La trappola
Moderatore: Emy77
-
kkarli
- Messaggi: 385
- Iscritto il: 10 ott 2003, 0:00
La trappola
Qui non si parla di rugby. Si parla, purtroppo, di quella cosa squallida che si chiama politica federale. Una cosa che in Italia una sciagurata riforma del quadro normativo sportivo ha portato da malcostume a legge dello stato, senza che alcuno dicesse: bah.
Oggi, nel rugby italiano, è facile chiedere la testa di questo e di quello. Si scatenano, come dopo ogni grande sconfitta, i sibili di chi è stato al coperto ad attendere il rovescio del destino, sotto sotto sperando che accadesse, per prendersi una rivincita, consumare le sue piccole, grette vendette.
E' un momento molto delicato. Un errore di conduzione adesso significherebbe allontanarsi per un numero indefinito di anni dagli obiettivi che solo due anni fa sembravano a portata di mano (ancora distanti, ma a portata di mano): portare l'Italia con stabilità nella Top 8 del rugby mondiale, ottenere il rispetto necessario per affrontare le più importanti competizioni internazionali certi dell'equità.
C'è il rischio che questa fallimentare campagna 2009 faccia scattare una trappola. Una trappola, nel complesso mondo delle cose politico-sportive e federali, è sempre un tessuto di volontà, una fusione sapiente di trama politica e ordito tecnico, per avvolgere e fare scomparire qualcuno, e lanciare in cielo qualcun altro. Trappole, nel mondo dello sport italiano, massimamente nel calcio, se ne sono viste parecchie. E' il momento di vigilare perché non accada anche da queste parti.
Sono sempre stato favorevole alla Celtic League, ho condiviso prima la speranza, poi l'entusiasmo di molti. La Celtic League è uno degli elementi della trappola che potrebbe scattare; non la CL in sé, ovviamente, ma il sapiente uso della necessità della CL per il movimento italiano come spauracchio da agitare verso le paure di molti. Attorno alla CL stanno convergendo (tralasciando gli interessi palesi di ambienti extra-rugbistici che a sorpresa alcuni dirigenti hanno coinvolto) interessi di natura non chiara anche dentro al movimento.
Sappiamo che il presidente federale Dondi è, da tempi non sospetti, un caldo sostenitore della CL. Quello che molti non sanno, o meglio non mettono in conto, è che caldissimo propugnatore della stessa è il nostro selezionatore NIck Mallett.
Che c'è di strano, dirà qualcuno: Mallett ha a cuore la crescita della Nazionale, ovvio che sostenga un progetto del genere. Ma Mallett ha a cuore la crescita dei giocatori italiani? No. Mallett ha a cuore... Mallett. Mallett, ovunque è andato, ha saputo proporre una sola cosa: i suoi dogmi.
Nick Mallett è il contrario dell'allenatore moderno. L'allenatore moderno ha un progetto di gioco, una visione, e lo adatta con sapienza e sagacia agli uomini che ha ha disposizione, valorizzando le loro caratteristiche e modificando se stesso e gli altri, in relazione a un obiettivo; è un leader che si mette davanti ai giocatori difendendoli, che si assume colpe anche quando non ne ha per proteggerli dall'approccio selvaggio della stampa di oggi, è un leader che sceglie leader per viaggiare insieme verso obiettivi migliori del passato.
Pierre Berbizier è un allenatore moderno. Nick Mallett, la sua storia personale come allenatore di selezioni è lì a dimostrarlo, è un problema: per asservire gli altri al suo dogma (una pura utopia motoria, sportiva e umana) spacca spogliatoi, cambia capitani, genera tensioni nel team, cambia gli staff, si pone in contrasto con le dirigenze.
Inoltre, Nick Mallett, lo si ricordi, è il contrario dello sprovveduto con problemi di lingua che molti (perché?) descrivono; è un furbo comunicatore, un uomo abituato al professionismo estremo e alla vetrina, che vanta legami e appoggi nella stampa internazionale, che ha tutta una rete di conoscenze. E' normale, ma qui molti sembrano scordarlo.
In Italia, stiamo correndo un rischio enorme. In Italia, abbiamo affidato apertamente (ricordiamo questo aspetto, è importante: apertamente) a Nick Mallett anche il ruolo di consigliere tecnico, un'ampia possibilità di manovra nel definire criteri basilari per le scelte di snodo del movimento. E' qui che si inserisce la trappola.
Stiamo assistendo ad un errore epocale nella selezione dei giovani, e a un ingresso in Celtic League non ponderato, non condiviso e non funzionale, nei quali gli interessi di Nick Mallett (e il suo ego smisurato) si scontrano col progresso, la storia, le necessità del rugby italiano; ma si incontrano con le necessità di chi, nel rugby italiano, vole assumere più potere.
Esempio. L'Accademia di Tirrenia è cosa meravigliosa, e che ne nascano altre, regionali magari! Subito! Ma porre un vincolo biometrico all'ingresso in Accademia è un errore epocale, compiuto con una leggerezza sconvolgente; è follia, non tiene conto delle caratteristiche, dei vantaggi della morfologia degli atleti italiani.
Ma è funzionale, ovvio, alla visione del rugby di Mallett, e funzionale con certezza a chi, fra i politici, si è fatto forte dell'appoggio mallettiano per porre questi criteri. Criteri sbagliati! Avete visto Italia-Francia U20? I francesi non sono né più grossi né più forti, ma nemmeno più veloci, come ho sentito dire: sono più rapidi. Sono più rapidi perché sono allenati alla rapidità, alla ripetizione parossistica del gesto per eseguirlo alla perfezione sotto pressione, preparati a risolvere i problemi con automatismi che asciano la mente libera per il gesto di superiorità tecnica.
Mallett parla un linguaggio rugbistico che sarà spazzato via in 5 anni, e noi che facciamo? Iniziamo a impararlo oggi, che è tardi, mentre gli altri fanno un passo ulteriore?
Dietro a scelti sommovimenti, si vedono chiare le manovre politiche. E Mallett con certezza è alleato, forse inconsapevole, di una cordata politica che cerca di imporre la sua visione (errata e ormai stantia) del rugby, col fine di giungere a potersi spartire potere e, con l'accesso al professionismo totale, denaro.
So che molti staranno pensando a Dondi. Io, onestamente, credo che Dondi non c'entri. Credo che qualcuno stia cercando un colpo di mano spettacolare, ossia tenere Mallett e, se non allontanare Dondi, assumere potere dentro alla Federazione. Si stanno levando troppe voci strane, ci sono troppe strane presenze federali dove non dovrebbero essere, c'è troppa timidezza da parte di chi avrebbe ben titolo per parlare nel management della Nazionale (sentito che è successo in Francia settimana scorsa?).
Dopo l'imbarcata della Nazionale, lasciando Mallett propugnare il suo rugby per mostri si rischia l'imbarcata come movimento, al servizio di un piccolo golpe federale strisciante (di anonimi o quasi), con favori da politici e fra politici, con buona pace di chi a Dondi imputava persino gli errori nelle fotocopie. Dondi, quel signore anziano che, unico fra tutti, aveva (ben nascoste) le lacrime agli occhi ieri, mentre parlava con la biondina della 7? Dondi, quello che ha portato l'Italia qui, vediamo un po' tutti di non dimenticarlo, in mezzo alle mosche cocchiere che si sono levate, e che su quale materiale fossero posate e si poseranno è tristemente noto, vista la loro natura.
Intanto, becchiamoci da Mallett la battuta finale del suo folle vaudeville. Adesso, siamo "naive", ingenui, perché critichiamo l'allenatore. Nemmno quello sappiamo fare. Trogloditi che non sanno giocare a rugby, con giornalisti invadenti da sfanculare in pubblico, e pure ingenui, perché ci permettiamo di fare notare a Sua Maestà che ha ottenuto alcuni dei minimi statistici (eppure son numeri, buon Dio!) della storia dell'Italia nel 6 Nazioni.
Ah, these funny rugby troglodytes, and naive, too!
Oggi, nel rugby italiano, è facile chiedere la testa di questo e di quello. Si scatenano, come dopo ogni grande sconfitta, i sibili di chi è stato al coperto ad attendere il rovescio del destino, sotto sotto sperando che accadesse, per prendersi una rivincita, consumare le sue piccole, grette vendette.
E' un momento molto delicato. Un errore di conduzione adesso significherebbe allontanarsi per un numero indefinito di anni dagli obiettivi che solo due anni fa sembravano a portata di mano (ancora distanti, ma a portata di mano): portare l'Italia con stabilità nella Top 8 del rugby mondiale, ottenere il rispetto necessario per affrontare le più importanti competizioni internazionali certi dell'equità.
C'è il rischio che questa fallimentare campagna 2009 faccia scattare una trappola. Una trappola, nel complesso mondo delle cose politico-sportive e federali, è sempre un tessuto di volontà, una fusione sapiente di trama politica e ordito tecnico, per avvolgere e fare scomparire qualcuno, e lanciare in cielo qualcun altro. Trappole, nel mondo dello sport italiano, massimamente nel calcio, se ne sono viste parecchie. E' il momento di vigilare perché non accada anche da queste parti.
Sono sempre stato favorevole alla Celtic League, ho condiviso prima la speranza, poi l'entusiasmo di molti. La Celtic League è uno degli elementi della trappola che potrebbe scattare; non la CL in sé, ovviamente, ma il sapiente uso della necessità della CL per il movimento italiano come spauracchio da agitare verso le paure di molti. Attorno alla CL stanno convergendo (tralasciando gli interessi palesi di ambienti extra-rugbistici che a sorpresa alcuni dirigenti hanno coinvolto) interessi di natura non chiara anche dentro al movimento.
Sappiamo che il presidente federale Dondi è, da tempi non sospetti, un caldo sostenitore della CL. Quello che molti non sanno, o meglio non mettono in conto, è che caldissimo propugnatore della stessa è il nostro selezionatore NIck Mallett.
Che c'è di strano, dirà qualcuno: Mallett ha a cuore la crescita della Nazionale, ovvio che sostenga un progetto del genere. Ma Mallett ha a cuore la crescita dei giocatori italiani? No. Mallett ha a cuore... Mallett. Mallett, ovunque è andato, ha saputo proporre una sola cosa: i suoi dogmi.
Nick Mallett è il contrario dell'allenatore moderno. L'allenatore moderno ha un progetto di gioco, una visione, e lo adatta con sapienza e sagacia agli uomini che ha ha disposizione, valorizzando le loro caratteristiche e modificando se stesso e gli altri, in relazione a un obiettivo; è un leader che si mette davanti ai giocatori difendendoli, che si assume colpe anche quando non ne ha per proteggerli dall'approccio selvaggio della stampa di oggi, è un leader che sceglie leader per viaggiare insieme verso obiettivi migliori del passato.
Pierre Berbizier è un allenatore moderno. Nick Mallett, la sua storia personale come allenatore di selezioni è lì a dimostrarlo, è un problema: per asservire gli altri al suo dogma (una pura utopia motoria, sportiva e umana) spacca spogliatoi, cambia capitani, genera tensioni nel team, cambia gli staff, si pone in contrasto con le dirigenze.
Inoltre, Nick Mallett, lo si ricordi, è il contrario dello sprovveduto con problemi di lingua che molti (perché?) descrivono; è un furbo comunicatore, un uomo abituato al professionismo estremo e alla vetrina, che vanta legami e appoggi nella stampa internazionale, che ha tutta una rete di conoscenze. E' normale, ma qui molti sembrano scordarlo.
In Italia, stiamo correndo un rischio enorme. In Italia, abbiamo affidato apertamente (ricordiamo questo aspetto, è importante: apertamente) a Nick Mallett anche il ruolo di consigliere tecnico, un'ampia possibilità di manovra nel definire criteri basilari per le scelte di snodo del movimento. E' qui che si inserisce la trappola.
Stiamo assistendo ad un errore epocale nella selezione dei giovani, e a un ingresso in Celtic League non ponderato, non condiviso e non funzionale, nei quali gli interessi di Nick Mallett (e il suo ego smisurato) si scontrano col progresso, la storia, le necessità del rugby italiano; ma si incontrano con le necessità di chi, nel rugby italiano, vole assumere più potere.
Esempio. L'Accademia di Tirrenia è cosa meravigliosa, e che ne nascano altre, regionali magari! Subito! Ma porre un vincolo biometrico all'ingresso in Accademia è un errore epocale, compiuto con una leggerezza sconvolgente; è follia, non tiene conto delle caratteristiche, dei vantaggi della morfologia degli atleti italiani.
Ma è funzionale, ovvio, alla visione del rugby di Mallett, e funzionale con certezza a chi, fra i politici, si è fatto forte dell'appoggio mallettiano per porre questi criteri. Criteri sbagliati! Avete visto Italia-Francia U20? I francesi non sono né più grossi né più forti, ma nemmeno più veloci, come ho sentito dire: sono più rapidi. Sono più rapidi perché sono allenati alla rapidità, alla ripetizione parossistica del gesto per eseguirlo alla perfezione sotto pressione, preparati a risolvere i problemi con automatismi che asciano la mente libera per il gesto di superiorità tecnica.
Mallett parla un linguaggio rugbistico che sarà spazzato via in 5 anni, e noi che facciamo? Iniziamo a impararlo oggi, che è tardi, mentre gli altri fanno un passo ulteriore?
Dietro a scelti sommovimenti, si vedono chiare le manovre politiche. E Mallett con certezza è alleato, forse inconsapevole, di una cordata politica che cerca di imporre la sua visione (errata e ormai stantia) del rugby, col fine di giungere a potersi spartire potere e, con l'accesso al professionismo totale, denaro.
So che molti staranno pensando a Dondi. Io, onestamente, credo che Dondi non c'entri. Credo che qualcuno stia cercando un colpo di mano spettacolare, ossia tenere Mallett e, se non allontanare Dondi, assumere potere dentro alla Federazione. Si stanno levando troppe voci strane, ci sono troppe strane presenze federali dove non dovrebbero essere, c'è troppa timidezza da parte di chi avrebbe ben titolo per parlare nel management della Nazionale (sentito che è successo in Francia settimana scorsa?).
Dopo l'imbarcata della Nazionale, lasciando Mallett propugnare il suo rugby per mostri si rischia l'imbarcata come movimento, al servizio di un piccolo golpe federale strisciante (di anonimi o quasi), con favori da politici e fra politici, con buona pace di chi a Dondi imputava persino gli errori nelle fotocopie. Dondi, quel signore anziano che, unico fra tutti, aveva (ben nascoste) le lacrime agli occhi ieri, mentre parlava con la biondina della 7? Dondi, quello che ha portato l'Italia qui, vediamo un po' tutti di non dimenticarlo, in mezzo alle mosche cocchiere che si sono levate, e che su quale materiale fossero posate e si poseranno è tristemente noto, vista la loro natura.
Intanto, becchiamoci da Mallett la battuta finale del suo folle vaudeville. Adesso, siamo "naive", ingenui, perché critichiamo l'allenatore. Nemmno quello sappiamo fare. Trogloditi che non sanno giocare a rugby, con giornalisti invadenti da sfanculare in pubblico, e pure ingenui, perché ci permettiamo di fare notare a Sua Maestà che ha ottenuto alcuni dei minimi statistici (eppure son numeri, buon Dio!) della storia dell'Italia nel 6 Nazioni.
Ah, these funny rugby troglodytes, and naive, too!
-
ilcavigliatore
- Messaggi: 355
- Iscritto il: 1 feb 2006, 0:00
- Località: parigi
Re: La trappola
bel pezzo kkarli, ben scritto ma con alcuni dettagli e dietrologia difficile da capire fin in fondo dal di fuori, dai non addetti ai lavori.
Se Dondi veramente piange per il rugby italiano, dovrebbe cominciare col prendere a calci laddove deve un allenatore che non difende mai la squadra, che scarica ogni volta sui problemi italiani il non gioco espresso, che si dice cool e zen. Questo é inaccettabile sopratutto perché ripetuto dopo ogni parita, da troppo tempo.
Sentivo Galthié ieri su france 2 : é una persona che oltre che competente, é spiritosa ,"umana", con una buona dose di flessibilità e meditazione nei suoi giudizi e sembra lontana anni luce da questi stregoni-mammuth anglosassoni che arrivano con troppe certezze e nessun dubbio. Per me sarebbe la persona giusta dove ripartire, dondi o non dondi....
..senno' l'anno prossimo aspettiamoci perché no mirco tallonatore o parisse ala...celtic o non celitc trappola o non trappola.e il baratro si aprirà per davvero..
Se Dondi veramente piange per il rugby italiano, dovrebbe cominciare col prendere a calci laddove deve un allenatore che non difende mai la squadra, che scarica ogni volta sui problemi italiani il non gioco espresso, che si dice cool e zen. Questo é inaccettabile sopratutto perché ripetuto dopo ogni parita, da troppo tempo.
Sentivo Galthié ieri su france 2 : é una persona che oltre che competente, é spiritosa ,"umana", con una buona dose di flessibilità e meditazione nei suoi giudizi e sembra lontana anni luce da questi stregoni-mammuth anglosassoni che arrivano con troppe certezze e nessun dubbio. Per me sarebbe la persona giusta dove ripartire, dondi o non dondi....
..senno' l'anno prossimo aspettiamoci perché no mirco tallonatore o parisse ala...celtic o non celitc trappola o non trappola.e il baratro si aprirà per davvero..
-
EmmePi
- Messaggi: 3287
- Iscritto il: 14 apr 2008, 12:28
Re: La trappola
Va bene che uno stia antipatico, però...
In massima sintesi, riassumendo grossolanamente, il pensiero di kkarli sarebbe questo: "Secondo me è giusto l'ingresso di due franchigie italiane in CL, ma siccome ho saputo che la pensa così anche Mallett, la cosa non mi piace più"
In massima sintesi, riassumendo grossolanamente, il pensiero di kkarli sarebbe questo: "Secondo me è giusto l'ingresso di due franchigie italiane in CL, ma siccome ho saputo che la pensa così anche Mallett, la cosa non mi piace più"
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
-
maratoneta
- Messaggi: 94
- Iscritto il: 15 nov 2004, 0:00
- Località: Brussels
Re: La trappola
kkarli non sono molto propenso ai complotti, e sinceramente non so a cosa ti riferisci quando parli di interessi a far sparire qualcuno, comunque i nostri problemi partono da molto prima di mallet.
Mallet ha le sue colpe ma, parliamoci chiaro, da quando siamo entrati nel torneo che progresso tecnico abbiamo fatto? Io non ricordo un torneo in cui abbiamo espresso un gioco decente con i 3/4, non dico spumeggiante ma semplicemente decente. Abbiamo puntato tutto sugli avanti e qundo questi non sono al top della forma sono dolori, l'italia gioca nella grande maggioranza dei casi con 8 giocatori, qualche volta ci e' andata bene ma il resto e' stato piuttosto insoddisfacente. E' colpa di Mallet se non riusciamo ad imbastire con continuita' azioni al largo? E' colpa di mallet se facciamo moltissimi "in avanti", non sappiamo bene cosa fare con la palla in mano, non conquistiamo quasi mai la linea del vantaggio e quelle rare volte che riusciamo sprechiamo tutto a 5 metri dalla linea di meta.
Abbiamo evidenti limiti tecnici soprattutto nella linea arretrata (ma non solo) e in questi 10 anni di torneo sinceramente non ho visto progressi, ho visto singoli giocatori migliorati che ogni tanto hanno buone iniziative, siamo carenti di 3-4 giocatori di livello nei ruoli chiave come apertura ed estremo che ci permettano di avere alternative quando i titolari sono infortunati. Non c'e' stata crescita omogenea del movimento nel suo insieme, giocatori, tecnici a tutti i livelli, dirigenti ecc...
Secondo me ci siamo seduti sugli allori quando abbiamo conquistato il diritto a giocare nel 6 nazioni, non facendo programmazione e cambiando allenatori ogni 2 anni.
Perche' le altre nazioni con una base di giocatori simile alla nostra ottengono risultati mediamente migliori di noi?
Perche' l'Argentina che ha quasi tutti i suoi nazionali che giocano fuori dal paese e' riuscita as arrivare terza agli ultimi mondiali? Credo che loro (gli argentini) sviluppino una tecnica di base molto buona di partenza e poi non disponendo di un campionato ricco e di "livello" vanno a giocare in Europa migliorando quel che di buono hanno gia', abituandosi a giocare a certi ritmi affinando la loro tecnica.
Possiamo anche mandare via mallet ma penso che non cambieremo la nostra situazione se prima non prepariamo bene i giocatori, io non credo nei salvatori della patria con le soluzioni magiche. Solo una costante programmazio ne puo' portare frutti, ma questo richiede qualche anno di lavoro.
Mallet ha le sue colpe ma, parliamoci chiaro, da quando siamo entrati nel torneo che progresso tecnico abbiamo fatto? Io non ricordo un torneo in cui abbiamo espresso un gioco decente con i 3/4, non dico spumeggiante ma semplicemente decente. Abbiamo puntato tutto sugli avanti e qundo questi non sono al top della forma sono dolori, l'italia gioca nella grande maggioranza dei casi con 8 giocatori, qualche volta ci e' andata bene ma il resto e' stato piuttosto insoddisfacente. E' colpa di Mallet se non riusciamo ad imbastire con continuita' azioni al largo? E' colpa di mallet se facciamo moltissimi "in avanti", non sappiamo bene cosa fare con la palla in mano, non conquistiamo quasi mai la linea del vantaggio e quelle rare volte che riusciamo sprechiamo tutto a 5 metri dalla linea di meta.
Abbiamo evidenti limiti tecnici soprattutto nella linea arretrata (ma non solo) e in questi 10 anni di torneo sinceramente non ho visto progressi, ho visto singoli giocatori migliorati che ogni tanto hanno buone iniziative, siamo carenti di 3-4 giocatori di livello nei ruoli chiave come apertura ed estremo che ci permettano di avere alternative quando i titolari sono infortunati. Non c'e' stata crescita omogenea del movimento nel suo insieme, giocatori, tecnici a tutti i livelli, dirigenti ecc...
Secondo me ci siamo seduti sugli allori quando abbiamo conquistato il diritto a giocare nel 6 nazioni, non facendo programmazione e cambiando allenatori ogni 2 anni.
Perche' le altre nazioni con una base di giocatori simile alla nostra ottengono risultati mediamente migliori di noi?
Perche' l'Argentina che ha quasi tutti i suoi nazionali che giocano fuori dal paese e' riuscita as arrivare terza agli ultimi mondiali? Credo che loro (gli argentini) sviluppino una tecnica di base molto buona di partenza e poi non disponendo di un campionato ricco e di "livello" vanno a giocare in Europa migliorando quel che di buono hanno gia', abituandosi a giocare a certi ritmi affinando la loro tecnica.
Possiamo anche mandare via mallet ma penso che non cambieremo la nostra situazione se prima non prepariamo bene i giocatori, io non credo nei salvatori della patria con le soluzioni magiche. Solo una costante programmazio ne puo' portare frutti, ma questo richiede qualche anno di lavoro.
-
Gioann_Bagoss
Re: La trappola
Uomo e super-uomo.kkarli ha scritto:Qui non si parla di rugby...
Rugbysta e super-rugbysta.
Si affaccia una nuova era nella filosofia nietzschiana.
Condivido la chiosa sull'immagine che Nicolone sa dare di sè.
Più furbo che bello.
Quanto ai quadri federali: spesso le seggiole vengono occupate
da dilettanti, i manager fuoriusciti dall'Alitalia ne sono esempio.
Anche il mio amico Beppe, l'idraulico, è un campione con
"L'allegro chirurgo". Ha vinto il torneo condominiale.
Non per questo gli è stato promesso un primariato...
-
kkarli
- Messaggi: 385
- Iscritto il: 10 ott 2003, 0:00
Re: La trappola
Ti offendi se ti dico che non solo hai riassunto male, ma non hai capito un tubo? Rileggi, che è meglio...EmmePi ha scritto:Va bene che uno stia antipatico, però...
In massima sintesi, riassumendo grossolanamente, il pensiero di kkarli sarebbe questo: "Secondo me è giusto l'ingresso di due franchigie italiane in CL, ma siccome ho saputo che la pensa così anche Mallett, la cosa non mi piace più"
-
kkarli
- Messaggi: 385
- Iscritto il: 10 ott 2003, 0:00
Re: La trappola
O, per essere propositivi... casomai fossi davvero io che non mi sono fatto capire, posto il riassunto reale di quello che intendevo.
Mallett è un allenatore che considero sopravvalutato, incapace di gestire una sfida che richiede qualità che non possiede.
Ma Mallett allenatore rischia di essere un problema ancora più grave, sia che se ne vada, sia che resti. Infatti, Mallett doveva portare una visione la quale determinasse scelte anche fondamentali per il movimento. C'è il rischio di una duplice crisi.
Tecnica, perché la visione di Mallett (il rugby dei giganti) è a mio parere un'allucinazione (condivisa da noti opinion leader nostrani, ma pur sempre un'allucinazione), ma al di là del mio parere non si adatta alla nostra storia, cultura, temperamento e attitidine rugbistica (ovverosia tutto ciò che Mallett e alcuni da lui folgorati negano che abbiamo). L'Accademia col plicometro e il metro in mano è una bestemmia rugbistica.
Politica, perché Mallett, nel suo progetto tecnico, include un argomento che, pur restando ottimo e da perseguire, va perseguito evitando ciò che sta accadendo, ovverosia che dentro alla federazione si sviluppino movimenti nemmeno troppo sotterranei per appropriarsi politicamente dell'idea usando Mallett come paravento, onde aiutare gli amici e gli amici degli amici.
Accetto che qualcuno affermi, sbagliando, che faccio dietrologia anche se non ne faccio; mi limito a offrire una chiave di lettura di fatti avvenuti, specie in quella strana manfrina in salsa politica in cui si stanno trasformando i criteri per l'ingresso in CL, che cambiano col cambiare delle candidature.
Che mi si risponda, però, che siccome mi sta sulle scatole Mallett non voglio più che si entri in CL, non è semplicemente vero. Infatti non c'è scritto.
Pensavo di avere scritto una cosa seria, mi spiace che la si legga come un capriccio.
Mallett è un allenatore che considero sopravvalutato, incapace di gestire una sfida che richiede qualità che non possiede.
Ma Mallett allenatore rischia di essere un problema ancora più grave, sia che se ne vada, sia che resti. Infatti, Mallett doveva portare una visione la quale determinasse scelte anche fondamentali per il movimento. C'è il rischio di una duplice crisi.
Tecnica, perché la visione di Mallett (il rugby dei giganti) è a mio parere un'allucinazione (condivisa da noti opinion leader nostrani, ma pur sempre un'allucinazione), ma al di là del mio parere non si adatta alla nostra storia, cultura, temperamento e attitidine rugbistica (ovverosia tutto ciò che Mallett e alcuni da lui folgorati negano che abbiamo). L'Accademia col plicometro e il metro in mano è una bestemmia rugbistica.
Politica, perché Mallett, nel suo progetto tecnico, include un argomento che, pur restando ottimo e da perseguire, va perseguito evitando ciò che sta accadendo, ovverosia che dentro alla federazione si sviluppino movimenti nemmeno troppo sotterranei per appropriarsi politicamente dell'idea usando Mallett come paravento, onde aiutare gli amici e gli amici degli amici.
Accetto che qualcuno affermi, sbagliando, che faccio dietrologia anche se non ne faccio; mi limito a offrire una chiave di lettura di fatti avvenuti, specie in quella strana manfrina in salsa politica in cui si stanno trasformando i criteri per l'ingresso in CL, che cambiano col cambiare delle candidature.
Che mi si risponda, però, che siccome mi sta sulle scatole Mallett non voglio più che si entri in CL, non è semplicemente vero. Infatti non c'è scritto.
Pensavo di avere scritto una cosa seria, mi spiace che la si legga come un capriccio.
-
EmmePi
- Messaggi: 3287
- Iscritto il: 14 apr 2008, 12:28
Re: La trappola
Così va meglio
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
-
kkarli
- Messaggi: 385
- Iscritto il: 10 ott 2003, 0:00
Re: La trappola
Colpa mia se sono sono stato chiaro.
-
EmmePi
- Messaggi: 3287
- Iscritto il: 14 apr 2008, 12:28
Re: La trappola
Colpa tua se adesso non scrivi il "non"kkarli ha scritto:![]()
Colpa mia se sono sono stato chiaro.
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
-
EmmePi
- Messaggi: 3287
- Iscritto il: 14 apr 2008, 12:28
Re: La trappola
Adesso si può tornare a parlare seriamente.
Allora posso aggiungere al complotto contro il nostro sport, che sospetto che qualcuno abbia inviato a Cecinelli una busta con le spore dell'antrace.
Il Cecio, però, nonostante la tosse ha portato a termine il suo compito con la consueta (
) bravura.
Allora posso aggiungere al complotto contro il nostro sport, che sospetto che qualcuno abbia inviato a Cecinelli una busta con le spore dell'antrace.
Il Cecio, però, nonostante la tosse ha portato a termine il suo compito con la consueta (
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
- ATHLONE
- Messaggi: 2726
- Iscritto il: 20 ago 2007, 12:07
- Località: co. Westmeath
Re: La trappola
Errore precedente all'arrivo di NM: gia con BBZ in tutte le nazionali (e nelle selezioni zonali e regiobali) contavano più altezza-peso che visione di gioco...kkarli ha scritto:L'Accademia di Tirrenia è cosa meravigliosa, e che ne nascano altre, regionali magari! Subito! Ma porre un vincolo biometrico all'ingresso in Accademia è un errore epocale, compiuto con una leggerezza sconvolgente; è follia, non tiene conto delle caratteristiche, dei vantaggi della morfologia degli atleti italiani.
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
-
pinghial
- Messaggi: 4273
- Iscritto il: 22 nov 2005, 0:00
- Località: Modena
Re: La trappola
questa cosa delle "domensioni"..
non si può fare con Nick come con in arancia meccanica? costringerlo a riguardarsi migliaia di volte le due partite italia - francia? U20 e maggiore?
noi eravamo più grossi e più potenti fisicamente.. eppure..
io dico che se uno ha tecnica e talento.. con il tempo gli costruisci il fisico..
se uno ha solo il fisico..
non si può fare con Nick come con in arancia meccanica? costringerlo a riguardarsi migliaia di volte le due partite italia - francia? U20 e maggiore?
noi eravamo più grossi e più potenti fisicamente.. eppure..
io dico che se uno ha tecnica e talento.. con il tempo gli costruisci il fisico..
se uno ha solo il fisico..
-
AndreaB
- Messaggi: 133
- Iscritto il: 16 lug 2008, 10:40
Re: La trappola
Scusate la mia ignoranza...leggevo in questi post dell' accademia, dove si entrerebbe solo con metro e bilancia... forse mi sono perso qualcosa.
Personalmente ero rimasto al "progetto statura" della FIR, il cui scopo era riuscire a trovare ed instradare al rugby bambini che crescendo sarebbero diventati grossi, per farne seconde e terze linee ...perchè (almeno) quelle nel rugby devono essere, di base, alte e massicce
Personalmente ero rimasto al "progetto statura" della FIR, il cui scopo era riuscire a trovare ed instradare al rugby bambini che crescendo sarebbero diventati grossi, per farne seconde e terze linee ...perchè (almeno) quelle nel rugby devono essere, di base, alte e massicce
Il senno di poi è l' unica scienza esatta