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Il romanticismo sta a zero, questo è uno sport di pura fatica, intelligenza e combattività, e se vogliamo che sia popolare deve essere pubblicizzato al massimo, e ben vengano competizioni di interesse internazionale che smuovono diritti tv e persone.

jpr williams ha scritto: 19 nov 2025, 15:01 Accidenti, e come faccio, ce ne sono centinaia.
Boh, mi viene in mente la Nazionale scozzese che nel 5 N del dopoguerra era senza maglie e scese in campo a Parigi a torso nudo, sul Galles degli anni '70 si possono scrivere libri (e ne hanno scritti), gli Originals degli AB's, boh, ce n'è una caterva e tutte ricche di fascino ed epica

Mi sono spiegato male. Che caratteristiche deve avere una grande storia, e se queste caratteristiche sono interessanti anche per altri.

Intendevo questo.

giobart ha scritto: 19 nov 2025, 15:13 Il romanticismo sta a zero, questo è uno sport di pura fatica, intelligenza e combattività, e se vogliamo che sia popolare deve essere pubblicizzato al massimo, e ben vengano competizioni di interesse internazionale che smuovono diritti tv e persone.

Ma jpr, da quel che capisco, non vuole che sia popolare e apprezza la nicchia... e' la parte teleologica che e' differente.

Io non apprezzo né la nicchia né il capannone. Apprezzo le cose se mi piacciono per quello che sono e non capisco perché mai dovrei volerle snaturare solo per farle piacere a quelli a cui non piacciono.
Il numero di miei simili che apprezzano o meno una cosa che amo mi è del tutto indifferente e quindi gli stratagemmi architettati per farla piacere ad altri probabilmente la renderà indigeribile a me.
Comunque a questo punto sarei curioso di conoscere il TUO concetto di grande storia

Evviva il nuovo super torneo. Poi la domenica qui in Veneto anche società radicate sul territorio fanno fatica a metter insieme 15 ragazzini per la partita dell'under di turno.

Epperò se fate così vi perdete il punto.
La critica dell'affabile manipolatore non è all'istutuzione del torneo, ma è ai tifosi e alla loro supina accettazione del rugby moderno, acritica e pedissequa della trasformazione del gioco in sport.
Ed è questo l'equivoco al quale non sappiamo dare soluzione: se il gioco è un diritto anche per i bambini grandi come noi, perché lo sport può esserlo solo se economicamente sostenibile, qualora non addirittura un business vantaggioso e appetibile?

ruttobandito ha scritto: 19 nov 2025, 18:18 Epperò se fate così vi perdete il punto.
La critica dell'affabile manipolatore non è all'istutuzione del torneo, ma è ai tifosi e alla loro supina accettazione del rugby moderno, acritica e pedissequa della trasformazione del gioco in sport.
Ed è questo l'equivoco al quale non sappiamo dare soluzione: se il gioco è un diritto anche per i bambini grandi come noi, perché lo sport può esserlo solo se economicamente sostenibile, qualora non addirittura un business vantaggioso e appetibile?

Purtroppo viviamo in un mondo e in un'epoca in cui l'economia domina tutto. Mi piace? No, nemmeno un po', ma non ci posso fare nulla, almeno nel breve termine.

E comunque al dilemma non c'e' soluzione, molto semplicemente.

Consulente 3 ha scritto: 19 nov 2025, 19:42 ...
E comunque al dilemma non c'e' soluzione, molto semplicemente.

Ergo il nuovo torneo non è un a soluzione, nemmeno nel breve periodo.
E allora perché perseguirlo?

Lancio una provocazione con una premessa.
Politicamente e culturalmente sono cosmopolita. Anzi pure globalizzato. Aborro i nazionalismi , lo ius sanguinis e tutto ciò che ne consegue.

Dopo questa premessa mi verrebbe da proporre che le squadre nazionali ingaggino chi gli pare senza infingimenti di eleggibilità, residenza, formazione, origini nazionali più o meno vicine o lontane o verificabili.

Se conta il soldo, solo il soldo, e le squadre ed i movimenti sono gestite come aziende per fare utili , tanto vale che come le aziende assumino i talenti basandosi sulla legge del mercato e non sullo ius sanguinis.

Tanto fra equiparati, equiparabili, eleggibili, parenti, formati, residenti (and at last but not the least anche procuratori che aiutano i giocatori a scegliere la squadra nazionale) questa strada è gia stata imboccata con una certa ipocrisia.

che ne pensate'

Consulente 3 ha scritto: 19 nov 2025, 19:42 ...
Purtroppo viviamo in un mondo e in un'epoca in cui l'economia domina tutto.

Direi meglio, la finanza.

PierreLaBuscagne ha scritto: 19 nov 2025, 19:57 ...
che ne pensate'

Per quello che conta, sono d'accordo.
A me l'azzurro nemmeno piace.

jpr williams ha scritto: 19 nov 2025, 16:40 Io non apprezzo né la nicchia né il capannone. Apprezzo le cose se mi piacciono per quello che sono e non capisco perché mai dovrei volerle snaturare solo per farle piacere a quelli a cui non piacciono.
Il numero di miei simili che apprezzano o meno una cosa che amo mi è del tutto indifferente e quindi gli stratagemmi architettati per farla piacere ad altri probabilmente la renderà indigeribile a me.
Comunque a questo punto sarei curioso di conoscere il TUO concetto di grande storia

Continuo a sottolineare che sono due visioni opposte del ruolo del Rugby, che non sono compatibili, e che quindi questa discussione non portera' a molto. Ne' tu ne' io cambieremo idea immagino, perche' quello che interessa a me non interessa a te, e quello che interessa a te a me interessa solo moderatamente.

Nonostante cio', continuo in onore dei vecchi tempi.

Anzitutto ti faccio notare che non mi hai risposto su quali caratteristiche debba avere una Grande Storia Sportiva, secondo la tua opinione.

Ti dico comunque la mia opinione: le grandi storie sono quelle in cui:

1. il grande sfavorito sconfigge il grande favorito, o va vicinissimo alla vittoria.
2. un team stravince per anni di fila ma contro avversari fortissimi e rischiando di perdere.

in entrambi i casi, pero' deve sussitere che...

3. c'e' qualcosa di importante in palio.

Per 1 l'ultimo caso e' il Giappone a Brighton, Per 2 non credo che sia capitato mai nel Rugby, con anche 3 presente.
E no, i test match non valgono perche' manca 3: IO mi appassiono, ma l'appassionato medio no, ed e' quello che devo catturare se voglio far crescere il Rugby. Capisci perche' trovo una buona idea quella di stutturare it test match?

ruttobandito ha scritto: 19 nov 2025, 19:52

Consulente 3 ha scritto: 19 nov 2025, 19:42 ...
E comunque al dilemma non c'e' soluzione, molto semplicemente.

Ergo il nuovo torneo non è un a soluzione, nemmeno nel breve periodo.
E allora perché perseguirlo?

No, non mi sono spiegato. Intendo che non c'e' soluzione alla dicotomia di interpretazione del ruolo del Rugby. Io e jpr abbiamo due visioni non conciliabili.

PierreLaBuscagne ha scritto: 19 nov 2025, 19:57 Lancio una provocazione con una premessa.
Politicamente e culturalmente sono cosmopolita. Anzi pure globalizzato. Aborro i nazionalismi , lo ius sanguinis e tutto ciò che ne consegue.

Dopo questa premessa mi verrebbe da proporre che le squadre nazionali ingaggino chi gli pare senza infingimenti di eleggibilità, residenza, formazione, origini nazionali più o meno vicine o lontane o verificabili.

...

che ne pensate'

Premesso che politicamente e culturalmente sono il tuo opposto, della proposta ne penso tutto il male possibile.

Se le squadre nazionali non rappresentano una nazione ne cessa la ragione di esistere. Le regole moderne sono troppo lasche e andrebbero strette un po', ma di certo non completamente rilassate.
Comunque,venendo al punto, l'aspetto economico non funzionerebbe perche' una squadra che non rappresenta la nazione non suscita interesse nella nazione medesima.

Considerate uno come Ioane, che non ho mai visto dare meno del 100% e che si butterebbe nel fuoco per la nazionale: possiamo davvero non considerarlo Italiano? D'adozione, certo, ma Italiano.
Dall'altra parte considerate Odogwu, che resta in bilico per 3 anni aspettando la chiamata inglese e che, alla fine, sceglie l'Italia. Cosa ce ne facciamo di uno cosi'?

Consulente 3 ha scritto: 19 nov 2025, 20:19 ...
No, non mi sono spiegato. Intendo che non c'e' soluzione alla dicotomia di interpretazione del ruolo del Rugby. Io e jpr abbiamo due visioni non conciliabili.

No, ti sei spiegato, ma la soluzione è quella che viene adottata, checché se ne dica.

Consulente 3 ha scritto: 19 nov 2025, 20:33 ...
Premesso che politicamente e culturalmente sono il tuo opposto, della proposta ne penso tutto il male possibile.

Alla faccia del socialista!