Serie A e Super 10.

[Paolo_da_Cannaregio]

Serie A, girone B. Ieri Piacenza e VeneziaMestre hanno di nuovo vinto con bonus.
<BR>Sono a pari punti ad una giornata dalla fine del campionato.
<BR>Potrei anche andare a cercare il regolamento, ma preferisco parlarne con voi.
<BR>In che modo verrà deciso il vincitore del girone?
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<BR>Eppoi, dal Super 10 ne retrocede solo una di squadra?
<BR>Non sarebbe meglio, che so, decidere la 10° squadra del Super10 facendo una finalina fra nona classificata del Super10-perdente spareggio girone A e B della serie A?

[bogi]

La differenza tra super 10 e serie A, purtroppo è abissale.
<BR>Infatti di solito la squadra neopromossa ha grossi problemi pur rafforzandosi parecchio.
<BR>Secondo me avrebbe più senso fare spareggiare l\'ultima del super 10 con la prima della serie A.

[Giandolmen]

Non conoscro i criteri con i quali venga stilata la classifca in caso di \"pari punti\", so che i giornali di ieri dicevano che Mestre deve riuscire a scavalcare Piacenza, altrimenti arriva seconda.
<BR>E\' vero, tra super 10 e serie A esiste un abisso, basta una promozione all\'anno, ma non mi piace l\'innovazione introdotta quest\'anno dei due gironi, troppe squadre, differenze abissali anche in serie A tra primi e ultimi.
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<BR>Ciao
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<BR>Giandolmen

[pikachu]

Ciao nel girone B della serie A se Piacenza e Venezia Mestre arrivassero a pari punti passerebbe il Piacenza perchè ha gli scontri diretti positivi infatti a Mestre Piacenza ha perso 21 - 20 mentre a In casa hanno vinto 39 a 13.
<BR>Inoltre è vero che c\'è differenza tra top ten e serie A ma una sola promozione mi sembra poco anche perchè se non dai occasione a squadre \"emergenti\" (Piacenza, Venezia e Catania) di confrontarsi con squadre più forti difficilmente queste potranno crescere....
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[jaco]

Riguardo al discorso una retrocessione/promozione attualmente penso non ci siano molte alternative. Il divario è effettivamente troppo alto.
<BR>Purtroppo, pickachu, anche se teoricamente il tuo discorso fila, nella pratica la differenza tra le squadre di super10 e di serie A attualmente non la fa l\'abitudine a giocare a certi livelli, ma la fanno i soldini. In tempo di professionismo (piaccia o no) la differenza è tutta qua. E così si spiegano anche le grandi differenze nella stessa serie: i club più \"facoltosi\" (Treviso e Calvisano) lottano per lo scudetto, quelli che non possono permettersi un professionismo totale ma un semiprofessionismo (le due Parma, Viadana, Padova) lottano per entrare nei play-off, le altre semiprofessionistiche ma con meno disponibilità (Rovigo, Roma, L\'Aquila, Brescia) per salvarsi più o meno tranquillamente. In Serie A capita, su scala inferiore, la stessa cosa: le squadre che possono permettersi una qualche forma di semiprofessionismo sono ai vertici, le altre (alcune dilettantesche al 100%) fanno campionati di retroguardia, allora si ha il Piacenza (ad es.) che rifila 122 punti al Badia e 80 al Modena (che è a centro classifica non proprio ultima).
<BR>Purtroppo finchè il professionismo del rugby italiano rimarrà come adesso più di facciata che di sostanza (e comunque per un esigua minoranza) le cose rimarrano più o meno le stesse e le \"sorprese\" saranno sempre meno, il \"ricambio\" ai vertici impossibile.

[Giandolmen]

Con i due gironi sono diminuite le partite equilibrate tra le squadre che vogliono salire nel super ten. L\'anno scorso (girone unico) c\'è stata una bella lotta con diverse partite equilibrate. Guardano classifiche e risultati, nel girone B quest\'anno il campionato si è risolto nelle due partite tra Venezia Mestre e Piacenza: date un\'occhiata alla classifica - Prato e Firenze che sono terza e quarta sono a -23 e a -33 dalle prime due. Forse sarebbe meglio tornare al girone unico o ripensare una formula a due fasi, con la prima che serve a scremare, nei due gironi, le pretendenti al super 10 che se la giocano tra di loro nella seconda.
<BR>(è un\'idea delle 12.52.... scusate ma ho fame!!!!!).
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<BR>Giandolmen

[AquilanteDaNorcia]

Credo che un certo malcontento serpeggi anche tra le dirigenze societarie. A preoccupare non è tanto la sperequazione tecnica tra le squadre (evidente solo nel girone B) quanto la forte riduzione degli impegni agonistici. La cancellazione forzata della Coppa Italia -un inutile doppione del campionato che avrebbe attirato non più di cinquanta spettatori a partita- ha limitato a nove gli impegni casalinghi di ogni club, quattro in meno rispetto alla scorsa stagione. In media passano venticinque giorni da un match interno all\'altro, troppi per l\'attenzione del pubblico non sfegatato. Il numero esiguo di promozioni e retrocessioni ha inoltre tolto ad almeno metà delle società ogni speranza o timore fin da metà stagione, riducendo molti match primaverili ad amichevoli prive di tensione. La nuova formula, creata per coinvolgere nel rugby di vertice più società e più pubblico, rischia insomma di ottenere l\'effetto opposto. L\'allargamento previsto per il prossimo anno (due gironi da dodici squadre) dovrebbe comunque attenuare questi problemi.

[pikachu]

Caro Jaco premetto che giocando a Piacenza molto probabilmente non sono molto imparziale. Mi spiego meglio: concordo pienamente con te che il fattore soldi sia fondamentale per poter disputare e rimanere in top ten; d\'altro canto però penso che la massima serie potrebbe essere facilmente allargata togliendo l\'onore/onere alle neopromosse delle coppe europee e limitandone l\'ingresso in base ad un piazzamento in campionato (come avveniva in passato). in tal modo si potrebbe allargare il campionato di top ten ad altre squadre dando modo a più giocatori di mettersi in mostra e in più si potrebbe aumentare un attimo il campionato di Top Ten.

[metabolik]

E\' un argomento per il quale su 10 rugbysti/appassionati forse se ne trovano 2 d\'accordo, però qualche considerazione oggettiva si può fare.
<BR>Se il TOP 10 non si tocca , chiamare serie A due gironi di 10 o addirittura di 12 squadre mi sembra veramente una forzatura. Accanto al TOP 10 ci starebbe benissimo un solo girone a 12 squadre, che potrebbe allora più propriamente chiamarsi serie A e dar luogo ad un campionato con pochissime interruzioni.
<BR>Una serie A unica su scala nazionale è un banco di prova più valido per salire in Top 10. Si ripeterebbe quasi la stessa struttura di quando la serie A era a 12 e la B a girone unico ancora a 12 : chi saliva in A da una B nazionale non era una meteora.
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<BR>Comunque..non capisco \'sta mania del top, pole position, super, best, max, .. perchè non si chiama semplicemente serie A il TOP 10 (, che ricorda il \'girone d\'eccellenza \' di qualche secolo fa), e di seguito il resto : serie A, B , C e.. curiosità ..perchè la Fir non ha mai voluto una serie D, ma una C1 e una C2 ? boh
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[halfback]

Metabolik: la dicitura \"analfabetica\" di alcuni campionati comporta conseguenze non secondarie in certe situazioni regionali.
<BR>Ad esempio, le squadre siciliane (e per certi versi, mi sembra anche quelle sarde e forse da qualche altra parte), di qualsiasi sport, godono di un contributo finanziario (neanche tanto scarso) se giocano nella massima serie o almeno nella \"serie A\" di un campionato. Per questo, a suo tempo, per non perdere il contributo, si arrivò anche ad una serie A3 (sic!) nel campionato di società di atletica. Ora si è ovviato con sigle strane per denominare la massima serie di un campionato (es., sempre nell\'atletica, serie \"Oro\" e \"Argento\", o appunto il Super 10 di rugby): in questo modo la dicitura \"serie A\", che dà accesso al contributo regionale, può rimanere per la serie inferiore; mentre la cosa sarebbe ben diversa se si chiamasse \"serie B\". Non so se sono stato chiaro.
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[metabolik]

Chiarissimo , halfback !
<BR>vedo solo ora la tua risposta e pensando che possa interessare altri, ti ringrazio ...così rimetto su il thread.
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<BR>Fa bon
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