Super 10: un fallimento, diciamocelo

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Laporte
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Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da Laporte »

Stimolante l'editoriale di Ravagnani su "La meta".

Esso fa dolorosi paragoni con il calcio italianodi massimo livello e la sua distribuzione sul territorio (una dozzina di regioni) e il rugby (4 regioni e una sola grand città) .

Diamo un occhiata alle premesse e spranze vendute in questi 4 anni.

a) Aumentare gli stranieri volva dire aumentare lo spettacolo . Il risultato ? Deprimnte.
Mi capitato di assistre in TV e dal vivo ad autarchici match del campionato argentino (di Buenos Aires): spettacolo molto maggiore, malgrado forse un livello tecnico teoricament più basso (ma l'Argentina è arrivata terza al mondiale....)
L'unico risultato ottenuto è stato quello di disaffezionar il pubblico che non sente più la squadra come "di casa" (e neppure i politici, visto com relegano le squadre di rugby in periferia....)

b) Ridurre le squadre per migliorare il livello: non mi sembra che la cartina di tornasole (valida anche per il punto a) dei risultati di coppa abbia dato risultati entusiasmanti,

c) Un torneo di 4 mesi spalmati in 8 non è certo appetibile per un pubblico che si attira con eventi contnui non sparpagliait nl tempo e con 5 mesi quasi di pausa tra la fine di una regular season e l'inizio dell'altra (caso unico in europa)

d) Capitali ed investimenti a livello zero: 3 mecenati a Treviso, Viadana Calvisano, un assistenzialismo pubblico pessimo con i soldi dei contribuenti a Catanai e non solo.....

Occorre una svolta: personalmente non credo che concentrare il tutto in due città con l franchigie da CL serva a qualcosa....anzi sarebbe peggio. riducendo il già poco pubblico. Bisogna portare il rugby fuori dalle sagrstie delle solite parrocchiette (venete e parmigiane, ma ora anche romane).

Bisogna allargare la base del campionato anche a costo di sostnere per qualche anno aree depresse in crescita.

Io credo che si dovrebbbe un campionato a 14-16 squadre con non più di due squadre per regione, senza retrocessione e con l'inserimento di aree oggi escluse. Bloccare le retrocessioni servirebbe proprio per dare tempo a queste ultime.

Le 14 squadsre ptorebbero essre : MIlano, Calvisano-BS per la lombardia, Viadana a cavallo tra emilia e lombardia, Parma (una squadra sola !) due franchigie venete, L'Aquila, una franchigia unica a Roma, Sicilia, Torino (con l'appoggio di sponsor forti) , Genova, una franchiagia campana (basata magari a Benevento s non a Napoli) , Sardegna , ed uan da definire.

Queste 14 franchigie sarebbero, sullo stile delle squadre dl S14 neozelandesi o di quelle cltiche, supportate dai club, ognono dei quali collegatoa di una di esse e con i giocatorti di club con il doppio tesseramento (club e franchigia)

Il cambionato si disputerebbe secondo una formula che assicuri più continuità dell'attuale. Ossia giovando anche durante il periodo in cui gioca la nazionale come in Inghilterra e in parte in Francia. (con la disponibilità dei giocatori di club si ovvierebbe al problema, peraltro relativoi, visto che metà dei giocatori della nazionale gioca all'estero).

Questo nella fase preliminare (due gironi ? )La fase finale pr il campionato si dispurebbe tra marzo e giugno dopo il sei nazioni con le squadre al completo.
Ovvio che all'inizio le franchigie nuove soffrirebbero, ma snza l'incubo della retrocessione protranno avere il tempo di crescere.
I Club non sparirebbero, avrebbero un campionato per loro, e sarebbero la base per il futuro
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turni
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da turni »

Sono d'accordo sul fatto che la geografia del rugby d'elite sia una questione rilevante. Si vedano anche le ripercussioni con le cadette in Serie A.
Però la geografia non è (solo) linee e confini.... anzi, è sociale, cioè interazione, contesto, storia e presente, senso comune, professionalità e competenze, passione e tifo, ecc. Che piaccia o no, per infinite ragioni non si possono unire Padova, Rovigo, e Treviso (tra un pò anche Venezia), cosiccome Calvisano e Viadana, le due di Parma, ecc.

Detto questo, contesto però gli innumerevoli luoghi comuni... e anche il tono "abbastanza" apocalittico

Sul punto a):
lo spettacolo non c'entra nulla con la qualita' dei singoli giocatori (lo dici anche tu nell'esempio del campionato Argentino) o con il fatto che questi siano stranieri o non...
Eppoi non è una strategia intenzionale e razional-comprensiva quella del numero degli stranieri...
E non è nemmeno vero che il pubblico non si affeziona agli stranieri, se questi dimostrano attaccamento e qualità, basta fare un giro negli stadi per rendersene conto...
E non è nemmeno vero che gli stranieri non portano pubblico familiare, tanto per fare un esempio, in Calvisano-Petrarca ero seduto dietro 3 file di mogli, fidanzate, parenti di giocatori sia di Calvisano che del Petrarca, tutti a tifare insieme e molto appassionatamente.

Sul punto b):
ovviamente non basta ridurre il numero di squadre per aumentare la qualità, ma di sicuro la strategia opposta porterebbe ad esiti peggiori...
ci rendiamo conto che ci sono 3 squadre che stanno da anni ed anni dominando le classifiche nei primi 4 posti?
che il gap tra le prime 4 e le ultime 2-3 è ancora molto molto consistente?
L'obiettivo non può certo essere quello di aumentare il numero di squadre... cosa che comporterebbe una vera e propria fuga da parte dei ns giovani nazionali. Chiedere peraltro al Pres. del Veneziamestre, cosa si deve fare oggi per competere in Super 10 provenendo dalla Serie A. Già quest'anno abbiamo avuto un Super 9, e per certi versi anche nel campionato 2006/2007...

Sul punto c)
l'appetibilità, se non si promuove il campionato (dai media ,a chi lo gestisce, alle singole squadre), non ci sarà mai... c'è chi dice che mancano le metropoli, ma invece ci sono, chi dice che c'è una dimensione troppo provinciale, ed invece le squadre con più pubblico sono Viadana e Calvisano, chi dice che non è spettacolare, e qui un pò di ragione esiste, ma bisognerebbe prima vedersi un pò di Currie Cup o di Top14 per fare raffronti fondati.
E' vero comunque che temporalmente è un torneo dilatato nel tempo e troppo spezzettato.

Sul punto d)
ci sono molti paradossi, è vero. Però il rugby ha una potenzialità enorme oggi, che solo in pochi stanno sfruttando bene (e ce ne sono di aziende e sponsor che stanno facendo "affari").
Poi La7 intervista Favaro e De Marchi vestiti di azzurro ma non capisce le potenzialità del campionato. Ci sono molti paradossi di questo tipo: affinchè la nazionale faccia da traino, ci vuole una solida giunzione con il camionato d'elite, non basta l'aumento del numero di tesserati, ecc.

Sulle franchigie/selezioni/club in Magners L. ormai si è detto di tutto, ci potrebbero essere vantaggi e svantaggi notevoli, come dici tu.

Il punto, però, è che se i problemi sono diversi e complessi, la soluzione NON E' PROCEDURALE.
Se vogliamo divertirci a giocare con i numeri e le squadre accorpandone, dividendole, separandole, ecc. siamo liberi di farlo.
Il lavoro, dal punto di vista tecnico, organizzativo, gestionale, di legame con le giovanili, ecc. si sta facendo eccome nelle società di Super 10.
Il pubblico aglio stadi cresce, in alcuni casi in modo evidente.
Se non capiamo o non conosciamo o non vogliamo vedere questi aspetti per qualche ragione che mi è oscura, è un altro discorso.
Ovviamente non voglio dire che non esistano anche questioni anche tecniche, organizzative, di preparazione fisica, ecc. molto rilevanti. Sono però convinto che oggi, agosto 2008, la questione principale del rugby d'elite è secondo me una sola: mediatica (tv, giornali, lavoro sul territorio delle società, eccetera).
profetacciato
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da profetacciato »

in tutta sincerità a me il campionato di super10 piace. Mi prenderete per pazzo ma mi appassiona. Certo il livello é quello che é e certe gare ti fanno venir voglia di lasciar perdere ma nel complesso é una competizione che mi stuzzica. Non vedo l'ora che ricominci. Vi confesso che il maggior fattore di interesse sono i giocatori italiani che seguo sempre con un occhio di riguardo, specie se giovani. Naturalmente dispiace di vederne pochi e dispiace ancor di più di vedere squadre infarcite di stranieri, ancor di più se di bassa qualità, ma attenzione, il mercato di quest'anno potrebbe essere un segnale. Molti club di super 10 stanno facendo un mercato votato all'acquisto di italiani e giovani. Potremmo trovarci di fronte alla stagione della svolta. Certo da qui a coinvolgere tutta italia ce ne vuole, ma non scordiamoci l'esempio della francia, dove per decenni il rugby é cresciuto ed é prosperato in provincia mentre nelle metropoli era e spesso é ancora ignorato.
pepitosbazzeguti
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pepitosbazzeguti »

Laporte ha scritto:Stimolante l'editoriale di Ravagnani su "La meta".

Esso fa dolorosi paragoni con il calcio italianodi massimo livello e la sua distribuzione sul territorio (una dozzina di regioni) e il rugby (4 regioni e una sola grand città) .

Diamo un occhiata alle premesse e spranze vendute in questi 4 anni.

a) Aumentare gli stranieri volva dire aumentare lo spettacolo . Il risultato ? Deprimnte.
Mi capitato di assistre in TV e dal vivo ad autarchici match del campionato argentino (di Buenos Aires): spettacolo molto maggiore, malgrado forse un livello tecnico teoricament più basso (ma l'Argentina è arrivata terza al mondiale....)
L'unico risultato ottenuto è stato quello di disaffezionar il pubblico che non sente più la squadra come "di casa" (e neppure i politici, visto com relegano le squadre di rugby in periferia....)

b) Ridurre le squadre per migliorare il livello: non mi sembra che la cartina di tornasole (valida anche per il punto a) dei risultati di coppa abbia dato risultati entusiasmanti,

c) Un torneo di 4 mesi spalmati in 8 non è certo appetibile per un pubblico che si attira con eventi contnui non sparpagliait nl tempo e con 5 mesi quasi di pausa tra la fine di una regular season e l'inizio dell'altra (caso unico in europa)

d) Capitali ed investimenti a livello zero: 3 mecenati a Treviso, Viadana Calvisano, un assistenzialismo pubblico pessimo con i soldi dei contribuenti a Catanai e non solo.....

Occorre una svolta: personalmente non credo che concentrare il tutto in due città con l franchigie da CL serva a qualcosa....anzi sarebbe peggio. riducendo il già poco pubblico. Bisogna portare il rugby fuori dalle sagrstie delle solite parrocchiette (venete e parmigiane, ma ora anche romane).

Bisogna allargare la base del campionato anche a costo di sostnere per qualche anno aree depresse in crescita.

Io credo che si dovrebbbe un campionato a 14-16 squadre con non più di due squadre per regione, senza retrocessione e con l'inserimento di aree oggi escluse. Bloccare le retrocessioni servirebbe proprio per dare tempo a queste ultime.

Le 14 squadsre ptorebbero essre : MIlano, Calvisano-BS per la lombardia, Viadana a cavallo tra emilia e lombardia, Parma (una squadra sola !) due franchigie venete, L'Aquila, una franchigia unica a Roma, Sicilia, Torino (con l'appoggio di sponsor forti) , Genova, una franchiagia campana (basata magari a Benevento s non a Napoli) , Sardegna , ed uan da definire.

Queste 14 franchigie sarebbero, sullo stile delle squadre dl S14 neozelandesi o di quelle cltiche, supportate dai club, ognono dei quali collegatoa di una di esse e con i giocatorti di club con il doppio tesseramento (club e franchigia)

Il cambionato si disputerebbe secondo una formula che assicuri più continuità dell'attuale. Ossia giovando anche durante il periodo in cui gioca la nazionale come in Inghilterra e in parte in Francia. (con la disponibilità dei giocatori di club si ovvierebbe al problema, peraltro relativoi, visto che metà dei giocatori della nazionale gioca all'estero).

Questo nella fase preliminare (due gironi ? )La fase finale pr il campionato si dispurebbe tra marzo e giugno dopo il sei nazioni con le squadre al completo.
Ovvio che all'inizio le franchigie nuove soffrirebbero, ma snza l'incubo della retrocessione protranno avere il tempo di crescere.
I Club non sparirebbero, avrebbero un campionato per loro, e sarebbero la base per il futuro
Due franchigie in Veneto, una in Emilia, nessuna in Toscana e una nel Lazio :shock: :shock:
Ma dove vivi, nello spazzzzzio :?: :?: :?:
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
Laporte
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Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da Laporte »

turni ha scritto:Sono d'accordo sul fatto che la geografia del rugby d'elite sia una questione rilevante. Si vedano anche le ripercussioni con le cadette in Serie A.
Però la geografia non è (solo) linee e confini.... anzi, è sociale, cioè interazione, contesto, storia e presente, senso comune, professionalità e competenze, passione e tifo, ecc. Che piaccia o no, per infinite ragioni non si possono unire Padova, Rovigo, e Treviso (tra un pò anche Venezia), cosiccome Calvisano e Viadana, le due di Parma, ecc.
appunto le parrocchiette : di qual e di la del potte...contnuiamo a farci del male. Poi non lamentialmoci se si contnua così... con due squadre di parma ch elitigano perchè: io non vado a giocare dove gioca l'altra....nel mentre gli radono al suolo lo stadio, loro contunao a farsi dispettucci da comari....

invece va bene se unificava tutto in due squadre di CL ?
turni ha scritto: E non è nemmeno vero che il pubblico non si affeziona agli stranieri, se questi dimostrano attaccamento e qualità, basta fare un giro negli stadi per rendersene conto...
Quei pochi che vanno alla stadio... gli altri ?
turni ha scritto: E non è nemmeno vero che gli stranieri non portano pubblico familiare, tanto per fare un esempio, in Calvisano-Petrarca ero seduto dietro 3 file di mogli, fidanzate, parenti di giocatori sia di Calvisano che del Petrarca, tutti a tifare insieme e molto appassionatamente.
Altro provincialismo: il pubblico di famiglia...parenti e famigliari come al saggio dell'asilo e con questo volgiamo andare in CL ? Se ci basta così...

Ma un po' di ambizione no ? Sempre e solo parrochhiette da oratorio....

Sul p
turni ha scritto: ovviamente non basta ridurre il numero di squadre per aumentare la qualità, ma di sicuro la strategia opposta porterebbe ad esiti peggiori...
Sei sicuro ? Ma noi siamo a fatica 10 e non siamo mai entrati nei primi 8 ai mondiali..... volgiano o no capire che anche se scarsi dobbiamo ampliare la base ?

Che passo in avanti hanno fatto le squadr italiane in 12 di coppe malgrado siano fate per il 70% di stranieri ? Nessuno Nessuno Nessuno.... Mai una italiana non dico tra le 8 della HC, ma nppure meglio di ultima del girone...

A me sembra che si stia percorrendo uns atrada ostinatamente e non si vuole ammettere che non porta dopo 10 anni da nessuna parte !
turni ha scritto: Sul punto c)
l'appetibilità, se non si promuove il campionato (dai media ,a chi lo gestisce, alle singole squadre), non ci sarà mai... c'è chi dice che mancano le metropoli, ma invece ci sono, chi dice che c'è una dimensione troppo provinciale, ed invece le squadre con più pubblico sono Viadana e Calvisano, chi dice che non è spettacolare, e qui un pò di ragione esiste, ma bisognerebbe prima vedersi un pò di Currie Cup o di Top14 per fare raffronti fondati.
E' vero comunque che temporalmente è un torneo dilatato nel tempo e troppo spezzettato.
Di metropoli c'è solo Roma, o siamo così provinciali da conserare Parma com tale ?

turni ha scritto: Sul punto d)
ci sono molti paradossi, è vero. Però il rugby ha una potenzialità enorme oggi, che solo in pochi stanno sfruttando bene (e ce ne sono di aziende e sponsor che stanno facendo "affari").
Poi La7 intervista Favaro e De Marchi vestiti di azzurro ma non capisce le potenzialità del campionato. Ci sono molti paradossi di questo tipo: affinchè la nazionale faccia da traino, ci vuole una solida giunzione con il camionato d'elite, non basta l'aumento del numero di tesserati, ecc.
Ma quali potenzialità: quando un campionato di S10 in Italia, fa tutti insieme gli stessi spettatori di un buco come Brive da solo ? Ci sono 3 mecenati, senz ail quale le priem 3 squadre vanno a ramengo....

turni ha scritto: Il punto, però, è che se i problemi sono diversi e complessi, la soluzione NON E' PROCEDURALE.
Se vogliamo divertirci a giocare con i numeri e le squadre accorpandone, dividendole, separandole, ecc. siamo liberi di farlo.
Il lavoro, dal punto di vista tecnico, organizzativo, gestionale, di legame con le giovanili, ecc. si sta facendo eccome nelle società di Super 10.
Il pubblico aglio stadi cresce, in alcuni casi in modo evidente.
vedi sopra e il paragone con Brive....quanto alle giovani, ma se il 70% dei giocatori a 20 anni smette ....prchè non hga posto in prima squadra, perchè arriva il "tanos" dalòl'argentina...
turni ha scritto: Se non capiamo o non conosciamo o non vogliamo vedere questi aspetti per qualche ragione che mi è oscura, è un altro discorso.
Ovviamente non voglio dire che non esistano anche questioni anche tecniche, organizzative, di preparazione fisica, ecc. molto rilevanti. Sono però convinto che oggi, agosto 2008, la questione principale del rugby d'elite è secondo me una sola: mediatica (tv, giornali, lavoro sul territorio delle società, eccetera).
Certo la colpa è dell TV che non sanno capire un campionato che fa tutti insieme come spettatori quanto la Cavese in C1 DI calcio....

Io nonm ho ruoli nel rugby italiano, non so i tuoi. Ma ormai sono convinto: il sistema non è riformabile dall'interno....
Laporte
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Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da Laporte »

pepitosbazzeguti ha scritto:
Due franchigie in Veneto, una in Emilia, nessuna in Toscana e una nel Lazio :shock: :shock:
Ma dove vivi, nello spazzzzzio :?: :?: :?:
al di la che Viadana e di fatto più in emilia che in Lombardia ...

al di là che la proposta può anche essere modulata in modo diverso: il pricpioio è proprio allargar la diffusione del rugby.

al di là di tutto: tenti il volstro campionatuccio emiliano.veneto bresciano di provincia, ma non lamentatevi se non vi c.... nessuno...
luna1984
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Iscritto il: 18 giu 2008, 18:14

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da luna1984 »

profetacciato ha scritto:in tutta sincerità a me il campionato di super10 piace. Mi prenderete per pazzo ma mi appassiona. Certo il livello é quello che é e certe gare ti fanno venir voglia di lasciar perdere ma nel complesso é una competizione che mi stuzzica. Non vedo l'ora che ricominci. Vi confesso che il maggior fattore di interesse sono i giocatori italiani che seguo sempre con un occhio di riguardo, specie se giovani. Naturalmente dispiace di vederne pochi e dispiace ancor di più di vedere squadre infarcite di stranieri, ancor di più se di bassa qualità, ma attenzione, il mercato di quest'anno potrebbe essere un segnale. Molti club di super 10 stanno facendo un mercato votato all'acquisto di italiani e giovani. Potremmo trovarci di fronte alla stagione della svolta. Certo da qui a coinvolgere tutta italia ce ne vuole, ma non scordiamoci l'esempio della francia, dove per decenni il rugby é cresciuto ed é prosperato in provincia mentre nelle metropoli era e spesso é ancora ignorato.
io non sono un'esterofila, ma ritengo che le squadre che hanno fatto una campagna acquisti nel segno di giovani "promesse", senza nessuna esperienza o minima in super 10, siano solo quelle squadre che non hanno un alto budget avendo poi su ruoli chiave puntato su stranieri; una campagna fatta sui giovani italiani, mette i manager al riparo da contestazioni di sponsor o pubblico potendosi rifugiare sotto la solita scusa... abbiamo cercato di far crescere i nostri giovani italiani a dispetto di squadre che spendono in stranieri molto e male... cmq è giusto che ci siano compagini che si muovono in questo senso ma è sbagliato ogni volta sottolineare sempre che ci sono invece team che non applicano spesso questa norma... cmq il mio è semplicemente un pensiero molto personale di una fanciulla.... quando vedrò una squadra formata da italiani e pochissimi stranieri vincere molti incontri sui 18 di regular season contro compagini "miste", allora, cambierò idea..... ora mi auguro sonolo che non escano i soliti, dicendo che ci sono stranieri che nel passato hanno fatto schifo e che FORSE italiani giovani o non giovani, avrebbero "sicuramente" dato di più..
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turni
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Iscritto il: 26 lug 2006, 7:06

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da turni »

Laporte, il mio pensiero rispetto alle questioni che poni penso di averlo espresso con chiarezza.
La questione principale è mediatica (parlo di potenzialità del rugby, ovvero di possibilità), e secondariamente tecnico-organizzativa.
Giocare proceduralmente non serve a nulla. Non si può pensare di ignorare la geografia del rugby, che piaccia o no. Anche per questo non sono favorevole alle franchigie (nb).
Adottare toni apocalittici che connotano ciò che dici lo trovo fuori luogo; poco veritiero oppure poco attento alle dinamiche specifiche.
Non voglio dire che vada tutto bene, ed in primis il fatto che il S10 abbia una ripetitività per le squadre di vertice impressionante rispetto ad altri campionati, cosa che rende molto merito alle 3 note ma decisamente meno alle altre.
Sul fatto che possa essere auspicabile una maggiore diffusione nel territorio nazionale, ad esempio, sono d'accordo. Ma da qui a proporre tot squadre per regione...

Solo alcuni appunti:
Se per te è provincialismo sostenere che gli stranieri non sono un male e che Padova e Rovigo non si potranno mai unire (o che, comunque, se lo faranno a fronte di vantaggi incerti, gli svantaggi sarebbero enormi), tant'è, sarò provincialista.
Per me è provincialismo pensare che gli stranieri debbano necessariamente portare disaffezione.
Per me è provincialismo pensare che ogni regione debba avere le sue squadre nel campionato d'elite. In Spagna definiscono questa logica "caffè para todos".
Per me è provincialismo pensare che "ampliare la base" (cioè sostanzialmente aumentare il numero di squadre considerare d'elite) possa portare ad un miglioramento dei risultati nei mondiali o comunque della nazionale.. non commettiamo l'errore di confondere il rugby d'elite, professionale e professionistico, da quello di base. Ci sono molte componenti e molti rugby, tutti da promuovere e valorizzare, ma diversi tra loro.
Non so dove tu risieda/abiti, ma ho il sospetto, magari del tutto infondato ed errato, che non sia proprio a ridosso delle squadre di S10. Se così fosse, provincialismo è proprio sperare che proceduralmente si acquisisca il titolo per partecipare all'elite, avendo vicino casa il proprio squadrone. Ma, ripeto, posso sbagliarmi su questo punto.

Non esiste un "sistema" in senso stretto... semmai, diciamo che componenti del sistema siamo noi. Ciò che facciamo e diciamo ha rilevanza rugbistica.
Da questo punto di vista, allora sì, confermo che sono parte del sistema.
Da semplice appassionato giro molto negli stadi del S10, assieme a neofiti ed ora nuovi appassionati, e consiglio/convinco figli di amici di iscriversi e giocare a rugby. Questo posso fare rispetto al "sistema". E non è poco, se lo si facesse in molti.
Altri potranno seguire l'ambizione di creare una società di rugby, piccola all'inizio, ma con ambizioni di crescita.
Altri mentre scrivo qui si stanno allenando in vista della nuova stagione. ecc.
pepitosbazzeguti
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Iscritto il: 11 lug 2008, 19:05

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pepitosbazzeguti »

Laporte ha scritto:
pepitosbazzeguti ha scritto:
Due franchigie in Veneto, una in Emilia, nessuna in Toscana e una nel Lazio :shock: :shock:
Ma dove vivi, nello spazzzzzio :?: :?: :?:
al di la che Viadana e di fatto più in emilia che in Lombardia ...

al di là che la proposta può anche essere modulata in modo diverso: il pricpioio è proprio allargar la diffusione del rugby.

al di là di tutto: tenti il volstro campionatuccio emiliano.veneto bresciano di provincia, ma non lamentatevi se non vi c.... nessuno...
Viadana è in provincia di Mantova, in Lombardia.
Detto questo, la diffusione del rugby c'è già. Ogni anno nascono nuove squadre ed aumenta il numero dei tesserati. L'unico problema da risolvere è la spettacolarità che manca nel Super 10, e non si risolve facendo giocare prezzolati stranieri a fine carriera.
Io ho visto partite di Super 10, di Serie A e di Under 19 (eccellenza). Beh, se devo fare una classifica sul "divertimento" devo dire che alcune partite di serie A sono eccellenti per il tipo di gioco. Anche la U19 è divertente. Il super 10 è un noia mortale.
Questo è il punto. Ma non lo risolvi creando super squadre dove non c'è neanche una squadra in serie A, contingentando zone dove invece il rugby si mangia a pranzo e a cena...
Tra l'altro, hai escluso dalla tua lista la Toscana, dimenticando che fornisce con le sue giovanili Nazionali e giocatori di Super 10.
Bah...
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
pepitosbazzeguti
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Iscritto il: 11 lug 2008, 19:05

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pepitosbazzeguti »

...e poi, DIGIAMOLO... 8-)
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
luna1984
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Iscritto il: 18 giu 2008, 18:14

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da luna1984 »

pepitosbazzeguti ha scritto:
Laporte ha scritto:
pepitosbazzeguti ha scritto:
Due franchigie in Veneto, una in Emilia, nessuna in Toscana e una nel Lazio :shock: :shock:
Ma dove vivi, nello spazzzzzio :?: :?: :?:
al di la che Viadana e di fatto più in emilia che in Lombardia ...

al di là che la proposta può anche essere modulata in modo diverso: il pricpioio è proprio allargar la diffusione del rugby.

al di là di tutto: tenti il volstro campionatuccio emiliano.veneto bresciano di provincia, ma non lamentatevi se non vi c.... nessuno...
Viadana è in provincia di Mantova, in Lombardia.
Detto questo, la diffusione del rugby c'è già. Ogni anno nascono nuove squadre ed aumenta il numero dei tesserati. L'unico problema da risolvere è la spettacolarità che manca nel Super 10, e non si risolve facendo giocare prezzolati stranieri a fine carriera.
Io ho visto partite di Super 10, di Serie A e di Under 19 (eccellenza). Beh, se devo fare una classifica sul "divertimento" devo dire che alcune partite di serie A sono eccellenti per il tipo di gioco. Anche la U19 è divertente. Il super 10 è un noia mortale.
Questo è il punto. Ma non lo risolvi creando super squadre dove non c'è neanche una squadra in serie A, contingentando zone dove invece il rugby si mangia a pranzo e a cena...
Tra l'altro, hai escluso dalla tua lista la Toscana, dimenticando che fornisce con le sue giovanili Nazionali e giocatori di Super 10.
Bah...
beh dire che le serie inferiori sono più spettacolari, non vuol dire che siano di rugby superiore... ho visto a viadana la finale di serie A l'anno scorso per accedere al super 10 tenutasi a viadana e... nonostante, si critichi molto il super 10, la differenza è paurosa sotto ogni punto di vista; se spettacolarita vuol dire caos, non ci siamo proprio. mi capita spesso di vedere anche le under a viadana e... la spettacolarità dov'è? cosa intendi per spettacolarità scusa?... poi cmq il bello è soggettito... solo l'orribile è oggettivo... cmq quando si parla si è sempre di parte e per questo ogni frase scritta o letta, deve essere pesata
pilonegrosso
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pilonegrosso »

L'anno scorso ho visto giocare male nel girone di andata Venezia e Gran c\he poi ho rivisto giocare molto meglio in seguito. Le due volte che ho visto Catania ho avuto l'impressione di una compagine allo sbando. Le altre a volte le ho viste meglio, a volte peggio, ma purtroppo spesso noiose. In A1 la squadra piu' solida era sicuramente la Roma seguita da l'Aquila con Prato un gradino sotto. Colorno ha mostrato il gioco piu' divertente tra i 3/4 ma con avanti troppo leggeri (ad eccezione di Poloni). In Italia purtroppo non si capisce che, per ragioni economiche, lo straniero forte è, raramente e in numero limitato, forse alla portata di solo 5-6 squadre. Le occasioni sono i giocatori in fase calante (over 30) o reduci da infortuni, ma scordiamoci di poter avere supercampioni all'apice o giovani campioni (che all'estero tutelano anche normativamente rispetto agli stranieri). Se un giocatore straniero giovane viene in Italia è solitamente perchè ha problemi fisici piu' o meno noti o perchè crescendo non ha mantenuto le prospettive tecniche o fisicamente è rimasto troppo piccolo. Ci sono quindi tutte le premesse per avere situazioni di partenza con livello fisico-tecnico ampiamente inferiore rispetto ai Paesi europei piu' evoluti come Francia, Galles, Inghilterra ed Irlanda. Un campionato top con 14 squadre permetterebbe piu' spazio agli italiani con almeno prospettive di crescita complessiva (considerando chè anche i campioni rispettano la statistica).
pilonegrosso
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pilonegrosso »

Come ho scritto piu' volte, per aiutare i giovani italiani ad inserirsi in top, servirebbe anche, al posto delle squadre cadette, un campionato come gli espoirs francesi (under 23 con quattro fuoriquota a partita) per garantire il transito dall'under 19 alla prima squadra.
pilonegrosso
luna1984
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Iscritto il: 18 giu 2008, 18:14

Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da luna1984 »

pilonegrosso ha scritto:L'anno scorso ho visto giocare male nel girone di andata Venezia e Gran c\he poi ho rivisto giocare molto meglio in seguito. Le due volte che ho visto Catania ho avuto l'impressione di una compagine allo sbando. Le altre a volte le ho viste meglio, a volte peggio, ma purtroppo spesso noiose. In A1 la squadra piu' solida era sicuramente la Roma seguita da l'Aquila con Prato un gradino sotto. Colorno ha mostrato il gioco piu' divertente tra i 3/4 ma con avanti troppo leggeri (ad eccezione di Poloni). In Italia purtroppo non si capisce che, per ragioni economiche, lo straniero forte è, raramente e in numero limitato, forse alla portata di solo 5-6 squadre. Le occasioni sono i giocatori in fase calante (over 30) o reduci da infortuni, ma scordiamoci di poter avere supercampioni all'apice o giovani campioni (che all'estero tutelano anche normativamente rispetto agli stranieri). Se un giocatore straniero giovane viene in Italia è solitamente perchè ha problemi fisici piu' o meno noti o perchè crescendo non ha mantenuto le prospettive tecniche o fisicamente è rimasto troppo piccolo. Ci sono quindi tutte le premesse per avere situazioni di partenza con livello fisico-tecnico ampiamente inferiore rispetto ai Paesi europei piu' evoluti come Francia, Galles, Inghilterra ed Irlanda. Un campionato top con 14 squadre permetterebbe piu' spazio agli italiani con almeno prospettive di crescita complessiva (considerando chè anche i campioni rispettano la statistica).
pilonegrosso
sono pienamente d'accordo.
pepitosbazzeguti
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Re: Super 10: un fallimento, diciamocelo

Messaggio da pepitosbazzeguti »

luna1984 ha scritto:
pepitosbazzeguti ha scritto:
Laporte ha scritto:
pepitosbazzeguti ha scritto:
Due franchigie in Veneto, una in Emilia, nessuna in Toscana e una nel Lazio :shock: :shock:
Ma dove vivi, nello spazzzzzio :?: :?: :?:
al di la che Viadana e di fatto più in emilia che in Lombardia ...

al di là che la proposta può anche essere modulata in modo diverso: il pricpioio è proprio allargar la diffusione del rugby.

al di là di tutto: tenti il volstro campionatuccio emiliano.veneto bresciano di provincia, ma non lamentatevi se non vi c.... nessuno...
Viadana è in provincia di Mantova, in Lombardia.
Detto questo, la diffusione del rugby c'è già. Ogni anno nascono nuove squadre ed aumenta il numero dei tesserati. L'unico problema da risolvere è la spettacolarità che manca nel Super 10, e non si risolve facendo giocare prezzolati stranieri a fine carriera.
Io ho visto partite di Super 10, di Serie A e di Under 19 (eccellenza). Beh, se devo fare una classifica sul "divertimento" devo dire che alcune partite di serie A sono eccellenti per il tipo di gioco. Anche la U19 è divertente. Il super 10 è un noia mortale.
Questo è il punto. Ma non lo risolvi creando super squadre dove non c'è neanche una squadra in serie A, contingentando zone dove invece il rugby si mangia a pranzo e a cena...
Tra l'altro, hai escluso dalla tua lista la Toscana, dimenticando che fornisce con le sue giovanili Nazionali e giocatori di Super 10.
Bah...
beh dire che le serie inferiori sono più spettacolari, non vuol dire che siano di rugby superiore... ho visto a viadana la finale di serie A l'anno scorso per accedere al super 10 tenutasi a viadana e... nonostante, si critichi molto il super 10, la differenza è paurosa sotto ogni punto di vista; se spettacolarita vuol dire caos, non ci siamo proprio. mi capita spesso di vedere anche le under a viadana e... la spettacolarità dov'è? cosa intendi per spettacolarità scusa?... poi cmq il bello è soggettito... solo l'orribile è oggettivo... cmq quando si parla si è sempre di parte e per questo ogni frase scritta o letta, deve essere pesata
Ti assicuro che di orribile - soggettivamente parlando :wink: - io ho visto solo alcune partite di Super 10...

Concordo con te comunque che ora alcuni club passano per scelta coraggiosa e ambiziosa lo schierare giovani virgulti. In realtà lo fanno perchè non hanno soldi. Un esempio? Il GRAN dichiara di avre un roster con una età media di 24 anni! Vedremo se il livello dei giovani virgulti è salito, magari ci sconfessano tutti...
Ciò che contesto a Laporte è la divisione a tavolino delle squadre spalmandole su tutta Italia, senza tener conto di quanti sono effettivamente i tesserati e le squadre per regione.
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
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