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Stiamo uscendo dall'argomento del 3d, ragazzi!

..non so se era già stato riportato in home page ma questo copiatto dal sito dell'AIR alla risposta data dal presidente della Liventina:

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CALCIO - ITALRUGBY, E' POLEMICA A SACILE

Rugby azzurro, c'è anche una polemica. Il presidente della Liventina Calcio, Sereno De Marco, è un fiume in piena. «Prima di essere una società di calcio - premette - noi siamo una società sportiva». Si era sentito onorato per l'arrivo della Nazionale di rugby. Ora mostra con amarezza lo striscione "Benvenuti azzurri". «Qualcuno - allarga le braccia - ha avuto il coraggio di dire che è colpa mia se non hanno potuto allenarsi allo Sfriso. È falso». Tutto cominciò - racconta - ad agosto, quando alla società liventina venne girata dal Comune la richiesta del Fontana Rugby, tramite Claudio Da Ponte, di poter utilizzare gli impianti dello Sfriso il 21 e 22 novembre. Il presidente aveva accettato, sottolineando però come alcuni lavori andassero fatti per sistemare il terreno d'allenamento. Il campo era stato visionato, sempre in agosto, dal presidente del Fontana, Claudio Peruch, e dai tecnici. Quindi la conferma. «Allora ci siamo organizzati - continua De Marco -. Alcuni nostri dirigenti hanno preso giorni di ferie per seguire l'evento. Abbiamo pagato una società addetta alla sistemazione del manto erboso, facendo rizollare le aree e il centro del campo affinché si presentasse bene, preso accordi con il San Odorico per far allenare là i nostri ragazzi, preparato tante bandierine tricolori per i bambini delle scuole di Sacile».

«Calendario alla mano - assicura il presidente -, martedì 14 novembre telefono a Peruch. Vengo informato che devo anche trovare il posto per posizionare un macchinario che serve ai giocatori, ma ha l'inconveniente di rovinare il terreno. All'inizio non sapevamo come fare, avendo un solo campo. Poi l'abbiamo collocato nello spazio verde di fianco alla tribuna». Il problema nasce due giorni dopo, quando alle 11 De Marco viene avvisato in modo informale che gli azzurri non verranno più. Protesta con l'organizzazione: «Mi hanno detto - sbotta - che in caso di pioggia mercoledì avrebbero mandato i giocatori. Dopo tutto il nostro impegno! Sono andato anche in Comune a Sacile a chiedere delucidazioni, nessuno sapeva niente». Martedì 21 un colpo di scena. «Peruch mi telefona - dichiara ancora De Marco - dicendo che la Nazionale arriverà nel pomeriggio del mercoledì allo Sfriso, per allenarsi a porte chiuse. A quel punto ribatto che non è più possibile sistemare tutto in 24 ore. C'è il campo da rullare e sistemare, bisogna muovere un gruppo di 7 persone. Qualcuno sussurra che possono arrivare dei fondi, 10mila euro, ma io so che intanto dovremmo sborsarne 5mila di tasca nostra. Senza contare i danni all'immagine nostra e a tutta la cittadinanza di Sacile».
L'idea che si è fatto? «Che l'evento della Nazionale - risponde - sia partito in sordina, diventando poi una cassa di risonanza importante. Allora è stato spostato a Pordenone. Ai signori dell'organizzazione dico: se è stata fatta retromarcia potevate farla con stile, avvisando per tempo. Siamo stati beffati. Non è stata avvisata la società e neppure il Municipio. Non potevamo riceverli in queste condizioni: gli azzurri vanno accolti da azzurri. Poi non c'era più nessuno, poiché in precedenza ci avevano detto che non sarebbero venuti». Il problema? «Non è una questione personale tra me e Peruch - conclude -. Se il prossimo anno tornasse la Nazionale, noi saremmo comunque disponibili».

delay ha scritto:..non so se era già stato riportato in home page ma questo copiatto dal sito dell'AIR alla risposta data dal presidente della Liventina:

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CALCIO - ITALRUGBY, E' POLEMICA A SACILE

Rugby azzurro, c'è anche una polemica. Il presidente della Liventina Calcio, Sereno De Marco, è un fiume in piena. «Prima di essere una società di calcio - premette - noi siamo una società sportiva». Si era sentito onorato per l'arrivo della Nazionale di rugby. Ora mostra con amarezza lo striscione "Benvenuti azzurri". «Qualcuno - allarga le braccia - ha avuto il coraggio di dire che è colpa mia se non hanno potuto allenarsi allo Sfriso. È falso». Tutto cominciò - racconta - ad agosto, quando alla società liventina venne girata dal Comune la richiesta del Fontana Rugby, tramite Claudio Da Ponte, di poter utilizzare gli impianti dello Sfriso il 21 e 22 novembre. Il presidente aveva accettato, sottolineando però come alcuni lavori andassero fatti per sistemare il terreno d'allenamento. Il campo era stato visionato, sempre in agosto, dal presidente del Fontana, Claudio Peruch, e dai tecnici. Quindi la conferma. «Allora ci siamo organizzati - continua De Marco -. Alcuni nostri dirigenti hanno preso giorni di ferie per seguire l'evento. Abbiamo pagato una società addetta alla sistemazione del manto erboso, facendo rizollare le aree e il centro del campo affinché si presentasse bene, preso accordi con il San Odorico per far allenare là i nostri ragazzi, preparato tante bandierine tricolori per i bambini delle scuole di Sacile».

«Calendario alla mano - assicura il presidente -, martedì 14 novembre telefono a Peruch. Vengo informato che devo anche trovare il posto per posizionare un macchinario che serve ai giocatori, ma ha l'inconveniente di rovinare il terreno. All'inizio non sapevamo come fare, avendo un solo campo. Poi l'abbiamo collocato nello spazio verde di fianco alla tribuna». Il problema nasce due giorni dopo, quando alle 11 De Marco viene avvisato in modo informale che gli azzurri non verranno più. Protesta con l'organizzazione: «Mi hanno detto - sbotta - che in caso di pioggia mercoledì avrebbero mandato i giocatori. Dopo tutto il nostro impegno! Sono andato anche in Comune a Sacile a chiedere delucidazioni, nessuno sapeva niente». Martedì 21 un colpo di scena. «Peruch mi telefona - dichiara ancora De Marco - dicendo che la Nazionale arriverà nel pomeriggio del mercoledì allo Sfriso, per allenarsi a porte chiuse. A quel punto ribatto che non è più possibile sistemare tutto in 24 ore. C'è il campo da rullare e sistemare, bisogna muovere un gruppo di 7 persone. Qualcuno sussurra che possono arrivare dei fondi, 10mila euro, ma io so che intanto dovremmo sborsarne 5mila di tasca nostra. Senza contare i danni all'immagine nostra e a tutta la cittadinanza di Sacile».
L'idea che si è fatto? «Che l'evento della Nazionale - risponde - sia partito in sordina, diventando poi una cassa di risonanza importante. Allora è stato spostato a Pordenone. Ai signori dell'organizzazione dico: se è stata fatta retromarcia potevate farla con stile, avvisando per tempo. Siamo stati beffati. Non è stata avvisata la società e neppure il Municipio. Non potevamo riceverli in queste condizioni: gli azzurri vanno accolti da azzurri. Poi non c'era più nessuno, poiché in precedenza ci avevano detto che non sarebbero venuti». Il problema? «Non è una questione personale tra me e Peruch - conclude -. Se il prossimo anno tornasse la Nazionale, noi saremmo comunque disponibili».

Hai fatto benissimo a postare questo articolo, é giusto che la gente sappia come sono andate realmente le cose.

ItalianRugbyFriends ha scritto:Poi ci lamentiamo che anche i TM vengono organizzati a Roma..................

Io non mi lamento che i TM si fanno a Roma,
mica sono veneto.