Settore giovanile italiano

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

stefanot
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Settore giovanile italiano

Messaggio da stefanot »

Dopo le figuracce delle varie under italiane nel corso delle manifestazioni europee di categoria credo sia il momento di avere alcuni chiarimenti circa l'allenamento dei giovani: mi riferisco soprattutto alle accademie per club under 17/18 che evidentemente non stanno lavorando come dovrebbero.
Dall'anno prossimo verranno introdotte accademie under 17/18 federali che si spera dovrebbero cambiare qualcosa. Il punto e' che non si puo' pretendere che siano le accademie federali ad allenare i giovani e a trasformarli in giocatori di rugby, il fine dovrebbe essere quello di trasformare i migliori giovani in professionisti in grado di trovare posto in una squadra del super10.
Altro fattore critico: la formazione degli allenatori e la qualita' della scuola allenatori in italia, evidentemente non all'avanguardia anche questa.
E' possibile avere chiarimenti circa formazioni allenatori e metodi di allenamento a livello giovanile? La mia impressione e' che siamo rimasti indietro di almeno 10 anni per quanto riguarda il modo di concepire il rugby e metodi di allenamento.
Quello che mi chiedo io e' questo: e' tanto difficile chiamare qualche allenatore straniero (uno per emisfero) che tenga corsi per allenatori (soprattutto quelli che lavorano nelle varie accademie) per spiegare metodi di allenamento e modo di far giocare a rugby i nostri giovani? Non credo servano cosi' tanti soldi. E poi magari istituire stage obbligatori in giro per i club di europa e magari dell'altro emisfero per gli allenatori appena usciti dalla scuola.
TommyHowlett
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da TommyHowlett »

Il punto è: credevi che le accademie per club under 17/18 potessero risolvere il problema? Creare un forte movimento giovanile forse è più difficile che creare una Nazionale seniores vincente, occorre buttare l'occhio su tutti gli aspetti di una vita di un atleta ragazzo. Perché le nazionali giovanili anglossassoni, più la Francia, l'Irlanda e l'Argentina sono forti? Perché sport e scuola sono una cosa sola. Da noi il ragazzo rugbysta fa le superiori e in contemporanea gioca a rugby nella società del suo paese; essendo le due cose estranee l'una con l'altra spesso si imputa un cattivo rendimento nello studio al tempo perso a giocare. Visto che il nostro sistema ha queste basi, serve un po' di tempo (una decina d'anni?) per modificare il modo di pensare di genitori e ragazzi...
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
GiorgioXT
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da GiorgioXT »

stefanot ha scritto:Dopo le figuracce delle varie under italiane nel corso delle manifestazioni europee di categoria credo sia il momento di avere alcuni chiarimenti circa l'allenamento dei giovani: mi riferisco soprattutto alle accademie per club under 17/18 che evidentemente non stanno lavorando come dovrebbero.
Veramente i risultati delle accademie dei club U17 sono comunque migliori di Tirrenia, specie se rapportati ai costi sostenuti .

Parlare di giudicare le accademie basandosi sui risultati delle nazionali, senza valutare chi seleziona e mette in campo i giocatori , o è un grosso problema di miopia , o è un tentativo (come al solito) di scaricare la responsabilità su altri.

E' solo una coincidenza o un caso fortuito che l'unica nazionale giovanile vincente almeno in una partita è la U17 di Coppo ... che guarda caso ha schierato i giocatori nei loro ruoli abituali ? e ancora guarda caso è quello che si è più visto in giro fra i campi a vedere partite e giocatori?
Niente Terze linee improvvisati a tallonatori in 4 giorni (tanto si vanno a giocare partite facili, mica il 6 nazioni...) niente piloni improvvisati ...

Io sono estremamente preoccupato delle future accademie federali , perchè non vedo il più minimo segno di analisi seria dei risultati da parte dello staff e degli allenatori (Ghini sulla rivista "Rugby" che giustifica le scelte dei piloni u20 , citando l'assenza di due piloni infortunati ... ma non bastava guardare le prime linee delle squadre nelle posizioni alte del girone 1 ?).
giangi2
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da giangi2 »

Credo che un passo fondamentale sia mandare istruttori nelle scuole (pagati dalla FIR e in collaborazione con le società) per insegnare il rugby a livello scolastico, per far capire che:
1. non è uno sport violento come si potrebbe erroneamente pensare;
2. lo possono giocare tutti;
3. può essere la "prima scelta" sportiva per i ragazzi, senza aspettare che arrivino dopo essere stato scartati da altri sport.
Il terzo punto secondo me è quello che discrimina la sola quantità dalla qualità dei giocatori.
stefanot
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da stefanot »

TommyHowlett ha scritto:Il punto è: credevi che le accademie per club under 17/18 potessero risolvere il problema? Creare un forte movimento giovanile forse è più difficile che creare una Nazionale seniores vincente, occorre buttare l'occhio su tutti gli aspetti di una vita di un atleta ragazzo. Perché le nazionali giovanili anglossassoni, più la Francia, l'Irlanda e l'Argentina sono forti? Perché sport e scuola sono una cosa sola. Da noi il ragazzo rugbysta fa le superiori e in contemporanea gioca a rugby nella società del suo paese; essendo le due cose estranee l'una con l'altra spesso si imputa un cattivo rendimento nello studio al tempo perso a giocare. Visto che il nostro sistema ha queste basi, serve un po' di tempo (una decina d'anni?) per modificare il modo di pensare di genitori e ragazzi...
Scusa ma non sono molto d'accordo: succede la stessa cosa nel calcio; chiaro che se uno passa tutto il tempo su un campo da calcio piuttosto che a studiare il rendimento scolastico non puo' che essere negativo e sono tanti i giovani italiani in questa situazione, ovvero che sacrificano la scuola per il calcio senza poi diventare professionisti. Il problema secondo me rimane sempre il rapporto tempo/qualita' ovvero se un giovane passa anche solo 1-2 ore al giorno su un campo, ma l'allenamento e' buono sicuramente trae maggior beneficio di un allenamento di 3-4 ore al giorno senza un allenatore qualificato. Secondo me bisognerebbe puntare soprattutto su questo, ovvero la scuola allenatori dovrebbe insegnare agli aspiranti allenatori giovanili come gestire al meglio il tempo libero dei ragazzi pianificando gli allenamenti e soprattutto puntando piu' sulla tecnica che non sul fisico perche' il fisico e quindi le sedute in palestra si possono fare anche piu' avanti.
Piripiri
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Piripiri »

In tutto questo sfacelo mi domando qual'è il ruolo di Ascione?
Come ha inciso nei risultati?
E se ha un ruolo perchè non si dimette?
Zuschauer
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Zuschauer »

GiorgioXT ha scritto:
stefanot ha scritto:Dopo le figuracce delle varie under italiane nel corso delle manifestazioni europee di categoria credo sia il momento di avere alcuni chiarimenti circa l'allenamento dei giovani: mi riferisco soprattutto alle accademie per club under 17/18 che evidentemente non stanno lavorando come dovrebbero.
Veramente i risultati delle accademie dei club U17 sono comunque migliori di Tirrenia, specie se rapportati ai costi sostenuti .

Parlare di giudicare le accademie basandosi sui risultati delle nazionali, senza valutare chi seleziona e mette in campo i giocatori , o è un grosso problema di miopia , o è un tentativo (come al solito) di scaricare la responsabilità su altri.

E' solo una coincidenza o un caso fortuito che l'unica nazionale giovanile vincente almeno in una partita è la U17 di Coppo ... che guarda caso ha schierato i giocatori nei loro ruoli abituali ? e ancora guarda caso è quello che si è più visto in giro fra i campi a vedere partite e giocatori?
Niente Terze linee improvvisati a tallonatori in 4 giorni (tanto si vanno a giocare partite facili, mica il 6 nazioni...) niente piloni improvvisati ...

Io sono estremamente preoccupato delle future accademie federali , perchè non vedo il più minimo segno di analisi seria dei risultati da parte dello staff e degli allenatori (Ghini sulla rivista "Rugby" che giustifica le scelte dei piloni u20 , citando l'assenza di due piloni infortunati ... ma non bastava guardare le prime linee delle squadre nelle posizioni alte del girone 1 ?).
Purtroppo... l'abitudine di cambiare ruolo è molto diffusa sia nei club che nelle varie rappresentative....ci sono squadre nel campionato nazionale U20 del girone 1 che schierano: all'apertura un numero 8, a secondo centro..altra terza linea, un estremo come ala, un centro come estremo...ecc ecc...
mallet
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da mallet »

Piripiri ha scritto:In tutto questo sfacelo mi domando qual'è il ruolo di Ascione?
Come ha inciso nei risultati?
E se ha un ruolo perchè non si dimette?
io credo che si debba andare oltre..ascione per quanto ne pensi male è un po come NM per la nazionale maggiore..la foglia di fico dietro cui nascondere il caos federale..
un esempio? ne avrei diecimila...

non so chi (mica mettono i nomi) ha deciso che dall'anno prossimo si va ad annate pari per cui le u13 di quest'anno proseguiranno il loro percorso in u14 con la differenza che:

si gioca a campo intero tranne lefasce di touche
si gioca a campionato
si reintroduce la mischia
si reintroduce la touche

tutto questo con:

le squadre affidate ancora ad animatori di 2 momento..e qui mi spiegasse qualche anima pia che formazione ha un animatore su touche, mischia e preparazione atletica per far si che un 13enne non si spolmoni a correr per tutto il campo
si impone un'ulteriore campionato...ma la federazione ha censito i campi? dove diamine lo infilano un'altro campionato? giochiamo di mercoledì?

questo è uno degli esempi..su un milione disponibili..e tutto sono figli di una sola cosa...IMPROVVISAZIONE..
sara ascione, sarà dondi..sarà chi diamine volete..ma se non decidono di fare un'operazione di grande pulizia io credo che andremo avanti a tappar buchi ma senza raggiungere il nulla..

p.s. sono andato a veder per mia curiosità i percorsi formativi di due altre federazioni FIDAL e FIN dove si lavora su velocità e potenza..beh..è fatto obbligo .OBBLIGO..nei percorsi di formazione degli istruttori di seguire un periodo di TIROCINIO CERTIFICATO presso una società accreditata...è così difficile pensare ad una soluzione del genere senza dover necessariamente ricorrere a santoni stranieri?
pilonegrosso
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da pilonegrosso »

Dove il club ha una storia (Veneto, Noceto, Parma ecc.) si trovano degli allenatori delle giovanili che curano ottimamente l'aspetto tecnico. Oggi un quattordicenne deve ricevere, passare e placcare bene; un sedicenne, secondo i ruoli, conoscerà tecnicamente la mischia o i diversi modi di calciare. Di solito tra i diciotto e i venti c'è l'affinamento (malizie in mischia, off load, placcaggio piu' alto ecc), ma oltre i venti è difficile avere importanti miglioramenti tecnici. Cosi' anche fisicamente ci sono ragazzi che smettono di crescere prima e altri con l'idiosincrasia alla palestra e cosi' si comincia a capire sui diciotto anni che reali potenzialità fisiche ha un ragazzo onde correggerlo e potenziarlo negli anni successivi. Cominciamo infatti di solito a subire duramente piu' o meno con l'under 18, quando c'è appunto il momento del salto di qualità. A quel punto teoricamente tra molti giocatori forti tecnicamente si dovrebbe cominciare a verificare anche le attitudini fisiche, mentre in Italia a quel punto si comincia a preferire il fisico a scapito della tecnica.Cio' purtroppo soprattutto nelle convocazioni nazionali.
Mi ricorda tanto quando si convertirono al bob numerosi centometristi ottenendo equipaggi con buoni tempi di spinta e scarsa attitudine alla conduzione, come quando si vede un giovane centro potente nella corsa, ma incapace di un passaggio veloce e preciso.
C'è poi da considerare che miglioramento abbiano avuto in questi anni le tecniche di allenamento che oggi , dalla palestra al campo, dall'ambulatorio medico all'integrazione hanno subito cambiamenti epocali. Purtroppo qui esplode il gap culturale che condanna il nostro rugby all'autoreferenzialità. E troppo spesso alle solite facce.
pilonegrosso
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da pilonegrosso »

Nel post precedente ho abbozzato un iter che prevede tanto lavoro e impegno per raggiungere un'eccellenza tecnica comunque ancora inferiore rispetto a quella dei paesi piu' forti. Forse non a caso le nazionali giovanili piu' forti prevedono un cursus piu' intenso e ruoli piu' maturati tecnicamente rispetto a quelli della FIR. Da noi è piu' semplice. Tanto basta dire che i risultati verranno e validare a posteriori le scelte grazie alle liste degli emergenti. Sono sempre i soliti che se la menano e se la cantano (grazie al fatto di non rispondere mai dei risultati).
pilonegrosso
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andrea12
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da andrea12 »

Mi sento di "quotare" le opinioni di Pilonegrosso e in più, aggiungerei anche, non da ultimo, che esiste anche il problema dell'intensità e del ritmo delle partite nei nostri tornei. Tolti un paio di elite zonali U.17 (che rimangono inferiori per tecnica espressa e fisicità a tutti i Paesi top) credo che non ci sia la possibilità, per quasi nessuno, di giocare con regolarità a livelli molto alti; il nostro Club, infatti, organizza almeno 4/7 match internazionali a partire dall'U.13 fino all'U.17 E' vero che è un costo economico ed energetico enorme, ma è pur vero che è proprio grazie a queste esperienze che anche noi allenatori ci possiamo rimettere in discussione.
Dirò anche, che (spero che non si offenda nessuno; ma comunque lo dico) l'aspetto didattico educativo nel nostro rugby italico latita molto. Ho conosciuto ottimi allenatori di terzo livello ma anche ignoranti incredibili, così come ci sono ottimi secondo e primo livello. Una Federazione, anche in buona fede, però, non può operare delle selezioni drastiche e chirurgiche su chi rimarrà, comunque e sempre un volontario (adesso un corso costa 400 euro).
Quando i Club (e i loro manager) potranno garantire stipendi civilmente accettabili allora sarà garantita anche la qualità del professionista. Ma con questo andazzo, abbastanza generale, credo che anche l'allenatore volonteroso, premuroso ma incapace perchè didatticamente ignorante nel Club ci possa e in certi casi ci debba,rimanere. Io, poi, metterei i migliori con i ragazzini in formazione così mi garantiscono un futuro e una resa energetica complessiva molto interessante.
Buon rugby
carminecastro
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da carminecastro »

spero che l'accademia di tirrenia parteciperà al campionato di A1, cosi gli allenatori non diranno in seguito che perderanno perche non avevano avuto la possibilita di giocare a grandi livelli, come hanno detto gli allenatori precedenti.
spero che insitiate a far disputare agli atleti come minimo un campionato di a1 e non campionati inferiori dove sperate di vincere le partite .per dimostrare il Vostro .......... a danno della crescita degli stessi atleti.
azimella
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da azimella »

Un caro amico è stato al convegno del petrarca, la cosa più interessante è che Fourcade ha mostrato un CD-ROM di 3 pezzi
con all'interno una metodologia completa di sviluppo del rugby italiano dalla under 9 alla Under 19; Fourcade diceva che lo ha fatto per la FIR
ma è stato messo in un cassetto e nessuna squadra lo usa (tranne il Petrarca hanno chiarito dopo)
Non solo, cxhe da questo fatto nel 2003 una opera simile è stata adottata in Francia e vengono anche fatti controlli sulla sua applicazione, con visite duranti gli allenamenti
e un patentitno degli allenatori sui cui vengono riportati i giudizi.

Qualcuno che allena lo usa , lo ha mai visto ? magari ce lo hanno tutti ma è superato ... mi sembra una cosa inyteressante da sapere
ayr
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da ayr »

Col passa parola e' arrivato un po' a tutti... l'ho visto anch'io quando allenavo... sono sicuro che troverai qualcuno che ne ha una copia della copia della copia... che te la passera'.

E' un po' il discorso che si faceva con mallet (con la "m" piccola...) in un altro topic riguardante lo sviluppo degli allenatori: in Italia (in qualsiasi campo, a dire il vero, non solo nel rugby... :roll: ) si puo' arrivare a fare un buon lavoro e anche raggiungere l'eccellenza, ma e' tutto demandato all'iniziativa personale, senza nessun supporto dalle istituzioni :twisted: .
Molti allenatori si aggiornano e si preparano (anche bene), ma spesso al di la' e al di fuori del programma della FIR (altri sport -per esempio l'atletica- o altri paesi...) e ovviamente non ci puo' essere verifica federale degli allenatori sugli aggiornamenti "esterni".
Questo implica anche che chi vuole/puo' si aggiorna e chi non vuole / non puo' non lo fa e va bene lo stesso...
MOCKBA
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da MOCKBA »

pilonegrosso ha scritto: Mi ricorda tanto quando si convertirono al bob numerosi centometristi ottenendo equipaggi con buoni tempi di spinta e scarsa attitudine alla conduzione, come quando si vede un giovane centro potente nella corsa, ma incapace di un passaggio veloce e preciso.
ho visto un paio di mesi fa' un programma in Inghilterra dove diversi atleti di diverse discipline (c'era anche un centimetrista che e' quello che alla fine ha fatto meglio) si erano cimentate per una settimana se non sbaglio nel bob, tentando di qualificarsi ai campionati Europei (se non erro) a Torino...n'somma c'era anche Dan Luger e ha fatto parecchio pena, lo preferivo all'ala :D
Nostradamus '09 XV / XV
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