E' il momento della svolta...
Moderatore: Emy77
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Willer
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Re: E' il momento della svolta...
Quindi fin quando esisteranno divisioni interne e antipatie reciproche non si andra' da nessuna parte
E' l'Italia, baby!
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- ATHLONE
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Re: E' il momento della svolta...
GiorgioXT ha scritto:Se vogliamo avere una nazionale fatta da 22 giocatori formati all'estero allora va benissmo così ...
Se vogliamo una nazionale che sia espressione reale e frutto del nostro movimento si deve capovolgere l'approccio : visto che l'unica cosa su cui si è d'accordo è che mancano giocatori di livello ... affrontiamolo questo problema!
e come se non vedendo da dove sono arrivati i giocatori della nazionale attuale? Togliamo quelli non formati in italia.
Cosa rimane ? salvo miei errori, c'è una bella differenza fra le squadre del S10 e queste , proprio come numeri...
Giorgio ha ragione da vendere su questi dati (ho postato solo il testo e non le tabelle, ma in sintesi 15 giocatori su 22 di Reggio sono di formazione italiana), tanta ragione che questi dati meritano un'analisi più approfondita...GiorgioXT ha scritto:La situazione non solo non è stata riequilibrata, ma è ulteriormente sbilanciata a favore dei club che non formano i giocatori; non solo, con le norme sulle U20 si prendono giovani sudafricani, scozzesi o NZ che dopo 2 stagioni saranno di formazione italiana anche non avendone il passaporto ...
Con questa impostazione è economicamente controproducente spingere sui vivai.
Prima di ogni altra modifica o cambiamento, non vi pare sia giunto il momento di capovolgere questa impostazione?
Formazione: è sicuramente vero che il club giovanile ha, tautologicamente, formato il giocatore; è altrettanto vero però che sono tutte le esperienze che un giocatore ha fatto ad averlo portato ad essere ciò che è; mi spiego meglio: Parisse o Bortolami (per prendere un giocatore di formazione italiana su due) sarebbero oggi quello che sono senza essere andati a giocare anche a Parigi o a Gloucester? ovviamente la federazione non paga il club straniero nel quale militano, ci mancherebbe, ma tutte le esperienze sono state importanti.
Clubs: ci sono clubs di S10 che 10 anni fa semplicemente non esistevano, clubs che credono pochissimo nel loro vivaio, clubs che per tradizione comprano tantissimi stranieri; penso che per un'analisi più attenta bisognerebbe però guardare anche alla nazionale A e under prima di giungere a conclusioni troppo affrettate. La sintesì però resta questa: di fronte a società illuminate che investono e credono nel loro vivaio a breve, medio e lungo termine, ci sono società dedite al saccheggio ed all'acquisto 3x2, ma questa politica può essere cambiata solo entrando in una logica di risultati nel tempo.
Federazione: a mio avviso la federazione sta lavorando per far crescere i giovani italiani e sono i clubs (non tutti e non in egual misura, ma certe formazioni le leggiamo tutti e sono dati di fatto) che invece non credono in loro: qui ovviamente il mio ragionamento sta per discostarsi da quello di Giorgio, perchè se i nostri clubs preferiscono puntare su un giocatore, mettiamo un Pilat che è il mio idolo, anzichè su un giovane, è perchè hanno necessità di fare risultato immediato, di non retrocedere, ed ovviamente solo cambiando il format dei campionati possiamo ovviare a questo problema (aggiungo: motivo per cui, in caso di aumento da 10 a 12 per il Super, aumentare a 2 le retrocessioni sarebbe una jattura...).
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
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paparoga
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Re: E' il momento della svolta...
il galles ha meno tesserati di noi ma ha una mentalita' vincente
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porcorosso
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Re: E' il momento della svolta...
Completamente d'accordo: si blocchi la retrocessione da quest'anno (o dal prossimo se si vuole) e si facciano salire annualmente i primi della serie A sino a raggiungere la quota desiderata (s12=2anni; s14=4anni) lasciando (e obbligando magari) i superdecini a decariatizzare le loro squadre!ATHLONE ha scritto: Federazione: a mio avviso la federazione sta lavorando per far crescere i giovani italiani e sono i clubs (non tutti e non in egual misura, ma certe formazioni le leggiamo tutti e sono dati di fatto) che invece non credono in loro: qui ovviamente il mio ragionamento sta per discostarsi da quello di Giorgio, perchè se i nostri clubs preferiscono puntare su un giocatore, mettiamo un Pilat che è il mio idolo, anzichè su un giovane, è perchè hanno necessità di fare risultato immediato, di non retrocedere, ed ovviamente solo cambiando il format dei campionati possiamo ovviare a questo problema (aggiungo: motivo per cui, in caso di aumento da 10 a 12 per il Super, aumentare a 2 le retrocessioni sarebbe una jattura...).
Saluti PR
P.s. Resta il fatto che senza un buon marketing il S10 resterà prodotto poco appetibile (con selezioni o senza). E attualmente il S10 ha un marketing che fa pena...
Porcorosso - Mediano da Salotto
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frankye88
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Re: E' il momento della svolta...
Con quella frase non volevo dire che si deve pensare solo ed esclusivamente alla nazionale(l'apice della piramde),volevo essere solo realista.GiorgioXT ha scritto:NO .frankye88 ha scritto:
Quando qualcuno dice che si pensa solo a sistemare la punta della piramide senza pensare alla base,forse si diementica che quello che tiene in piedi la baracca è la nazionale,ovvero la punta della piramide!!
Sarà un discorso trito e ritrito ma i fatti non mi smentiscono.
Si continua a fare gli stessi errori.
Se vogliamo avere una nazionale fatta da 22 giocatori formati all'estero allora va benissmo così ...
Se vogliamo una nazionale che sia espressione reale e frutto del nostro movimento si deve capovolgere l'approccio : visto che l'unica cosa su cui si è d'accordo è che mancano giocatori di livello ... affrontiamolo questo problema!
e come se non vedendo da dove sono arrivati i giocatori della nazionale attuale?
Vediamo l'ultima, quella di Reggio emilia e sostituisco i club di formazione a quelli di appartenenza ...se ci sono errori correggetemeliTogliamo quelli non formati in italia.ITALIA
> 15 Andrea MASI (L'Aquila, 43 caps)
>
> 13 Mirco BERGAMASCO (Petrarca, 55 caps)
>
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
> 10 Andrea MARCATO (Petrarca, 11 caps)
> 9 Pietro TRAVAGLI (Benetton, 8 caps)
>
> 7 Mauro BERGAMASCO (Petrarca, 68 caps)
>
> 5 Marco BORTOLAMI (Petrarca, 69 caps)
> 4 Tommaso REATO (Femi CZ Rovigo, 5 caps)
>
> 2 Leonardo GHIRALDINI (Petrarca, 15 caps)
>
>
> 16 Fabio ONGARO (Benetton, 58 caps)
> 17 Andrea LO CICERO (Catania, 77 caps)
> 18 Salvatore PERUGINI (Battipaglia, 54 caps)
> 19 Alessandro ZANNI (Rugby Udine, 25 caps)
> 20 Giulio TONIOLATTI (AlmavivA UR Capitolina, 1 cap)
> 22 Riccardo PAVAN (Benetton, 1 cap)
Cosa rimane ? salvo miei errori, c'è una bella differenza fra le squadre del S10 e queste , proprio come numeri...
Infatti dopo ho precisato che un progetto Celtic deve essere necessariamente affiancato ad un massiccio intervento alla base.
Esempio:franchigia/e in Celtic e accademie distribuite sul territorio.La franchigia servirebbe principalmente a far giocare con continuità ad alto livello chi è già nelgiro azzurro,inserendo pian piano tutti i giovani interessanti,mentre le accademie sarebbero utili a sfornare giovani,che poi dovrebbero essere gradualmente ineriti nella franchigia.
La possibilità di fondare accademie per club è già stata data dalla fir ai clubs,ma a parer mio la fir dovrebbe essere più "interventista",ovvero interessarsi direttamente all'apertura di accademie in quei territori da sempre prolifici nel settore giovanile,magari parlando direttamente con i presidenti delle società interessate e dando ampi contributi a quei clubs che non hanno budget adeguati per un progetto simile(vedi clubs del sud).
Ti quoto.sarebbe già un bel passo avanti.Due squadre a Roma e due a Parma sono davvero troppe.E ci sono tantissime altre realtà che unificate avrebbero sicuramente risultati differenti.DVD ha scritto: un ultimo esempio e qui vorrei risposte da voi forumisti...a cosa serve inn una realta' come Battipaglia (provincia di Salerno) avere ben 3 societa' ,....non e' che abbiamo cosi' tanti tesserati....non e' uno spreco umano ed economico? invece di organizzare una sola e soilda squadra con tutta la linea delle giovanili? ed a Benevento? non e' forse vero lo stesso? la LIRE e' un altro esempio..e chissa quanti esempi che voi potreste portare qui di divisioni e rancori reciprochi
"Il rugby è un gioco da bestie giocato da gentiluomini e gestito da dementi."
(frankye88)
"La stupidità è un peccato mortale"
(The Darwin Awards)
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giongeffri
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Re: E' il momento della svolta...
Pratichetti è stato "formato" (come il fratello, secondo me futuro nazionale) dalla Lazio. Tanto per la precisione e per rinforzare il discorso per il quale non solo squadre di S10 creano giocatori da Nazionale.GiorgioXT ha scritto:
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
:
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...
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GiorgioXT
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Re: E' il momento della svolta...
E' proprio per questo che avevo invitato chi leggeva a fare correzioni ... a sentire la Capitolina gli azzurri romani sono tutti merito loro ...giongeffri ha scritto:Pratichetti è stato "formato" (come il fratello, secondo me futuro nazionale) dalla Lazio. Tanto per la precisione e per rinforzare il discorso per il quale non solo squadre di S10 creano giocatori da Nazionale.GiorgioXT ha scritto:
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
:
La necessità è quella di fare finalmente una discriminazione positiva fra i club che formano giocatori e quelli che li comprano (bella quella del 3x2 di Athlone ...
Spero avvenga presto, come spero che presto la FIR passi dalla "osservazione delle carte" alla "verifica della realtà sul campo" come per esempio per giovanili , deleghe e obbligatorietà.
- andrea12
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Re: E' il momento della svolta...
Perchè dovrebbe essere questo, il momento della svolta?
Non conosco bene i nomi di tutti i giocatori e non sono alla vostra altezza nel ricercare una ipotesi di maggiore competitività in un Super10 piuttosto che Super12.
Ma in FIR, spero, credo che ci sarà un progetto strategico: che dovrà mantenere più alto possibile il livello di attuale eccellenza, senza dimenticare che l'eccellenza di domani, augurandoci che sia più eccellente dell'attuale, deve essere costruita partendo dalle giovanili attuali.
Come si sta lavorando sulla formazione tecnica ed educativa degli attuali giovani? Quali strutture federali stanno formando specificamente mediani di apertura e di mischia? O si spera sempre nel Troncon di turno (che è stata una vera eccezione, senza nulla togliere a chi si fa il culo da mattina a sera)
Nel ranking mondiale siamo 13? Ma se giocassimo solo con italiani di formazione dove saremmo?
Quale è la condizione dei nostri giovani di talento? Perchè se è rimasta quella di 4/6 anni or sono, non si va da nessuna parte (i giovani talentuosi continuano a pensare all'estero; per tanti motivi).
Quali risultati stanno dando le nazionali U.18 e U.20 ?
Mi piacerebbe conoscere l'opinione dei nostri tecnici nazionali giovanili rispetto ai giocatori giovani attualmente in selezione.
La circolazione di informazioni internazionali sia tecniche che fisico-prestative non ha spostato di una virgola il modus operandi dei Club. I nostri giocatori giovani continuano a lavorare pochissimo e , purtroppo anche a basse intensità.
Altro che formazione internazionale e miglioramento a medio termine.
Continuiamo a pensare che si possa fare sport di alto livello senza scuola? va bene; ma almeno chiediamo a FIP (pallacanestro) e FIPAV (pallavolo) come campano loro.......
Quali sono gli imprenditori che seriamente possono pensare di investire nel rugby? Quale è l'imprenditorialità in Italia, tale da garantire budget onesti e trasparenti?
Io faccio il preparatore fisico e dico che sempre di più ci si sta allontanando dalla prestazione perchè sempre più scarseggiano i prerequisiti. E il rugby internazionale, ormai, e sempre più nel futuro, è e sarà VELOCITA' ed ESPLOSIVITA'
(scusate il disordine ma ho fretta; devo andare al campo dai miei cinghialini U.17)
Buon rugby
Non conosco bene i nomi di tutti i giocatori e non sono alla vostra altezza nel ricercare una ipotesi di maggiore competitività in un Super10 piuttosto che Super12.
Ma in FIR, spero, credo che ci sarà un progetto strategico: che dovrà mantenere più alto possibile il livello di attuale eccellenza, senza dimenticare che l'eccellenza di domani, augurandoci che sia più eccellente dell'attuale, deve essere costruita partendo dalle giovanili attuali.
Come si sta lavorando sulla formazione tecnica ed educativa degli attuali giovani? Quali strutture federali stanno formando specificamente mediani di apertura e di mischia? O si spera sempre nel Troncon di turno (che è stata una vera eccezione, senza nulla togliere a chi si fa il culo da mattina a sera)
Nel ranking mondiale siamo 13? Ma se giocassimo solo con italiani di formazione dove saremmo?
Quale è la condizione dei nostri giovani di talento? Perchè se è rimasta quella di 4/6 anni or sono, non si va da nessuna parte (i giovani talentuosi continuano a pensare all'estero; per tanti motivi).
Quali risultati stanno dando le nazionali U.18 e U.20 ?
Mi piacerebbe conoscere l'opinione dei nostri tecnici nazionali giovanili rispetto ai giocatori giovani attualmente in selezione.
La circolazione di informazioni internazionali sia tecniche che fisico-prestative non ha spostato di una virgola il modus operandi dei Club. I nostri giocatori giovani continuano a lavorare pochissimo e , purtroppo anche a basse intensità.
Altro che formazione internazionale e miglioramento a medio termine.
Continuiamo a pensare che si possa fare sport di alto livello senza scuola? va bene; ma almeno chiediamo a FIP (pallacanestro) e FIPAV (pallavolo) come campano loro.......
Quali sono gli imprenditori che seriamente possono pensare di investire nel rugby? Quale è l'imprenditorialità in Italia, tale da garantire budget onesti e trasparenti?
Io faccio il preparatore fisico e dico che sempre di più ci si sta allontanando dalla prestazione perchè sempre più scarseggiano i prerequisiti. E il rugby internazionale, ormai, e sempre più nel futuro, è e sarà VELOCITA' ed ESPLOSIVITA'
(scusate il disordine ma ho fretta; devo andare al campo dai miei cinghialini U.17)
Buon rugby
- ATHLONE
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Re: E' il momento della svolta...
Sperare e credere che in FIR ci sia un progetto strategico e come sperare e credere che lo Stato Maggiore del Regio Esercito nel 15-18 sapesse cosa stava facendo...andrea12 ha scritto:Ma in FIR, spero, credo che ci sarà un progetto strategico
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
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Re: E' il momento della svolta...
..infatti vedo in italia come stanno andando le cose...non solo a livello sportivo, ma anche politico....non ci siamo accorti (anche nel rugby "professionistico") che viviamo in un mondo globale e non possiamo piu' permetterci di pensare al nostro "orticello" ma di guardare in maniera piu' ampia ai vari problemi; fin quando non si capira' questo, la nostra nazionale non credo fara' molti passi avanti in futuro (a prescindere da allenatori, equiparati etc...) ....io continuo a sperare che prima o poi si muova qualcosa...Willer ha scritto:Quindi fin quando esisteranno divisioni interne e antipatie reciproche non si andra' da nessuna parte
E' l'Italia, baby!