Giocatori stranieri nel campionato italiano

[marcomarchi]

Allora....prima di tutto mi scuso se apro un topic apposito. Scrivo e partecipo a diverse discussioni, ma sebbene appassionato di rugby da circa 25 anni, ho imparato ad amare questo sport quando da ragazzo passavo ogni anno le vacanze in Galles, dove il mio nonnetto (ora quasi novantenne, con circa ottanta anni di rugby alle spalle) mi portava a vedere le sue partite (ha giocato fino a 55 anni). Cosi´la mia conoscenza del rugby italiano e´abbastanza limitata, almeno rispetto a quello internazionale. Qui pero´ci sono un sacco di persone molto piu´competenti di quanto lo sia io, e quindi mi piacerebbe chiedere una cosa che veramente non riesco a capire: come mai una ventina di anni fa nel campionato italiano giocavano giocatori stranieri del livello di Campese e Kirwan (solo per dirne due) e oggi invece ci giocano Griffen invece di Kelleher e Williams invece di Rokokoko o Habana? Niente contro Griffen e Williams, ma permettetemi di dire che la differenza c´e´..... Insomma cosa e´successo alle societa´italiane, tipo Benetton? Perche´quindici o venti anni fa si potevano permettere giocatori di quel calibro, e oggi no??? Non capisco come sia possibile....penso che oggi il rugby in Italia sia cresciuto rispetto a 20 anni fa, e che quindi anche le disponibilita´economiche siano diventate superiori.... Dove´e´allora l´Arcano????? Scusatemi ancora per la domanda forse insulsa, e comunque nel caso l´argomento non fosse ritenuto competente, prego i moderatori di provvedere a cancellarlo dal forum . Grazie MARCO

[Maxcada]

l'arcano, in breve, sono i soldi...lapalissiano direi!
fino a 20 anni fa il professionismo era vietato, pena espulsione dalla federazione di appartenenza, infatti gli unici introiti erano dati sotto forma di rimborso spese, etc (ricordo che ai mondiali c'erano le sovraimpressioni con il lavoro degli atleti). Nelle altre federazioni il controllo era molto stretto, così gli atleti del sud venivano a svernare in Italia perchè in SA, NZ, Aus era estate ed i campionati erano fermi, il campionato Italiano non era particolarmente impegnativo (un buon allenamento), ma soprattutto venivano pagati sottobanco (la fir è stata richiamata più volte dall'IRB). Poi, con l'avvento del professionismo, gli impegni si son moltiplicati e non c'erano più periodio morti e soprattutto nei paesi piu evoluti budget e paghe sono lievitate tanto da non rendere appetibili le nostre squadre; ad es la Benetton ha più o meno un budget da ProD2 francese. Spero di non aver detto troppe fesserie!

[marcomarchi]

No no....e´gia´per me una buona risposta...pero´mi sembra che ci fossero giocatori fortissimi non solo dall´emisfero sud.....c´erano anche giocatori britannici di valore che giocavano in Italia...e quelli quale ragione avevano?

[Maxcada]

sinceramente non ricordo atleti europei nel pieno del loro splendore; i giocatori che venivano da sud erano stelle al loro apice che facevano parte della nazionale e che erano o sono diventati dei veri e propri miti; i giocatori europei al max erano, diciamo, sul viale del tramonto che per lo standard italiano era più che sufficente e che venivano a fare cassa...ma potrei essere anche smentito!

[marcomarchi]

Ho capito...beh comunque penso che la tua risposta sia chiara.... Praticamente anche un forte giocatore dell´emisfero nord (se ce ne sono stati nel campionato italiano, nel pieno della loro carriera)sarebbe venuto perche´in Italia il dilettantismo era mascherato..... e di fatto vigeva una sorta di professionismo illegale...... un professionismo sotto banco...diciamo...all´italiana

[Suva1]

UK Guinnes Premiership/Celtic League

Stanojevic , Bristol
McKenzie , London Wasps
Myring, Northampton
Morton, Rugbyxiii, Hull
Taele ,Saracens
Grimes, Borders ( 70 caps Scozia)
Louw, Bath
Horak, London Irish
Moffat, Borders, ( 22 caps Scozia)
Harding, Ulster ( 3 caps All Blacks)
Gary Law , Glasgow

(11 del Celtic League, UK Prem)

Top14 France
Gerard Fraser Bayonne
Palefau, Narbonne
Crane, Montpellier
Immelman, Montauban

Labuschagne, Grenoble

Booyse, Biarritz
( 5 dal Top 14 francia)

Super 14/ Currie Cup
Vermeulen , Blue Bulls Super14
Goodes , Cheetahs, Super14
Krause, SA7`s, Cheetahs, Super14
Vermaak , Cheetahs, Super14
Myburgh, Boland Currie Cup
Cloete, Valke Currie Cup
Winter, Western Province
Basson , Blues Bulls, Super14, SA7`s
Britz , Griwkas Currie Cup
Van Zyl, Cheetahs, Super14
( 11 dal Currie Cup/Super14 Sud Africano)


Super14/NPC
Ben Batger, Hawkes Bay NPC
Mahoney, Wellington NPC, Super14
Soqeta, Taranaki NPC, Fiji
Devitch, Otaga NPC
Dow, Northland NPC, Blues Super14
Rameka , Bay of Plenty , NPC
Levi , Northland NPC
Mcgoughan, Bay Of Plenty NPC
Malneek, Tasman NPC, Crusaders Super14
Ainley, Tasman NPC ( capt)
Mauger, Hawkes Bay, NPC

( 11 dal NPC, Super14 NZ)

Super 14/ APC

Ben Hand, Waratahs Super14
Luke Doherty, WF, super14
Hockings, Canberra, Act Brumbies

( 3 dal Super 14 AUS)

...

Poi I vari giocatori che hanno gia giocato per il loro paese, Sileaga, Little , Davis, Harding, Moffat, Grimes, Koyaimobole, ecc insieme con I varie nazionali italiani..stankovic, Vosawai, Sole, Griffen etc…poi gli stranieri forte gia conosciuto come Mcgrath,Heidtman, Goosen, Kingi,Howard, Williams etc

non direi che questa lista ha molti scarsi giocatori!!

[GRUN]

Sull'argomento si è disquisito in altri 3d, ma in sostanza la sintesi di Maxcada mi sembra pertinente e corretta. Mi permetto solo una postilla, relativa ai giocatori europei. Le porte ai rugbisti stranieri, che avevano già giocato nel campionato italiano negli anni pioneristici, vennero riaperte nel 1968. Non 'era internet, nemmeno il Cinque Nazioni veniva irradiato dalla Rai (solo qualche anno dopo sarebbero arrivate le famose telecronache di Paolo Rosi), le pubblicazioni di vario tipo e provenienza costose e praticamente introvabili (chi riusciva ad accaparrarsele all'estero le conservava come reliquie), le informazioni scarse e spesso improbabili. Inoltre le società italiane, anche quelle iscritte al massimo campionato, si reggevano sull'apporto di dirigenti appassionati e generosi, ma che non avevano il tempo né la voglia di fare ricerche e tessere rapporti come invece succede con i dirigenti professionisti dei nostri giorni. Si viveva di passaparola, si stabilivano i contatti grazie magari a colleghi ed amici che lavoravano all'estero, ci si arrangiva insomma. Così nei primi anni, come scritto in un topic di qualche mese addietro, arrivò di tutto, ma proprio di tutto. Rovigo accolse Penciu, grandissima apertura della forte Romania di allora, già stagionato, ma dai fondamentali adamantini e dall'intelligenza tattica cosmica, un signore capace, già ben oltre alla trentina, di fare la differenza in rugby italiano che aveva, in quel momento, il respiro un pò corto ed affannato. Ma altri presero degli autentici carneadi, come lo jugoslavo Piper, scelto sulla scorta di non si quali referenze, dalla Lazio nell'infausto campionato 1969/70, chiuso, non a caso, con la retrocessione. Per alcune stagioni si scelsero, nella maggior parte dei casi, ragazzi provenienti dal Galles (a Bologna nel campionato 1971/72 si formò una sorta di colonia), inglesi (Colleban e Davoren a Napoli, Parscoe e Scott nella Rugby Roma), irlandesi (Brennock e Dorgan, sempre a Roma). A farli optare per l'esperienza italiana non furono tanto i soldi (gli venivano garantiti vitto, alloggio e rimborsi spese non troppo consistenti), quanto la curiosità intellettiva e le opportunità di accrescimento culturale. Erano quasi tutti ragazzi benestanti che avevano da poco terminato l'università e che volevano fare un'esperienza di vita e di sport capace di completare il percorso di crescita. In realtà pochi di loro erano giocatori di alto lievello. La faccenda prese un'altra piega quando arrivarono il sudafricano Nelson Babrow, del quale abbiamo parlato tante volte, il rhodesiano Murphy (la Rhodesia, ora Zimbabwe, era allora molto forte e se ci fosse stata la Coppa del Mondo avrebbe provocato molte, dolorose, sorprese), il gallese Cornwall e soprattutto il grande Greenwood, colonna e anche capitano dell'Inghilterra. Questi sì che erano giocatori di valore e spessore, che nel contesto italiano di quel periodo sembravano quasi dei marziani e che infatti, contrariamente ai molti carneadi presi un pò alla rinfusa ed ammassitisi nelle varie città, rimasero a lungo, non un anno solo per toccate e fuga di dubbia consistenza. Fungevano in pratica anche da allenatori in pectore o comunque da consiglieri tecnici, ed in effetti l'apporto che diedero in questo senso fu decisivo e ancora sottovalutato. Per queste ragioni furono con ogni probabilità i primi "quasiprofessionisti" del rugby italiano, anche se non diventarono certo ricchi con quello che gli veniva passato. I veri professionisti sarebbero arrivati qualche anno dopo, e lì si parla di campioni assoluti.

[jaco]

Ho capito...beh comunque penso che la tua risposta sia chiara.... Praticamente anche un forte giocatore dell´emisfero nord (se ce ne sono stati nel campionato italiano, nel pieno della loro carriera)sarebbe venuto perche´in Italia il dilettantismo era mascherato..... e di fatto vigeva una sorta di professionismo illegale...... un professionismo sotto banco...diciamo...all´italiana

Veramente non era molto sottobanco, ma il tutto (nonostante i "richiami ufficiali" più di facciata che altro) faceva comodo un po' a tutti, Italia in primis, ma anche IRB e le federazioni di provenienza degli atleti.
Infatti allora era fortissima la concorrenza del Rugby League (rugby a XIII) che portava via i migliori talenti al XV essendo il League professionistico con ingaggi molto alti.
I guadagni che Campese, Kirwan, Botha ecc. percepivano in Italia pur non essendo "vertiginosi" bastavano per far sì che questi assi decidessero di non passare al XIII... per questo l'IRB e gli "altri" chiudevano uno e sovente anche tutti e due gli occhi...

[scafoide]

Umaga, poi capitano All Blacks, ha giocato a Viadana...
quando ancora era un giovincello di belle speranze, d'accordo, però mica un qualsiasi!

[Willimoski]

Umaga, poi capitano All Blacks, ha giocato a Viadana...
quando ancora era un giovincello di belle speranze, d'accordo, però mica un qualsiasi!

ed era conosciuto come Samoano.

[Willimoski]

Comunque si dovrebbe limitare a 3 i guiocatori di proveneienza estera senza equiparazione dopo 3 anni e limitando gli oriundi .