CAMPIONESSA IN ERBA
Inviato: 31 ott 2006, 17:01
Da:Il Gazzettino:
RUGBY GIOVANILE
Beatrice,campionessa in erba [/color]
È il capitano della squadra petrarchina under 11 che ha vinto il trofeo Topolino
Beatrice Rigoni compirà 11 anni il prossimo mese di agosto. È una ragazzina sportiva, ma la disciplina che pratica ormai da tre anni, non è tra le più consuete. Beatrice è infatti una rugbista e indossa la gloriosa maglia nera del Petrarca. Unica donna in mezzo a un mare di maschi!
«Beatrice ha due fratelli, Francesco che ha 17 anni, e Giovanni di 15, che giocano a rugby - dice mamma Anna - e una sorella, Maria, che fa danza classica. Quando è stato il momento di scegliere quale disciplina praticare, non ha avuto dubbi ed ha scelto il rugby. Io e suo padre non l'abbiamo influenzata. Credo che abbiamo indovinato: il rugby le piace molto, ha una grande passione».
Ed ha anche un certo talento, dato che l'anno scorso ha vinto il premio quale migliore giocatore (quindi assegnato senza distinzione di sesso) al Trofeo Topolino, la più importante rassegna italiana per il rugby giovanile, e quest'anno è stata nominata capitano - un titolo che in questa disciplina ha un alto valore - del Petrarca under 11, e la squadra bianconera da lei capitanata ha vinto il Trofeo Topolino di categoria.
«Ha il vantaggio di essere allenata da due ragazze che hanno giocato in nazionale - continua la mamma - come Barbara e Cinzia Barban. All'inizio pensavamo ci potessero essere dei problemi con i compagni di squadra, ad esempio in spogliatoio: lei era, ed è rimasta, la sola ragazza. Invece non è mai capitato nulla. Anche in questo i rugbisti si sono dimostrati dei piccoli gentiluomini».
Chiediamo alla signora Anna se non teme che questo sport possa far perdere un po' di femminilità a sua figlia. «Assolutamente no. Il rugby è uno sport altamente educativo. Si impara a stare insieme e si impara anche a soffrire in silenzio. Ogni tanto, inevitabilmente, Beatrice torna a casa con qualche livido, ma non si lamenta mai. Tutto questo non va a scapito della sua femminilità. Anzi».
Per regolamento, Beatrice Rigoni potrà giocare a rugby misto solo fino a 13 anni. «Un argomento che affronteremo a tempo debito. A Padova, finita l'esperienza delle Perle Nere, non ci sono squadre di rugby femminile. Ma Beatrice è tranquilla. Dice che tra due anni le cose potrebbero essere cambiate e aggiunge che per quando sarà grande, il rugby sarà diventato una disciplina olimpica e che lei entrerà a far parte della nazionale. Insomma: ha tutte le intenzioni di continuare a giocare».
Alberto Zuccato
RUGBY GIOVANILE
Beatrice,campionessa in erba [/color]
È il capitano della squadra petrarchina under 11 che ha vinto il trofeo Topolino
Beatrice Rigoni compirà 11 anni il prossimo mese di agosto. È una ragazzina sportiva, ma la disciplina che pratica ormai da tre anni, non è tra le più consuete. Beatrice è infatti una rugbista e indossa la gloriosa maglia nera del Petrarca. Unica donna in mezzo a un mare di maschi!
«Beatrice ha due fratelli, Francesco che ha 17 anni, e Giovanni di 15, che giocano a rugby - dice mamma Anna - e una sorella, Maria, che fa danza classica. Quando è stato il momento di scegliere quale disciplina praticare, non ha avuto dubbi ed ha scelto il rugby. Io e suo padre non l'abbiamo influenzata. Credo che abbiamo indovinato: il rugby le piace molto, ha una grande passione».
Ed ha anche un certo talento, dato che l'anno scorso ha vinto il premio quale migliore giocatore (quindi assegnato senza distinzione di sesso) al Trofeo Topolino, la più importante rassegna italiana per il rugby giovanile, e quest'anno è stata nominata capitano - un titolo che in questa disciplina ha un alto valore - del Petrarca under 11, e la squadra bianconera da lei capitanata ha vinto il Trofeo Topolino di categoria.
«Ha il vantaggio di essere allenata da due ragazze che hanno giocato in nazionale - continua la mamma - come Barbara e Cinzia Barban. All'inizio pensavamo ci potessero essere dei problemi con i compagni di squadra, ad esempio in spogliatoio: lei era, ed è rimasta, la sola ragazza. Invece non è mai capitato nulla. Anche in questo i rugbisti si sono dimostrati dei piccoli gentiluomini».
Chiediamo alla signora Anna se non teme che questo sport possa far perdere un po' di femminilità a sua figlia. «Assolutamente no. Il rugby è uno sport altamente educativo. Si impara a stare insieme e si impara anche a soffrire in silenzio. Ogni tanto, inevitabilmente, Beatrice torna a casa con qualche livido, ma non si lamenta mai. Tutto questo non va a scapito della sua femminilità. Anzi».
Per regolamento, Beatrice Rigoni potrà giocare a rugby misto solo fino a 13 anni. «Un argomento che affronteremo a tempo debito. A Padova, finita l'esperienza delle Perle Nere, non ci sono squadre di rugby femminile. Ma Beatrice è tranquilla. Dice che tra due anni le cose potrebbero essere cambiate e aggiunge che per quando sarà grande, il rugby sarà diventato una disciplina olimpica e che lei entrerà a far parte della nazionale. Insomma: ha tutte le intenzioni di continuare a giocare».
Alberto Zuccato