Errare umanum est .........

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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bogi
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Errare umanum est .........

Messaggio da bogi »

- tempo di lettura 15 min. circa -

Opinione personale, non sull'onda di questi tre test andati un po’ a male, ma dall'analisi degli ultimi 15 anni.

In coda alla conferenza stampa post Pacific Islanders il General Manager della Nazionale, è stato incaricato di portare a conoscenza del mondo intero che l'anno prossimo ci saranno grosse novità per quanto riguarda il campionato italiano di Rugby; ciò per consentire una maggiore competitività a livello di Clubs in Europa ed anche a beneficio della Nazionale.

Presa così è una notizia ottima, finalmente la federazione si muove.

Ma si muove come ?
Seguendo lo schema degli ultimi 15 anni, continuando a lavorare sul tetto della costruzione.
Se, come si vocifera, ci saranno queste benedette (?) selezioni in heineken o addirittura in celtic, invece di avere un superclub (la Nazionale), ne avremo 2 o 3 (le selezioni) che poi genereranno la Nazionale.
Cioè i soldi verranno spesi sempre e solo per l’alto livello, ma in misura maggiore.
Il rugby non entra nelle scuole dalla porta principale. La federazione non promuove una seria formazione di massa dei quadri tecnici (troppa troppa troppa autorefenzialità, dobbiamo avere l’umiltà di imparare dai migliori invece di vedere sempre girare i soliti nomi !).
Vengono osannate le esperienze di Irlanda e Galles; in particolare quest’ultimo sembra essere passato in modo indolore dai Club alle selezioni.
In Italia creare le selezioni significherebbe di fatto UCCIDERE il campionato.
Il mancato lavoro di base negli ultimi quindici anni (da quando si aveva sentore dell’ingresso nel sei Nazioni) di fatto ci lascia senza rifornimenti di forze nuove.
Nel Galles ci sono tonnellate di squadre che contano su praticanti ed appassionati.
Queste squadre continuano ad essere seguite anche se non esiste più un campionato Gallese di eccellenza (che fornisca cioè direttamente le squadre per le coppe europee).
Anche i Clubs Irlandesi che sottendono alle 4 selezioni trasudano di appassionati e di storia, e vivono di luce propria. In parole povere, questi paesi (come del resto Inghilterra Francia e Scozia), godono di una solida base culturale, di appassionati e di praticanti.
E’ QUESTO CHE FA LA DIFFERENZA, non la selezione al posto della squadra di club.
La maggior parte delle squadre di club Italiane vivono perché esiste il campionato.
Lentamente il livello degli spettatori sta aumentando, lentamente sta aumentando il numero dei praticanti (è un miracolo visto che ciò è frutto della scelta federale suicida di affidare tutto al traino della nazionale anziché basarsi su precisi programmi con riscontri oggettivi periodici).
Tagliare di colpo l’importanza delle piazze storiche per paracadutare dall’alto dei superclub in zone scelte con criteri geopolitici sarebbe , a mio avviso, l’ennesimo errore di chi ha gestito questi 3 lustri di Rugby italiano.
Qui non serviva la testardaggine del pilone a perseguire sempre e comunque l’obiettivo prefissato a testate e spallate, ma serviva la fantasia del mediano di apertura per leggere il gioco e capire quando cambiare fronte di attacco.
Una volta raggiunto l’obiettivo dell’entrata nel 6 nazioni investendo solo ed esclusivamente sulla nazionale (le famoso borse di studio, i primi raduni, i primo tours mondiali), bisognava cambiare passo ; bisognava investire sulla base.
I primi soldi investiti nel 2000 avrebbero già dei ritorni ai giorni nostri; con ragazzi di 18-20 anni che avvicinando il rugby a scuola o nelle polisportive 10 anni fa potrebbero già essere dei buoni giocatori.
Quanti ne abbiamo persi in questi 10 anni per non avere fatto conoscere a dovere lo Sport (NON il PRODOTTO) Rugby nelle dovute maniere, con persone adatte nelle sedi adatte ?

Perché nelle scuole e nelle polisportive ogni anno decine di migliaia di bambini imparano a conoscere sport come la pallavolo, il minibasket, il calcio, il judo, la ginnastica artistica o a corpo libero, e invece la proposta di Rugby si limita a poche e sporadiche esperienze ?
E’ una questione di numeri: se propongo una cosa a 100 persone ne troverò 5 che saranno incuriosite e di queste 1 si impegnerà . Se passo da 100 a 10.000 ho ragione di credere che quelli che proseguiranno saranno circa un centinaio…
Certo, la Fir afferma e riafferma che i risultati della nazionale sono necessari perché i riflettori non si spengano sul Rugby e si inneschi un ciclo virtuoso per cui sempre più persone saranno interessate….. e, aggiungo io, perché chi è in sella vi rimanga più a lungo possibile…beandosi alla luce di detti riflettori…….
Se invece dei riflettori si fosse puntato su tanti bambini, incuriositi da educatori capaci ed adeguatamente formati e stipendiati , che una volta cresciuti sarebbero diventati in piccolissima parte campioni, in piccola parte giocatori, in gran parte appassionati o comunque conoscitori di uno sport bello e formativo come il rugby…….
Forse chi avesse impostato un lavoro di questo tipo, non sarebbe ancora presidente o dirigente perché nell’immediato i risultati raggiunti sarebbero stati inferiori, ma quale beneficio ne avrebbe tratto il famoso “Movimento” ?
Si può partire anche domani mattina sapete…. i soldi ci sono basta decidere come spenderli…. ancora ovetto all’occhio di bue come al solito o aspettiamo di mangiare una bella gallina domani ?
Non caghiamoci addosso per sponsor e TV, quello che perderemmo oggi ci ritornerebbe con ottimi interessi domani……

Vogliamo un campionato veramente rappresentativo e in prospettiva di un livello migliore, o qualche gruppo di globetrotters che farebbero subito la gioia degli sportivi da divano ?
tonione
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da tonione »

il teorema di bogi, per me, non fa 'na piega. aggiungo a margine che non servono 15 minuti per leggerlo ma meno di cinque.
Daddy
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da Daddy »

..concordo, cinque sei minuti, quindi, magari qualche capoccione gli ruba l'idea! :wink: ..MAGARI!!! :!:
pinghial
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da pinghial »

io credo che nelle scuole si investa... e si investa eccome..
ci sono società bravissime ed attivissime con i ragazzini, i bambini i giovani etc.. che hanno anche 2 squadre giovanili per età, che arrivano a portare a giocare in prima squadra potenzialmente ben 30 ragazzi.. e vuoi che di questi non ce ne sia uno buono?

io credo che i problemi siano di natura differente:

- troppi, davvero troppi stranieri. Prendere batoste a livello europeo.. tanto prenderle con gli stranieri, tanto prenderle con le nostre forze.. almeno però a livello internazionale facciamo crescere dei giovani interessanti.
- accademia e selezioni giovanili. Sono sempre gli stessi e spesso e volentieri non raggiungono l'eccellenza. Mentre ci sono fior fiori di ragazzini che a 20 anni si fanno campionati di B o di A da protagonisti e sono sempre perennemente ignorati..
Non volgio far troppe polemiche su questo aspetto ma non è giusto che chi non abbia scelto di far l'accademia sia totalmente tagliato fuori da tutto.. spesso anche dal proprio club quando è evidente e palese che ci sono altri ragazzi che meritano di più.
Forse la FIR deve farsi un esamino di coscienza e smetterla di mandare avanti i raccomandati. Altrimenti continueremo a perdere e non solo in termini di risultati, ma in termini di ragazzi che restano nei campionati minori in quanto non incentivati a continuare a far sacrifici in squadre dove il campo lo vedono con il contagocce..
- tecnici.. il problema dei tecnici preparati è pazzesco!! li pagano le società che spesso sono in difficoltà economiche e quindi non possono di certo permettersi di avere tecnici preparati etc etc.. La FIR potrebbe dare un aiuto alle società da questo punto di vista..
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ATHLONE
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da ATHLONE »

mi limiterò ad alcune considerazioni:

1- a livello giovanile otteniamo dei risultati discreti: la fascia di età dove iniziamo invece a subire il gap dalle nazioni avversarie è quella successiva alla maggiore età; le motivazioni possono essere varie, ma le accademie federali e di club devono sopperire a questo problema;
2- il gap aumenta a livello professionistico perchè i nostri club di punta preferiscono far giocare stranieri maturi a giovani italiani, all'estero i giovani hanno le loro possibilità;
3- al top level i migliori giocatori devono emigrare per trovare club che siano in grado di farli giocare al più alto livello, i nostri non sono in grado.

Le selezioni sono la risposta a queste esigenze...
bogi ha scritto:Vengono osannate le esperienze di Irlanda e Galles; in particolare quest’ultimo sembra essere passato in modo indolore dai Club alle selezioni.Nel Galles ci sono tonnellate di squadre che contano su praticanti ed appassionati.
dati IRB (manca il galles): giocatori 7-12 anni, 13-19, numero di squadre
Sco: 7.556 - 13.402 - 234;
Ita: 21.587 - 21.910 - 718;
Irl: 38.642 - 37.615 - 208;

se dividiamo i soldi per 718 clubs quanto resta a ciascuno? abbastanza per ottenere dei risultati?? oppure dobbiamo dare quei soldi solo ad alcuni clubs???

lo sviluppo del rugby di base è fondamentale per la quantità, la riforma del campionato di vertice per la qualità, non si può prescindere dal fare entrambe le cose contemporaneamente... come un treno non marcia se i due binari non sono perfettamente paralleli, come un uomo non cammina se non muove prima un piede poi l'altro, così il nostro rugby non migliorerà se non lavorando contemporaneamente su base e vertice!
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)

Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...

Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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PiVi1962
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da PiVi1962 »

Per quanto riguarda gli investimenti della FIR, occorre ricordare che l'accademia federale è stata appena fondata.
Un minimo di movimento c'è, quindi.
Poteva essere scelta un'altra via? Forse sì.
Poteva essere in ogni caso intrapresa subito dopo l'entrata nel Sei Nazioni? Probabilmente sì.

In altri sport il traino della nazionale ha funzionato bene (vedi pallavolo), ma alle volte non è stato sufficiente (vedi tennis), per allargare il numero degli appassionati e dei praticanti.
Oggi, in cui tutti gli sport sono professionali, se non professionistici, probabilmente occorrerebbe seguire il metodo dell'Australia, praticamente da sempre la nazione con il più alto numero di successi sportivi in proporzione al numero degli abitanti. Ma questo impicherebbe uno stravolgimento del CONI e della sua organizzazione che non mi sembra attuabile in tempi brevi.

Basta contare il numero medio di posti a sedere per gli spettatori dei primi 4-5 stadi di calcio/atletica/rugby di Londra e di Parigi e confrontarlo con quello dei primi 4-5 stadi di Roma, per capire che esistono in Italia problemi strutturali e di cultura sportiva forse ben più profondi di quelli che la FIR può risolvere da sola.
ellis
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da ellis »

Interessanti tutti questi vostri post, che ho letto volentieri.

Bogi, il tuo post è molto interessante e dettagliato; non mi trovo d'accordo con te solo sulla "previsione".

Io credo che le Selezioni o Superclub debbano esser visti come un passaggio intermedio tra i club e la nazionale.

Di fatto morirebbe il Super10 in quanto tale (e non credo che, personalmente, ne sentirò la mancanza) mentre il rugby inteso come "campionato italiano" esisterebbe eccome, anzi secondo me con più interesse.

Vogliamo provare a preveder ancor di più?

Bene: 4 selezioni; 160 giocatori; proviamo a dire che una trentina potrebbero provenire da rientri da campionati "superiori" all'attuale S10; sicuramente una CL sarebbe più appetibile di un S10 per chi adesso veleggia tra panchina e campo nei migliori club europei o anche per chi è titolare in squadre terzultime nel campionato francese....

130-140 dovrebbero provenire dal S10 (o cmq dalla A italiana).

Bene rimarrebbero dunque circa 300 giocatori dell'atuale s10; togliamocene una settantina, ossia gli stranieri che percepiscono più soldi (improponibili se si ridimensionano sponsor e budget) ed ecco che ci rimanogno circa un paio di centinaia di giocatori (la metà meno forte, per capirci) dell'attuale S10.

Più fiducia ai giovani dell'Under 19 (all'estero li buttano nella mischia con meno remore che da noi...) ed un bel campionato di Serie A, magari divisa in A1 e A2.

E se di selezioni si optasse per farne 3 anzichè 4, i numeri tornerebbero ancora meglio.

Gli sponsor?? Se ne andrebbero MPS, Ghial, Benetton, Arix ma resterebbero, forse, quelli abbinati a squadre quali Rovigo, Venezia, Catania.

Le squadre ??? Ma che domande! Le stesse di adesso !!!

Se si faranno delle selezioni interprovinciali (se non addirittura interregionali), non crediate che nel campionato italiano di A1 avremmo ancora Treviso, Roma, Padova, Parma???

Ovvio che sì: anzi, al fianco di Rovigo, L'Aquila, Catania..... tutte realtà che tornerebbero a lottare per i posti al vertice......... le sfide, statene certi, sarebbero sentitissime, seppur di minor livello tecnico dell'attuale S10.

E poi, in un altro giorno dlela settimama, tutti a vedere e fare un sano tifo per la propria selezione e più in generale per le selezioni italiane.

Io dico che il campionato di A1 e A2 e comuqnue tutto l'indotto successivo avrebbero lo stesso interesse "campanilistico" e rugbistico di adesso, anzi forse anche aumentato: mentre i mostri sacri della palla ovale beh....i tifosi potrebbero ammirarli nelle partite delle selezioni.

In sostanza potrebbe, nell'ipotesi migliore e facendo le dovute proporzioni ovviamente, avvenire ciò che avviene in America con il basket: la passione vera vive nei campionati dei colleges e delle università; a vedere l'NBA ci vanno per vedere del basket diverso e più spettacolare, con la pizza nel piatto.....

Diventerebbero due tipi d'interesse diverso, entrambi nel nome dell'amore per il rugby.
porcorosso
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da porcorosso »

ATHLONE ha scritto: 3- al top level i migliori giocatori devono emigrare per trovare club che siano in grado di farli giocare al più alto livello, i nostri non sono in grado.

Le selezioni sono la risposta a queste esigenze...
bogi ha scritto:Vengono osannate le esperienze di Irlanda e Galles; in particolare quest’ultimo sembra essere passato in modo indolore dai Club alle selezioni.Nel Galles ci sono tonnellate di squadre che contano su praticanti ed appassionati.
dati IRB (manca il galles): giocatori 7-12 anni, 13-19, numero di squadre
Sco: 7.556 - 13.402 - 234;
Ita: 21.587 - 21.910 - 718;
Irl: 38.642 - 37.615 - 208;

se dividiamo i soldi per 718 clubs quanto resta a ciascuno? abbastanza per ottenere dei risultati?? oppure dobbiamo dare quei soldi solo ad alcuni clubs???

lo sviluppo del rugby di base è fondamentale per la quantità, la riforma del campionato di vertice per la qualità, non si può prescindere dal fare entrambe le cose contemporaneamente... come un treno non marcia se i due binari non sono perfettamente paralleli, come un uomo non cammina se non muove prima un piede poi l'altro, così il nostro rugby non migliorerà se non lavorando contemporaneamente su base e vertice!
Credo che il discorso di Bogi fosse da intendersi che il seguito generale del rugby in Galles Irlanda e Scozia è molto più vasto che in Italia.
Credo che oggettivamente non si possano nascondere alcuni dubbi sull'ipotesi Selezioni:
Se togli i riflettori sul S10 mancheranno gli stimoli a progredire da parte di tutti quelli che attualmente ci ruotano attorno: sponsor, giocatori, società (di S10 e quelle che in S10 ci vogliono arrivare).
Discorso diverso (ed è la situazione delle Celtiche) se ogni sabato sugli spalti dei nostri stadi ci fosse la cifra media di 10-9000 persone (ma anche 7000 andrebbero bene), in quel modo si può pensare che le società del campionato possano perseguire comunque un utile agonistico ed economico.
Se concentrassimo tutti i nostri € e le forze su una (ma anche due) selezioni sforneremmo due nazionali probabilmente vincenti ma che alla base avrebbero un movimento che si andrebbe via via impoverendo.
Il Galles è grande quanto il Veneto: hanno creato 4-5 selezioni e le hanno dislocate nelle città maggiori. In Veneto ci sono già 4 squadre di alto vertice dislocate nelle città maggiori. Proporre a degli appassionati di spostarsi tra Cardiff e Llanelli per reinventarsi un campionato è fattibile, proporre ad un Italiano di spostarsi tra tutto il nord Italia per seguire una squadra che non ha i propri colori (perchè dovrebbe essere necessariamente una squadra zonale e non locale) è poco probabile: l'italiano ha la passione per il lamento, per l'inattività, per il campanilismo... SI E' VERO, ma con questo si deve far conto...

Se invece si vogliono creare delle selezioni giovani con i migliori pezzi del rugby made in italy da mandare a farsi le ossa in Celtic anzichè scaldare la panchina per poi riversarli in un Riformatissimo (e chi dice che il S10 non necessiti di manutenzione straordinaria) Super Cosa allora ben venga.

Altra cosa concreta (mi riallaccio ad altro topic): in occasione dei test match e del 6 nazioni la nazionale A non potrebbe giocare con i pari delle squadre avversarie? E se non si può perchè non fare Italia A1 contro Italia A2?
Ancora (e poi chiudo) quando le prime 6 del S10 giocano HC e CC le altre 4 organizzino una Looser Cup :idea: con le ultime Francesi.
Basta ho finito... :roll:
Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
jimmy88
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da jimmy88 »

[quote="pinghial"]io credo che nelle scuole si investa... e si investa eccome..
quote]

Vieni in Calabria :-]
Gioann_Bagoss

Re: Errare umanum est .........

Messaggio da Gioann_Bagoss »

Daddy ha scritto:...magari qualche capoccione gli ruba l'idea!
Dubito che qualsiasi "cò dè fèr" sia interessato.
Rimarrà un formidabile elzeviro, poche letture, nessuna applicazione pratica.

Dissento con bogi (che peraltro rimane nell'empireo dei fini "connoisseurs" del gioco) sulla prospettiva di chiusura dei campionati orfani -nel caso di tenzone celtica- dei divi del proscenio. Bisogna avere il coraggio di attuare scelte autoctone, altro che selezioni infarcite da folcloristici grammelot alla Jacques Tati o alla Stan Laurel per problemi contingenti.

Ultima cosa: una puntualizzazione sul Galles. Un mio caro amico mi disse: "...mi fa tristezza pensare che i due migliori giocatori degli Ospreys siano neozelandesi...".
Dopo aver dispensato 365.000 £ per anno a Warren Gatland, dopo il mega-concerto degli Stereophonics per lo Slam (150.000 £), la Union ha lasciato a casa una ventina di persone e stretto ulteriormente i cordoni della borsa.
pinghial
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da pinghial »

jimmy88 ha scritto:
pinghial ha scritto:io credo che nelle scuole si investa... e si investa eccome..
quote]

Vieni in Calabria :-]
hai ragione anche tu..
ma dipende dalla società..




ad ogni modo..
io delle selezioni per fare la celtic sono sempre meno convinto..
e sono, invece, sempre più convinto che il male siano i troppi stranieri..
Invece di averne 25 su 30 di livello medio, non sarebbe meglio averne 5 su 30 buoni? (alla fine se si guarda l'aspetto puramente economico i conti tornano).

parliamo di selezioni, di celtic league etc etc..
ci raffrontiamo ai paesi anglosassoni.. ma da loro.. qual'è la percentuale degli stranieri in campionato? e per stranieri intendo anche oriundi ed equiparati..
ellis
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da ellis »

pinghial ha scritto:
jimmy88 ha scritto:
pinghial ha scritto:io credo che nelle scuole si investa... e si investa eccome..
quote]

Vieni in Calabria :-]
hai ragione anche tu..
ma dipende dalla società..




ad ogni modo..
io delle selezioni per fare la celtic sono sempre meno convinto..
e sono, invece, sempre più convinto che il male siano i troppi stranieri..
Invece di averne 25 su 30 di livello medio, non sarebbe meglio averne 5 su 30 buoni? (alla fine se si guarda l'aspetto puramente economico i conti tornano).

parliamo di selezioni, di celtic league etc etc..
ci raffrontiamo ai paesi anglosassoni.. ma da loro.. qual'è la percentuale degli stranieri in campionato? e per stranieri intendo anche oriundi ed equiparati..
Credo (ma solo un espertissimo del settore potrebbe confermare o smntire) che la differenza sia principalmente una: se fai delle selezioni, gestite dalla Fir (contrati compresi), forse puoi fare delle normative che limitino o annullino l'utilizzo di stranieri.

Nei normali campionati non puoi, almeno quelli comunitari che sono equiparati, a titolo lavorativo, in tutto e per tutto a quelli italiani.

Anche se, ora che ci penso, i nsotri stranieri sono quasi tutti fuori della Comunità Europea......
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ATHLONE
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da ATHLONE »

Come Gioann_Bagoss mi permetto, anche se molto più modestamente, di dissentire sulla fine dei campionati, ed aggiungo dei vivai: se c'è una cosa comune nelle esperienze delle riorganizzazioni in sei differenti nazioni (Galles, Scozia, Irlanda, SAfrica, NZelanda ed Australia) è che il rugby di base gode di ottima salute ed i campionati nazionali, sebbene diventati di secondo livello, hanno il loro pubblico e la loro importanza, ovviamente inferiore a quella del campionato di selezione!
porcorosso ha scritto:Se togli i riflettori sul S10 mancheranno gli stimoli a progredire da parte di tutti quelli che attualmente ci ruotano attorno: sponsor, giocatori, società (di S10 e quelle che in S10 ci vogliono arrivare).
Discorso diverso (ed è la situazione delle Celtiche) se ogni sabato sugli spalti dei nostri stadi ci fosse la cifra media di 10-9000 persone (ma anche 7000 andrebbero bene), in quel modo si può pensare che le società del campionato possano perseguire comunque un utile agonistico ed economico.
Se concentrassimo tutti i nostri € e le forze su una (ma anche due) selezioni sforneremmo due nazionali probabilmente vincenti ma che alla base avrebbero un movimento che si andrebbe via via impoverendo.
Veramente gli stimoli sarebbero gli stessi di adesso, non mi sembra che ci sia lotta solo per il S10 e per gli altri campionati no, non mi sembra che gli sponsor esistano solo in S10, è ovvio che lo sponsor che vuole massima visibilità (ed ha sufficiente denaro) può decidere di orientarsi verso la selezione ma il resto sono illazioni...
porcorosso ha scritto:Ancora (e poi chiudo) quando le prime 6 del S10 giocano HC e CC le altre 4 organizzino una Looser Cup :idea: con le ultime Francesi
le ultime francesi sono comunque in CC...

Aggiungo una domanda: negli anni 70 gli stadi si riempivano, per lo meno in occasione dei derby veneti... perchè? perchè l'appassionato locale probabilmente ha più piacere a vedere in massima serie una squadra con giocatori del vivaio piuttosto che una multinazionale di basso livello...
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)

Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...

Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
fabimpara
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da fabimpara »

pinghial ha scritto:
jimmy88 ha scritto:
pinghial ha scritto:io credo che nelle scuole si investa... e si investa eccome..
quote]

Vieni in Calabria :-]
hai ragione anche tu..
ma dipende dalla società..




ad ogni modo..
io delle selezioni per fare la celtic sono sempre meno convinto..
e sono, invece, sempre più convinto che il male siano i troppi stranieri..
Invece di averne 25 su 30 di livello medio, non sarebbe meglio averne 5 su 30 buoni? (alla fine se si guarda l'aspetto puramente economico i conti tornano).

parliamo di selezioni, di celtic league etc etc..
ci raffrontiamo ai paesi anglosassoni.. ma da loro.. qual'è la percentuale degli stranieri in campionato? e per stranieri intendo anche oriundi ed equiparati..
questo discorso lo ondivido, ma non si pùo pretendere che siano i club a fare una scelta del genere. Le squadre cercano di vincere e se loro vedono nello straniero il mezzo più facile per farlo metterenno in squadra 15 stranieri su 15 se fosse necessario. Questo è un discorso che deve partire da chi gestisce il campionato e da chi gestisce la Nazionale. La limitazione a giocatori non italiani non cambierebbe di certo le prestazioni in H cup, ma nel caso di giocatori provenienti dalla UE violerebbe le regole sui lavoratori dell`Unione.
I vecchi giocatori non muoiono mai. Al massimo passano la palla.

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MatR
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Re: Errare umanum est .........

Messaggio da MatR »

Io concordo con chi ha scritto da qualche parte (ci sono due thread particamente sullo stesso argomento, non so bene dove mettermi :) ) che bisogna lavorare sia in alto che in basso contemporaneamente.
Leggo critiche feroci alla gestione Dondi: io non conosco nulla della storia, e sono certo che Dondi non è superman e quindi errori ne ha fatti anche lui. Però se oggi l'Italia è nel 6N e fa il 7% di share al sabato pomeriggio in tv e 80mila persone in 3 partite, riempiendo l'Olimpico di Torino (che non è esattamente una zona ad alta vocazione rugbystica)... se aumentano il numero dei tesserati e il numero di squadre... Vedi ad esempio qui a Bergamo, dove in città sta per raddoppiare il numero di campi a disposizione del Rugby Bergamo e in provincia negli ultimi anni sono nate almeno altre 2 società come Dalmine, in serie C, e San Lorenzo, che lassù in cima alla Valle Seriana fa giocare i bambini... Insomma, non mi pare che sia proprio tutto letame quello che è stato prodotto, queste cose non succedono per caso, e nemmeno per miracolo.

Il traino della Nazionale serve eccome: serve perché agli sponsor veri, quelli che hanno il grano, non frega niente di partite giocate davanti a 1.000 persone, ma nemmeno davanti a 5.000. Se vogliamo che il rugby italiano sia in grado di puntare a qualcosa di più del cucchiaio di legno, servono risorse, e le risorse vere, quelle in grado di cambiare le cose, si smuovono soltanto in situazioni da 25/30mila spettatori IN SU. Chi li fa 30mila spettatori allo stadio e il 5-7% di pubblico televisivo?


Nel 2007 ci siamo sciroppati, io e mio figlio, tutta la RWC su Sky. Alla prima telecronaca di S10, dopo 10 minuti lui mi fa "ma non è bello come i mondiali... non so perché ma... boh..." e io cercando di salvare il salvabile ho cercato di metterla sull'ambient: "sarà l'atsmofera, sai, i mondiali hanno tutta un'altra magia". Lui ha mugugnato un "mhmhm" e se ne è andato a farsi i cavoli suoi. Il ragazzino ha 10 anni e gioca a minirugby: è uno che si diverte da impazzire in allenamento e si annoia alle partite perché non sono sufficientemente intense e combattute. Partite sue, intendo, di minirugby.
Ecco: qualcuno ha scritto che le italiane se la cavano bene nelle giovanili e poi si perdono a livello seniores: se un ragazzino di 10 anni si annoia a solo vederlo, il S10, immaginatevi quanta voglia avrà di giocarlo. Preferirà, una volta finite le superiori, occuparsi di fi.a e di università, o no?

Ecco che dunque vertice e base sono interrelati tra loro, e se è giusto pretendere lavoro di base, bisogna stare attenti a dire che le risorse date al vertice sono sprecate. Se il vertice non è sufficientemente allettante, alla base non ci arriverà nessuno...
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