GRANDISSIMO TRONCON

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

mauri59
Messaggi: 803
Iscritto il: 24 nov 2005, 0:00
Località: Tra Milano e Pavia

Messaggio da mauri59 »

LA BELLEZZA DELLA SCONFITTA

Di Alessandro Baricco, La Repubblica.

Dentro la pancia del teatro Flaminio, Italia-Inghilterra di rugby, dieci minuti al fischio d'inizio. il tunnel che dagli spogliatoi porta al campo è breve. una decina di metri e poi due scale di ferro che ti portano in superficie, dove tutto è erba, pali strani e tifosi ululanti al gusto di birra.
Senti qualche porta sbattere e poi li vedi arrivare.Ventidue in maglia bianca, ventidue in maglia azzurra. Non ce n'è uno che ride, che parla, niente. sguardi fissi davanti e facce che sembrano ordigni con la miccia corta. accesa. lentiggini e occhi chiari montati su fisici impressionanti, frigoriferi di forma umana, orecchie smangiate, mani ridisegnate da ortopedici pazzi.
Su una maglia azzurra scivola via, clandestino, un segno di croce. quintalate di forza e velocità salgono di corsa le scale e i tacchetti sul ferro regalano un bellissimo rumore di grandinata improvvisa, subito ingoiato dall'ululato dello stadio che li vede sbucare. Baila, baila, oggi suonano il rugby.
Musica geometrica e violenta. gli italiani la suonano a orecchio, gli inglesi ci ballano su da generazioni. è una musica che ha una sua logica quasi primitiva: guadagnare terreno, guerra pura. far indietreggiare il nemico fino a schiacciarlo contro il muro che ha alle spalle. quando gli rubi anche l'ultimo metro, di terra è meta. un goal o un canestro da tre, al confronto, sono acqua tiepida, un giochetto di bravura per abbonati alla manicure. una meta è campo cancellato, è scomparsa totale dell'avversario, è alluvione che azzera. ci puoi arrivare per due strade: o la forza o la velocità. gli italiani scelgono la prima, cercando il muro contro muro, dove il cuore moltiplica i chili per due e il coraggio trova strade impensabili tra tibie, tacchetti, colli e culi.
Gli inglesi per un po' ci stanno, si trovano sotto sette a sei. allora fanno mente locale, si ricordano di quanto è largo il campo e iniziano a ballare. si aprono a ventaglio, piazzano un paio di frustate sulle ali, fanno girare il pallone come una saponetta tra mani di ghiaccio. lo score del primo tempo dice ventitre a sette per loro. dice che la musica è la stessa per tutti, solo che noi suoniamo, loro ballano.
Nell'intervallo gli azzurri non scendono negli spogliatoi. rimangono in mezzo al campo, a guardarsi negli occhi. calcisticamente parlando, sono sotto di due goal. rugbysticamente parlando, non gliene frega niente. "Dai Italia, che ce la facciamo" grida uno con un accento veneto da far paura. capisci che loro, negli occhi, hanno solo la meta con cui hanno azzerato gli inglesi al settimo minuto, tutto il resto è inutile decorazione.
Cos'è il rugby te lo trovi riassunto quando Alessandro Troncon, lì, in mezzo al campo, appoggia un ginocchio per terra, e gli altri si stringono intorno a lui, e d'improvviso c'è solo più silenzio. Troncon ha il numero nove sulla schiena, ma non ha niente a che vedere col centravanti fighetta che aspetta in area e poi raccoglie gloria con stilettate da biliardista. Troncon è il capitano, che nel rugby non è una fascia bianca al braccio del più pagato: il capitano è il cuore e i marroni della squadra, uno che quando pensi mi arrendo lo guardi e ti senti un verme. Troncon è quello che appoggia un ginocchio sull'erba, e poi si mette a urlare uno strano rap battendosi la mano sul petto, e il rap dice "qui dentro ci deve essere solo la voglia di andare DI LA', placcare DI LA', solo questo, correre DI LA', spingerli DI LA', schiacciarli DI LA', vaccalamiseria". di là è il campo inglese, of course. Ci passeranno 25 minuti su 40, nel secondo tempo, gli italiani, di là. ma alle volte non basta. gli inglesi prendono martellate e restituiscono veroniche, e il campo sembra in salita, noi scaliamo, loro scivolano. su tutta questa geometrica esplosione di elegante battaglia, domina l'assurdità di quel pallone ovale, geniale trovata che sdrammatizza con i suoi rimbalzi picassiani tutta la faccenda, scherzando un po' tutti, e riportando il generale clima vagamente militare ai toni di un gioco e nient'altro. gli ultimi secondi ce li giochiamo a un soffio dalla linea di meta inglese, buttando dentro tutti i muscoli rimasti e folate di appannata fantasia.
Non ci sono altri sport così. voglio dire, sport in cui a trenta secondi dalla fine trovi gente disposta a buttarsi di testa in una rissa per perdere 17 a 59 invece che 12 a 59. forse il pugilato. ma un pazzo lo si trova sempre: quindici è più difficile. i nostri quindici escono dal campo con gli inglesi che li applaudono, e sono soddisfazioni. a seguire, il terzo tempo: di solito una bella sbornia al pub, tutti insieme, vincitori e sconfitti. Ma qui è il Sei Nazioni, una cosa solenne. quindi cena in smoking. Ammesso che esistano smoking di quelle taglie.
Non credo di essere bello. Ma che valore ha la mia umile opinione contro quella che invece dichiara lo specchio ???
Avatar utente
greg70
Messaggi: 2443
Iscritto il: 25 feb 2005, 0:00
Località: turro - podenzano - piacenza (un posto in mezzo alla campagna)

Messaggio da greg70 »

mauri59 ha scritto:LA BELLEZZA DELLA SCONFITTA

Di Alessandro Baricco, La Repubblica.

Dentro la pancia del teatro Flaminio, Italia-Inghilterra di rugby, dieci minuti al fischio d'inizio. il tunnel che dagli spogliatoi porta al campo è breve. una decina di metri e poi due scale di ferro che ti portano in superficie, dove tutto è erba, pali strani e tifosi ululanti al gusto di birra.
Senti qualche porta sbattere e poi li vedi arrivare.Ventidue in maglia bianca, ventidue in maglia azzurra. Non ce n'è uno che ride, che parla, niente. sguardi fissi davanti e facce che sembrano ordigni con la miccia corta. accesa. lentiggini e occhi chiari montati su fisici impressionanti, frigoriferi di forma umana, orecchie smangiate, mani ridisegnate da ortopedici pazzi.
Su una maglia azzurra scivola via, clandestino, un segno di croce. quintalate di forza e velocità salgono di corsa le scale e i tacchetti sul ferro regalano un bellissimo rumore di grandinata improvvisa, subito ingoiato dall'ululato dello stadio che li vede sbucare. Baila, baila, oggi suonano il rugby.
Musica geometrica e violenta. gli italiani la suonano a orecchio, gli inglesi ci ballano su da generazioni. è una musica che ha una sua logica quasi primitiva: guadagnare terreno, guerra pura. far indietreggiare il nemico fino a schiacciarlo contro il muro che ha alle spalle. quando gli rubi anche l'ultimo metro, di terra è meta. un goal o un canestro da tre, al confronto, sono acqua tiepida, un giochetto di bravura per abbonati alla manicure. una meta è campo cancellato, è scomparsa totale dell'avversario, è alluvione che azzera. ci puoi arrivare per due strade: o la forza o la velocità. gli italiani scelgono la prima, cercando il muro contro muro, dove il cuore moltiplica i chili per due e il coraggio trova strade impensabili tra tibie, tacchetti, colli e culi.
Gli inglesi per un po' ci stanno, si trovano sotto sette a sei. allora fanno mente locale, si ricordano di quanto è largo il campo e iniziano a ballare. si aprono a ventaglio, piazzano un paio di frustate sulle ali, fanno girare il pallone come una saponetta tra mani di ghiaccio. lo score del primo tempo dice ventitre a sette per loro. dice che la musica è la stessa per tutti, solo che noi suoniamo, loro ballano.
Nell'intervallo gli azzurri non scendono negli spogliatoi. rimangono in mezzo al campo, a guardarsi negli occhi. calcisticamente parlando, sono sotto di due goal. rugbysticamente parlando, non gliene frega niente. "Dai Italia, che ce la facciamo" grida uno con un accento veneto da far paura. capisci che loro, negli occhi, hanno solo la meta con cui hanno azzerato gli inglesi al settimo minuto, tutto il resto è inutile decorazione.
Cos'è il rugby te lo trovi riassunto quando Alessandro Troncon, lì, in mezzo al campo, appoggia un ginocchio per terra, e gli altri si stringono intorno a lui, e d'improvviso c'è solo più silenzio. Troncon ha il numero nove sulla schiena, ma non ha niente a che vedere col centravanti fighetta che aspetta in area e poi raccoglie gloria con stilettate da biliardista. Troncon è il capitano, che nel rugby non è una fascia bianca al braccio del più pagato: il capitano è il cuore e i marroni della squadra, uno che quando pensi mi arrendo lo guardi e ti senti un verme. Troncon è quello che appoggia un ginocchio sull'erba, e poi si mette a urlare uno strano rap battendosi la mano sul petto, e il rap dice "qui dentro ci deve essere solo la voglia di andare DI LA', placcare DI LA', solo questo, correre DI LA', spingerli DI LA', schiacciarli DI LA', vaccalamiseria". di là è il campo inglese, of course. Ci passeranno 25 minuti su 40, nel secondo tempo, gli italiani, di là. ma alle volte non basta. gli inglesi prendono martellate e restituiscono veroniche, e il campo sembra in salita, noi scaliamo, loro scivolano. su tutta questa geometrica esplosione di elegante battaglia, domina l'assurdità di quel pallone ovale, geniale trovata che sdrammatizza con i suoi rimbalzi picassiani tutta la faccenda, scherzando un po' tutti, e riportando il generale clima vagamente militare ai toni di un gioco e nient'altro. gli ultimi secondi ce li giochiamo a un soffio dalla linea di meta inglese, buttando dentro tutti i muscoli rimasti e folate di appannata fantasia.
Non ci sono altri sport così. voglio dire, sport in cui a trenta secondi dalla fine trovi gente disposta a buttarsi di testa in una rissa per perdere 17 a 59 invece che 12 a 59. forse il pugilato. ma un pazzo lo si trova sempre: quindici è più difficile. i nostri quindici escono dal campo con gli inglesi che li applaudono, e sono soddisfazioni. a seguire, il terzo tempo: di solito una bella sbornia al pub, tutti insieme, vincitori e sconfitti. Ma qui è il Sei Nazioni, una cosa solenne. quindi cena in smoking. Ammesso che esistano smoking di quelle taglie.
- di quando è? Lo avevo già letto...

- allora, qualcuno che faccia autocritica su tronky non c'è? (è vecchio... è lento... non è più quello di una volta... non regge più di 40 minuti... etc etc etc)
leo_caviola
Messaggi: 316
Iscritto il: 30 apr 2006, 21:45
Località: Roma
Contatta:

Messaggio da leo_caviola »

troncon man of the match, ricordo premiato l'altr'anno Bergamasco junior per Galles-Italia.

Quali altri italiani (quando ed in quali partite) hanno ricevuto la stessa onorificenza ??
Dominguez penso sicuro ma quando ?? e chi altri ?

Leo
www.rugbyxever.net
di tutto un pò e un pò di tutto sul rugby nazionale ed internazionale, nazionali e club.
ambac
Messaggi: 207
Iscritto il: 4 ago 2006, 13:54

Messaggio da ambac »

Pierre Mignoni neanche troppo male però...
sean79
Messaggi: 822
Iscritto il: 4 feb 2006, 0:00
Località: Versilia!

Messaggio da sean79 »

Gran bell'articolo! complimenti..ma purtroppo il Divin Calcio è già tornato a romperci I MARRONI!!!!!! CHE PALLEEE!!!!!!
Finally I'm back between waves and mountains;)
leprottina
Messaggi: 1000
Iscritto il: 9 nov 2006, 22:31

Messaggio da leprottina »

mauri59 ha scritto:Il cuore di Tronky non si è visto solo nelle fasi di gioco, ma soprattutto a gioco fermo quando incitava i compagni e dava a loro la carica.... mi ricordo di Pratichetti appena entrato e dopo una bella azione aver ricevuto gli incoraggiamenti di Troncon e grandi pacche sulle spalle... Ad un certo punto hanno fatto un primo piano di Tronky che ha ripetuto 5 o 6 volte ai compagni qualcosa x incoraggiarli che non ho capito..... Lode a Griffen come mediano e a Bortolami come capitano, ma Tronky è Tronky...
""QUA ..QUA ...QUA... RAGAZZI ....QUA.."
Marco era ancora fuori per 7 minuti all'inizio del 2° tempo e lui era in quel momento il leader indiscutibile.
(Almeno per me).
....inseguita non da una muta di bigol, ma dalla MENOPAUSA... AAARGGHH! RAGGIUNTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

IMOLA ... o giù di lì 19 novembre 2011: "la numerescion della partecipescion"
leprottina
Messaggi: 1000
Iscritto il: 9 nov 2006, 22:31

Messaggio da leprottina »

parega ha scritto:
a me personalmente ha fatto impressione poco prima dell'inizio della partita dove la nazionale era tutta in circolo e bortolami nonostante sia capitano zitto...tutti a ascoltare troncon...dalle facce che ho visto ho capito che l'italia avrebbe fatto una partita onorevole!
.......

sono d'accordo , in piu' uno come bortolami ha dimostrato di essere un ragazzo intelligente lasciando il posto di comando a tronky !!!!
l'ha sempre detto , quando c'e' tronky in campo lui gli lascia il posto di capitano , grande marco !!!!!
anche a me mi ha fatto emozionare quando denis e' uscito gli e' andato vicino per sostenerlo !!!!!!!
ellis con la scozia sembrava un'ira d'iddio , con noi invece era sempre in difesa grazie alla nostra mischia e al lavoro di tronky che non lo lasciava mai tranquillo , avete visto come lo braccava ? sembrava un ragazzino
tronky sei un capitano per tutta la vita !!!!!!!
sì per Tronky, ma se il gioco fra i due e la squadra ha funzionato è grazie, come su detto , alla grandezza di Marco!!!

Non voglio neanche immaginare il clima che si sarebbe instaurato se Marco non fosse la persona meravigliosa che è!!!

quando Marco non c'è indiscutibilmente "Tronky in plancia di comando!!"
....inseguita non da una muta di bigol, ma dalla MENOPAUSA... AAARGGHH! RAGGIUNTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

IMOLA ... o giù di lì 19 novembre 2011: "la numerescion della partecipescion"
Guru
Messaggi: 613
Iscritto il: 1 feb 2003, 0:00
Località: Rovereto

Messaggio da Guru »

Ciao: quell'articolo è vecchio di 7 anni, commentava Italia Inghilterra 6N 2000 al Flaminio.

Ma è sempre meraviglioso.

Ciao, lorenzo
Pikko51
Messaggi: 33
Iscritto il: 2 nov 2006, 21:26
Località: Rivoli!!!

Messaggio da Pikko51 »

leo_caviola ha scritto:troncon man of the match, ricordo premiato l'altr'anno Bergamasco junior per Galles-Italia.

Quali altri italiani (quando ed in quali partite) hanno ricevuto la stessa onorificenza ??
Dominguez penso sicuro ma quando ?? e chi altri ?

Leo
castrogiovanni ma non mi ricordo in che partita :D
Guru
Messaggi: 613
Iscritto il: 1 feb 2003, 0:00
Località: Rovereto

Messaggio da Guru »

Allora:
Dominguez in Itralia Scozia 2000
De Rossi in Italia Galles 2003
Castrogiovanni in Italia Scozia 2004
Mirko bergmasco in Galls Italia 2006

Ciao, Lorenzo
ABBA71
Messaggi: 834
Iscritto il: 1 feb 2007, 22:28
Località: vercelli

Messaggio da ABBA71 »

bortolami e' una persona intelligente,e' sempre presente con e per i compagni per dare una mano e di carisma ne deve avere se in ogni posto che va diventa lo skipper
forse in queste due partite e' stato un po' in ombra,ma sapere fare un passo indietro visto la carica che dava ieri tronky e' un ulteriore segno di carattere!
e' un grande capitano
grande marco e grande tronky
Member of Saint Etienne Express

- lei e' allergico alla cocamidopropyl betaine
- ha qualcosa a che fare con malti e luppoli?
Avatar utente
parramatta
Messaggi: 748
Iscritto il: 26 gen 2006, 0:00

Messaggio da parramatta »

mah, un buon capitano...grande mi dembra esagerato.

anche perche se il discorso prepartita caricante lo deve fare tronky, vuol dire che bortolami manca un po di casrisma...
Lo capisco perche' e' molto giovane, e perche forse non ha quel carattere trrascinante di altri grandi capitani.

E' anche vero che non ci sono altri candidati degni per capitanare gli azzurri.
ABBA71
Messaggi: 834
Iscritto il: 1 feb 2007, 22:28
Località: vercelli

Messaggio da ABBA71 »

devo dire che ho una predisposizione a bortolami,sara' che siam nati lo stesso giorno..
a parte le fatalita' di calendario,mi rendo conto che non ha il carisma di tronky,ma mi ha davvero colpito proprio il fatto che ovunque vada gli viene riconosciuto un certo valore come uomo oltre che come rugbysta
penso che non sia fortuna
sicuramente non spacca il mondo in due,non urla per caricare e motivare,probabilmente e' piu' pacato,ma come dici tu non vedo altri in grado di farlo
oltre a tronky,solo bergamauro
Member of Saint Etienne Express

- lei e' allergico alla cocamidopropyl betaine
- ha qualcosa a che fare con malti e luppoli?
supermax
Messaggi: 3517
Iscritto il: 8 mar 2003, 0:00
Località: roma

Messaggio da supermax »

mah, un buon capitano...grande mi dembra esagerato.

anche perche se il discorso prepartita caricante lo deve fare tronky, vuol dire che bortolami manca un po di casrisma...
Lo capisco perche' e' molto giovane, e perche forse non ha quel carattere trrascinante di altri grandi capitani.

E' anche vero che non ci sono altri candidati degni per capitanare gli azzurri.
Marco è stato fatto capitano a Narbonne e subito appena arrivato a Gloucester. Ed ha appena 26 anni. Se qualcuno crede che il capitano sia scelto perché è quello che urla di più in campo o che dà più pacche e baci ai compagni ha giocato poco o nulla a rugby. Leading by example dicono i britannici e Marco è prorpio così. O qualcuno ha mai visto Johnstone, tanto per fare un paragone, mutare mai espressione durante un match? Detto questo, Troncon in giornata è un trascinatore, non si discute, ma il Capitano lo sceglie la squadra.......
sean79
Messaggi: 822
Iscritto il: 4 feb 2006, 0:00
Località: Versilia!

Messaggio da sean79 »

ragazzi non vogliamo a tutti i costi cercare polemiche..Bortolami è il nostro capitano, ma non è che il capitano deve essere anche colui che trascina e motiva i giocatori più di tutti. Non mi risulta vi sia un regolamento scritto in proposito. Troncon quando gioca non può non essere il cuore ed il padre della squadra. Niente a che vedere con il ruolo di Bortolami. Mi sembra quasi ci impegnamo a far nascere gelosie dove nn ce ne sia bisogno. Il primo ad essere felice del rientro di Troncon credo debba essere proprio Bortolami. Il rugby è sport di squadra più di ogni altro, i personalismi non devono esistere e qualora esistessero sarebbero ancor più deleteri. Troncon ieri è stato tutto tranne che egoista, ha giocato per la squadra e si vedeva sentiva molto il fatto di nn voler far sfigurare i compagni giovani ( anche Bortolami ).
P.S chi è che ha detto " non ha gli 80 minuti nelle gambe" ???? HAHAHAHAHA
Finally I'm back between waves and mountains;)
Rispondi