GiorgioXT ha scritto:Allora . ci sono da fare alcune premesse , visto che prendi l'esempio gallese
- Non c'è connessione fra lo sviuluppo delle franchigie e le prestazioni della nazionale : la dimostrazione è l'annata 2006 del Galles e la RWC ....
- Dimentichi di riportare gli enormi costi che sostiene la WRU , prima di tutto per permettere alle franchigie di "tenersi" i talenti locali pagandoli anche di più delle squadre inglesi
- Vedremo questa stagione , perchè una delle critiche più fondate di amici gallesi a queste scelte della WRU è che comunque i risultati li ottengono una o due squadre (Scarlets, Blues) esattamente come capitava prima ...
- Diversi in galles attribuiscono la maggiore competitività attuale proprio al fatto che la WRU finanziando pesantemente le franchgie permette di avere migliori giocatori , e si chiedono "se Neath o Llanelli avessero avuto gli stessi aiuti non avrebbero forse ottenuto risultati anche migliori a costi inferiori?"
Inoltre è sempre molto difficile adottare soluzioni nate per paesi che sono stati la culla di questo sport e dove il rugby è il primo sport di gran lunga... la situazione francese invece è molto, molto più simile alla nostra , nazione grande, grande presenza di altri sport, rugby diffuso in modo non uniforme.
In Francia proprio partendo dai Club il rugby è cresciuto moltissimo,
Tornando a noi, io sono fermamente convinto che l'unica strada per ottenere risultati migliori a medio termine sia solo aumentando la quantità di praticanti, perchè la qualità si può ottenere solo a partire dalla quantità.
Capisco che il fatto di reimmaginare una gestione complessiva del movimento del Rugby in funzione della crescita del numero di giocatori possa stravolgere quelli che sono gli attuali rapporti di potere fra club e fra club e federazione , cosa che le franchigie invece potrebbero addirittura rendere perenni; ma anche ammettendo di ottenere dei buoni risultati richiamando i giocatori Italiani che ora sono all'estero... e quando servirà una nuova generazione?
Aspetto mediatico : l'Italia da questo punto di vista è "terreno vergine" , e lo dimostra il successo enorme del passaggio in TV del sei nazioni - enorme soprattutto se lo paragoni ad altri sport come la motoGP e fai un confronto fra risorse pubblicitarie investite e audience ottenuta ... quello del rugby è il miglior rapporto possibile; quello che serve è la televisione in chiaro come dovremo considerare Raisportpiù fra uno o due anni con una gestione di marketing efficiente ed intelligente , con meno "fuffa" da calendari e comparsate e più approfondimenti;
fossi un investitore pubblicitario cercheri di puntare adesso .
La connessione franchigie/nazionali c'è ed è netta, guarda il quinquennio 2000-2005, ovvio che non possa essere universali, nel frattempo hanno lavorato anche gli altri... non mi puoi portare un singolo dato a confutazione di una serie!
Gli enormi costi che sostiene la WRU? che dai hai per definirli enormi? A me risultano 20 milioni di euro, che diviso 4 fa 5 milioni per franchigia, diviso 9 fa poco più di 2, diviso 14 fa meno di uno e mezzo... ma prima i clubs ricevevano molti meno soldi anche dalle tv e dagli sponsor, diciamo che i budget sono triplicati... i vecchi clubs non avrebbero mai potuto avere gli stessi soldi!!!
I costi non devono poi essere così enormi, ma ampiamente sostenibili, visto che la WRU ha deciso di creare la quinta franchigia, basata al nord e con l'incarico di sviluppo del rugby un pò come Connacht in Irlanda.
Ah e i risultati mi sembrano molto omogenei, considerando che i Blues sono in recente crescita, per tre clubs:
- Scarlets: 2004 1a in CL, 2005 2a in CC, 2006 2A in AW, 2007 sf in HC;
- Blues: 2007 2a in CL, 2008 2a in CL
- Ospreys: 2005 1a in CL, 2007 1a in CL, 2007 2a in AW, 2008 2a in AW.
La situazione francese non è per niente simile alla nostra, ma a quella del Galles: tolta Parigi, negli altri posti dove si gioca il rugby è il primo sport! Gode quindi di tutte le attenzioni mediatiche, è seguito anche dalla casalinga di Voghera, attira pubblicità, riempe gli stadi, è coccolato dalla politica: tutto il contrario di ciò che avviene da noi...
Perchè non puoi ammettere che, come succede in Galles ed in Irlanda, i clubs continuino a fare il loro lavoro pur in presenza delle franchigie? Guarda che a Dublino i giocatori non li crese mica il Leinster, ma il St. Mary, il Clontarf, l'UDC, il Landsowne, il Blackrock, il Terenure ed il Belvedere... Così come a Cork il Constitutions e i Dolphins o a Limerick l'ULB, il Garryowen e lo Shannon... Le nuove generazioni continuano a nascere!
Televisione: la TV in chiaro purtroppo non ti porta soldi (se non per eventi limitati, come le gare della nazionale...), quindi il paradosso è che a noi serve contemporaneamente:
- la TV in chiaro per attirare pubblico;
- la payTV per avere dai diritti un budget che ci permetta il livello dei competitors europei.
Questo per me si traduce con CL in pay, S16 in chiaro...