C'è spazio per i giovani italiani in S10?
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
dal Gazzettino.it
Fadalti, la sfida di un peso leggero:
«Punto su velocità e cambi di direzione»
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Lunedì 21 Settembre 2009,
Quando si dice puntare sui giovani: ma senza dimenticare gli anziani. Sabato a Viadana per il Casinò di Venezia (sconfitto 41-10) ad andare in meta sotto ai pali, dopo una corsa di 30 metri è stato l'esordiente Luigi Niccolò Fadalti, dalla Ruggers Tarvisium alla sua prima apparizione da titolare nel massimo campionato. A trasformare invece ci ha pensato Corrado Pilat classe 1974, a otto punti soltanto da Naas Botha in cima alla classifica dei migliori marcatori di sempre.
Già nella prima di campionato in casa contro la Femi-Cz Rovigo, a siglare la prima delle due mete della rimonta veneziana era stato un altro esordiente assoluto, l'italo-argentino Lucio Prati proveniente dal Valsugana Padova nella serie cadetta. Due giocatori portati a Favaro Veneto da Marzio Innocenti e subito investiti di responsabilità, posti a fianco di “veterani” come Maci Perziano e Manuel Dallan. Anche se il più giovane dei due il trevigiano Fadalti è “nipote d'arte”, visto che il nonno materno Pier Antonio Pin ha indossato la maglia della gloriosa Metalcrom Treviso campione d'Italia nel 1978.
Come ha vissuto la sua prima volta il giovane trequarti-estremo del Casinò di Venezia? «E' stato davvero...figo, davanti a tutti quegli spettatori, contro giocatori di livello internazionale – dice Fadalti – la meta è nata da un'apertura del gioco della mia squadra, con successivo punto d'incontro e break vincente di Manuel Dallan, sul quale sono corso a dare il sostegno». Il resto lo aggiungiamo noi: una pugnalata nel vivo della smarrita difesa mantovana, e la deposizione dell'ovale sotto l'acca quando era da poco passato il ventesimo. «Le mie doti migliori sono la velocità e i cambi di direzione» afferma il giocatore, cresciuto rugbisticamente nel Silea, e residente a Dosson nelle vicinanze di Treviso.
Un tipo di atleta apparentemente non molto consono agli standard moderni, essendo alto “solo” un metro e 72 per “soli” 74 chilogrammi di peso. Ma non la pensa così il suo allenatore Marzio Innocenti, alla prima stagione con i lagunari. «Per quanto ne dica Mallett, l'abilità è ciò che vale di più in un giocatore, la potenza fisica è importante ma viene dopo» sono le parole del tecnico in... odore di eresia, come quando afferma che «i miei giocatori non devono pensare solo al rugby, vorrei avere in squadra gente che studia o che lavora». Fadalti, ad esempio, è al secondo anno di Statistica all' Università di Treviso, dove finora ha raccolto ottimi voti agli esami. In attesa che arrivino anche le vittorie in campo, perchè servono i punti in classifica per salvarsi come ricorda Innocenti.
«Contro Rovigo avevamo mostrato buoni sprazzi durante l'intero incontro, a Viadana invece abbiamo fatto buone cose con continuità per tutti i primi 35 minuti, prima che gli avversari trovassero nel rolling-maul il mezzo per schiacciarci, sostenuti anche da una generale superiore condizione atletica. Ora ci aspettano tre gare decisive, a partire dalla prossima interna contro Gran Parma che dobbiamo assolutamente vincere - conclude-. Sono fiducioso perchè il buon gioco è la condizione più importante per raccogliere punti in classifica».
Fadalti, la sfida di un peso leggero:
«Punto su velocità e cambi di direzione»
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Lunedì 21 Settembre 2009,
Quando si dice puntare sui giovani: ma senza dimenticare gli anziani. Sabato a Viadana per il Casinò di Venezia (sconfitto 41-10) ad andare in meta sotto ai pali, dopo una corsa di 30 metri è stato l'esordiente Luigi Niccolò Fadalti, dalla Ruggers Tarvisium alla sua prima apparizione da titolare nel massimo campionato. A trasformare invece ci ha pensato Corrado Pilat classe 1974, a otto punti soltanto da Naas Botha in cima alla classifica dei migliori marcatori di sempre.
Già nella prima di campionato in casa contro la Femi-Cz Rovigo, a siglare la prima delle due mete della rimonta veneziana era stato un altro esordiente assoluto, l'italo-argentino Lucio Prati proveniente dal Valsugana Padova nella serie cadetta. Due giocatori portati a Favaro Veneto da Marzio Innocenti e subito investiti di responsabilità, posti a fianco di “veterani” come Maci Perziano e Manuel Dallan. Anche se il più giovane dei due il trevigiano Fadalti è “nipote d'arte”, visto che il nonno materno Pier Antonio Pin ha indossato la maglia della gloriosa Metalcrom Treviso campione d'Italia nel 1978.
Come ha vissuto la sua prima volta il giovane trequarti-estremo del Casinò di Venezia? «E' stato davvero...figo, davanti a tutti quegli spettatori, contro giocatori di livello internazionale – dice Fadalti – la meta è nata da un'apertura del gioco della mia squadra, con successivo punto d'incontro e break vincente di Manuel Dallan, sul quale sono corso a dare il sostegno». Il resto lo aggiungiamo noi: una pugnalata nel vivo della smarrita difesa mantovana, e la deposizione dell'ovale sotto l'acca quando era da poco passato il ventesimo. «Le mie doti migliori sono la velocità e i cambi di direzione» afferma il giocatore, cresciuto rugbisticamente nel Silea, e residente a Dosson nelle vicinanze di Treviso.
Un tipo di atleta apparentemente non molto consono agli standard moderni, essendo alto “solo” un metro e 72 per “soli” 74 chilogrammi di peso. Ma non la pensa così il suo allenatore Marzio Innocenti, alla prima stagione con i lagunari. «Per quanto ne dica Mallett, l'abilità è ciò che vale di più in un giocatore, la potenza fisica è importante ma viene dopo» sono le parole del tecnico in... odore di eresia, come quando afferma che «i miei giocatori non devono pensare solo al rugby, vorrei avere in squadra gente che studia o che lavora». Fadalti, ad esempio, è al secondo anno di Statistica all' Università di Treviso, dove finora ha raccolto ottimi voti agli esami. In attesa che arrivino anche le vittorie in campo, perchè servono i punti in classifica per salvarsi come ricorda Innocenti.
«Contro Rovigo avevamo mostrato buoni sprazzi durante l'intero incontro, a Viadana invece abbiamo fatto buone cose con continuità per tutti i primi 35 minuti, prima che gli avversari trovassero nel rolling-maul il mezzo per schiacciarci, sostenuti anche da una generale superiore condizione atletica. Ora ci aspettano tre gare decisive, a partire dalla prossima interna contro Gran Parma che dobbiamo assolutamente vincere - conclude-. Sono fiducioso perchè il buon gioco è la condizione più importante per raccogliere punti in classifica».
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
dal Gazzettino.it
LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
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Lunedì 21 Settembre 2009,
ROVIGO - Tra Rovigo e Parma c’erano in campo un bel po’ di giocatori reduci dal raduno azzurro svoltosi a Tirrenia la settimana scorsa. Ma il Citì Mallett, presente al Battaglini, non deve aver avuto indicazioni particolarmente positive sulle loro prestazioni e su quella delle due squadre. «Non è stata certo una bella partita – ha commentato Mallett –. Il Rovigo ha avuto un’ottima partenza, con giocate veloci e precise, segnando due belle mete. Sembrava potesse vincere facile, ma poi l’incontro è cambiato. Forse il Parma ha messo in atto delle contromisure più efficaci ed il Rovigo non è riuscito a mantenere il controllo del gioco. Ho visto tanti errori, soprattutto nei punti d’incontro, e troppi falli. Direi una gara piuttosto deludente».
Il tecnico sudafricano si è soffermato anche sui giocatori di interesse azzurro. «Da parte del Rovigo ho visto sottotono sia Ravalle, che ha incontrato problemi nelle mischie ordinate, che De Marchi. Mi è parso in difficoltà anche Reato, troppo falloso e in difficoltà nei raggruppamenti. Ma anche le prove degli altri azzurri del Rovigo, da Bacchetti a Pratichetti e allo stesso Travagli, entrato nel finale, non sono state convincenti. Da loro mi aspetto di più. Allo stesso modo nel Parma non hanno brillato Quartaroli e Pavan, forse condizionati dalla scarsa vena di Irving. Al suo posto mi sarebbe piaciuto il giovane Iannone, ma è stato fatto entrare solo nel finale».
Anche Mallett fatica a spiegarsi il progressivo calo della Femi Cz che, soprattutto nella ripresa, è sembrata confusa e senza idee. «È strano quello che ha fatto il Rovigo – spiega - Era partito davvero bene, poi ha incontrato troppi problemi. Forse l’atteggiamento tattico del Parma è cambiato, ma sono convinto anche che ad un certo punto nei rossoblu sia subentrata la paura di perdere ed hanno cominciato a giocare in maniera diversa, usando, troppo e male, il gioco al piede. Se avessero continuato con la stessa intensità e con la stessa convinzione mostrata nel primo quarto d’ora della partita avrebbero vinto senza fatica».
Sembra essere proprio questa doppia faccia uno dei problemi del Rovigo che sabato scorso non si è ritrovato nemmeno nei suoi abituali punti di riferimento. Anche elementi di qualità ed esperienza come Immelman, Mahoney e Bustos, tanto per citare qualcuno, si sono fatti coinvolgere dall’involuzione della partita senza riuscire a dare un contributo efficace. In ogni caso la Femi Cz, in attesa di rimettere un po’ d’ordine nel gioco, può consolarsi con il secondo posto e con la sua imbattibilità.
Roberto Roversi
P.S. L'articolo precedente è di Michele Salin
LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
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Lunedì 21 Settembre 2009,
ROVIGO - Tra Rovigo e Parma c’erano in campo un bel po’ di giocatori reduci dal raduno azzurro svoltosi a Tirrenia la settimana scorsa. Ma il Citì Mallett, presente al Battaglini, non deve aver avuto indicazioni particolarmente positive sulle loro prestazioni e su quella delle due squadre. «Non è stata certo una bella partita – ha commentato Mallett –. Il Rovigo ha avuto un’ottima partenza, con giocate veloci e precise, segnando due belle mete. Sembrava potesse vincere facile, ma poi l’incontro è cambiato. Forse il Parma ha messo in atto delle contromisure più efficaci ed il Rovigo non è riuscito a mantenere il controllo del gioco. Ho visto tanti errori, soprattutto nei punti d’incontro, e troppi falli. Direi una gara piuttosto deludente».
Il tecnico sudafricano si è soffermato anche sui giocatori di interesse azzurro. «Da parte del Rovigo ho visto sottotono sia Ravalle, che ha incontrato problemi nelle mischie ordinate, che De Marchi. Mi è parso in difficoltà anche Reato, troppo falloso e in difficoltà nei raggruppamenti. Ma anche le prove degli altri azzurri del Rovigo, da Bacchetti a Pratichetti e allo stesso Travagli, entrato nel finale, non sono state convincenti. Da loro mi aspetto di più. Allo stesso modo nel Parma non hanno brillato Quartaroli e Pavan, forse condizionati dalla scarsa vena di Irving. Al suo posto mi sarebbe piaciuto il giovane Iannone, ma è stato fatto entrare solo nel finale».
Anche Mallett fatica a spiegarsi il progressivo calo della Femi Cz che, soprattutto nella ripresa, è sembrata confusa e senza idee. «È strano quello che ha fatto il Rovigo – spiega - Era partito davvero bene, poi ha incontrato troppi problemi. Forse l’atteggiamento tattico del Parma è cambiato, ma sono convinto anche che ad un certo punto nei rossoblu sia subentrata la paura di perdere ed hanno cominciato a giocare in maniera diversa, usando, troppo e male, il gioco al piede. Se avessero continuato con la stessa intensità e con la stessa convinzione mostrata nel primo quarto d’ora della partita avrebbero vinto senza fatica».
Sembra essere proprio questa doppia faccia uno dei problemi del Rovigo che sabato scorso non si è ritrovato nemmeno nei suoi abituali punti di riferimento. Anche elementi di qualità ed esperienza come Immelman, Mahoney e Bustos, tanto per citare qualcuno, si sono fatti coinvolgere dall’involuzione della partita senza riuscire a dare un contributo efficace. In ogni caso la Femi Cz, in attesa di rimettere un po’ d’ordine nel gioco, può consolarsi con il secondo posto e con la sua imbattibilità.
Roberto Roversi
P.S. L'articolo precedente è di Michele Salin
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
fatalità mallett è sempre a rovigo spiegatemi il perchè????
fatalità mallett è sempre a rovigo spiegatemi il perchè????
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
perchè ci ha giocato? o piuttosto perchè molti giovani azzurrabili giocano li?cellini ha scritto:LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
fatalità mallett è sempre a rovigo spiegatemi il perchè????
Se hai tempo per fare due cose male, fanne bene una e incrocia le dita
Visto che non voglio scrivere "secondo me" o "in mio parere" in ogni messaggio, ritenete pure ogni opinione espressa puramente personale senza alcuna pretesa di verità assoluta
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
cmq mallet mi pare sia venuto 3 volte in tutto, derby dell'anno scorso, rovigo viadana e sabato scorso
piuttosto c'è più spesso troncon
piuttosto c'è più spesso troncon
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- megan
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
paschini finirà in nazionale italiana sono pronto a scommetterci sopra, ursache si è rumeno, ma è pur sempre un 88!!profetacciato ha scritto:e dagli!paschini è argentino e ursache rumenomegan ha scritto:Nel venezia hanno giocato titolari Paschini(88), Cazzola(88) , Fadalti (88, in meta) e Ursache(88), poi entrati anche Daupi(89), Ciochina(90), Boioli (89), Previati(89), Cafaro(89), Duca (87),Ceglie(88).
Facciamo i manifesti anche noi o non è il caso?
megan kaput mundi
- megan
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
ad onor del vero va detto che tronky si gira quante più partite possibile, a differenza del capo supremo che più di tanto non si sposta mai...
megan kaput mundi
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
Che sia venuto a vedere com'è bella la tribuna colorata di Rosoblucellini ha scritto:LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
fatalità mallett è sempre a rovigo spiegatemi il perchè????

Tito Lupini a Lallo Capitozzo dopo un'infortunio: Strinzi i denti Lallo dai........ Si zio pork a sò drio strinsarli in man!
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
Fadalti è cresciuto regbisticamente alla Tarvisium, cosa c'entra il Silea! Salin, sveglia!
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
Nell'anticipo di ieri sera si sono visti in campo giovani interesstantissimi: su tutti Chistolini e Ricciardi.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
stefanot ha scritto:Nell'anticipo di ieri sera si sono visti in campo giovani interesstantissimi: su tutti Chistolini e Ricciardi.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
Basta che non dici a voce troppo alta che molti di loro vengono dall'Accademia perchè qualche utente del forum potrebbe avere un travaso di bile...
"Va bene ...stordito ! Appuntamento a Bologna ! 5 azioni in attacco e 5 in difesa a 5 metri dalla linea di meta senza scartare e senza cambi di direzione...dritto per dritto ...chi perde alla fine della serie fuori a vita dal forum ..ce le hai le palle per accettare o scapperai ancora ?...I miei bimbi ...chiedono la tua testa .." (Un simpatico utente del forum)
Il vantaggio di essere intelligente è che puoi sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
L'ho già scritto in un altro thread ma mi ripeto : è il risultato delle ultime due stagioni di under 20 , giocate con una struttura di campionato meritocratica e nazionale -girone 1 elite e gironi 2 e 3 che l'hanno reso competitivo e difficile, con partite impegnative e di ritmo alto.stefanot ha scritto:Nell'anticipo di ieri sera si sono visti in campo giovani interesstantissimi: su tutti Chistolini e Ricciardi.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
Si sarebbe dovuto andare avanti su questa strada.
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
GiorgioXT ha scritto:L'ho già scritto in un altro thread ma mi ripeto : è il risultato delle ultime due stagioni di under 20 , giocate con una struttura di campionato meritocratica e nazionale -girone 1 elite e gironi 2 e 3 che l'hanno reso competitivo e difficile, con partite impegnative e di ritmo alto.stefanot ha scritto:Nell'anticipo di ieri sera si sono visti in campo giovani interesstantissimi: su tutti Chistolini e Ricciardi.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
Si sarebbe dovuto andare avanti su questa strada.
Perchè dici "Si sarebbe dovuto andare avanti su questa strada"? Mi sono perso qualcosa? Dal prossimo anno cambierà tutto? Sicuramente come dici tu questo è un merito, il secondo è che anche la federazione ci ha messo del suo con accademie under 20, under 18, accademie per club eccetera.
A proposito, qualcuno può dire come stanno lavorando le neo accademie federali under 17/18 e le accadmie per club?
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
Dondi è grande e Grubber è il suo profeta!!!grubber ha scritto:Basta che non dici a voce troppo alta che molti di loro vengono dall'Accademia perchè qualche utente del forum potrebbe avere un travaso di bile...
Sarcasticamente Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
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Re: C'è spazio per i giovani italiani in S10?
Da ciò che ho capito esistevano 3 gironi nazionali a fascia meritocratica. Ciò spingeva a ragruppare le migliori e le rendeva competitive. Ora esisterà un solo girone nazionale mentre gli altri due saranno smembrati su base territoriale diminuendone il livello. Inoltre ricordo che le sovvenzioni che la FIR dava a società come il Petrarca per la propria accademia di club sono state soppresse, per cui ci saranno meno fondi per chi deciderà di portare avanti questi progetti... Insomma un Robin Hood al contrario.stefanot ha scritto:GiorgioXT ha scritto:L'ho già scritto in un altro thread ma mi ripeto : è il risultato delle ultime due stagioni di under 20 , giocate con una struttura di campionato meritocratica e nazionale -girone 1 elite e gironi 2 e 3 che l'hanno reso competitivo e difficile, con partite impegnative e di ritmo alto.stefanot ha scritto:Nell'anticipo di ieri sera si sono visti in campo giovani interesstantissimi: su tutti Chistolini e Ricciardi.
Non si sono mai visti così tanti giovani papabili per la nazionale come in questi ultimi anni: nei 3/4 il già nominato Ricciardi, Venditti, Bacchetti, Pratichetti, Quartaroli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che se continueremo a lavorare così nel settore giovanile l'effetto magners non si farà sentire in maniera così drastica e ogni anno vedremo sempre più gioiellini.
Si sarebbe dovuto andare avanti su questa strada.
Perchè dici "Si sarebbe dovuto andare avanti su questa strada"? Mi sono perso qualcosa? Dal prossimo anno cambierà tutto? Sicuramente come dici tu questo è un merito, il secondo è che anche la federazione ci ha messo del suo con accademie under 20, under 18, accademie per club eccetera.
A proposito, qualcuno può dire come stanno lavorando le neo accademie federali under 17/18 e le accadmie per club?
Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto