napocapo ha scritto:confrontiamo i risultati di questa estate delle nostre nazionali: perso col sudafrica (che ci ha anche preso sottogamba, rimanendo poi deluso della mancata stravittoria) al quale potevamo nel finale segnare; vinto, bruttissimamente, orribilmente, condizionatamente vinto con l'argentina (non era quella dei mondiali, ma neanche noi) ma vinto.
Under 20 ai primi mondiali da neopromossa: pur con (si narra) giocatori fuori ruolo e molti assenti, pur con (si narra, post nel forum dedicato) scelte tecniche discusse, siamo arrivati ad un passo dalla finale 9° posto.
Ottimo tour della 18 in sud africa, 1 sola sconfitta e tante mete, ripeto tante mete specie tra i trequarti.
negli ultimi 8 anni ci siamo confrontati con i migliori, utilizzando A) giocatori di indubbie qualità, ma mai "cresciuti" ai ritmi dei forti, nati cioè in un campionato minore B) equiparati presi per colmare il gap, sia in campionato (come sopra ) che in nazionale.
E la crescita, checchè se ne dica, c'è stata.
la volevate più rapida? io vorrei vincere al superenalotto!
i ragazzi svezzati con molto più confronto di prima con i migliori stanno aumentando ........ perchè sono aumentati i ragazzi che fanno rugby: da sport di "nicchia" a sport con visibilità.
Ma ancora con i numeri non ci siamo: ci sono almeno 4 sport di squadra con cui siamo in competizione, e 1 è campione del mondo, l'altro lo è stato "solo" 3 volte, oltre a vincere word league e europei, il terzo è in crisi ..... dopo aver preso medaglie mondiali ed olimpiche insperate e miracolose, oltre a vincere gli europei. il quarto, se lo dimenticano tutti, ma dieci anni fa facevamo il grande slam: per anni siamo stati quelli da battere in calottina.
Allora, meno fregnacce toglietevi il prosciutto/mortadella / velo/ bandone de latta dagli occhi:
i risultati, ed il ranking conseguente, sono quasi un miracolo.
Gli unici che ci possono fracassare gli zibidei sono gli argentini: calcio, pallavolo, basket e rugby, ma a pallanuoto .. no.
In sintesi: non attaccatevi al ranking, quello sale e scende per eventi momentanei, ma guardate alla crescita e preoccupatevi del fatto che per fare il balzo in avanti bisogna aumentare il reclutamento di base, perchè intere aree d'Italia sono sconoscute al rugby, mentre anche nelle aree di profonda cultura rugbistica, di comprovata tradizione vi è la concorrenza dei 4 sport sopra citati, che, attesi i risultati dai medesimi ottenuti, forse hanno un appeal maggiore per altri e vari motivi.
comunque, spero di riuscire a vedere una nazionale italiana competitiva prima di defungere: mi aspetto di vivere a lungo.
Napo, hai perfettamente ragione nella tua analisi. Guardiamo pero' le cose piu' in profondita'. Perche' il n. 2 e 3 (si, anche il 2, non solo il 3) sono in crisi? La ragione, oltre ad una intrinseca involuzione tecnica di questi due sport (ma qui ci sarebbero fiumi di inchiostro da scrivere, soprattutto sul 3) e' legata alla politica sportiva nostrana. Siamo onesti. Quando a pallavolo giocavano Gardini, Lucchetta, Bracci, Giani e Zorzi, e a pallacanestro Marzorati, Riva, Caglieris, Sacchetti e Meneghin (e si vinceva a livello di nazionale) nelle squadre dei rispettivi campionati italiani, quanti erano gli stranieri?????? Risposta: due per squadra. E quei due erano di alto livello. Quanti sono oggi gli stranieri?????? Domanda mal posta: quella corretta e': quanti sono gli italiani per squadra oggi? Mah, non so, forse due o tre...
Venendo al Rugby: a livello di S10 a mio avviso il modello da seguire e' quello del volley/basket anni 70/80: pochi stranieri ( e bravi) e per il resto italiani. E per questi ultimi palla avanti e pedalare......... fortissimo!