Super 10: un fallimento, diciamocelo
Moderatore: Emy77
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supermax
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Sicuramente il nostro sport sta vivendo una fase di profondissime trasformazioni fra molte contraddizioni. Abbiamo una nazionale che tira tutto il movimento, malgrado risultati non eccezionali. Siamo uno dei pochissimi sport di squadra che si fa seguire all'estero da 5-6.000 appassionati disposti a pagare per seguire la nostra rappresentativa nel 6N, ma difficilmente riusciamo a mettere più di 1.000 spettatori in un qualsiasi incontro del Super 10. Abbiamo una delle poche federazioni del CONI con il bilancio in forte crescita (le altre fanno i conti con continue decurtazioni) grazie al nostro ingresso stabile nel Board, dove per la prima volta siamo rappresentati ai massimi vertici, ma non sapremmo attualmente mettere insieme 8-10 impianti per organizzare un mondiale. Abbiamo una delle crescite di tesserati più alta fra tutti gli sport ma ancora non siamo all'altezza delle altre migliori europee nel settore giovanile. Paradossalmente, sta meglio la serie C, con nuove squadre che nascono in realtà prima rugbysticamente inesistenti o quasi, come Piemonte, Friuli, Marche e Puglia, che il campionato di Super 10 dove la Lega dei club si è dissolta per litigi e dove non si riesce quasi a far esordire un azzurrino che è uno. Che dire? Occorrerebe rendere "glamour" non solo la nazionale, ma anche la realtà dei club. Un esempio se volete stupidissimo. Perché nelle pubblicità e nei servizi sportivi si insiste su filmati dei nostri giocatori con la maglia della nazionale e mai con quella dei club? (Perché i migliori giocano all'estero......
va beh, mica tutti!)
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jeronimo8
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Yattaran ha scritto:contestazione 1: 2 franchigie venete? cioè le squadre passano dalle attuali 4 a 2? e come farai ad unire Benetton TV con Venezia e Padova con Rovigo? tre delle squadre citate hanno una grande tradizione ed un ottimo presente, Venezia sta facendo di tutto per emergere e restare nel rugby che conta...Laporte ha scritto: Le 14 squadsre ptorebbero essre : MIlano, Calvisano-BS per la lombardia, Viadana a cavallo tra emilia e lombardia, Parma (una squadra sola !) due franchigie venete, L'Aquila, una franchigia unica a Roma, Sicilia, Torino (con l'appoggio di sponsor forti) , Genova, una franchiagia campana (basata magari a Benevento s non a Napoli) , Sardegna , ed uan da definire.
Queste 14 franchigie sarebbero, sullo stile delle squadre dl S14 neozelandesi o di quelle cltiche, supportate dai club, ognono dei quali collegatoa di una di esse e con i giocatorti di club con il doppio tesseramento (club e franchigia)
nessuno di Treviso, Padova, Rovigo o Venezia accetterà mai una fusione con altri club.
A Rovigo stanno facendo i salti mortali (leggasi: Cooperativa, dopo i vari casini societari) pur di restare in Super 10, e quest'anno sono andati vicinissimi ai playoff, ti voglio vedere ad andare a dirgli che devono fondersi con un altro club veneto...![]()
Capisco l'idea franchigia per le Coppe... ma per il campionato no!!!
contestazione 2: stai parlando di creare club a tavolino, di finanziarli pesantemente e di farli stare in piedi a forza per qualche anno senza retrocessioni...
vorrei capire dove li trovi tutti questi soldi...
contestazione 3: "e una da definire" beh, ma mettiamola in puglia no? tanto, hai messo già squadre di Super 14 sparate un po' così sparse per l'italia come si mettono i carrarmatini a risiko...
sarà, ma io preferisco la concorrenza, piuttosto che la pianificazione ed il finanziamento (para)statale: aumentiamo il numero di squadre a 14, ed aumentiamo le retrocessioni.
quoto il pensiero di cui sopra
non ha senso fare frachigie per il campionato, per un'eventuale partecipazione alla Celtic League si, ma anche li la cosa sarebbe da studiare attentamente.
non ha senso creare club artificiali per metterli in un posto in cui il rugby non ha un seguito consistente. per lo sviluppo territoriale purtroppo ci vuole tempo, partire dalla base dei piccoli club di serie C che, comunque, stanno aumentando pian piano.
al limite si potrebbe allargare il super 10 a super 12, anche se già allo stato attuale nella maggior parte dei casi la neopromossa paga un gap notevole con le altre squadre.
FYI
I magnagati non sono di Treviso ma di Vicenza
Che io sappia i Benetton hanno comprato Autostrade Italiane (ora Atlantia SpA), non regalate.
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Laporte
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Potremmo aprire un bel discorso....jeronimo8 ha scritto:Yattaran ha scritto:contestazione 1: 2 franchigie venete? cioè le squadre passano dalle attuali 4 a 2? e come farai ad unire Benetton TV con Venezia e Padova con Rovigo? tre delle squadre citate hanno una grande tradizione ed un ottimo presente, Venezia sta facendo di tutto per emergere e restare nel rugby che conta...Laporte ha scritto: Le 14 squadsre ptorebbero essre : MIlano, Calvisano-BS per la lombardia, Viadana a cavallo tra emilia e lombardia, Parma (una squadra sola !) due franchigie venete, L'Aquila, una franchigia unica a Roma, Sicilia, Torino (con l'appoggio di sponsor forti) , Genova, una franchiagia campana (basata magari a Benevento s non a Napoli) , Sardegna , ed uan da definire.
Queste 14 franchigie sarebbero, sullo stile delle squadre dl S14 neozelandesi o di quelle cltiche, supportate dai club, ognono dei quali collegatoa di una di esse e con i giocatorti di club con il doppio tesseramento (club e franchigia)
nessuno di Treviso, Padova, Rovigo o Venezia accetterà mai una fusione con altri club.
A Rovigo stanno facendo i salti mortali (leggasi: Cooperativa, dopo i vari casini societari) pur di restare in Super 10, e quest'anno sono andati vicinissimi ai playoff, ti voglio vedere ad andare a dirgli che devono fondersi con un altro club veneto...![]()
Capisco l'idea franchigia per le Coppe... ma per il campionato no!!!
contestazione 2: stai parlando di creare club a tavolino, di finanziarli pesantemente e di farli stare in piedi a forza per qualche anno senza retrocessioni...
vorrei capire dove li trovi tutti questi soldi...
contestazione 3: "e una da definire" beh, ma mettiamola in puglia no? tanto, hai messo già squadre di Super 14 sparate un po' così sparse per l'italia come si mettono i carrarmatini a risiko...
sarà, ma io preferisco la concorrenza, piuttosto che la pianificazione ed il finanziamento (para)statale: aumentiamo il numero di squadre a 14, ed aumentiamo le retrocessioni.
quoto il pensiero di cui sopra
non ha senso fare frachigie per il campionato, per un'eventuale partecipazione alla Celtic League si, ma anche li la cosa sarebbe da studiare attentamente.
non ha senso creare club artificiali per metterli in un posto in cui il rugby non ha un seguito consistente. per lo sviluppo territoriale purtroppo ci vuole tempo, partire dalla base dei piccoli club di serie C che, comunque, stanno aumentando pian piano.
al limite si potrebbe allargare il super 10 a super 12, anche se già allo stato attuale nella maggior parte dei casi la neopromossa paga un gap notevole con le altre squadre.
FYI
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Laporte
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Il caldo fa BRUTTI effettitonione ha scritto:Laporte da Giussano, l'insostenibile leggerezza delle tue depresse considerazioni può spingere qualche regbista insicuro a seguirti...altri continueranno a considerare tutto ciò denigrante e fuorviante...altri ancora se ne andranno al mare.
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Laporte
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Beh vedo che la mia proposta assa provocatoria ha mostrato come non si voglia cambiar ein Italia, ne allargando la base ne riducendola...
Teniamoci dunque il super 10 il vampioanto venetoro-parmigiano-bresciano... con due romane aggiunte ...ma non chiamiamolo campionato italiano
Teniamoci dunque il super 10 il vampioanto venetoro-parmigiano-bresciano... con due romane aggiunte ...ma non chiamiamolo campionato italiano
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EmmePi
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
A me più che un campionato sembra un po' un Circo Orfei.
Adesso salta fuori che le squadre devono essere ben distribuite geograficamente. Mi raccomando, coprire tutto lo stivale.
In tutta l'emilia romagna, solo una squadra. In Veneto solo due. Però una squadra anche a Torino.
A TORINOOOO???
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
Adesso salta fuori che le squadre devono essere ben distribuite geograficamente. Mi raccomando, coprire tutto lo stivale.
In tutta l'emilia romagna, solo una squadra. In Veneto solo due. Però una squadra anche a Torino.
A TORINOOOO???
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
- Giandolmen
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Solo una considerazione: l'idea di un intervento dall'alto che distribuisca (in senso geografico) le squadre mi fa un po' rabbrividire.
Cerco di argomentare questa mia affermazione: in Italia è vero, il rugby è uno sport che in termini territoriali si presenta altamente concentrato. Questo succede anche in altre nazioni, si pensi alla Francia, dove l'esplosione della "piazza Parigi" ha rappresentato un po' un evento.
Se posso portare il mio contributo, penso che anche nel rugby, come nella produzione di altri beni-servizi, il fattore "spazio" vada considerato attentamente.
Se pensiamo ai sistemi produttivi, lo spazio è fonte di vantaggi riconducibili ad esempio alle economie che nascono dalla prossimità spaziale, che riducono i costi di produzione (ad esempio per la disponibilità di servizi specializzati.... ma anche favorendo la riproduzione di "conoscenza tacita*") o i costi di transazione, per le sinergie che la prossimità spaziale genera (ad esempio la disponibilità di manodopera qualificata/giocatori in presenza di un’elevata concentrazione di imprese-squadre dello stesso settore)
Lavorare in un territorio "fertile" è decisamente più facile che in uno arido, mi spiego, le 4 squadre venete che giocano in super 10 operano su un territorio che è capace di popolare interamente uno dei 4 girono di serie B nazionale. Questo qualche effetto in termini di disponibilità di "mandopera qualificata" lo ha. Per un giocatore veneto provare l'avventura del "rugby professionistico" è più soft che per altri, non solo in termini economici ma anche in termini di quelli che gli economisti chiamano "social costs" cioè i costi sociali che un trasferimento implica.
Sono pronto all'obiezione: ma quanti sono i giocatori veneti che davvero giocano nelle squadre di super 10? Ok, non sono tantissimi ma neanche pochi, si pensi ad esempio a Rovigo.
Altra considerazione: sulla localizzazione delle attività produttive influiscono anche quelle che gli economisti chiamano "forze di agglomerazione da domanda".... cioè, se sono una impresa cerco di spostarmi dove posso avere accesso ad un ampio mercato (il pubblico nel rugby) ma spostandomi posso in qualche modo favorire dei percorsi di generazione di nuova domanda, attraverso ad esempio la pubblicità/diffusione assicurata dall'attività delle giovanili (padri che si avvicinano al rugby a traino di figli.... è il primo esempio che mi viene in mente).
La questione è questa: è giusto che un intervento dall'alto (statale, della Federazione nel nostro caso... credo almeno leggendo alcuni post precedenti) miri ad un riequilibrio territoriale nella produzione del bene "rugby"? E a che costi è fattibile questo? O è meglio lasciare che il "mercato" faccia il proprio corso lasciando alla Federazione un ruolo di arbitro, cioè di istituzione che garantisce un same level playing field**? Ora... io la mia opinione l'ho già espressa nella prima riga del mio intervento....
Giandolmen
* conoscenza che viene generata attraverso l’esperienza e i processi di tipo “learning by doing” e trasmessa attraverso l’interazione sociale.
** che significa che se una squadra di serie C del posto più isolato rugbysticamente parlando d'Italia presenta un progetto accademia valido questo venga finanziato
Cerco di argomentare questa mia affermazione: in Italia è vero, il rugby è uno sport che in termini territoriali si presenta altamente concentrato. Questo succede anche in altre nazioni, si pensi alla Francia, dove l'esplosione della "piazza Parigi" ha rappresentato un po' un evento.
Se posso portare il mio contributo, penso che anche nel rugby, come nella produzione di altri beni-servizi, il fattore "spazio" vada considerato attentamente.
Se pensiamo ai sistemi produttivi, lo spazio è fonte di vantaggi riconducibili ad esempio alle economie che nascono dalla prossimità spaziale, che riducono i costi di produzione (ad esempio per la disponibilità di servizi specializzati.... ma anche favorendo la riproduzione di "conoscenza tacita*") o i costi di transazione, per le sinergie che la prossimità spaziale genera (ad esempio la disponibilità di manodopera qualificata/giocatori in presenza di un’elevata concentrazione di imprese-squadre dello stesso settore)
Lavorare in un territorio "fertile" è decisamente più facile che in uno arido, mi spiego, le 4 squadre venete che giocano in super 10 operano su un territorio che è capace di popolare interamente uno dei 4 girono di serie B nazionale. Questo qualche effetto in termini di disponibilità di "mandopera qualificata" lo ha. Per un giocatore veneto provare l'avventura del "rugby professionistico" è più soft che per altri, non solo in termini economici ma anche in termini di quelli che gli economisti chiamano "social costs" cioè i costi sociali che un trasferimento implica.
Sono pronto all'obiezione: ma quanti sono i giocatori veneti che davvero giocano nelle squadre di super 10? Ok, non sono tantissimi ma neanche pochi, si pensi ad esempio a Rovigo.
Altra considerazione: sulla localizzazione delle attività produttive influiscono anche quelle che gli economisti chiamano "forze di agglomerazione da domanda".... cioè, se sono una impresa cerco di spostarmi dove posso avere accesso ad un ampio mercato (il pubblico nel rugby) ma spostandomi posso in qualche modo favorire dei percorsi di generazione di nuova domanda, attraverso ad esempio la pubblicità/diffusione assicurata dall'attività delle giovanili (padri che si avvicinano al rugby a traino di figli.... è il primo esempio che mi viene in mente).
La questione è questa: è giusto che un intervento dall'alto (statale, della Federazione nel nostro caso... credo almeno leggendo alcuni post precedenti) miri ad un riequilibrio territoriale nella produzione del bene "rugby"? E a che costi è fattibile questo? O è meglio lasciare che il "mercato" faccia il proprio corso lasciando alla Federazione un ruolo di arbitro, cioè di istituzione che garantisce un same level playing field**? Ora... io la mia opinione l'ho già espressa nella prima riga del mio intervento....
Giandolmen
* conoscenza che viene generata attraverso l’esperienza e i processi di tipo “learning by doing” e trasmessa attraverso l’interazione sociale.
** che significa che se una squadra di serie C del posto più isolato rugbysticamente parlando d'Italia presenta un progetto accademia valido questo venga finanziato
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leo5937
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- Iscritto il: 11 giu 2008, 17:48
Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
C'è solo una soluzione per rendere il tutto profittevole e duraturo.Ce l'abbiamo sotto il naso da decenni e mai nessuno che abbia la voglia di intraprenderlo : il sistema professionistico USA su tutti gli sport di squadra. Visto che il movimento rugby sta nascendo ora a livello nazionale in Italia si potrebbe partire dalle radicate realtà di oggi e costruire davvero delle franchigie serie per portere il campionato a 14/16 squadre. Con tutti gli annessi e connessi : salary cap, rose ristrette, draft ecc ecc
Secondo me bisognerebbe provarci. Il super 10 è comunque interessante per chi non conosce il rugby, a me piace molto! Io ho seguito calcio per 15 anni ed ora non ne posso più...siccome in Italia il grand epubblico parte dalla mia stessa posizione di 3 anni fa si può pensare di construire tutto da zero. I patiti soffriranno un po', ma a loro resterà il lato tecnico. Il lato spettacolare è necessario per carpire il grande pubblico. Anche negli USA ci sono città con 2 franchigie...se pagano di + e garantiscono pubblico perchè no?!?!?
Secondo me bisognerebbe provarci. Il super 10 è comunque interessante per chi non conosce il rugby, a me piace molto! Io ho seguito calcio per 15 anni ed ora non ne posso più...siccome in Italia il grand epubblico parte dalla mia stessa posizione di 3 anni fa si può pensare di construire tutto da zero. I patiti soffriranno un po', ma a loro resterà il lato tecnico. Il lato spettacolare è necessario per carpire il grande pubblico. Anche negli USA ci sono città con 2 franchigie...se pagano di + e garantiscono pubblico perchè no?!?!?
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pepitosbazzeguti
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- Iscritto il: 11 lug 2008, 19:05
Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Il sistema americano è il più difficile da seguire.leo5937 ha scritto:C'è solo una soluzione per rendere il tutto profittevole e duraturo.Ce l'abbiamo sotto il naso da decenni e mai nessuno che abbia la voglia di intraprenderlo : il sistema professionistico USA su tutti gli sport di squadra. Visto che il movimento rugby sta nascendo ora a livello nazionale in Italia si potrebbe partire dalle radicate realtà di oggi e costruire davvero delle franchigie serie per portere il campionato a 14/16 squadre. Con tutti gli annessi e connessi : salary cap, rose ristrette, draft ecc ecc
Secondo me bisognerebbe provarci. Il super 10 è comunque interessante per chi non conosce il rugby, a me piace molto! Io ho seguito calcio per 15 anni ed ora non ne posso più...siccome in Italia il grand epubblico parte dalla mia stessa posizione di 3 anni fa si può pensare di construire tutto da zero. I patiti soffriranno un po', ma a loro resterà il lato tecnico. Il lato spettacolare è necessario per carpire il grande pubblico. Anche negli USA ci sono città con 2 franchigie...se pagano di + e garantiscono pubblico perchè no?!?!?
Le squadre Americane sono delle aziende che devono produrre utili - e li producono -. Se prendiamo ad esempio il Football Americano, le "franchigie" come tu le chiami, sono in reltà "SPA" di proprietà del mecenate di turno, non come le franchigie socialist-popolari che propone Laporte...
In Italia neanche il calcio produce utili, nonostante tutto, figuriamoci se ci riusciamo con il Rugby.
Quest'anno comunque alcune società di Super 10 sono costrette giocoforza a usare tanti giovani e tanti italiani. Ogni anno e sempre di più il livello dei nostri giovani cresce, vediamo quest'anno cosa succederà...
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
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morning_star
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Sarà anche perchè da quest'anno per ogni italiano in più che metti a referto la federazione ti da 50 mila euro? 3 italiani vuol dire 150 mila euro in più!pepitosbazzeguti ha scritto:Quest'anno comunque alcune società di Super 10 sono costrette giocoforza a usare tanti giovani e tanti italiani.
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pepitosbazzeguti
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
morning_star ha scritto:Sarà anche perchè da quest'anno per ogni italiano in più che metti a referto la federazione ti da 50 mila euro? 3 italiani vuol dire 150 mila euro in più!pepitosbazzeguti ha scritto:Quest'anno comunque alcune società di Super 10 sono costrette giocoforza a usare tanti giovani e tanti italiani.
Sei sicuro? Mi sembra tantino 50.000 euri per giocatore...
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
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pepitosbazzeguti
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Mi rispondo da solo.
Dall'intervista del "Sole 24 ore" a Dondi
Non pensa che nel campionato italiano ci siano troppi giocatori stranieri di non eccelsa qualità che finiscono per ostruire il cammino ai giovani nostrani?
''La Federazione, e soprattutto il sottoscritto, credono sia necessario diminuire il numero degli stranieri e, possibilmente, migliorarne la qualità. E’ un’operazione che partirà dalla prossima stagione.
E’ stato imposto un giocatore in più, di formazione italiana, oltre agli undici attuali nella lista dei ventidue.
Andremo a dodici e riconosceremo un bonus di cinquantamila euro alle società che schiereranno tredici giocatori italiani; un bonus di centomila euro alle società che ne schiereranno quattordici; un bonus di centocinquantamila euro a chi ne schiererà quindici. In definitiva abbiamo preferito premiare, anziché punire''.
Dall'intervista del "Sole 24 ore" a Dondi
Non pensa che nel campionato italiano ci siano troppi giocatori stranieri di non eccelsa qualità che finiscono per ostruire il cammino ai giovani nostrani?
''La Federazione, e soprattutto il sottoscritto, credono sia necessario diminuire il numero degli stranieri e, possibilmente, migliorarne la qualità. E’ un’operazione che partirà dalla prossima stagione.
E’ stato imposto un giocatore in più, di formazione italiana, oltre agli undici attuali nella lista dei ventidue.
Andremo a dodici e riconosceremo un bonus di cinquantamila euro alle società che schiereranno tredici giocatori italiani; un bonus di centomila euro alle società che ne schiereranno quattordici; un bonus di centocinquantamila euro a chi ne schiererà quindici. In definitiva abbiamo preferito premiare, anziché punire''.
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
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L3gs
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
50 mila euri per giocatore se codesto giocatore gioca TUTTE le 18 partite di S10 2008/09.pepitosbazzeguti ha scritto: Sei sicuro? Mi sembra tantino 50.000 euri per giocatore...
NO ALLO SPOSTAMENTO DEL MONUMENTO DEDICATO A MACI BATTAGLINI!:
http://www.petitiononline.com/maci/petition.html
http://www.petitiononline.com/maci/petition.html
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Laporte
- Messaggi: 8846
- Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01
Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Quanto alle decisioen imposte dall'alto. Beh guardate Galles e Australia. Mica mi verrete a dire che Western Force sia stato un fallimento ? Eppure ci hanno provato Poteva andare male come con gli Spears in Sudfrica, ma ci hanno provato....
Noi invece voglia il rugby da taerttoria, le baruffe tra squadre di qua e di là del ponte sull'affitto della club house, stile parma (vedi altro thread) . Poi però al tempo stesso, vorremmo che ci trasmettessero in TV a gratis....
Beh, meglio il tamburello
Noi invece voglia il rugby da taerttoria, le baruffe tra squadre di qua e di là del ponte sull'affitto della club house, stile parma (vedi altro thread) . Poi però al tempo stesso, vorremmo che ci trasmettessero in TV a gratis....
Beh, meglio il tamburello
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pepitosbazzeguti
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo
Mentre tu consigli di fare, per "decreto" una squadra di Super 10 in Piemonte, dove non c'è neanche una squadra in serie A.Laporte ha scritto:Quanto alle decisioen imposte dall'alto. Beh guardate Galles e Australia. Mica mi verrete a dire che Western Force sia stato un fallimento ? Eppure ci hanno provato Poteva andare male come con gli Spears in Sudfrica, ma ci hanno provato....
Noi invece voglia il rugby da taerttoria, le baruffe tra squadre di qua e di là del ponte sull'affitto della club house, stile parma (vedi altro thread) . Poi però al tempo stesso, vorremmo che ci trasmettessero in TV a gratis....
Beh, meglio il tamburello
...forse lì giocano tutti a tamburello?
...il problema delle sedi delle due squadre a Parma è serio ed è stato mal gestito dal comune, secondo me...
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.