppa carne al fuoco, il discorso va approfondito meglio.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

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PiVi1962
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Re: Doping

Messaggio da PiVi1962 »

Garryowen ha scritto:Molti medici non la pensano così.
I carichi di lavoro degli atleti professionisti di oggi impongono l'assunzione di integratori, non c'è alternativa.
Addirittura ricordo che qualche allenatore di nazioni minori sosteneva che gli stessi carichi di lavoro/modalità di allenamento potessero essere considerati "doping", perché accessibili solo agli atleti delle nazioni più ricche.
Esempio: gli allenamenti in quota tipici degli sport aerobici.
Garryowen
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Re: Doping

Messaggio da Garryowen »

JosephK. ha scritto:
Garryowen ha scritto:Molti medici non la pensano così.
I carichi di lavoro degli atleti professionisti di oggi impongono l'assunzione di integratori, non c'è alternativa.
Beh ma i carichi di lavoro non sono un dato di fatto assoluto, sono la conseguenza di una tipologia di gioco e di competizione. Io sarei assolutamente tranquillo avendo 10 minuti di gioco effettivo in meno e il 50% dei dopati in meno (attenzione, sparo cifre a caso, diciamo cerchiamo di stare al principio). Integratori cosa intendiamo: magnesio, potassio, vitamine, sali, amminoacidi? O altro, tipo i pastoni di dubbia provenienza e composizione che ti vendono nelle palestre? Anche qua, la mia premessa è "se uno sta bene", se sta bene non gli serve nulla.

Esempio. Io ho sempre sofferto di crampi, pure a riposo, crampi notturni di lunga durata, anche 2 ore per farli passare. Mi sono sciroppato integratori completamente inutili per tanto tempo per due banali ragioni:
- se sei allenato e se costruisci un percorso graduale di allenamento, tarato ovviamente anche sulla tua età, il rischio diminusce.
- c'era una banale ragione meccanica: piede cavissimo, ora con il plantare su misura non ho mai più avuto alcun problema.

Ovviamente è un esempio, non mi sostiuisco al medico che deve intervenire per le patologie ma se una persona è sana può benissimo fare attività sportiva senza alcun genere di niente dietro, nemmeno gli integratori. Mi direte: la dieta. Chi si fa 10 bianchi di uovo a colazione o 300 g di carne rossa a pranzo ogni giorno, non è una forma di "distorsione" paradoping? Tutto ciò che non è alimentazione equilibrata ma forzatura ed esagerazione per ottenere uno scopo "innaturale" (uso questo termine pericoloso, anche qui cercate di capirmi) rientra nello stesso discorso.

Carichi di lavoro, professionismo: è possibile immaginare un professionismo più attento alla salute dei suoi protagonisti? Invece che 50 partite all'anno, cambia molto se ne facciamo 25. Volete vedere sport in tv, si facciano le "stagioni" degli sport a rotazione o i campionati stessi a rotazine (perché d'estate no? Il calcio quest'anno inizia a metà agosto, giocando di sera non ci sono differenze rispetto ad una partita alle 3 di un mese dopo), come negli usa, dove alcuni sport erano nati proprio per catturare l'interesse in stagioni ferme di altre discipline. Meno partite, a me andrebbe bene anche tempi ridotti o non esagerare con il voler "tagliare" i tempi morti (ritengo deleterea la regola del max 1 minuto per la mischia chiusa o del voler per forza spingere su uno psuedo-rugby di corsa, velocità, frenesia, perché mai quello dovrebbe essere "spettacolo" e il rugby delle situazioni statiche no?

Vabbuò ho poco tempo e ho messo troppa carne al fuoco, il discorso va approfondito meglio.
Se si iniziano a fare i casi singoli ci si perde. Su un caso di crampi che va a posto con un plantare ce ne saranno cinquanta che necessitano di sali minerali e banane.
A parte i carichi di lavoro, ci sono medici che sostengono che con gli alimenti che assumiamo oggi, raffinati, trattati, coltivati in serre, fatti maturare in modo artificiale eccetera, gli integratori sarebbero necessari anche per condurre una vita sedentaria, figuriamoci quella di uno sportivo o addirittura di uno sportivo professionista.
Per integratori intendo anche proteine.
Gli altri discorsi sono troppo approssimativi, dai. Per me dire: "Per ridurre i carichi di lavoro degli atleti si può ridurre la durata delle partite e così ci saranno meno atleti dopati" è come dire "visto che gli incidenti sui treni coinvolgono più frequentemente la prima e l'ultima carrozza del convoglio, togliamole e così è risolto il problema".
Se la facciamo durare 21 km non possiamo chiamarla più maratona...
Il doping va combattuto anche non demonizzando le sostanze che doping non sono.
"Tizio ha preso anabolizzanti, eh va bene, però i suoi compagni di squadra prendono tutti gli aminoacidi"
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

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Garryowen
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Re: Doping

Messaggio da Garryowen »

PiVi1962 ha scritto:
Garryowen ha scritto:Molti medici non la pensano così.
I carichi di lavoro degli atleti professionisti di oggi impongono l'assunzione di integratori, non c'è alternativa.
Addirittura ricordo che qualche allenatore di nazioni minori sosteneva che gli stessi carichi di lavoro/modalità di allenamento potessero essere considerati "doping", perché accessibili solo agli atleti delle nazioni più ricche.
Esempio: gli allenamenti in quota tipici degli sport aerobici.
E così gli etiopi avevano il "doping" gratuitamente, e dalla nascita :lol:
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

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JosephK.
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Re: Doping

Messaggio da JosephK. »

Garry. Ho premesso che avevo (e ho) poco tempo quindi necessariamente ho cercato di far capire il "sugo" del discorso, anche in modo grezzo.

Il fondo del ragionamento è: non devo cercare scappatoie per "restare al passo" con l'evoluzione degli sport ma l'evoluzione dello sport (che può anche essere una "regressione", un "ritorno al passato", deve coincidere con il conformarsi il più possibile a quanto è "sostenibile" dal corpo umano.
Se - estremizzo - il corpo umano, senza aiuti, non è in grado di sopportare la maratona di 42 km la si faccia di 20.
Poi è chiaro che questo discorso applicato agli sport basati sul "tempo", dove vincere è fare tempi più limitati e migliorare continuamente il crono, diventa già più complesso.

Ma il principio generale e regolativo da seguire, appunto, non è secondo me "faccio di tutto per adeguarmi ai ritmi richiesti dall'evoluzione dello sport e ai conseguenti carichi di lavoro" ma all'inverso "costruisco le regole dello sport, la sua etica, il 'patto tra i protagonisti' per adeguare lo sport, i suoi tempi e il suo svolgimento alla resistenza tollerabile e alla salute dell'uomo".
L'esempio che ho fatto della mischia che deve durare massimo 1 minuto è emblematico. Non si tratta di tollerare le furbate ma di consentire, tramite le normali fasi di gioco statiche che hanno una loro dignità e bellezza, anche di rifiatare nell'economia di una partita che non può avere tempi effettivi sempre più ampi perché lo richiedono le Tv o il pubblico pagante. Si tratta di educare anche gli spettatori in questo senso: far capire che l'atleta non è carne da macello né l'esito di una sperimentazione in fieri ma un uomo che sta partecipando ad un gioco. Educare che è divertente anche un (per restare al rugby) gioco catenacciaro fondato su fasi statiche e dominio nel possesso. Io mi divertirei pure a vedere 80 minuti di mischie santa pazienza...

Poi si può disquisire di cosa sia "resistenza tollerabile", ancora una volta espongo un concetto generale e regolativo, nel merito ovviamente va fatto un lavoro certosino.

Sugli integratori il discorso diventerebbe molto ampio: c'è chi dice che l'integratore, per dire le vitamine, per una dieta e una persona in condizioni di salute "normali" sono assolutamente inutili, vengono semplicemente eliminati dal nostro corpo. Ci sono mitologie e marketing creati su svariati integratori "anti-age" o che possono proteggere dalla qualsivoglia. C'è molto e andremmo anche molto ot.
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Garryowen
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Re: Doping

Messaggio da Garryowen »

Scrivi queste cose perché parti dal presupposto che gli integratori (diciamo genericamente così) siano dannosi per la salute, altrimenti non vedo perché modificare regolamenti e sport solo per evitare sostanze che non fanno nulla.
Io invece parto dal presupposto che le sostanze dannose per la salute siano solo quelle dell'elenco delle sostanze proibite. Ho un po' più di fiducia nelle istituzioni, diciamo così.
Penso che un atleta possa danneggiare la propria salute solo se fa uso delle sostanze proibite.

Sono due posizioni inconciliabili, evidentemente.
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Re: Doping

Messaggio da JosephK. »

In verità ebbi una posizione più filosofica che pratica se vuoi riassumibile in una semplice affermazione: la prestazione non è un fine assoluto.

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Re: Doping

Messaggio da tonione »

non è vero che un atleta di alto livello debba avere un fine mentale tanto differente da chi ricerca il fine ultimo, assoluto. le prestazioni sportive sono un modo elegante, democratico e non assassino di gestire la pulsione alla guerra.

spesso questa pulsione diventa anche una forma mentis dell'atleta. per sconfiggere il nemico e primeggiare sono disposto a barare. are are a tutti!
Garryowen
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Re: Doping

Messaggio da Garryowen »

Va bene, ma qui qualcuno dice che prendere vitamine e aminoacidi o proteine voglia dire barare...

Come nell'Atene della Stoà ci si rivolgeva a Zenone di Cizio per fame di sapienza, nel nostro bar ci rivolgiamo a tonione per capire qual è la via da percorrere per le nostre chiacchiere...
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Re: Doping

Messaggio da tonione »

tra un po', quando faranno il forum smart, ci saranno solo ditoni sudaticci e solitari, io e te scompariremo come la famosa scoreggia su marte. che ci vuoi fare. è l'inquietudine che spinge i giovani. e che seppellisce i vecchi. preparati, tra un po' i giovini- e i giovanilisti- ci seppelliscono sotto una valanga di smart caramelle.
Garryowen
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Re: Doping

Messaggio da Garryowen »

Le famose caramelle 2.0
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Re: Doping

Messaggio da supermax »

Ehm, scusate ma mi sembra che si stia deviando alquanto dal tema centrale che è quello dei controlli e non su cosa debba essere considerato doping e cosa no. Io sto con Garry:è doping tutto quello che si prende o le pratiche che si fanno che non sono consentiti e basta. Ma il punto è un altro: siamo sicuri che i controlli siano seri nel rugby?
tonione
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Re: Doping

Messaggio da tonione »

no, non lo siamo. e stimiamo che i controlli se fatti su larga scala, ma anche aumentati di poco e a sorpresa, come dici te, sarebbero di un esito talmente sconfortante da indurci a pensare che il mondo sia talmente marcio da non potersi più differenziare. sprofonderemo nella vergogna.
stilicone
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Re: Doping

Messaggio da stilicone »

tonione ha scritto:no, non lo siamo. e stimiamo che i controlli se fatti su larga scala, ma anche aumentati di poco e a sorpresa, come dici te, sarebbero di un esito talmente sconfortante da indurci a pensare che il mondo sia talmente marcio da non potersi più differenziare. sprofonderemo nella vergogna.
Vecchio cinico...(magari poi hai 26 anni, che ne so io?)
MEMENTO MAROCCO.
JosephK.
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Re: Doping

Messaggio da JosephK. »

Garryowen ha scritto:Va bene, ma qui qualcuno dice che prendere vitamine e aminoacidi o proteine voglia dire barare...
Mai detto questo.

Rileggi cosa ho scritto. Mai parlato di barare, ho scritto che non gli serve niente, se sta bene. E il toglierei gli integratori (per altro quali?) non era chiaramente riferito al concetto di doping ma al regime di vita di uno sportivo in salute (o di una qualsiasi persona). E ovviamente era un concetto estremizzato per far capire l'altro concetto che esprimevo e che credevo di aver chiarito: non devi adeguarti tu umano-sportivo ai ritmi che si alzano o ai carichi di lavoro dell'iperprofessionismo (anche perché le richieste aumentano di continuo e l'asticella il tifoso, il pubblico, la tv magari chiederà sempre di alzarla, ma quando si correrà il 100 m a 9,30 si potrà ancora abbassare quel limite e a patto di fare cosa?) ma deve avvenire l'inverso, tentare di capire le modalità per rallentare i ritmi, diminuire i carichi di lavoro, adattare le regole al fine di non spingere a superare le soglie tollerabili.

Ho detto che una persona sana non ha bisogno di nulla che non sia allenamento e alimentazione corretta. Se con questi due fattori arrivi a 10 e questo è il massimo allenabile per l'umano a quello si resta e quello diventa il limite regolativo cui conformarsi. Non è perché il rugby moderno mi richiede 70 minuti di tempo effettivo che devo trovare scientificamente scappatoie legali o legalizzate o proibite per prevalere.

Qualcuno sostiene che l'allenamento in altura è una "distorsione", il mi pensiero parte dal fatto che tra lo sport e l'uomo prevale l'uomo e tra il fine, bello, vitale di vincere, che non rinnego affatto (rispondo a Tonione) e il fine di stare bene deve prevalere il secondo. La scala dei fini, niente di filosoficamente e giuridicamente strano, io preferisco non uccidere ma se uccido per salvarmi è cosa diversa che se uccido per rubare le caramelle a un bambino.
Il fine sublime di primeggiare nello sport, fine psicologico e spiriturale altissimo che spinge a lavorare e migliorarsi, perché non può sussistere su "ritmi" più umani equiparati con tutti. Parlavo non a caso di regole che a questo devono tendere (es. della mischia che deve durare 1 minuto o degli arbitri spinti a "far giocare"), di un fine etico istituzionalizzato su cui armonizzare le regole e di un "patto" tra i protagonisti, patto prima di tutto morale finalizzato a giocarsela alla pari senza inseguire alcun aiuto esterno per farlo.
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