pam ha scritto:
Scusa Bartlebooth, ma le affermazioni del Sig. Bagnasco suonano come un'offesa all'intelligenza di PB. Cosa vuol dire "un avlutazione non proprio positiva dell'intero...ecc..."?. Forse che PB è venuto senza sapere chi siamo e cosa facciamo? Forse che è venuto credendo di allenare la Francia o l'Inghilterra o la NZ? Ma per favore... Se vogliamo fare dell ecritiche al ns movimento abbiamo il coraggio di farle apertamente e seriamente, che senz'altro da migliorare c'è ancora molto, ma strumentalizzare la scelta di PB per delle dietrollgie del cappero non mi pare il caso!
[...]
Pertanto sono convintissimo che Dondi abbia giocato tutte le sue carte e fatto cantare tutte le sue sirene, ma senza chance di fermare il ns.
Io mi sento solo di ringraziare PB per quello che ha fatto, per ciò che ci ha aiutato a fare e sono convinto che la sua eredità non andrà persa. I ns giocatori hanno capito e vissuto cose che non dimenticheranno mai e per questo l'aver avuto PB vuol dire aver capitalizzato enormemente sulla ns capacità di affrontare chiunque.
Ora, la vera scocciatura non ce l'ha Dondi, ma il sottoscritto, che dovrà dissotterrare contro Bacioci, Bob, Yeti, Jaco & Co. annose parabole di guidatori e cacciaviti, di potenza maori e french flair...e tutto quanto ci fa accapigliare
Comunque grazie a PB, dirò anche grazie a Dondi (sì sì!) per avercelo portato, e prego Dio che ci guardi per la prossima scelta.
pam
P.S. Sono strasicuro della profesisonalità di PB nel seguire la squadra fino al mondiale, come apprezzo che la decisione sia stata presa ora perchè c'è il tempo affinchè la scelta futura possa affiancarsi a PB da giugno ad ottobre...
Caro Pam, la sottolineatura era interrogativa: chiedevo la vostra opinione e altre informazioni, se qualcuno ne aveva. Sono arrivate tutte e due.
Io comunque, senza aver letto l'articolo francese, un po' di sospetti ce li avevo, non per essere affezionato alle dietrologie, ma perchè penso che se uno si trova veramente bene, condivide le prospettive e ha relazioni di fiducia con le persone con cui ha a che fare, non se ne va facilmente.
(Se poi uno lo fa perchè ha delle ragioni molto forti che lo portano via, famiglia o altro, di solito, per giustificarsi verso ch lo "ama" e lo vorrebbe ancora, sottolinea molto le ragioni che lo porterebbero a restare ed esprime qualche genere di rimpianto, cosa che BBZ per ora non fa. Ma qui mi critico da me e riconosco che sul non detto non si può ipotizzare seriamente e che probabilmente BBZ parlerà più chiaro sui motivi del distacco quando andrà via veramente.)
Quindi non penso nè che BBZ sia poco intelligente nè che sia scorretto, anzi, mi pare che il suo spessore umano sia fuori discussione e che anche al di là dei risultati puri sia notevole quello che è riuscito a fare nella gestione di un parco giocatori limitato e di livello buono ma probabilmente non paragonabile a quello di altri paesi. Ma non mi pare insensato pensare che si preoccupi per le prospettive del nostro movimento dopo averlo visto da vicino e aver provato a starci dentro per qualche anno. Abbiamo tutti presenti una serie di punti critici che in prospettiva ci preoccupano, no? Perchè dovrebbe essere "offensivo" o dietrologico pensare che BBZ li abbia visti bene anche lui e abbia pensato, dopo tre anni, che non valeva la pena di investire tutto se stesso sull'Italia? Naturalmente la cosa mi spaventa: spero molto di sbagliarmi, l'ottimismo della volontà ce l'ho, non sono un catastrofista per vocazione e mi auguro che abbia ragione tu e che il passaggio avvenga il più dolcemente e morbidamente possibile magari proprio grazie alla personalità e al carisma di BBZ.
Ma ho un po' di paura: non mi pare una cosa "naturale" questo distacco, quando dal nostro punto di vista il rapporto era ancora pieno di promesse, forse non tutto rose e fiori ma pieno di possibilità... Quali siano le ragioni precise che lo possono aver preoccupato ce lo dirà, prima o poi. Aspettiamo, incrociamo le dita e facciamo tutti il nostro nel nostro orto. Lascio a te e al partito filoneozelandese le discussioni sugli aspetti antropologici della scelta del successore.