Alessandro Troncon che non vuole più uscire dal campo è l'ultima immagine del Mondiale dell'Italia. E anche di lui in maglia azzurra. Per questo vuole centellinare ogni istante. Guarda gli spalti vuotarsi, ripensa alla sua carriera, saluta qualcuno. A Treviso a Clermont, passando per le 101 battaglie con l'Italia tutto gli passa davanti. Come in un film. Poi corre in tribuna ad abbracciare Sara, la sua fidanzata, che indossa una tuta azzurra con scritto "Italia". Tutto si scioglie in un lungo bacio e un abbraccio tra le lacrime. Commovente. Il tenero addio di un duro. Di un grande guerriero che mancherà al rugby italiano.
"Sono andato via per ultimo dallo stadio - dice commosso il capitano - perché ho cercato di assaporare il più possibile questi momenti. Sono contento, se si può esserlo quando si finisce, di averlo fatto con una partita del genere. Dando tutto il campo per il mio Paese". Sulla partita afferma: "Abbiamo dato tutto quello che avevamo, anche se è vero che abbiamo sbagliato qualcosa, altrimenti avremmo vinto".
Berbizier commenta così il risultato: "Siamo stati più forti, ma la Scozia è stata più brava a vincere. Complimenti. Sono stati più disciplinati, hanno saputo sfruttare meglio i calci e il gioco al piede". Anche per lui, come per Troncon, è il momento dell'addio alla Nazionale: "Ringrazio l'Italia per i due anni eccezionali che mi ha permesso di vivere. In bocca al lupo a questo gruppo, che può fare bene in futuro, e al rugby italiano".
