AZZURRI Summit federale a Parigi
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Fracasso
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AZZURRI Summit federale a Parigi
Il Gazzettino di Venezia
AZZURRI Summit federale a Parigi:
l nuovo tecnico al lavoro all’inizio di novembre. Due raduni e giro dei club a tappeto. Smentita l’ondata di equiparati. Supervisione sul settore giovanile
Il piano di Mallett per il Sei Nazioni. Parisse in corsa come capitano
Due soli raduni fino al Sei Nazioni (18-20 novembre, 20-22 dicembre), ma visite a getto continuo ai club. Supervisione e direttive tecniche all'accademia under 20 e ai neonati centri di formazione under 16-18. Nessuna incetta di giovani promettenti dal vivaio sudafricano, anche se nei ruoli scoperti si cercheranno ancora giocatori all'estero.
Comincia a prendere corpo la politica della Nazionale nell'era Nick Mallet. Queste sembra saranno le prime tre direttrici imboccate. La rivelazione è emersa dai primi incontri operativi avvenuto nel week-end a Parigi fra il nuovo ct, il manager Carlo Checchinato, parte dello staff e il presidente Giancarlo Dondi. Summit dai quali di fatto è partita l'operazione Mondiali 2011, sempre che Mallett resti l'intero quadriennio. Caposaldo saranno anche i metodi del nuovo preparatore atletico Alex Marco, che dopo l'eliminazione ha chiuso il suo incarico con la Francia, a cui il ct Bernard Laporte ha concesso un lusinghiero riconoscimento: «La sua preparazione è stato il segreto della nostra rinascita contro gli All Blacks».
Mallett resterà a Parigi fino alla finale di Coppa del Mondo. Poi tornerà in Sudafrica e arriverà a Roma la prima settimana di novembre. Farà un primo raduno per presentarsi ai giocatori, poi inizierà il tour nei club di appartenenza, dove avrà incontri individuali per conoscere le caratteristiche degli atleti. Affronterà anche due importanti questioni. Il capitano: oltre alla candidatura di Marco Bortolami e Mauro Bergamasco sembra prender corpo quella di Sergio Parisse. Il ruolo di Alessandro Troncon: l'ipotesi di convincerlo a posticipare il ritiro a dopo il prossimo Sei Nazioni starebbe lasciando il posto a quella di lanciare subito in mediana Picone, Canavosio o Travagli e affidare a Tronky un incarico tecnico. Il 20-22 dicembre secondo raduno e, dopo le festività, sarà già ora di Sei Nazioni.
Decisivo anche il ruolo di supervisione della accademie e dei centri di formazioni giovanili. Mallett ha già svolto questo compito nei vivai del Western Province. La sua competenza sarà fondamentale per dettare una linea omogena di sviluppo tecnico, fisico, personale dei giovani. L'obiettivo è ricavare 4-5 atleti l'anno da inserire nel giro della nazionale. I 12 centri (in Veneto oltre a Petrarca e Rovigo ne verrà destinato uno a Mogliano) che concentreranno i migliori under 16-18 della penisola e l'accademia di Tirrenia (u20) devono diventare nelle intenzioni federali la fucina azzurra. Capace di sfornare italiani "veri" e di ridurre quelli copiosamente pescati all'estero (italiani non di formazione o equiparati) come fatto finora.
Mallett dovrebbe essere il garante di tale "filiera" giovanile. Verrà scongiurato quindi il piano fanta-rugbistico ipotizzato dalle colonne di "Midi Olympique" con il suo arrivo. Il periodico francese ha infatti scritto che il nuovo ct avrebbe portato in Italia una ventina di "emergenti" sudafricani da distribuire nei club di Super 10 e da equiparare nel giro di tre anni. Una piano stile "I ragazzi venuti dal Brasile", nel senso di clonazione dei futuri azzurri, da far rabbrividire. Avremmo avuto un'Italia piena di Van der... e Botha, oltre che di Vosawai, De Marigny, Pez, Griffen. Dal summit di Parigi l'ipotesi esce totalmente smentita. A chi ritiene che la nazionale italiana dovrebbe essere fatta da italiani (cosa tutt'altro che scontata da 10 anni a questa parte) questo farà tirare un sospiro di sollievo.
Ivan Malfatto
CANNABIS AZZURRO -La procura antidoping del Coni ha convocato per oggi alle 11 l'ex segretario della Fir Claudio Perruzza, rimosso dopo il Mondiale, per ascoltarlo sull'esposto da lui inviato circa presunte violazioni antidoping della Fir. Il caso è quello di una azzurro (Staibano?) escluso dal Mondiale perchè i controlli della Fir avrebbero trovato nel suo sangue tracce di cannabis.
AZZURRI Summit federale a Parigi:
l nuovo tecnico al lavoro all’inizio di novembre. Due raduni e giro dei club a tappeto. Smentita l’ondata di equiparati. Supervisione sul settore giovanile
Il piano di Mallett per il Sei Nazioni. Parisse in corsa come capitano
Due soli raduni fino al Sei Nazioni (18-20 novembre, 20-22 dicembre), ma visite a getto continuo ai club. Supervisione e direttive tecniche all'accademia under 20 e ai neonati centri di formazione under 16-18. Nessuna incetta di giovani promettenti dal vivaio sudafricano, anche se nei ruoli scoperti si cercheranno ancora giocatori all'estero.
Comincia a prendere corpo la politica della Nazionale nell'era Nick Mallet. Queste sembra saranno le prime tre direttrici imboccate. La rivelazione è emersa dai primi incontri operativi avvenuto nel week-end a Parigi fra il nuovo ct, il manager Carlo Checchinato, parte dello staff e il presidente Giancarlo Dondi. Summit dai quali di fatto è partita l'operazione Mondiali 2011, sempre che Mallett resti l'intero quadriennio. Caposaldo saranno anche i metodi del nuovo preparatore atletico Alex Marco, che dopo l'eliminazione ha chiuso il suo incarico con la Francia, a cui il ct Bernard Laporte ha concesso un lusinghiero riconoscimento: «La sua preparazione è stato il segreto della nostra rinascita contro gli All Blacks».
Mallett resterà a Parigi fino alla finale di Coppa del Mondo. Poi tornerà in Sudafrica e arriverà a Roma la prima settimana di novembre. Farà un primo raduno per presentarsi ai giocatori, poi inizierà il tour nei club di appartenenza, dove avrà incontri individuali per conoscere le caratteristiche degli atleti. Affronterà anche due importanti questioni. Il capitano: oltre alla candidatura di Marco Bortolami e Mauro Bergamasco sembra prender corpo quella di Sergio Parisse. Il ruolo di Alessandro Troncon: l'ipotesi di convincerlo a posticipare il ritiro a dopo il prossimo Sei Nazioni starebbe lasciando il posto a quella di lanciare subito in mediana Picone, Canavosio o Travagli e affidare a Tronky un incarico tecnico. Il 20-22 dicembre secondo raduno e, dopo le festività, sarà già ora di Sei Nazioni.
Decisivo anche il ruolo di supervisione della accademie e dei centri di formazioni giovanili. Mallett ha già svolto questo compito nei vivai del Western Province. La sua competenza sarà fondamentale per dettare una linea omogena di sviluppo tecnico, fisico, personale dei giovani. L'obiettivo è ricavare 4-5 atleti l'anno da inserire nel giro della nazionale. I 12 centri (in Veneto oltre a Petrarca e Rovigo ne verrà destinato uno a Mogliano) che concentreranno i migliori under 16-18 della penisola e l'accademia di Tirrenia (u20) devono diventare nelle intenzioni federali la fucina azzurra. Capace di sfornare italiani "veri" e di ridurre quelli copiosamente pescati all'estero (italiani non di formazione o equiparati) come fatto finora.
Mallett dovrebbe essere il garante di tale "filiera" giovanile. Verrà scongiurato quindi il piano fanta-rugbistico ipotizzato dalle colonne di "Midi Olympique" con il suo arrivo. Il periodico francese ha infatti scritto che il nuovo ct avrebbe portato in Italia una ventina di "emergenti" sudafricani da distribuire nei club di Super 10 e da equiparare nel giro di tre anni. Una piano stile "I ragazzi venuti dal Brasile", nel senso di clonazione dei futuri azzurri, da far rabbrividire. Avremmo avuto un'Italia piena di Van der... e Botha, oltre che di Vosawai, De Marigny, Pez, Griffen. Dal summit di Parigi l'ipotesi esce totalmente smentita. A chi ritiene che la nazionale italiana dovrebbe essere fatta da italiani (cosa tutt'altro che scontata da 10 anni a questa parte) questo farà tirare un sospiro di sollievo.
Ivan Malfatto
CANNABIS AZZURRO -La procura antidoping del Coni ha convocato per oggi alle 11 l'ex segretario della Fir Claudio Perruzza, rimosso dopo il Mondiale, per ascoltarlo sull'esposto da lui inviato circa presunte violazioni antidoping della Fir. Il caso è quello di una azzurro (Staibano?) escluso dal Mondiale perchè i controlli della Fir avrebbero trovato nel suo sangue tracce di cannabis.
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rask
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RE: AZZURRI Summit federale a Parigi
Buone notizie, ma aspetterei di vedere cosa succede prima di gioire.
Teste che cadono, sassolini che escono dalle scarpe, vendette incrociate. Che bel gruppo la dirigenza della FIR!
Teste che cadono, sassolini che escono dalle scarpe, vendette incrociate. Che bel gruppo la dirigenza della FIR!
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oldprussians
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ABBA71
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magari fosse cosi'
all'inizio dovremmo sperare in sconfitte onorevoli e di non abbatterci invece per le asfaltate
se la situazione si incanalasse davvero verso una italianizzazione,ci mancherebbe un quintalotto di esperienza che conta tantissimo a quei livelli
p.s.Parisse e' italianooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
all'inizio dovremmo sperare in sconfitte onorevoli e di non abbatterci invece per le asfaltate
se la situazione si incanalasse davvero verso una italianizzazione,ci mancherebbe un quintalotto di esperienza che conta tantissimo a quei livelli
p.s.Parisse e' italianooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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thekid
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Hai ragione. Bisognerebbe sperare in sconfitte onorevoli e non disperarsi per quelle non onorevoli. Bisognerebbe fare questo ed altro per far sì che la nazionale diventi veramente figlia del movimento italiano e composta da soli italiani.ABBA71 ha scritto:magari fosse cosi'
all'inizio dovremmo sperare in sconfitte onorevoli e di non abbatterci invece per le asfaltate
se la situazione si incanalasse davvero verso una italianizzazione,ci mancherebbe un quintalotto di esperienza che conta tantissimo a quei livelli
p.s.Parisse e' italianooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma io sono qui pronto a scommettere che se venissero impiegati giocatori totalmente italiani, non ancora pronti però per un livello simile, per potersi fare le ossa, allora alla prima partita andata male inizierebbero a levarsi cori tutt'altro che comprensivi nei loro confronti. Perchè in Italia nessuno è capace di vedere al di là del risultato positivo. Basta guardare quello che è successo ai mondiali. Basta pensare a quante ne sono state dette contro Mirco Bergamasco all'inizio. E contro Kirwan pure. Che con tutti i suoi difetti è stato forse l'unico a mettere davvero in pratica questa "strana" idea di dar fiducia ai giovani. Anche se non sembravano meritarselo.
Quindi io aspetto questa "rivoluzione" e sarò purtroppo certo di sentir invocata la "restaurazione".
Non aderisco all'opinione di nessun uomo: ne ho alcune per conto mio. - I. Turgenev
http://www.asdrugbytrento.it
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VELENO80
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Ben detto!!!! Ricordo peraltro che non deve essere la nazionale ad allevare i giovani, ma i club. Per cui quella di lanciare i giovani deve essere un' assunzione di responsabilità delle società e la nazionale fatta da italiani verrà di conseguenza...Ma io sono qui pronto a scommettere che se venissero impiegati giocatori totalmente italiani, non ancora pronti però per un livello simile, per potersi fare le ossa, allora alla prima partita andata male inizierebbero a levarsi cori tutt'altro che comprensivi nei loro confronti. Perchè in Italia nessuno è capace di vedere al di là del risultato positivo. Basta guardare quello che è successo ai mondiali. Basta pensare a quante ne sono state dette contro Mirco Bergamasco all'inizio. E contro Kirwan pure. Che con tutti i suoi difetti è stato forse l'unico a mettere davvero in pratica questa "strana" idea di dar fiducia ai giovani. Anche se non sembravano meritarselo.
- Willimoski
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per questo dico che bisogna vietare i giocatori stranieri.VELENO80 ha scritto:Ben detto!!!! Ricordo peraltro che non deve essere la nazionale ad allevare i giovani, ma i club. Per cui quella di lanciare i giovani deve essere un' assunzione di responsabilità delle società e la nazionale fatta da italiani verrà di conseguenza...Ma io sono qui pronto a scommettere che se venissero impiegati giocatori totalmente italiani, non ancora pronti però per un livello simile, per potersi fare le ossa, allora alla prima partita andata male inizierebbero a levarsi cori tutt'altro che comprensivi nei loro confronti. Perchè in Italia nessuno è capace di vedere al di là del risultato positivo. Basta guardare quello che è successo ai mondiali. Basta pensare a quante ne sono state dette contro Mirco Bergamasco all'inizio. E contro Kirwan pure. Che con tutti i suoi difetti è stato forse l'unico a mettere davvero in pratica questa "strana" idea di dar fiducia ai giovani. Anche se non sembravano meritarselo.
Comqune se tutat la federazione va a casa di MAllet, anzichè il contrario cominciamo benme.
E non mi piace che gli diano carta bianca suklel altre nazionali... cascvhiamo di nuovo nella trappola dell'"omo della provvidenza"
Advance Australian Fair !
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Bliksem
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- Iscritto il: 23 ago 2007, 17:27
- Località: Roma
Re: AZZURRI Summit federale a Parigi
speriamo bene.... al massimo 3-4 ORIUNDI nei ruoli scoperti in attesa di Italiani d'Italia... ma per favore basta equiparati, ormai ci teniamo i De Marigny e i Robertson fino a che serviranno e poi dopo di loro italiani!Fracasso ha scritto:Il Gazzettino di Venezia
AZZURRI Summit federale a Parigi:
l nuovo tecnico al lavoro all’inizio di novembre. Due raduni e giro dei club a tappeto. Smentita l’ondata di equiparati. Supervisione sul settore giovanile
Il piano di Mallett per il Sei Nazioni. Parisse in corsa come capitano
Due soli raduni fino al Sei Nazioni (18-20 novembre, 20-22 dicembre), ma visite a getto continuo ai club. Supervisione e direttive tecniche all'accademia under 20 e ai neonati centri di formazione under 16-18. Nessuna incetta di giovani promettenti dal vivaio sudafricano, anche se nei ruoli scoperti si cercheranno ancora giocatori all'estero.
Comincia a prendere corpo la politica della Nazionale nell'era Nick Mallet. Queste sembra saranno le prime tre direttrici imboccate. La rivelazione è emersa dai primi incontri operativi avvenuto nel week-end a Parigi fra il nuovo ct, il manager Carlo Checchinato, parte dello staff e il presidente Giancarlo Dondi. Summit dai quali di fatto è partita l'operazione Mondiali 2011, sempre che Mallett resti l'intero quadriennio. Caposaldo saranno anche i metodi del nuovo preparatore atletico Alex Marco, che dopo l'eliminazione ha chiuso il suo incarico con la Francia, a cui il ct Bernard Laporte ha concesso un lusinghiero riconoscimento: «La sua preparazione è stato il segreto della nostra rinascita contro gli All Blacks».
Mallett resterà a Parigi fino alla finale di Coppa del Mondo. Poi tornerà in Sudafrica e arriverà a Roma la prima settimana di novembre. Farà un primo raduno per presentarsi ai giocatori, poi inizierà il tour nei club di appartenenza, dove avrà incontri individuali per conoscere le caratteristiche degli atleti. Affronterà anche due importanti questioni. Il capitano: oltre alla candidatura di Marco Bortolami e Mauro Bergamasco sembra prender corpo quella di Sergio Parisse. Il ruolo di Alessandro Troncon: l'ipotesi di convincerlo a posticipare il ritiro a dopo il prossimo Sei Nazioni starebbe lasciando il posto a quella di lanciare subito in mediana Picone, Canavosio o Travagli e affidare a Tronky un incarico tecnico. Il 20-22 dicembre secondo raduno e, dopo le festività, sarà già ora di Sei Nazioni.
Decisivo anche il ruolo di supervisione della accademie e dei centri di formazioni giovanili. Mallett ha già svolto questo compito nei vivai del Western Province. La sua competenza sarà fondamentale per dettare una linea omogena di sviluppo tecnico, fisico, personale dei giovani. L'obiettivo è ricavare 4-5 atleti l'anno da inserire nel giro della nazionale. I 12 centri (in Veneto oltre a Petrarca e Rovigo ne verrà destinato uno a Mogliano) che concentreranno i migliori under 16-18 della penisola e l'accademia di Tirrenia (u20) devono diventare nelle intenzioni federali la fucina azzurra. Capace di sfornare italiani "veri" e di ridurre quelli copiosamente pescati all'estero (italiani non di formazione o equiparati) come fatto finora.
Mallett dovrebbe essere il garante di tale "filiera" giovanile. Verrà scongiurato quindi il piano fanta-rugbistico ipotizzato dalle colonne di "Midi Olympique" con il suo arrivo. Il periodico francese ha infatti scritto che il nuovo ct avrebbe portato in Italia una ventina di "emergenti" sudafricani da distribuire nei club di Super 10 e da equiparare nel giro di tre anni. Una piano stile "I ragazzi venuti dal Brasile", nel senso di clonazione dei futuri azzurri, da far rabbrividire. Avremmo avuto un'Italia piena di Van der... e Botha, oltre che di Vosawai, De Marigny, Pez, Griffen. Dal summit di Parigi l'ipotesi esce totalmente smentita. A chi ritiene che la nazionale italiana dovrebbe essere fatta da italiani (cosa tutt'altro che scontata da 10 anni a questa parte) questo farà tirare un sospiro di sollievo.
Ivan Malfatto
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nino22
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- Iscritto il: 24 gen 2005, 0:00
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D'accordo che devono essere i club ad allevare i giovani, e questo deve essere fatto partendo dal mini rugby ad arrivare alle under, xchè una cosa è evidentissima: molti nostri giocatori peccano proprio nei fondamentali.
Ricordo peraltro che non deve essere la nazionale ad allevare i giovani, ma i club. Per cui quella di lanciare i giovani deve essere un' assunzione di responsabilità delle società e la nazionale fatta da italiani verrà di conseguenza...
Pero un altra cosa è evidentissima: a differenza delle altre nazionali non siamo capaci di schierare 20enni nel 15 titolare, nonostante elementi validi non manchino.
Riguardo al discorso del summit spero che sia vera sta storia di aver abbandonato l'idea di importare un po di sudafricani e tenerceli per 3 anni per poi equipararli, mi aveva fatto proprio cadere le braccia quella notizia.
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belvolady
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- Iscritto il: 2 dic 2006, 23:35
- Località: dove lo zio Pino non paga il 740
Se le notizie riportate nell'articolo sono vere, mi sembra un ottimo inizio. Vediamo cosa farà nelle prossime settimane: fare il processo all'intenzione non giova a nessuno.
L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è la questione del capitano: ovviamente la leadership può sempre essere messa in discussione ma Parisse e Bergamasco, per quanto carismatici e rappresentativi, non li vedo proprio in quel ruolo...ma staremo a vedere, magari sono solo voci di corridoio assolutamente infondate.
L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è la questione del capitano: ovviamente la leadership può sempre essere messa in discussione ma Parisse e Bergamasco, per quanto carismatici e rappresentativi, non li vedo proprio in quel ruolo...ma staremo a vedere, magari sono solo voci di corridoio assolutamente infondate.
Sometimes you put walls up not to keep people out, but to see who cares enough to break them down.
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Petolo
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- Iscritto il: 27 ott 2003, 0:00
- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
Sarebbe bene scegliere un capitano fotogenico e mediatico e rendere chiari i motivi della scelta all'interno della squadra, tanto l'unica cosa che differenzia un capitano dall'altro e' l'immagine internazionale e l'abilita' di attrarre sesterzi. Per il resto sul campo conta quanto il due a briscola e al peggio la scelta e' fonte di divisioni e invidie.
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cke-Angel
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- Iscritto il: 20 nov 2005, 0:00
- Località: Bologna
Potrebbe essere una proposta ragionevole.Petolo ha scritto:Sarebbe bene scegliere un capitano fotogenico e mediatico e rendere chiari i motivi della scelta all'interno della squadra, tanto l'unica cosa che differenzia un capitano dall'altro e' l'immagine internazionale e l'abilita' di attrarre sesterzi. Per il resto sul campo conta quanto il due a briscola e al peggio la scelta e' fonte di divisioni e invidie.
Penso però che ci sarebbero comunque delle opinioni diverse all'interno dello spogliatoio su chi scegliere, allora bisognerebbe nominare una giuria esterna, far sfilare i giocatori in mutande, ci sarebbe qualcuno della giuria che potrebbe chiedere di vedere anche il lato B e si aprirebbe un dibattito nazionale sulla opportunità di approfondire o meno certi aspetti.
Forse il rugby ci guadagnerebbe in popolarità ma saremmo ancora a discutere il giorno prima del prossimo 6 nazioni.
In conclusione, mi terrei Bortolami.
If you want to get results you never got you have to do something you never did
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belvolady
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- Località: dove lo zio Pino non paga il 740
Non sono d'accordo...Vickery ti sembra fotogenico e in grado di attrarre sesterzi? Non credo che sia una questione di immagine nè che il capitano in campo quanto il due a briscola. A mio avviso il capitano deve essere una figura autorevole e con doti di diplomazia non da poco, per mediare all'interno della squadra e anche nelle relazioni esterne. Ben vengano l'apporto e la grinta di un Troncon o di un Bergamasco, ma il capitano deve avere altre doti.Petolo ha scritto:Sarebbe bene scegliere un capitano fotogenico e mediatico e rendere chiari i motivi della scelta all'interno della squadra, tanto l'unica cosa che differenzia un capitano dall'altro e' l'immagine internazionale e l'abilita' di attrarre sesterzi. Per il resto sul campo conta quanto il due a briscola e al peggio la scelta e' fonte di divisioni e invidie.
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Maci
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Sono in parte d'accordo, Vickery e' una roccia, da sicurezza ai compagni, Troncon fa lo stesso, quando entra lui la mischia gira, si sentono parte di una famiglia e qualcosa di positivo si vede.belvolady ha scritto:Non sono d'accordo...Vickery ti sembra fotogenico e in grado di attrarre sesterzi? Non credo che sia una questione di immagine nè che il capitano in campo quanto il due a briscola. A mio avviso il capitano deve essere una figura autorevole e con doti di diplomazia non da poco, per mediare all'interno della squadra e anche nelle relazioni esterne. Ben vengano l'apporto e la grinta di un Troncon o di un Bergamasco, ma il capitano deve avere altre doti.Petolo ha scritto:Sarebbe bene scegliere un capitano fotogenico e mediatico e rendere chiari i motivi della scelta all'interno della squadra, tanto l'unica cosa che differenzia un capitano dall'altro e' l'immagine internazionale e l'abilita' di attrarre sesterzi. Per il resto sul campo conta quanto il due a briscola e al peggio la scelta e' fonte di divisioni e invidie.
Bortolami e' in grado di dare l'idea di un rugby meno incazzato e piu' posato, puo' benissimo fare il capitano perche' si mantiene piu' lucido di altri nel momento del bisogno ma... gli manca la capacita' di trascinare i compagni propria di troncon.
Per esempio: Vickery e' capitano ma quando entra dall'aglio sono pochi i bianchi che non seguono quello che dice...
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ruggerbugger
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- Iscritto il: 17 ott 2007, 17:43
Summit a PARIGI, Allenatore SUDAFRICANO, "anche se nei ruoli scoperti si cercheranno ancora giocatori all'estero."!A chi ritiene che la nazionale italiana dovrebbe essere fatta da italiani (cosa tutt'altro che scontata da 10 anni a questa parte) questo farà tirare un sospiro di sollievo.
Non vorrei essere polemico, ma mi sembra un ottimo inizio, alla faccia di quello sospiro che dovrei tirare....HA HA HA!
