Italia vs. Pacific Islands

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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diddi
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da diddi »

giangi2 ha scritto:Ringrazio Diddi per le note tecniche; vorrei un suo commento sul fatto che i 3/4 italiani (secondo me) non fanno un passaggio decente che sia uno, soprattutto come timing: o vanno a sbattere sul muro dei difensori (e poi non riciclano) o scaricano il pallone quando il difensore è talmente lontano che fa in tempo a scalare e portare pressione ulteriore sull'attaccante. L'unico che mi sembra abbia fatto qualche passaggio fatto bene contro i pacifici mi sembra sia stato proprio il tanto criticato Robertson, purtroppo però, giocando ala, il 99% delle volte il pallone gli arriva a 10 cm. dalla linea laterale con davanti due difensori.
Perché? E che ne so!
Masi, Canale, Bergamasco: è tutta gente che gioca nel campionato francese, il massimo in fatto di 3/4! E lì non sfigura, anzi!
Ti dirò che ho anche visto eseguire alcuni schemi in allenamento, e funzionano.

Ipotesi ne posso fare tante, ma finché non vedrò una partita dalle curve registrata (spesso per cavarci un ragno dal buco devo vedere e rivedere le azioni) non potrò dare informazioni attendibili.

Tra le ipotesi:
- impegnamo troppi giocatori nei punti d'incontro rispetto all'avversario (e non riusciamo a creare soprannumero)
- la mediana non rifornisce adeguatamente
- linea troppo piatta
- incapacità di adeguare tatticamente lo schema/reagire alle difficoltà poste dalla difesa
- incapacità di prendere la decisione giusta al momento giusto.

La mia impressione.
La grande abilità del 3/4 francese, a mio avviso, sta nel saper ASPETTARE il momento giusto per agire (es. passare o tenere palla nel 2 vs 1). La grande abilità del 3/4 argentino è di SFUGGIRE al placcaggio. Sono attività che richiedono intelligenza e che vengono allenate nel confronto con avversari di pari doti fisiche.
La maggiore abilità del 3/4 italiano è FORZARE il placcaggio, abbatterlo di potenza. Perché? A mio avviso, perché nelle giovanili si trova per lo più ad affrontare avversari meno dotati fisicamente. Perché dovrei imparare a gestire alla perfezione tempi e gesti, se mi è sufficiente piazzare la mano nel petto del mingherlino che ho di fronte per entrare trionfalmente in meta? Penso in particolare a gente iperdotata dal punto di vista fisico come Pratichetti, Sgarbi o Pavan; ma anche a Masi e Canale, che basa il suo gioco offensivo sulla potenza d'impatto (sfuggono a questo cliché e ci sono pertanto preziosi Mirco, Garcia e Robertson). Se Masi e Canale hanno ormai imparato giocando ad elevare il loro livello di gioco, i giovani, tanto più se non giocano regolarmente in campionato, non riescono ad emanciparsene. Continuano a fare autoscontro, ma quando si affacciano all'alto livello vanno a sbattere contro muri più tosti di loro o contro folletti più abili di loro.
Se ho ragione (può darsi benissimo che abbia torto), la cura sarebbe: costringere Sgarbi (per dirne uno) almeno a partire dai 15 anni, proprio quando sta emergendo il suo strapotere fisico e spopola al suo livello, a giocare in allenamento a touch, in modo che non abbia la scusa della forza fisica per esimersi dall'imparare la tecnica corretta, e dargli lezioni a fine allenamento sui calci, che sono un bagaglio tecnico prezioso per un 3/4. Troppo dispendioso? Gli allenamenti prolungati, a quell'età, motivano il ragazzo, gli fanno credere di poter diventare qualcuno, lo fanno sognare. Nessuno va illuso, ma i talenti vanno coltivati.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
giangi2
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da giangi2 »

Grazie. Un po' come, nel basket, quei ragazzi che a 12 anni sono 1,80 e dominano per motivi fisici, poi non crescono più e intanto però non hanno imparato quei fondamentali che potrebbero servirgli per giocare anche in ruoli lontano dal canestro.
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milesgersenroma
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da milesgersenroma »

vero sono cosi abituati all'autoscontro che anche a 18/20 tendono a fare lo stesso anche con gente più grossa o più preparata
e quando si schiantano e finiscono a terra perdendo la palla senza neanche obbligare l'avversario a chiudere il placcaggio
ti guardano con un aria tra la trasognata e sbalordita come per dire "che è successo? pecchè??"

difetto tecnico da allenatore o di mentalità?
pilonegrosso
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da pilonegrosso »

milesgersenroma ha scritto:vero sono cosi abituati all'autoscontro che anche a 18/20 tendono a fare lo stesso anche con gente più grossa o più preparata
e quando si schiantano e finiscono a terra perdendo la palla senza neanche obbligare l'avversario a chiudere il placcaggio
ti guardano con un aria tra la trasognata e sbalordita come per dire "che è successo? pecchè??"

difetto tecnico da allenatore o di mentalità?
Di solito uno non esclude l'altro.
pilonegrosso
garak
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da garak »

Mi rendo conto che il mio intervento esula dal titolo in questa sezione, ma osservando che il discorso si è spostato dalla partita alla preparazione tecnica dei giovani, mi unisco all’evoluzione della discussione.
Si vuole che i bambini si avvicinino al rugby?
Forse una risposta può essere data, dalla FIR, proponendo alle scuole la versione touch.
Non mi dilungherò sulle caratteristiche propedeutiche di questa versione del rugby. Le conoscete già.
L’intento principale sarebbe di convincere genitori e insegnanti che il rugby non è quello sport violento che si ritiene. Sono convinto che le resistenze in tal senso sono ancora molto forti e che la vera diffusione del rugby nelle scuole elementari sia ancora da fare.
Un aiuto in tal senso viene anche dalla produzione in dvd di filmati dedicati all’insegnamento del rugby ai bambini. Un esempio su tutti, quello di Jonny Wilkinson del 2005 prodotto dalla BBC e che si potrebbe far doppiare in italiano.
L’uso di questi due strumenti, il touch e la multimedialità, sarebbero utili anche per i ragazzi, ma deve essere sempre la FIR a dare direttive e strumenti che permettano una crescita tecnica dei giovani.
E non mi sembra che lo faccia.
Una ultima considerazione.
Le possibilità di crescita del rugby (oggi in crisi) passano, oltre che per i bambini, in primo luogo dalla consapevolezza della vera forza della nostra nazionale che, negli anni successivi all’entrata nel 6 Nazioni, ha perso progressivamente umiltà e grinta. In questo post ho in precedenza espresso la mia opinione in tal senso, cioè il fatto non si possono basare le partite solo sul gioco degli avanti e deresponsabilizzando i trequarti. Questi ultimi devono assumersi rischi e responsabilità; altrimenti facciano un altro sport e lascino spazio a chi ha voglia di rischiare.
I giocatori e tecnici che, negli anni passati, hanno così ben fatto da consentire a questa generazione di giocare in questo torneo, avevano queste due caratteristiche (umiltà e grinta). Mi girerebbe non poco se questa generazione fosse ricordata per quella che ci ha fatto uscire dal torneo.
garak
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Re: Italia vs. Pacific Islands

Messaggio da garak »

Capisco i motivi delle tue considerazioni, Patro.
Le qualità individuali vengono considerate meno delle qualità fisiche, e tutto questo avviene per un malinteso concetto del rugby da parte delle società, le quali sembrano anteporre l'uovo di oggi (ragazzo con fisico superiore alla media) alla gallina di domani (un giocatore completo) ed i risultati si stanno vedendo nella qualità di gioco espressa da molti nazionali.
All'estero sembrano pensarla diversamente.
Cito un episodio.
Francia - Italia. Dominici che placca con ribaltamento il nostro seconda linea Del Fava con tecnica perfetta.
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