Sugli Equiparati, sul rugby italiano. Pensierini del tutto p
Moderatore: Emy77
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AquilanteDaNorcia
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bear8
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diciamo che il ragionamento di aquilante nn fà una piega!
<BR>io ero tra quelli che come lui chiedeva + italianità al movimento.
<BR>ora però mi sono un pò assopito su questo discorso x il semplice fatto che jk(purchè nz)sta creando la nostra e sua nazionale pescando,dove possibile,l\'italiano vero(cito cutugno!).
<BR>+ che altro il problema persiste in modo fastidioso nei club,che si portano in casa di tutto pure di riuscire a vincere qualche partita.
<BR>come dite in molti.
<BR>ok allo straniero forte,ma quando la corsa è allo straniero che costa poco e basta,allora lì si casca nella fossa.
<BR>difatti molte società seguendo questo istinto lasciano indietro la \"produzione\" italica,per poi pentirsi quando lo straniero si rivela una patacca!
<BR>comunque io rimango dell\'idea che sia la nostra nazionale il traino che può portare il rebi ad alti livelli e se questa nuova tendenza di cercare di formare la squadra con italiani porterà i suoi frutti,ci saranno nuove forze che si appassioneranno al rebi e di conseguenza anche i club,trovandosi con + materiale da gestire,seguiranno la via \"italiana\" al rebi.
<BR>
<BR>ciaooo
<BR>io ero tra quelli che come lui chiedeva + italianità al movimento.
<BR>ora però mi sono un pò assopito su questo discorso x il semplice fatto che jk(purchè nz)sta creando la nostra e sua nazionale pescando,dove possibile,l\'italiano vero(cito cutugno!).
<BR>+ che altro il problema persiste in modo fastidioso nei club,che si portano in casa di tutto pure di riuscire a vincere qualche partita.
<BR>come dite in molti.
<BR>ok allo straniero forte,ma quando la corsa è allo straniero che costa poco e basta,allora lì si casca nella fossa.
<BR>difatti molte società seguendo questo istinto lasciano indietro la \"produzione\" italica,per poi pentirsi quando lo straniero si rivela una patacca!
<BR>comunque io rimango dell\'idea che sia la nostra nazionale il traino che può portare il rebi ad alti livelli e se questa nuova tendenza di cercare di formare la squadra con italiani porterà i suoi frutti,ci saranno nuove forze che si appassioneranno al rebi e di conseguenza anche i club,trovandosi con + materiale da gestire,seguiranno la via \"italiana\" al rebi.
<BR>
<BR>ciaooo
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taccia
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Ho letto con molto interesse tutti gli interventi inseriti fino ad adesso, ma non riesco proprio a capire questa ostinazione da parte di molti di classificare i giocatori della nazionale in oriundi, equiparati, italiani doc o quello che volete.
<BR>Se giocano in nazionale con lo spirito della \"NAZIONALE\" credo che le porte debbano essere aperte a tutti quelli che se lo meritano, se un NZ o ARG prima della partita canta l\'inno con tale passione ed orgoglio dei giocatori nostrani, e molto meglio di atleti di altri sport per me è italiano punto e basta.
<BR>Ma secondo voi facendo giocare solo italiani con al rosa di giocatori a disposizione è possibile ottenere dei buoni risultati a livello intenazionale? Secondo me no, al massimo potremmo giocarci la finale del 6Nazioni B con la Romania, e se l\'italia non gioca il 6 nazioni secondo voi gli sponsor investirebbero del denaro nel nostro sport, e le televisoni acquisterebbero i diritti televisivi, non credo proprio.
<BR>In conclusione lasciamo stare tutti questi discorsi di pura retorica e cerchiamo di far crescere il più possible in nostro sport
<BR>Grazie e ciao a tutti
<BR>
<BR>Se giocano in nazionale con lo spirito della \"NAZIONALE\" credo che le porte debbano essere aperte a tutti quelli che se lo meritano, se un NZ o ARG prima della partita canta l\'inno con tale passione ed orgoglio dei giocatori nostrani, e molto meglio di atleti di altri sport per me è italiano punto e basta.
<BR>Ma secondo voi facendo giocare solo italiani con al rosa di giocatori a disposizione è possibile ottenere dei buoni risultati a livello intenazionale? Secondo me no, al massimo potremmo giocarci la finale del 6Nazioni B con la Romania, e se l\'italia non gioca il 6 nazioni secondo voi gli sponsor investirebbero del denaro nel nostro sport, e le televisoni acquisterebbero i diritti televisivi, non credo proprio.
<BR>In conclusione lasciamo stare tutti questi discorsi di pura retorica e cerchiamo di far crescere il più possible in nostro sport
<BR>Grazie e ciao a tutti
<BR>
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KAIL
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- Località: Torino
taccia, se non giocassimo il 6 nazioni io sarei triste ... andrei al pub perchè sono triste, poi al pub non trasmetterebbero il 6 nazioni e io sarei più triste, allora berrei di più e poi mi viene la ciucca triste e allor diventerei ancora più triste. e poi spenderei più soldi e sarei decisamente molto triste. quindi è meglio che continuiamo a giocare il 6 nazioni...
- aladestra
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Tra i seguenti giocatori:
<BR>WAKARUA, GRIFFEN, ROBERTSON e PALMER (NZ)
<BR>CANALE, DOMINGUEZ e CASTROGIOVANNI (ARG)
<BR>DEL FAVA e DE MARIGNY (SA)
<BR>STOICA (ROM)
<BR>chi sono gli oriundi e chi gli equiparati ???
<BR>Tenendo conto che per Equiparato s\'intende:
<BR>- chi è nato all\'estero ed ha cittadinanza straniera e non abbia mai preso parte a competizioni ufficiali del paese d\'origine e giochi ininterrottamente in italia da almeno tre anni.
<BR>e per Oriundo s\'intende:
<BR>- un giocatore nato all\'estero ma che, per avere degli avi Italiani o per avere sposato un\'italiana acquisisce la cittadinanza italiana.
<BR>Chi mi sa dire qualcosa ??
<BR>Saluti.
<BR>WAKARUA, GRIFFEN, ROBERTSON e PALMER (NZ)
<BR>CANALE, DOMINGUEZ e CASTROGIOVANNI (ARG)
<BR>DEL FAVA e DE MARIGNY (SA)
<BR>STOICA (ROM)
<BR>chi sono gli oriundi e chi gli equiparati ???
<BR>Tenendo conto che per Equiparato s\'intende:
<BR>- chi è nato all\'estero ed ha cittadinanza straniera e non abbia mai preso parte a competizioni ufficiali del paese d\'origine e giochi ininterrottamente in italia da almeno tre anni.
<BR>e per Oriundo s\'intende:
<BR>- un giocatore nato all\'estero ma che, per avere degli avi Italiani o per avere sposato un\'italiana acquisisce la cittadinanza italiana.
<BR>Chi mi sa dire qualcosa ??
<BR>Saluti.
Alla nascita siamo nudi, bagnati e affamati. Con il tempo le cose peggiorano.
L'Ottimista.
L'Ottimista.
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allblacks81
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personalmente non faccio distinzioni su equiparati e non. E altrettanto personalmente non capisco il limite dei tre sancito dalla federazione.
<BR>Ci sono delle regole internazionali, sono quelle che vanno rispettate. Chi mette l\'anima in campo merita l\'azzurro. Visto che servono 3 anni di residenza..Griffen e gli altri se sono bravi (e lo sono..)sono sullo stesso livello degli altri e soprattutto ITALIANI.
<BR>
<BR>Questo è il mio modesto parere
<BR>Ci sono delle regole internazionali, sono quelle che vanno rispettate. Chi mette l\'anima in campo merita l\'azzurro. Visto che servono 3 anni di residenza..Griffen e gli altri se sono bravi (e lo sono..)sono sullo stesso livello degli altri e soprattutto ITALIANI.
<BR>
<BR>Questo è il mio modesto parere
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halfback
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- Iscritto il: 7 ott 2003, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 04-07-2004 alle ore 14:42, aladestra wrote:
<BR>Tra i seguenti giocatori:
<BR>WAKARUA, GRIFFEN, ROBERTSON e PALMER (NZ)
<BR>CANALE, DOMINGUEZ e CASTROGIOVANNI (ARG)
<BR>DEL FAVA e DE MARIGNY (SA)
<BR>STOICA (ROM)
<BR>chi sono gli oriundi e chi gli equiparati ???
<BR>
<BR>Caro Aladestra: i quattro NZL e anche De Marigny sono tutti equiparati nel senso attuale del termine (stranieri residenti che hanno almeno tre anni di militanza rugbistica nel Paese che li ospita);
<BR>gli argentini e Del Fava sono invece tecnicamente \"oriundi\", in quanto hanno avi italiani e quindi in possesso - a domanda - almeno della doppia cittadinanza (quello che si dice \"iure sanguinis\").
<BR>Stoica, invece, sarebbe naturalizzabile per lo Stato italiano, ma da un punto di vista IRB entra in un\'altra categoria, quella degli \"equiparabili\" nel momento in cui è entrata in vigore la norma sugli equiparati. E quindi per il rugby è praticamente cittadino italiano, al di là del fatto che abbia o meno il passaporto.
<BR>Per il diritto italiano potrebbe essere naturalizzato in qualsiasi momento, in quanto - essendo arrivato in Italia nel \'90 e avendo mantenuto la residenza - ha maturato molto più dei 10 anni che sarebbero necessari per avere cittadinanza e passaporto.
<BR> 04-07-2004 alle ore 14:42, aladestra wrote:
<BR>Tra i seguenti giocatori:
<BR>WAKARUA, GRIFFEN, ROBERTSON e PALMER (NZ)
<BR>CANALE, DOMINGUEZ e CASTROGIOVANNI (ARG)
<BR>DEL FAVA e DE MARIGNY (SA)
<BR>STOICA (ROM)
<BR>chi sono gli oriundi e chi gli equiparati ???
<BR>
<BR>Caro Aladestra: i quattro NZL e anche De Marigny sono tutti equiparati nel senso attuale del termine (stranieri residenti che hanno almeno tre anni di militanza rugbistica nel Paese che li ospita);
<BR>gli argentini e Del Fava sono invece tecnicamente \"oriundi\", in quanto hanno avi italiani e quindi in possesso - a domanda - almeno della doppia cittadinanza (quello che si dice \"iure sanguinis\").
<BR>Stoica, invece, sarebbe naturalizzabile per lo Stato italiano, ma da un punto di vista IRB entra in un\'altra categoria, quella degli \"equiparabili\" nel momento in cui è entrata in vigore la norma sugli equiparati. E quindi per il rugby è praticamente cittadino italiano, al di là del fatto che abbia o meno il passaporto.
<BR>Per il diritto italiano potrebbe essere naturalizzato in qualsiasi momento, in quanto - essendo arrivato in Italia nel \'90 e avendo mantenuto la residenza - ha maturato molto più dei 10 anni che sarebbero necessari per avere cittadinanza e passaporto.
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pam
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- Iscritto il: 6 mag 2003, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 02-07-2004 alle ore 06:57, KAIL wrote:
<BR>leggo, condivido i principi di molti, ho già espresso il mio umile parere e pongo solo un\'altra domanda ...
<BR>
<BR>Pamagri, ma sei francese ?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Dear Kail,
<BR>scusa il ritardo, ma non avevo proprio visto la Tua chiosa...
<BR>Comunque se mi volevi offendere...ci sei riuscito!
<BR>Dài, scherzo! Penso Tu alluda alla mia battuta su Betsen. Il buon Betsen, come ben saprai, non è nato in Francia, ma vi è giunto dopo...e non ho mai sentito nessun francese sottolinearlo o richiedere che fossero convocati solo coloro che potevano vantare un albero genealogico gallico...
<BR>buona serata
<BR>pam
<BR> 02-07-2004 alle ore 06:57, KAIL wrote:
<BR>leggo, condivido i principi di molti, ho già espresso il mio umile parere e pongo solo un\'altra domanda ...
<BR>
<BR>Pamagri, ma sei francese ?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Dear Kail,
<BR>scusa il ritardo, ma non avevo proprio visto la Tua chiosa...
<BR>Comunque se mi volevi offendere...ci sei riuscito!
<BR>Dài, scherzo! Penso Tu alluda alla mia battuta su Betsen. Il buon Betsen, come ben saprai, non è nato in Francia, ma vi è giunto dopo...e non ho mai sentito nessun francese sottolinearlo o richiedere che fossero convocati solo coloro che potevano vantare un albero genealogico gallico...
<BR>buona serata
<BR>pam
RADICITUS NUX VICTORIA CONSTANTER.
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Luighi
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bajun
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Ok ragazzi, tutti parlate di crescita del movimento, acquisizione di nuovi spazi massmediatici e quant\'altro. In questo senso ho appena deciso di lanciarmi in una lotta contro i mulini a vento.
<BR>Comincio dalla questione equiparati:
<BR>- Perchè in nessun altro sport esistono norme anche soltanto simili a quelle rugbystiche? Da recente appassionato di questo sport ho provato a darmi una risposta ragionando quasi da esterno (forse anche perchè non mi è possibile fare altrimenti). Un dato mi ha colpito su tutti: sommando il numero di abitanti dei paesi in cui il rugby è sufficentemente seguito si arriva al massimo a 500 milioni di persone. Molte nazioni non hanno nemmeno una federazione, altre contano su poche associazioni di appassionati. Letto in questo quadro il fenomeno degli equiparati è perfettamente spiegabile. Nel senso: perchè il mondo rugbystico dovrebbe privarsi di un grande giocatore nelle competizioni internazionali per semplice fatto che questi proviene da un paese che ha una pessima rappresentativa nazionale, impresentabile contro nazionali tipo Inghilterra e comp.? Permettiamogli di giocare dove tutti possono ammirarlo. Semplice quanto antiquato. Qulsiasi grande giocatore in qualsiasi parte del mondo contribuisce alla crescita regionale del suo sport e questo, ovviamente, contribuisce alla crescita globale del movimento, con benefici per TUTTI! Quando il fenomeno è inverso, cioè giocatori poco considerati in patria vengono assoldati da altre nazionali, i benefici per queste ultime si fanno sentire solo inizialmente, quando la loro presenza si può leggere come un elemento dopante del sistema rugbystico del paese, la cui rappresentativa esprime un livello superiore a quello reale. Successivamente tutto questo è solo d\'intralcio per la crescita, per questioni, diciamo così, d\'immagine mediatica e di sviluppo dei settori giovanili.
<BR>Per fare un esempio: nonostante la sua tacita opposizione parlo ad un amico calciofilo del successo sul Canada. \"Ottimo, dico, bel gioco ,punti etc. etc.\"
<BR>Risposta: \"Con due neozelandesi in mediana e poco più di metà squadra italiana\" (vero, dal suo punto di vista: 8 italiani di nascita in campo).
<BR>Questo non fa bene bene all\'imagine del rugby perchè solo nel rugby è \"normale\" avere stranieri \"italiani\".
<BR>Dico poi che era lo stesso tipo di risposta che mi davano di fronte all\'argento del basket nel \'99: f*** era l\'italiano più forte. Ma mentre per il basket la tendenza di avere troppi stranieri nel campionato (pochissimi in nazionale) è solamente italiana e si sta cercando di limitare (vedi lo sciopero dei giocatori), nel nostro sport è universalizzata. Un\'ultima cosa, giusto per non essere frainteso. Nelle quantità adeguate gli stranieri capaci contribuiscono alla crescita dei movimenti scarsamente sviluppati, ma solo se ne viene limitata numericamente la presenza nelle nazionali. Per raggiungere alti livelli, però, bisogna imparare a farne sempre più a meno, tanto nei campionati quanto nelle rappresentative nazionali. Questa, a mio parere, è una delle cose che deve fare il movimento rugbystico italiano e, soprattutto, internazionale per garantire una crescita globale di questo strordinario sport di pochi.
<BR>Scusate la prolissità e grazie per questo forum: dai vostri post sto imparando tantissimo.
<BR>
<BR>Comincio dalla questione equiparati:
<BR>- Perchè in nessun altro sport esistono norme anche soltanto simili a quelle rugbystiche? Da recente appassionato di questo sport ho provato a darmi una risposta ragionando quasi da esterno (forse anche perchè non mi è possibile fare altrimenti). Un dato mi ha colpito su tutti: sommando il numero di abitanti dei paesi in cui il rugby è sufficentemente seguito si arriva al massimo a 500 milioni di persone. Molte nazioni non hanno nemmeno una federazione, altre contano su poche associazioni di appassionati. Letto in questo quadro il fenomeno degli equiparati è perfettamente spiegabile. Nel senso: perchè il mondo rugbystico dovrebbe privarsi di un grande giocatore nelle competizioni internazionali per semplice fatto che questi proviene da un paese che ha una pessima rappresentativa nazionale, impresentabile contro nazionali tipo Inghilterra e comp.? Permettiamogli di giocare dove tutti possono ammirarlo. Semplice quanto antiquato. Qulsiasi grande giocatore in qualsiasi parte del mondo contribuisce alla crescita regionale del suo sport e questo, ovviamente, contribuisce alla crescita globale del movimento, con benefici per TUTTI! Quando il fenomeno è inverso, cioè giocatori poco considerati in patria vengono assoldati da altre nazionali, i benefici per queste ultime si fanno sentire solo inizialmente, quando la loro presenza si può leggere come un elemento dopante del sistema rugbystico del paese, la cui rappresentativa esprime un livello superiore a quello reale. Successivamente tutto questo è solo d\'intralcio per la crescita, per questioni, diciamo così, d\'immagine mediatica e di sviluppo dei settori giovanili.
<BR>Per fare un esempio: nonostante la sua tacita opposizione parlo ad un amico calciofilo del successo sul Canada. \"Ottimo, dico, bel gioco ,punti etc. etc.\"
<BR>Risposta: \"Con due neozelandesi in mediana e poco più di metà squadra italiana\" (vero, dal suo punto di vista: 8 italiani di nascita in campo).
<BR>Questo non fa bene bene all\'imagine del rugby perchè solo nel rugby è \"normale\" avere stranieri \"italiani\".
<BR>Dico poi che era lo stesso tipo di risposta che mi davano di fronte all\'argento del basket nel \'99: f*** era l\'italiano più forte. Ma mentre per il basket la tendenza di avere troppi stranieri nel campionato (pochissimi in nazionale) è solamente italiana e si sta cercando di limitare (vedi lo sciopero dei giocatori), nel nostro sport è universalizzata. Un\'ultima cosa, giusto per non essere frainteso. Nelle quantità adeguate gli stranieri capaci contribuiscono alla crescita dei movimenti scarsamente sviluppati, ma solo se ne viene limitata numericamente la presenza nelle nazionali. Per raggiungere alti livelli, però, bisogna imparare a farne sempre più a meno, tanto nei campionati quanto nelle rappresentative nazionali. Questa, a mio parere, è una delle cose che deve fare il movimento rugbystico italiano e, soprattutto, internazionale per garantire una crescita globale di questo strordinario sport di pochi.
<BR>Scusate la prolissità e grazie per questo forum: dai vostri post sto imparando tantissimo.
<BR>
- jaco
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- Iscritto il: 5 feb 2003, 0:00
- Località: san donà di piave
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 30-06-2004 alle ore 16:26, jaco wrote:
<BR>Così tanto per parlare/giocare un po\'.
<BR>I gemelli Cuttitta, in realtà, sono nati in Italia a Latina per poi trasferirsi ancora piccoli in Sud Africa, dove hanno imparato a giocare a Rugby.
<BR>Il nostro Kino, invece è nato in India, presumo solo per impegni di lavoro del padre (ma eventualmente ce lo dirà lui). Ovviamente non ha imparato lì a giocare!
<BR>Cristian Alessandro Stoica è nato in Romania, ma è arrivato giovanissimo in Italia e si può giudicare a tutti gli effetti un prodotto del rugby italiano.
<BR>Sergio Parisse è nato in Argentina dove è cresciuto rugbysticamente ed è arrivato in Italia giocatore già bello e fatto.
<BR>Peens è sudafricano ma ha sposato un\'italiana e da parecchi anni gioca qui.
<BR>Storie simili ce ne sono molte (andando agli anni \'70 credo che Ambrogio Bona abbia avuto una storia simile ai Cuttitta, mentre Sintich simile a Properzi). Allora la domanda che si potrebbe fare (e ce la siamo già fatta molte volte senza trovare risposta) è: chi di questi è più italiano? Chi ci può dare i requisiti anagrafici, rugbystici e morali per decidere chi può e chi non può giocare con la maglia azzurra? E\' il passaporto o il luogo di nascita? Sono gli avi o la scuola rugbistica? Sono gli anni che si gioca in italia o il matrimonio o cos\'altro? E poi perchè ci va bene equiparare Griffen e non Palmer? Perchè nessuno ha mai detto niente di Dominguez, ma se si parla di Llanos allora è un altra cosa? E via così...
<BR>
<BR>PS.: certo che se continuiamo, parlando di oriundi/equiparati, a tirare in ballo un giocatore come Stoica da circa 20 anni in Italia e con 50 caps con la maglia azzurra allora...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>...così, tanto perchè ancora nessuno ha risposto alle domande che avevo posto... se qualcuno vuole farlo... sennò si continua a parlare di aria fritta...
<BR> 30-06-2004 alle ore 16:26, jaco wrote:
<BR>Così tanto per parlare/giocare un po\'.
<BR>I gemelli Cuttitta, in realtà, sono nati in Italia a Latina per poi trasferirsi ancora piccoli in Sud Africa, dove hanno imparato a giocare a Rugby.
<BR>Il nostro Kino, invece è nato in India, presumo solo per impegni di lavoro del padre (ma eventualmente ce lo dirà lui). Ovviamente non ha imparato lì a giocare!
<BR>Cristian Alessandro Stoica è nato in Romania, ma è arrivato giovanissimo in Italia e si può giudicare a tutti gli effetti un prodotto del rugby italiano.
<BR>Sergio Parisse è nato in Argentina dove è cresciuto rugbysticamente ed è arrivato in Italia giocatore già bello e fatto.
<BR>Peens è sudafricano ma ha sposato un\'italiana e da parecchi anni gioca qui.
<BR>Storie simili ce ne sono molte (andando agli anni \'70 credo che Ambrogio Bona abbia avuto una storia simile ai Cuttitta, mentre Sintich simile a Properzi). Allora la domanda che si potrebbe fare (e ce la siamo già fatta molte volte senza trovare risposta) è: chi di questi è più italiano? Chi ci può dare i requisiti anagrafici, rugbystici e morali per decidere chi può e chi non può giocare con la maglia azzurra? E\' il passaporto o il luogo di nascita? Sono gli avi o la scuola rugbistica? Sono gli anni che si gioca in italia o il matrimonio o cos\'altro? E poi perchè ci va bene equiparare Griffen e non Palmer? Perchè nessuno ha mai detto niente di Dominguez, ma se si parla di Llanos allora è un altra cosa? E via così...
<BR>
<BR>PS.: certo che se continuiamo, parlando di oriundi/equiparati, a tirare in ballo un giocatore come Stoica da circa 20 anni in Italia e con 50 caps con la maglia azzurra allora...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>...così, tanto perchè ancora nessuno ha risposto alle domande che avevo posto... se qualcuno vuole farlo... sennò si continua a parlare di aria fritta...
L'ignorante sa tant, l'inteigente sa poc, el saggio sa nient. EL MONA SA TUT!