Lo storico capitano della Nazionale Massimo Giovanelli analizza
impietosamente i dieci anni dell’Italia nel torneo delle Sei Nazioni
«Piuttosto di un oriundo farei giocare un giovane»
«I risultati dimostrano una debacle tecnica con quattro allenatori
cambiati. E la Celtic League può rivelarsi un danno»
Roma
NOSTRO INVIATO
La buona prestazione dell’Italia contro il Galles (sconfitta
15-20) nel 4. turno del torneo fa piacere, ma non cambia la sostanza.
Dieci anni di Sei Nazioni sono un fallimento o quasi. Parola di
Massimo Giovanelli. Storico capitano azzurro. Protagonista con la
Nazionale di Coste dell’ammissione al torneo. Ex componente dello
staff azzurro, ora oppositore della gestione federale tanto da
«restituire i biglietti per la partite se mi arrivano». Punto di
riferimento della stampa estera (in studio alla Bbc detentrice dei
diritti tv del torneo, citato da Stephen Jones del Times).
Da dove comincia per un bilancio?
«Dal fatto che continuiamo a vivere nella giustificazione che la
Francia ci ha messo più di trent’anni per arrivare ai vertici del
torneo. Il paragone non regge. E dopo 10 anni non possiamo più
accontentarci, servono i fatti. Ci siamo presentati con credenziali
forti all’ingresso nel Sei Nazioni. La Nazionale della mia generazione
batteva regolarmente Scozia, Irlanda e se la giocava con il Galles. Si
sarebbe piazzata normalmente al 3. posto del torneo. Invece ci siamo
accontentati, e i risultati si vedono».
Parlano di 42 sconfitte, 6 vittorie, un pareggio, tre cucchiai
di legno e un quarto potenzialmente in arrivo in dieci anni.
«I risultati dimostrano una debacle tecnica. Quattro allenatori
in dieci anni significano impossibilità di programmare a medio-lungo
termine e di lavorare bene con i giovani. Due di questi ct (Johnstone,
Kirwan) e prima Mascioletti abbiamo tra l’altro continuato a pagarli
dopo averli cacciati. Ora magari toccherà anche a Mallett. Chi ha
fatto queste scelte tecniche? Se è stata una commissione, uno staff,
vanno rivisti. Se è stata una persona sola va cambiata, non deve più
farlo. Mi pare evidente».
La spiegazione data dal clan azzurro è sempre la stessa: i club
sono imbottiti di stranieri e oriundi mediocri, non danno spazio agli
italiani, non producono un campionato di livello sufficiente a
supportare le prestazioni della Nazionale.
«Anche dieci anni di Europa dei club sono stati un fallimento, a
parte qualche sporadica vittoria. Ma sul fronte dell’utilizzo di
oriundi ed equiparati mediocri la prima a dare il segnale è stata
proprio la Nazionale, nel 1999. I club hanno seguito la strada. Galles
o Inghilterra ne usavano un paio, di talento. Mi ricordo ad esempio
Mike Catt. Noi ne abbiamo fatto un uso sempre più massiccio e di basso
livello. Oggi ad esempio al posto di un Robertson farei giocare sempre
giovani come Bacchetti, Quartatoli o Rubini. Zanni non dovrebbe mai
stare in panchina per Sole. Invece...».
La Celtic League è vista come la soluzione ai problemi. Domani
il presidente Giancarlo Dondi ha annunciato un incontro forse decisivo
del board di Galles, Irlanda e Scozia sul nostro ingresso.
«Se fatta male la Celtic può essere un danno, non una soluzione.
Un macigno che schiaccia una pianta in difficoltà, com’è il nostro
movimento. Cosa vanno a raccontare ai loro sponsor e sostenitori i
club che vengono relegati in una competizione di livello ancora più
basso e privo di interesse? Non pensiamo che due selezioni di 60
giocatori possano supportarci a dovere per un buon Sei Nazioni.
Bisogna mettere in campo contemporaneamente alla Celtic la formazione
sui quadri tecnici che non abbiamo; un lavoro capillare sui settori
giovanili; un progetto serio per una manifestazione interna di alto
livello, che salvi le forza vitale dei club. È dai loro vivai infatti
che escono i giocatori per la Nazionale».
Lei cosa avrebbe fatto?
«Un Super 10 fortissimo, con grandi investimenti. Per sostenere
il rugby nelle piazze storiche che ne sono la linfa e per svilupparlo
nelle grandi città. Siamo un Paese di 50 milioni di abitanti. Se
vogliamo diventare il secondo sport di squadra dopo il calcio dobbiamo
avere realtà forti a Milano, Palermo, Venezia. Non due selezioni e
intorno il deserto. Continueremo ad avere un movimento che è come un
grattacielo, al quale stiamo costruendo e abbellendo i piani
superiori, ma del quale non abbiamo ancora gettato le fondamenta
perchè resti in piedi».
Ivan Malfatto
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Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Moderatore: Emy77
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GiorgioXT
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Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Interessante intervista di Ivan Malfatto sul Gazzettino di oggi.
- milesgersenroma
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
scusate
sarò sempre duro io
ma questi fortissimi investimenti chi dovrebbe farli?
come si obbligano "le grandi città" a investire nel rugby?
i soldi per questi investimenti chi li dovrebbe mettere??
ora comincio a capire certi discorsi che leggo nel forum
se questo è il livello dell'opposizione agli attuali dirigenti federali
sarò sempre duro io
ma questi fortissimi investimenti chi dovrebbe farli?
come si obbligano "le grandi città" a investire nel rugby?
i soldi per questi investimenti chi li dovrebbe mettere??
ora comincio a capire certi discorsi che leggo nel forum
se questo è il livello dell'opposizione agli attuali dirigenti federali
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giongeffri
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
D'accordissimo sul fatto che, parallelamente alla CL, occorre continuare a sviluppare la base. D'accordissimo anche sul discorso di Milano, Palermo ed in generale delle zone de-rugbyzzate (non capisco xchè cita Venezia, una delle 8 città dove c'è una squadra di S10, ma tant'è). Sacrosanto il discorso sugli oriundi, andrebbe inserito d'ufficio nelle Sacre Scritture ed insegnato ai bambini a catechismo.
Però mi piacerebbe sapere in che modo Giovannelli farebbe un S10 fortissimo. Cioè questi grandi investimenti dove li va a trovare, a parte minacciando di morte gli AD di grandi aziende per estorcegli denaro con la forza, dato che il S10 non se lo fila nessuno in Italia e pertanto sarebbe difficile giustificare l'esborso di forti somme?
Io (e penso di parlare anche nome di molti altri), forse sono stato equivocato. Io ADOREREI vedere un campionato fortissimo fatto in caso, anzi meglio ancora un S12 o un S14 i un S10!! Solo che in Italia non ci sono nè interesse nè, di conseguenza, soldi. Chiamate quindi se volete la CL un "male" necessario.
Però mi piacerebbe sapere in che modo Giovannelli farebbe un S10 fortissimo. Cioè questi grandi investimenti dove li va a trovare, a parte minacciando di morte gli AD di grandi aziende per estorcegli denaro con la forza, dato che il S10 non se lo fila nessuno in Italia e pertanto sarebbe difficile giustificare l'esborso di forti somme?
Io (e penso di parlare anche nome di molti altri), forse sono stato equivocato. Io ADOREREI vedere un campionato fortissimo fatto in caso, anzi meglio ancora un S12 o un S14 i un S10!! Solo che in Italia non ci sono nè interesse nè, di conseguenza, soldi. Chiamate quindi se volete la CL un "male" necessario.
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...
- PiVi1962
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
L'articolo mischia troppi argomenti: la nazionale, il campionato Super 10, la Celtic League, il movimento.
Secondo me la giusta prospettiva in cui andava letto era questa: l'Italia di fione anni '90 godeva di un vantaggio rispetto ad alcune federazioni perché godeva già di una struttura semi-professionistica, mentre altre federazioni erano votate al dilettantismo.
Pur fra sconquassi, la gestione che altre federazioni hanno fatto del passaggio dal dilettantismo al professionismo ha dato risultati (di movimento, del campionato di vertice e della nazionale) che in Italia non si sono visti, anzi.
Come giustamente è stato osservato, l'articolo manca di sottolineare la necessità di una bussola che indichi in senso univoco a tutti in che direzione muoversi.
Ripeto per l'ennesima volta che i documenti federali delle nazioni più evolute (New Zealand, Australia, South Africa, England, Ireland) articolano in modo chiaro e preciso la direzione in cui devono "remare" tutti: giocatori, preparatori, allenatori, tecnici federali, responsabili di marketing, dirigenti...
So che Giovanelli ha idee più ampie di quelle riassunte in un articolo di poche righe, e che si soffermano soprattutto sulla parte di critica, quindi non darei tanto peso alla mancanza di proposte, perché si tratta di un'evidente scelta editoriale.
Secondo me la giusta prospettiva in cui andava letto era questa: l'Italia di fione anni '90 godeva di un vantaggio rispetto ad alcune federazioni perché godeva già di una struttura semi-professionistica, mentre altre federazioni erano votate al dilettantismo.
Pur fra sconquassi, la gestione che altre federazioni hanno fatto del passaggio dal dilettantismo al professionismo ha dato risultati (di movimento, del campionato di vertice e della nazionale) che in Italia non si sono visti, anzi.
Come giustamente è stato osservato, l'articolo manca di sottolineare la necessità di una bussola che indichi in senso univoco a tutti in che direzione muoversi.
Ripeto per l'ennesima volta che i documenti federali delle nazioni più evolute (New Zealand, Australia, South Africa, England, Ireland) articolano in modo chiaro e preciso la direzione in cui devono "remare" tutti: giocatori, preparatori, allenatori, tecnici federali, responsabili di marketing, dirigenti...
So che Giovanelli ha idee più ampie di quelle riassunte in un articolo di poche righe, e che si soffermano soprattutto sulla parte di critica, quindi non darei tanto peso alla mancanza di proposte, perché si tratta di un'evidente scelta editoriale.
-
AndreaB
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Già ... dobbiamo far diventare l' Italia del rugby come Francia ed Inghilterra.GiorgioXT ha scritto:Interessante intervista di Ivan Malfatto sul Gazzettino di oggi.
Lei cosa avrebbe fatto?
«Un Super 10 fortissimo, con grandi investimenti. Per sostenere
il rugby nelle piazze storiche che ne sono la linfa e per svilupparlo
nelle grandi città. Siamo un Paese di 50 milioni di abitanti. Se
vogliamo diventare il secondo sport di squadra dopo il calcio dobbiamo
avere realtà forti a Milano, Palermo, Venezia.
Con cosa ? Con la bacchetta magica ?
Obbligando i bambini palermitani e milanesi a giocare con la palla ovale ?
Mi sembra che dire "con grandi investimenti" sia un po' semplicistico ...
Il senno di poi è l' unica scienza esatta
-
GiorgioXT
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- Iscritto il: 19 mag 2004, 0:00
Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Con 16 milioni di Euro ?AndreaB ha scritto:
Già ... dobbiamo far diventare l' Italia del rugby come Francia ed Inghilterra.
Con cosa ? Con la bacchetta magica ?
Obbligando i bambini palermitani e milanesi a giocare con la palla ovale ?
Mi sembra che dire "con grandi investimenti" sia un po' semplicistico ...
- PiVi1962
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Faccio un esempio di mancanza di una bussola sul piano del marketing e dell'immagine.
Se l'obiettivo di trasmettere tutte le partite del Sei Nazioni per il prossimo quadriennio fosse stato davvero un obiettivo federale (con magari un parziale contributo FIR);
se il reponsabile del marketing della FIR avesse ricevuto un sostanzioso premio per assicurare tale trasmissione in diretta ed in chiaro;
se lui stesso fosse stato messo immediatamente alla porta quando non avesse raggiunto tale obiettivo...
credete forse che avrebbero venduto il Sei Nazioni a SKY?
Credete che non sarebbero stati presi per tempo contatti con possibili cordate di televisioni, anche locali, che avrebbero trasmesso in contemporanea gli incontri?
E ancora: se la FIR era così interessata a trasmettere le partite in chiaro, perché non si è arrogata un diritto di veto (magari usando appunto parte dei propri fondi per eguagliare proposte reputate non gradite)?
Se l'obiettivo di trasmettere tutte le partite del Sei Nazioni per il prossimo quadriennio fosse stato davvero un obiettivo federale (con magari un parziale contributo FIR);
se il reponsabile del marketing della FIR avesse ricevuto un sostanzioso premio per assicurare tale trasmissione in diretta ed in chiaro;
se lui stesso fosse stato messo immediatamente alla porta quando non avesse raggiunto tale obiettivo...
credete forse che avrebbero venduto il Sei Nazioni a SKY?
Credete che non sarebbero stati presi per tempo contatti con possibili cordate di televisioni, anche locali, che avrebbero trasmesso in contemporanea gli incontri?
E ancora: se la FIR era così interessata a trasmettere le partite in chiaro, perché non si è arrogata un diritto di veto (magari usando appunto parte dei propri fondi per eguagliare proposte reputate non gradite)?
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giongeffri
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Che sono somma sufficiente far campare 2 squadre di alto livello, non 10..GiorgioXT ha scritto:Con 16 milioni di Euro ?AndreaB ha scritto:
Già ... dobbiamo far diventare l' Italia del rugby come Francia ed Inghilterra.
Con cosa ? Con la bacchetta magica ?
Obbligando i bambini palermitani e milanesi a giocare con la palla ovale ?
Mi sembra che dire "con grandi investimenti" sia un po' semplicistico ...
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- ATHLONE
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- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
- Località: co. Westmeath
Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
il 6 nazioni a Sky è stato venduto dalla soceità che detiene i diritti, società nella quale la FIR conta per 1/6...PiVi1962 ha scritto:credete forse che avrebbero venduto il Sei Nazioni a SKY?
Dubito che quando ci hanno fatto entrare nel 6 nazioni (oppure dopo) siamo mai riusciti ad arrogarci un potere di veto!PiVi1962 ha scritto:E ancora: se la FIR era così interessata a trasmettere le partite in chiaro, perché non si è arrogata un diritto di veto (magari usando appunto parte dei propri fondi per eguagliare proposte reputate non gradite)?
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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CapitanFracassa
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- Iscritto il: 17 lug 2008, 9:13
Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Se permetti, tendo a considerare più interessante il punto di vista di uno che è nella "Hall of Fame" del rugby (casualmente coincidente con le mie idee) rispetto al tuo....AndreaB ha scritto:Già ... dobbiamo far diventare l' Italia del rugby come Francia ed Inghilterra.GiorgioXT ha scritto:Interessante intervista di Ivan Malfatto sul Gazzettino di oggi.
Lei cosa avrebbe fatto?
«Un Super 10 fortissimo, con grandi investimenti. Per sostenere
il rugby nelle piazze storiche che ne sono la linfa e per svilupparlo
nelle grandi città. Siamo un Paese di 50 milioni di abitanti. Se
vogliamo diventare il secondo sport di squadra dopo il calcio dobbiamo
avere realtà forti a Milano, Palermo, Venezia.
Con cosa ? Con la bacchetta magica ?
Obbligando i bambini palermitani e milanesi a giocare con la palla ovale ?
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- ATHLONE
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- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
ovvero, girato al contrario, vorrei avere 400 giocatori domestici di quel livello, ma visto che non li ho posso solo investire in quelli che ho che bastano per due/tre franchigie e contemporaneamente lavorare per far crescere anche il S10/12/14/16...giongeffri ha scritto:D'accordissimo sul fatto che, parallelamente alla CL, occorre continuare a sviluppare la base. D'accordissimo anche sul discorso di Milano, Palermo ed in generale delle zone de-rugbyzzate (non capisco xchè cita Venezia, una delle 8 città dove c'è una squadra di S10, ma tant'è). Sacrosanto il discorso sugli oriundi, andrebbe inserito d'ufficio nelle Sacre Scritture ed insegnato ai bambini a catechismo.
Però mi piacerebbe sapere in che modo Giovannelli farebbe un S10 fortissimo. Cioè questi grandi investimenti dove li va a trovare, a parte minacciando di morte gli AD di grandi aziende per estorcegli denaro con la forza, dato che il S10 non se lo fila nessuno in Italia e pertanto sarebbe difficile giustificare l'esborso di forti somme?
Io (e penso di parlare anche nome di molti altri), forse sono stato equivocato. Io ADOREREI vedere un campionato fortissimo fatto in caso, anzi meglio ancora un S12 o un S14 i un S10!! Solo che in Italia non ci sono nè interesse nè, di conseguenza, soldi. Chiamate quindi se volete la CL un "male" necessario.
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
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Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
- PiVi1962
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Be'.. da contare 1/6 (ma il 100% del mercato italiano) a non contare nulla (e quindi a non poter scrivere i bandi di gara in modo tale che assicurassero il risultato desiderato -per la precisione: che qui ipotizzavo desiderato dalla FIR-) ce ne corre...ATHLONE ha scritto:il 6 nazioni a Sky è stato venduto dalla soceità che detiene i diritti, società nella quale la FIR conta per 1/6...PiVi1962 ha scritto:credete forse che avrebbero venduto il Sei Nazioni a SKY?
Dubito che quando ci hanno fatto entrare nel 6 nazioni (oppure dopo) siamo mai riusciti ad arrogarci un potere di veto!PiVi1962 ha scritto:E ancora: se la FIR era così interessata a trasmettere le partite in chiaro, perché non si è arrogata un diritto di veto (magari usando appunto parte dei propri fondi per eguagliare proposte reputate non gradite)?
- ATHLONE
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- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Pienamente legittimo, da parte tua; da parte mia tendo a separare la sua grande carriera da giocatore dalla sua evanescente attività successiva: mi sembra che mentre possa ampiamente parlare di rugby giocato nulla dimostri le sue competenze (non più di te e di me, di giorgio e di giongeffri) per parlare d'altro!CapitanFracassa ha scritto:Se permetti, tendo a considerare più interessante il punto di vista di uno che è nella "Hall of Fame" del rugby (casualmente coincidente con le mie idee) rispetto al tuo....
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Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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cicieaux
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- Iscritto il: 17 nov 2008, 17:45
Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
Il tono è quello tipico del rugbista in pensione...... " so tutto io .... quando giocavo io..."
- ATHLONE
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- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
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Re: Giovannelli su Nazionale, 6N e Celtic League
le Home Nations ritengono prioritario ricavare il massimo dalla vendita dei diritti, ed hanno la maggioranza delle quote: il pacchetto è stato venduto al miglior offerente! Per noi latini abituati a maneggi politici, interventi pubblici sulla RAI per ottenere offerte dell'ultimo minuto e similari può sembrare strano...PiVi1962 ha scritto:Be'.. da contare 1/6 (ma il 100% del mercato italiano) a non contare nulla (e quindi a non poter scrivere i bandi di gara in modo tale che assicurassero il risultato desiderato -per la precisione: che qui ipotizzavo desiderato dalla FIR-) ce ne corre...ATHLONE ha scritto:il 6 nazioni a Sky è stato venduto dalla soceità che detiene i diritti, società nella quale la FIR conta per 1/6...PiVi1962 ha scritto:credete forse che avrebbero venduto il Sei Nazioni a SKY?
Dubito che quando ci hanno fatto entrare nel 6 nazioni (oppure dopo) siamo mai riusciti ad arrogarci un potere di veto!PiVi1962 ha scritto:E ancora: se la FIR era così interessata a trasmettere le partite in chiaro, perché non si è arrogata un diritto di veto (magari usando appunto parte dei propri fondi per eguagliare proposte reputate non gradite)?
in alternativa la FIR avrebbe forse potuto attivarsi per tempo ed acquistare in prima persona i diritti, sottraendo quei fondi in nome della visibilità ad altre attività federali (con conseguente dibattito ecc..), ma anche questo Giovannelli avrebbe potuto proporlo prima: dopo siamo capaci tutti...
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Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)