E' a dir poco esilarante, val la pena leggerlo e riderci su.
"Fanno ridere gli uomini in gonnella? Sì, dai, a carnevale vi fa tanto ridere il donnone con la barba accennata e le gambe pelose (a meno che non sia vostra suocera)…
Epperò carnevale è finito e lì ad Edimburgo gli omaccioni in gonnella fanno cagare sotto… specie se caricano in quindici come bufaloni inferociti. Sai persino i Romani qui ad un certo punto han detto: “oh, questi son matti, costruiamo un muro che ce li tenga lontani, va là” e fu così che nacque il Vallo di Adriano (che non è, come molti pensavano un’imprecazione di Mancini nei confronti del riottoso centravanti nerazzurro: “Adrià: Vallo a piglia’ in tel…”).
Sabato le novelle centurie partite dall’Italico suolo per tentare per l’ennesima volta la conquista della Caledonia hanno inizialmente profittato di alcune falle nello schieramento dei barbari in gonnella, con rapide incursioni frutto di una aggressiva occupazione degli spazi, infilando per ben tre volte le loro lance a fondo nel territorio dei bruti Cardati.
Poi, attestatisi sul confine ultimo hanno eretto un novello Vallo nel campo di battaglia denominato Campo di Mauro, oppure, nel barbarico idioma di costoro Murrayfield… e il sangue scorreva copioso tra gli attaccanti ed i difensori, mentre la guarnigione di Eroici guerrieri dalle azzurre corazze si ergeva fiera a difesa del territorio conquistato.
Fu così che nacque la leggenda del fiero placcatore, Mauro, colui al quale i posteri dedicheranno il sacro suolo ove si svolse la pugna, 17 volte gli avversari lo aggredirono, diciassette lui li ricacciò indietro. Si mormora, nelle fredde notti sulle colline caledoni, che Mauro s’aggiri ancora a fermare tutto ciò che si muove con una palla ovale in mano…
Fu così che i barbari s’ersero fino quasi a riprendersi il terreno perso, brecce nel vallo rappresentato dei petti dei fieri petti dall’inesplicabile scritta “Cariparma” che sostituiva la vetusta “Jaguar”.
Ma due uomini condussero, usando le armi a loro più care, l’esercito esausto di General Berbizier (un gallico, passato al soldo dell’imperatore Romano), alla vittoria finale.
Il Tattico Pepe dè Scannaboves fè ricorso a lanci podalici di inusitata precisione, verso il territorio dei gonnellati, fiaccando in modo serio il morali dei fieri attaccanti.
Il Centurione Alexader della Gens Tronconia Tarvisina prese le redini della situazione facendo uso di rapide incursione della cavalleria, con carretti dotati di robusti speroni e taglienti rostri fino a spingere i barbari nel mare.
Nell’apoteosi finale, (o Tertium), sconfitti e vincitori sono stati scorti abbracciati assieme a cantare tristi ballate celtiche ed allegre tarantelle trangugiando il sapido malto fermentato che s’usa, nel profondo nord, a scaldare le notti nelle quali a lungo, ne sono certo, si racconterà la saga dalla XV Guarnigione XV Coorte XV Centuria Romana, salita a domar la ribelle Caledonia che resiste ora e sempre all’invasore .
Sipario, Madame, un inchino alla Vostra beltà, grazia e virtù.
Sipario, Messeri saldo sia sempre il Vostro braccio. "
Tnks to The_Ego