Approfitto dell'intervento per citare a memoria gli spunti più interessanti
ursula ha scritto:
- il giornalista LIVIERO che con molta maestria ha esposto un quadro critico dell’andamento Federale del rugby che dovrebbe proclamarsi come sport dei veri valori ma che in realtà predica bene ma razzola male con più di dieci minuti di elenco dati di quanto poco abbiamo vinto da quando siamo entrati nel 6 nazioni e quanto stiamo perdendo in questi ultimi anni.
Giudizio negativo sulla situazione attuale, a parte la proposta Celtic league, rileva una totale mancanza di progetti e strategia; porta una idea interessantissima e da copiare : il Progetto scuola fa una grande fatica a funzionare, non ci sono verifiche dei risultati (la scuola è già in grande difficoltà per conto suo) , perchè non puntare invece alle famiglie, avvicinandole al rugby attaverso le parrocchie, gli oratori, le case del popolo e soprattutto i centri estivi, che potrebbero diventare il luogo dove per la prima volta si conosce il pallone ovale.
ursula ha scritto:
- Il giornalista PASTONESI ha alleggerito l’aria facendo una piacevolissima commovente e profonda storia di storie di rugby nostrane.
Particolarmente commovente il racconto della solidarietà spontanea dei rugbysti Abruzzesi per gli altri e delle società per i rugbysti Abruzzesi, forte accento sul ruolo dei club e della memoria storica
ursula ha scritto:
Il prof. RINALDO consigliere Federale ha esposto in maniera egregia la sua lotta per la rivalorizzazione dei club e delle società con vivai giovanili che operano in maniera educativa nei confronti dei ragazzi: non si vive di rugby si deve anche studiare e crearsi una carriera parallela . Rugby come scuola di vita e educazione alla vita. Ma questo si fa con l’aiuto della Federazione, delle società e soprattutto delle scuole e università. La sua è una battaglia che porta aventi con fermezza in Federazione anche se tante volte è solo.
Un altro spunto interessantissimo : formazione dei giovani , ha senso spingere per il professionismo a 18 anni o piuttosto andrebbe indicata una via di coordinamento e supporto (con aiuti economici e borse di studio) fra società e università per arrivare al professionismo vero e proprio sui 23 anni- vede come indispensabile (Fourcade concorda) un coinvolgimento forte dei club nella formazione alto livello /accademia
ursula ha scritto:
L’ex ct azzurro FOURCADE molto impetuosamente ha criticato la totale mancanza di programmazione per le attività giovanili nazionali e non. Ha proclamato che lui ha girato come una trottola durante il suo mandato per reclutare e preparare tutte le società affinché tutto il mondo giovanile seguisse una sola linea: non come adesso che si cambia politica spesso ma non si cambiano coloro che sbagliano. Bellissimo l’inizio della relazione: una vera gestione delle attività giovanili e federali partono da un lavoro enorme alla base per poi arrivare alla cima della piramide ( triangolo) : oggi si sta partendo dalla cime della piramide per poi lambire la base e tornare alla cima. ( rombo)
Fourcade ricordava visite ed allenamenti svolti da LUI a Palmi, a Messina , in Calabria ...mostra anche un triplo cd-rom realizzato da lui nel 2003 su incarico della FIR (consigliere Innocenti) che racchiude una metodologia completa di sviluppo del coaching dalla Under 7 alla under 19, lavoro poi ripreso da Villepreux ed implementato completamente dalla FFR , in Italia è rimasto nei cassetti della FIR , tranne eccezioni singole (Petrarca, anche perchè Sbrocco curò parte della mischia), nota anche il fatto che in francia educatori e allenatori delle giovanili vengano sottoposti a controlli e verifiche periodiche da tecnici federali che seguono gli allenamenti , mostra anche il "patentino" di allenatore francese sul quale vengono annotate verifiche aggiornamenti ecc.
ursula ha scritto:
L’ex olimpionico GENTILE ha concluso con un relazione sulle difficoltà di fare dello sport in Italia nei confronti degli altri paesi. Sulla pochezza dello sport nelle scuole e sulla poca interdisciplinarietà dei ragazzi.
Dopo, ad apertura del dibattito molto interessante è stato l’intervento di INNOCENTI ( unica voce dichiaratamente “contro”) con dovizia di dettagli ..che fanno pensare.
Meriterebbe un thread a parte, spero che voglia intervenire o che venga riportato l'intervento
ursula ha scritto:
Molto duro e critico l’intervento del presidente del CUS PADOVA che ha sorpreso tutti quando ha detto che da anni chiede un bilancio della Federazione da anni chiede come sono distribuiti i soldi ( si parla di milioni) e non ha MAI ricevuto risposta!!!
Il Presidente del CUS , fa la domanda che tutti i responsabili di società (salvo 4) hanno in testa : "Celtic league? OK. ma adesso per noi che siamo in serie B, C o A, cosa si fa ? ci sono progetti ? c'è una strategia complessiva? " parla di una assoluta assenza di dialogo con la Federazione, e l'incapacità di rispondere anche a domande
elementari come "i campionati le prossime stagioni cambiano o restano uguali?" finisce affermando la necessità imprescindibile del rugby triveneto di ritrovare finalmente una unità politica.