Re: E' il momento della svolta...
Inviato: 26 nov 2008, 9:04
Quindi fin quando esisteranno divisioni interne e antipatie reciproche non si andra' da nessuna parte
E' l'Italia, baby!
E' l'Italia, baby!
GiorgioXT ha scritto:Se vogliamo avere una nazionale fatta da 22 giocatori formati all'estero allora va benissmo così ...
Se vogliamo una nazionale che sia espressione reale e frutto del nostro movimento si deve capovolgere l'approccio : visto che l'unica cosa su cui si è d'accordo è che mancano giocatori di livello ... affrontiamolo questo problema!
e come se non vedendo da dove sono arrivati i giocatori della nazionale attuale? Togliamo quelli non formati in italia.
Cosa rimane ? salvo miei errori, c'è una bella differenza fra le squadre del S10 e queste , proprio come numeri...
Giorgio ha ragione da vendere su questi dati (ho postato solo il testo e non le tabelle, ma in sintesi 15 giocatori su 22 di Reggio sono di formazione italiana), tanta ragione che questi dati meritano un'analisi più approfondita...GiorgioXT ha scritto:La situazione non solo non è stata riequilibrata, ma è ulteriormente sbilanciata a favore dei club che non formano i giocatori; non solo, con le norme sulle U20 si prendono giovani sudafricani, scozzesi o NZ che dopo 2 stagioni saranno di formazione italiana anche non avendone il passaporto ...
Con questa impostazione è economicamente controproducente spingere sui vivai.
Prima di ogni altra modifica o cambiamento, non vi pare sia giunto il momento di capovolgere questa impostazione?
Completamente d'accordo: si blocchi la retrocessione da quest'anno (o dal prossimo se si vuole) e si facciano salire annualmente i primi della serie A sino a raggiungere la quota desiderata (s12=2anni; s14=4anni) lasciando (e obbligando magari) i superdecini a decariatizzare le loro squadre!ATHLONE ha scritto: Federazione: a mio avviso la federazione sta lavorando per far crescere i giovani italiani e sono i clubs (non tutti e non in egual misura, ma certe formazioni le leggiamo tutti e sono dati di fatto) che invece non credono in loro: qui ovviamente il mio ragionamento sta per discostarsi da quello di Giorgio, perchè se i nostri clubs preferiscono puntare su un giocatore, mettiamo un Pilat che è il mio idolo, anzichè su un giovane, è perchè hanno necessità di fare risultato immediato, di non retrocedere, ed ovviamente solo cambiando il format dei campionati possiamo ovviare a questo problema (aggiungo: motivo per cui, in caso di aumento da 10 a 12 per il Super, aumentare a 2 le retrocessioni sarebbe una jattura...).
Con quella frase non volevo dire che si deve pensare solo ed esclusivamente alla nazionale(l'apice della piramde),volevo essere solo realista.GiorgioXT ha scritto:NO .frankye88 ha scritto:
Quando qualcuno dice che si pensa solo a sistemare la punta della piramide senza pensare alla base,forse si diementica che quello che tiene in piedi la baracca è la nazionale,ovvero la punta della piramide!!
Sarà un discorso trito e ritrito ma i fatti non mi smentiscono.
Si continua a fare gli stessi errori.
Se vogliamo avere una nazionale fatta da 22 giocatori formati all'estero allora va benissmo così ...
Se vogliamo una nazionale che sia espressione reale e frutto del nostro movimento si deve capovolgere l'approccio : visto che l'unica cosa su cui si è d'accordo è che mancano giocatori di livello ... affrontiamolo questo problema!
e come se non vedendo da dove sono arrivati i giocatori della nazionale attuale?
Vediamo l'ultima, quella di Reggio emilia e sostituisco i club di formazione a quelli di appartenenza ...se ci sono errori correggetemeliTogliamo quelli non formati in italia.ITALIA
> 15 Andrea MASI (L'Aquila, 43 caps)
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> 13 Mirco BERGAMASCO (Petrarca, 55 caps)
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> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
> 10 Andrea MARCATO (Petrarca, 11 caps)
> 9 Pietro TRAVAGLI (Benetton, 8 caps)
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> 7 Mauro BERGAMASCO (Petrarca, 68 caps)
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> 5 Marco BORTOLAMI (Petrarca, 69 caps)
> 4 Tommaso REATO (Femi CZ Rovigo, 5 caps)
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> 2 Leonardo GHIRALDINI (Petrarca, 15 caps)
>
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> 16 Fabio ONGARO (Benetton, 58 caps)
> 17 Andrea LO CICERO (Catania, 77 caps)
> 18 Salvatore PERUGINI (Battipaglia, 54 caps)
> 19 Alessandro ZANNI (Rugby Udine, 25 caps)
> 20 Giulio TONIOLATTI (AlmavivA UR Capitolina, 1 cap)
> 22 Riccardo PAVAN (Benetton, 1 cap)
Cosa rimane ? salvo miei errori, c'è una bella differenza fra le squadre del S10 e queste , proprio come numeri...
Ti quoto.sarebbe già un bel passo avanti.Due squadre a Roma e due a Parma sono davvero troppe.E ci sono tantissime altre realtà che unificate avrebbero sicuramente risultati differenti.DVD ha scritto: un ultimo esempio e qui vorrei risposte da voi forumisti...a cosa serve inn una realta' come Battipaglia (provincia di Salerno) avere ben 3 societa' ,....non e' che abbiamo cosi' tanti tesserati....non e' uno spreco umano ed economico? invece di organizzare una sola e soilda squadra con tutta la linea delle giovanili? ed a Benevento? non e' forse vero lo stesso? la LIRE e' un altro esempio..e chissa quanti esempi che voi potreste portare qui di divisioni e rancori reciprochi
Pratichetti è stato "formato" (come il fratello, secondo me futuro nazionale) dalla Lazio. Tanto per la precisione e per rinforzare il discorso per il quale non solo squadre di S10 creano giocatori da Nazionale.GiorgioXT ha scritto:
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
:
E' proprio per questo che avevo invitato chi leggeva a fare correzioni ... a sentire la Capitolina gli azzurri romani sono tutti merito loro ...giongeffri ha scritto:Pratichetti è stato "formato" (come il fratello, secondo me futuro nazionale) dalla Lazio. Tanto per la precisione e per rinforzare il discorso per il quale non solo squadre di S10 creano giocatori da Nazionale.GiorgioXT ha scritto:
> 11 Matteo PRATICHETTI (Roma/Capitolina ? 11 caps)
:
Sperare e credere che in FIR ci sia un progetto strategico e come sperare e credere che lo Stato Maggiore del Regio Esercito nel 15-18 sapesse cosa stava facendo...andrea12 ha scritto:Ma in FIR, spero, credo che ci sarà un progetto strategico
..infatti vedo in italia come stanno andando le cose...non solo a livello sportivo, ma anche politico....non ci siamo accorti (anche nel rugby "professionistico") che viviamo in un mondo globale e non possiamo piu' permetterci di pensare al nostro "orticello" ma di guardare in maniera piu' ampia ai vari problemi; fin quando non si capira' questo, la nostra nazionale non credo fara' molti passi avanti in futuro (a prescindere da allenatori, equiparati etc...) ....io continuo a sperare che prima o poi si muova qualcosa...Willer ha scritto:Quindi fin quando esisteranno divisioni interne e antipatie reciproche non si andra' da nessuna parte
E' l'Italia, baby!