Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Moderatore: Emy77
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Comunque rispondo io alla mia domanda: penso proprio di no.
La Barilla sponsorizza Federer, ma non gli ha mica detto "solo se vieni ad abitare a Parma"
La Barilla sponsorizza Federer, ma non gli ha mica detto "solo se vieni ad abitare a Parma"
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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Mr Ian
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
io parlo di ambizione sportiva e progetto a medio/lungo termine, ovvio che economicamente è tutto un vantaggio, e prima poi questo filo diretto, ingiustificato, Accademia-Calvisano si spezzerà, e magari qualcuno solleverà la questione conflitto d interesse...Fermo restando che, per come va la politica sportiva in Italia, oggi è Calvisano, ma domani potrà essere chiunque altro, se un paesino di 3000 anime ha l Accademia italiana, anche Valguarnera Caropepe può sognare, e di abitanti ne fa il doppio...Garryowen ha scritto:Infatti, stavo per scriverlo io.
Non è così penalizzante il ruolo del Calvisano, come sembrava dalle tue parole.
La posizione di development team, finché porta vittorie e soldi, va benissimo anche a loro, credo.
Magari va un po' meno bene a jpr se ad andare via è Minozzi, ma più che vincere i campionati, far arrivare i giocatori in nazionale, incassare le varie indennità, cosa devono fare?
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zappatalpa
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
La domanda da fare é l'opposto, e dev'essere: cadute Parma per manifesta incapacitá e Roma per sicura incapacitá, dove istaurare la franchigia?
Io dico Milano. Che problemi ci sono a Milano? Non c'è il campo. A questo si puó ovviare fino al 2018/19? Penso e spero di si. Staremo a vedere.
Per gli sponsor purtroppo non c'è da fare molti discorsi: aver tirato su in due anni la birreria del Ducato dovrebbe portare ad una squalifica a tutti i campionati oltre la C regionale. Il resto sono solo chiacchere
Io dico Milano. Che problemi ci sono a Milano? Non c'è il campo. A questo si puó ovviare fino al 2018/19? Penso e spero di si. Staremo a vedere.
Per gli sponsor purtroppo non c'è da fare molti discorsi: aver tirato su in due anni la birreria del Ducato dovrebbe portare ad una squalifica a tutti i campionati oltre la C regionale. Il resto sono solo chiacchere
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Etichettare come chiacchiere le cose che non si riescono a capire non porta lontano.zappatalpa ha scritto:La domanda da fare é l'opposto, e dev'essere: cadute Parma per manifesta incapacitá e Roma per sicura incapacitá, dove istaurare la franchigia?
Io dico Milano. Che problemi ci sono a Milano? Non c'è il campo. A questo si puó ovviare fino al 2018/19? Penso e spero di si. Staremo a vedere.
Per gli sponsor purtroppo non c'è da fare molti discorsi: aver tirato su in due anni la birreria del Ducato dovrebbe portare ad una squalifica a tutti i campionati oltre la C regionale. Il resto sono solo chiacchere
Le chiacchiere (nel senso di banalità inutili e ignoranti) sono distribuire etichette, seguire triti luoghi comuni, perdere tempo con frasi che non sono il risultato di un ragionamento, ma solo parole messe una dopo l'altra
Come sono serio, stamattina...
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
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http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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- jpr williams
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Al di là del fatto che ci scherzo sopra facendo il vedovo inconsolabile a me va benissimo che Calvisano trasformi dei ragazzi promettenti in giocatori veri e li mandi in pro x (naturalmente a fine stagione, non durante). Questa è la dimensione ed è il ruolo della squadra di un paesino di ottomilaanime. Calvisano in pro x è come la rana che vuole farsi toro e scoppia. Una favola in forma di barzelletta: Calvisano in Europa suona come Brancaleone alle crociate o Fraco & Ciccio al servizio di sua maestà.Garryowen ha scritto:Infatti, stavo per scriverlo io.
Non è così penalizzante il ruolo del Calvisano, come sembrava dalle tue parole.
La posizione di development team, finché porta vittorie e soldi, va benissimo anche a loro, credo.
Magari va un po' meno bene a jpr se ad andare via è Minozzi, ma più che vincere i campionati, far arrivare i giocatori in nazionale, incassare le varie indennità, cosa devono fare?
Caro amico, noi siamo già diventati "grandi" e siamo già al livello massimo che una realtà minuscola come noi può raggiungere: siamo i primi in Italia e non solo ci basta, il che è un piacere soggettivo, ma tanto è il massimo cui oggettivamente ha senso sperare. Calvisano deve vincere scudetti italiani e trasformare talenti grezzi in giocatori veri. A Milano c'è un detto "ofeleè fa el tò mestee": noi da grandi vogliamo continuare a fare un mestiere da Calvisano, non un altro per cui non abbiamo né il rango, né le possibilità.Mr Ian ha scritto:scherzi a parte su@JPR e Calvisano, però penso che per i Calvini sia arrivato il tempo di decidere cosa vogliono fare da grandi
Il nome non conta nulla se ad essere diversa è la cosa. Non sarebbe la nostra squadra, ma una fetecchia paracadutata da altrove nel posto sbagliato.sandrobandito ha scritto:Piace vincere facile, eh?![]()
Eddai, non farne un dramma. Pensa che soddisfaziome se alla fine si rivelasse la mossa giusta per tutti.![]()
Che poi son convinto che, anche se giocasse in pro-n, continuerebbe a chiamarsi Calvisano.
San Donà, arrivo, dopo essermi ben studiato il dizionario veneto-italiano regalatomi da Forrest.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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JosephK.
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Sì certamente, anzi in teoria uno sposor grosso dovrebbe essere maggiormente attirato dalla città grande. Però è anche vero che se Gavazzi parla di 2 milioni facili da trovare probabilmente li ha in mente nel bacino di conoscenze imprenditoriali della sua zona + eventuali sponsor della nazionale dirottati là, cosa che potrebbe fare anche per le Zebre ma evidentemente ai vari Cariparma ed Edison non importa molto.Garryowen ha scritto:La mia domanda era diversa.JosephK. ha scritto:Patarò, Peroni, Cammi... Negli ultimi tempi a Calvisano un buon numero di sponsor sono arrivati, non so di che peso economico, ma attualmente a Parma vedo solo il Birrificio del ducato e presumo proprio che dia meno in termini assoluti. Non mi sembra insomma a Parma di aver visto negli ultimi anni uno Zambelli, ma nemmeno un Melegari pronto a farsi carico di un progetto sportivo e imprenditoriale.
Il prosecco di Treviso e il caffè Segafredo sponsorizzano gli Ospreys, e un'azienda di Catanzaro non può sponsorizzare le Zebre?
Veramente pensi che ci siano sponsor che hanno posto a Gavazzi l'aut aut "o a Brescia o nisba"?
Due milioni pronti subito, però solo a Brescia? A me suona strano.
Fa pensare alle solite questioni italiane di campanile, così ben ritratte dal poeta Toti Scialoja: "Il sogno segreto / dei corvi di Orvieto / è mettere a morte / i corvi di Orte"
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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Luqa-bis
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Premesso che siamo uno zinzino fuori tema, visto che questo tema sarebbe sui quadri tecnici nazionali e sui centri di formazione,
se le questioni sono:
perché l'Accademia di Parma va a Remedello
se l'accademia deve stare in un comune di provincia da 10.000-15.000 abitanti o meno
se una franchigia deve stare a Parma o meno
do la mia opinione e inoltre aggiungo qualcosa
l'obiettivo politico primario resta avere un movimento con-vincente, che significa portare la Nazionale (seniores, magari sia maschile che femminile) a posizionarsi tra le prime 8 al mondo, tra le prime 4 in Europa; quello istituzionale diffondere la pratica e la cultura del rugby di qualità (belle parole scriverà qualcuno)
Per fare questo le strategie possono essere varie.
L'Accademia va a Remedello perché a parma ci sono difficoltà a comporre un accordo economico soddisfacente e perché a Remedello (sede atipica già nel panorama dei CFF U18 esistono strutture disponibili come risultato della riduzione dei CFF .
È possibile (vabbeh, se volete pensate pure probabile) che la presenza in vicinanza di Calvisano, e forse anche Viadana, nonché della terra di origine del corrente presidente federale abbia portato a questa scelta con più convinzione. Del resto il precedente plurimandato presidente aveva scelto come "capitale del rugby" Parma che era la sua città di origine.
Deve restare a Remedello?
beh, intanto io sarei dell'idea che le Accademie U20 dovrebbero crescere di numero e sì , legarsi ai Compartimenti rugbistici italiani come si possono concretizzare, con una strategia di progressivi spin-off ricercando la progressiva creazione di un gruppo catene formative-produttive
CFF U18- Accademia U20- Franchigia/Consorzio societario
che sia affiancato dal sistema delle società che in Italia al momento e almeno sino a che non si potranno sostenere 4-6 superclub , non può organizzarsi come in Francia e Inghilterra .
Certo, per motivi logistici , scolastici le accademie sarebbe meglio che stessero in centri metropolitani o almeno in città di una certa consistenza, ed in questo senso, penso che Parma sia meglio di Remedello, ma il pane si cuoce dove c'è il forno.
E a differenza di altri non considero un dramma se l'accademia e la franchigia di riferimento non sono contigui uscio e bottega
Questione franchigie
A differenza di altri non ritengo che Roma sia sicuramente incapace, e osservo che il totale delle presenze nei campi romani di Eccellenza, supera quella di piazze come Rovigo, Padova , Calvisano. Certo, Roma ha uno storico di casi "ameni" nella gestione amministrativa che lascia dei dubbi. Ma è una piazza che è presente nello sport.
Milano potrebbe essere una soluzione buona, ottima, ma se dal punto di vista gestionale amministrativo sembra dare più garanzie, dal punto di vista rugbistico societario è più indietro.
Per Torino vale lo stesso: buona tradizione amministrativa , forse una imprenditoria attenta, ma una situazione rugbistica simile a quella di Milano, e con la perdita recente del CFF.
Progressivamente penso che si potrebbe pensare ad una situazione che veda come sedi di franchigie/consorzi
Treviso - collegata con CFF Veneto- Accademia Veneto- campionati A-B NordEst
Milano - sub sede Piacenza/Brescia collegata con CFF Milano- Accademia Nord Ovest - campionati A-B Nordovest
Roma - collegata con CFF Roma - Accademia Roma - campionati centro sud
Firenze - collegata con CFF Prato -campionati centro nord
per poi eventualmente pensare a
II sede veneta (Padova-Rovigo che trovino il modo di adeguarsi altrimenti Verona)
Torino - Genova
Napoli- Benevento
Catania
So bene che mi darete del folle visionario
se le questioni sono:
perché l'Accademia di Parma va a Remedello
se l'accademia deve stare in un comune di provincia da 10.000-15.000 abitanti o meno
se una franchigia deve stare a Parma o meno
do la mia opinione e inoltre aggiungo qualcosa
l'obiettivo politico primario resta avere un movimento con-vincente, che significa portare la Nazionale (seniores, magari sia maschile che femminile) a posizionarsi tra le prime 8 al mondo, tra le prime 4 in Europa; quello istituzionale diffondere la pratica e la cultura del rugby di qualità (belle parole scriverà qualcuno)
Per fare questo le strategie possono essere varie.
L'Accademia va a Remedello perché a parma ci sono difficoltà a comporre un accordo economico soddisfacente e perché a Remedello (sede atipica già nel panorama dei CFF U18 esistono strutture disponibili come risultato della riduzione dei CFF .
È possibile (vabbeh, se volete pensate pure probabile) che la presenza in vicinanza di Calvisano, e forse anche Viadana, nonché della terra di origine del corrente presidente federale abbia portato a questa scelta con più convinzione. Del resto il precedente plurimandato presidente aveva scelto come "capitale del rugby" Parma che era la sua città di origine.
Deve restare a Remedello?
beh, intanto io sarei dell'idea che le Accademie U20 dovrebbero crescere di numero e sì , legarsi ai Compartimenti rugbistici italiani come si possono concretizzare, con una strategia di progressivi spin-off ricercando la progressiva creazione di un gruppo catene formative-produttive
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che sia affiancato dal sistema delle società che in Italia al momento e almeno sino a che non si potranno sostenere 4-6 superclub , non può organizzarsi come in Francia e Inghilterra .
Certo, per motivi logistici , scolastici le accademie sarebbe meglio che stessero in centri metropolitani o almeno in città di una certa consistenza, ed in questo senso, penso che Parma sia meglio di Remedello, ma il pane si cuoce dove c'è il forno.
E a differenza di altri non considero un dramma se l'accademia e la franchigia di riferimento non sono contigui uscio e bottega
Questione franchigie
A differenza di altri non ritengo che Roma sia sicuramente incapace, e osservo che il totale delle presenze nei campi romani di Eccellenza, supera quella di piazze come Rovigo, Padova , Calvisano. Certo, Roma ha uno storico di casi "ameni" nella gestione amministrativa che lascia dei dubbi. Ma è una piazza che è presente nello sport.
Milano potrebbe essere una soluzione buona, ottima, ma se dal punto di vista gestionale amministrativo sembra dare più garanzie, dal punto di vista rugbistico societario è più indietro.
Per Torino vale lo stesso: buona tradizione amministrativa , forse una imprenditoria attenta, ma una situazione rugbistica simile a quella di Milano, e con la perdita recente del CFF.
Progressivamente penso che si potrebbe pensare ad una situazione che veda come sedi di franchigie/consorzi
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Milano - sub sede Piacenza/Brescia collegata con CFF Milano- Accademia Nord Ovest - campionati A-B Nordovest
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Non si può nemmeno scartare l'ipotesi che non importi molto nemmeno a Gavazzi.JosephK. ha scritto: ...se Gavazzi parla di 2 milioni facili da trovare probabilmente li ha in mente nel bacino di conoscenze imprenditoriali della sua zona + eventuali sponsor della nazionale dirottati là, cosa che potrebbe fare anche per le Zebre ma evidentemente ai vari Cariparma ed Edison non importa molto.
Ecco, questo sarebbe grave, per un presidente di una federazione.
Anche perché, se fosse solo una manovra per dirottare il tutto a Calvisano o altrove, il fatto in sé non sarebbe grave (l'importante, se non lo si è capito, sono i soldi, gli altri discorsi sono accessori), è grave tutto questo tempo perso, investimenti e altri soldi buttati.
Alla fine ci sarà qualcuno, magari fra gli attuali oppositori, che farà il conto di quanto è costata tutta questa trama. Dal punto di vista economico e (ed è quello che a me interessa di più) dal punto di vista sportivo
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http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
(A margine: credo che la prima cosa che la FIR vuole evitare è che le franchigie cannibalizzino gli sponsor della nazionale)
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JosephK.
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Sicuramente, però si chiama anche Cariparma e magari un interesse locale lo avrebbe a dare stessa cifra alla nazionale + piccola aggiunta alla franchigia.Garryowen ha scritto:(A margine: credo che la prima cosa che la FIR vuole evitare è che le franchigie cannibalizzino gli sponsor della nazionale)
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Ad ogni modo, se non si vuole una cosa, è difficile che avvenga.JosephK. ha scritto:Sicuramente, però si chiama anche Cariparma e magari un interesse locale lo avrebbe a dare stessa cifra alla nazionale + piccola aggiunta alla franchigia.Garryowen ha scritto:(A margine: credo che la prima cosa che la FIR vuole evitare è che le franchigie cannibalizzino gli sponsor della nazionale)
Se si vuole con decisione qualcosa e si hanno veramente sponsor per 2 milioni a disposizione, la cosa si verifica, senza se e senza ma.
Ho fatto l'esempio degli sponsor italiani degli Ospreys.
Più a livello locale, basta guardare gli sponsor che porta con sé Manghi (del Reggio Emilia). Ovunque lui vada, loro sponsorizzano la sua squadra. Potrebbe andare anche ad Alghero. Basta volerlo
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zappatalpa
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Da quanto posso osservare, la prima considerazione era vera forse vent'anni fa, ora la posizione geografica con il discorso sponsoring di squadre PRO é completamente irrilevante (vedasi qualsiasi sport).JosephK. ha scritto: Sì certamente, anzi in teoria uno sposor grosso dovrebbe essere maggiormente attirato dalla città grande. Però è anche vero che se Gavazzi parla di 2 milioni facili da trovare probabilmente li ha in mente nel bacino di conoscenze imprenditoriali della sua zona + eventuali sponsor della nazionale dirottati là, cosa che potrebbe fare anche per le Zebre ma evidentemente ai vari Cariparma ed Edison non importa molto.
La seconda anche per esperienza diretta: NE-SS-UN-O ti regala piú un centesimo per conoscenza (a meno che non é uno sponsor del passato). Devi trovare l'aggancio, andare, presentarti, far vedere materiale accattivante, blatterare di progetti ecc. e poi uno su dieci alla 3a volta ti molla qualcosa. Se in due anni hai trovato solo la Birreria del Ducato, semplicemente nessuno ha fatto "acquisizione". Non c'entra nulla se c'è Barilla a 200m o meno. E le conoscenze di Dondi o di chissá quale trafficone valgono sempre e solo il primo step. Non siamo piú negli anni 90
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Non è vero, e gli esempi che ho citato ne sono la prova
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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Garryowen
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Il discorso della posizione geografica, invece, è verissimo, non conta nulla (eccetto per l'Osteria della Rosina), ma Gavazzi pensa di poterlo ancora raccontare...
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
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Luqa-bis
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Re: Quadri tecnici nazionali e centri di formazione
Prendendo spunto dal quesito di Garryowen sono andato a leggere un po' i dati dei CFF U18.
Alcuni spunti.
I CFF hanno tutti selezionato poco meno di 30 atleti (27-29)
A Treviso sono confluiti giocatori da 18 società ,
ripartite tra
FVG 2 soc , 2 giocatori
Ven Nord - 8 soc , 16 gioc
VEn sud 7 soc, 10 gioc
curiosa la presenza di un atleta dei Titani, squadra versiliese (guidata da Denis Dallan)
lae società più presente sono Mogliano (4) , S.Donà, Benetton, e Valsugana (3) .. stranamente dietro Petrarca
dai vivai delle società di eccellenza/pro 14 atleti (circa 40%)
forse 2 i giocatori di famiglia straniera, 1 africano
A Milano, i giocatori arrivano da 20 società
anche qui un exile, dal Cus PD
le provenienze
LOM Ovest 7 soc, 9 giocatori,
EMI 4 soc, 9 gioc
LOM Est , 3 soc, 4 gioc
Piem 5 soc, 5 gioc
dai vivai dell'eccellenza solo 2 atleti manca completamente Calvisano
tra i giocatori di origine estera, 1 anglosassone, 1 romeno e forse qualche argentino
Roma vede giocatori di 18 società.
Prevale il bacino romano con 7 soc e 14 atleti
dall'Abruzzo 3 giocatori di altrettante società
dagli ex CFF di Benevento e Catania 4 atleti ciascuno da 3 società.
1 exile umbro
1 selezionato dalla Sardegna
nessun atleta di apparente origine straniera
domina il vivaio Capitolina (5) seguito da Afragola (3) e le altre romane -
Dai vivai di eccellenza 4 atleti
Prato è il centro con il bacino più piccolo e meno società (14)
dall'Umbria un solo giocatore (ripartizione 50-50 con RM)
gli altri son divisi tra
Toscana centro - 5 soc - 10 atleti
Tos costa - 4 soc , 8 atleti
Adriatico - 2 soc 6 gioc
Liguria 2 soc 3 gioc
5 i giocatori di famiglia straniera (anglosassone, slava, magrebina, romena, latinoamericana credo)
prevalgono Cavalieri Union prato Sesto (la mia squadra) con 5 atleti, il Romagna con 4 , gli Etruschi LI con 3.
Credo che la collocazione logistica favorisca indirettamente l'URPS (i ragazzi sono a casa)
Alcuni spunti.
I CFF hanno tutti selezionato poco meno di 30 atleti (27-29)
A Treviso sono confluiti giocatori da 18 società ,
ripartite tra
FVG 2 soc , 2 giocatori
Ven Nord - 8 soc , 16 gioc
VEn sud 7 soc, 10 gioc
curiosa la presenza di un atleta dei Titani, squadra versiliese (guidata da Denis Dallan)
lae società più presente sono Mogliano (4) , S.Donà, Benetton, e Valsugana (3) .. stranamente dietro Petrarca
dai vivai delle società di eccellenza/pro 14 atleti (circa 40%)
forse 2 i giocatori di famiglia straniera, 1 africano
A Milano, i giocatori arrivano da 20 società
anche qui un exile, dal Cus PD
le provenienze
LOM Ovest 7 soc, 9 giocatori,
EMI 4 soc, 9 gioc
LOM Est , 3 soc, 4 gioc
Piem 5 soc, 5 gioc
dai vivai dell'eccellenza solo 2 atleti manca completamente Calvisano
tra i giocatori di origine estera, 1 anglosassone, 1 romeno e forse qualche argentino
Roma vede giocatori di 18 società.
Prevale il bacino romano con 7 soc e 14 atleti
dall'Abruzzo 3 giocatori di altrettante società
dagli ex CFF di Benevento e Catania 4 atleti ciascuno da 3 società.
1 exile umbro
1 selezionato dalla Sardegna
nessun atleta di apparente origine straniera
domina il vivaio Capitolina (5) seguito da Afragola (3) e le altre romane -
Dai vivai di eccellenza 4 atleti
Prato è il centro con il bacino più piccolo e meno società (14)
dall'Umbria un solo giocatore (ripartizione 50-50 con RM)
gli altri son divisi tra
Toscana centro - 5 soc - 10 atleti
Tos costa - 4 soc , 8 atleti
Adriatico - 2 soc 6 gioc
Liguria 2 soc 3 gioc
5 i giocatori di famiglia straniera (anglosassone, slava, magrebina, romena, latinoamericana credo)
prevalgono Cavalieri Union prato Sesto (la mia squadra) con 5 atleti, il Romagna con 4 , gli Etruschi LI con 3.
Credo che la collocazione logistica favorisca indirettamente l'URPS (i ragazzi sono a casa)