Nazionale Seven Hong Kong
Moderatore: Emy77
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Piripiri
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Nazionale Seven Hong Kong
La Nazionale Seven dell'immacescibile consigliere Arancio, lui non si dimette mai, si sta preparando per bene per le Olimpiadi.
Centrato il 20 posto. Complimenti per l'ottima performance.
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marcorimini
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
Ultimi ? Che senso ha? postato da Beijing, evitare umiliazioni simili a chi gioca,no?Piripiri ha scritto:La Nazionale Seven dell'immacescibile consigliere Arancio, lui non si dimette mai, si sta preparando per bene per le Olimpiadi.
Centrato il 20 posto. Complimenti per l'ottima performance.
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parabellum2
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
Credo che gli ultimi responsabili del cattivo risultato siano proprio gli atleti: visto il nostro livello le 2 vittorie e le 3 sconfitte sono quanto di meglio si poteva fare attualmente. D'altronde la FIR non ha mai programmato seriamente per il 7 (non lo ha fatto per il 15, figurarsi) ma a differenza del rugby 15 per il 7 non ci sono proprio investimenti che abbiano rilevanza.Piripiri ha scritto:La Nazionale Seven dell'immacescibile consigliere Arancio, lui non si dimette mai, si sta preparando per bene per le Olimpiadi.
Centrato il 20 posto. Complimenti per l'ottima performance.
L'unico modo per far migliorare questi giocatori è di farli partecipare spesso ai tornei di questa competizione, e a livello più generale direi che il 7 sarebbe anche più facilmente divulgabile nelle scuole, ma il problema è il solito, strutture, educazione sportiva, lungimiranza dei dirigenti.
L'Olimpico per il rugby? Ma non si gioca con le mani???
Si gioca con le mani, coi piedi, con la testa e con il cuore
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Squilibrio
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
La colpa è sempre degli altri vero?
Fate un po’ di considerazioni partendo dal presupposto che è un movimento nato da poco e dal fatto che è ricominciato il campionato quindi la maggioranza dei giocatori convocabili non rispondono alle convocazioni o magari non vengono convocati per non rompere i già fragili equilibri club – fir.
Fate un po’ di considerazioni partendo dal presupposto che è un movimento nato da poco e dal fatto che è ricominciato il campionato quindi la maggioranza dei giocatori convocabili non rispondono alle convocazioni o magari non vengono convocati per non rompere i già fragili equilibri club – fir.
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tafano
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
La Francia ad esempio aveva due giocatori dalla Federale1, quindi sul discorso convocazioni si, chissà cosa è successo.
Il seven come ben dice un articolo di planetrugby è ben più di una riduzione del 15: bisogna mantenere sempre vivo l'ovale, c'è più velocità nei riposizionamenti e il numero di passaggi
al minuto è più alto di una partita a 15 (chiaro dura anche molto meno il match). Potrebbe essere un'ottima palestra di handling per giovani futuri titolari nella nazionale a 15 (ma anche a 13 nel caso particolare degli aussie).
Mi piacerebbe che la FIR riuscisse ad entrare in più tappe del circuito seven.
Il seven come ben dice un articolo di planetrugby è ben più di una riduzione del 15: bisogna mantenere sempre vivo l'ovale, c'è più velocità nei riposizionamenti e il numero di passaggi
al minuto è più alto di una partita a 15 (chiaro dura anche molto meno il match). Potrebbe essere un'ottima palestra di handling per giovani futuri titolari nella nazionale a 15 (ma anche a 13 nel caso particolare degli aussie).
Mi piacerebbe che la FIR riuscisse ad entrare in più tappe del circuito seven.
http://illinkpiubellodelmondo.com/ : un blog da non leggere.
- PiVi1962
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
E' indubbio che il Seven praticato al livello giovanile può costituire un'ottima palestra per il rugby a 15, soprattutto per i ruoli dei trequarti, perché è in grado di allenare all'età giusta alcune componenti componenti necessarie poi per eccellere nel 15 (come la coordinazione oculo-manuale, la percezione del corpo nello spazio...).
E' altrettanto indubbio che creare una formazione vincente nel Seven richieda caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche che non si sovrappongono interamente a quelle del rugby a 15, e quindi è auspicabile una specializzazione degli atleti e degli allenatori.
Su quest'ultimo punto -quello degli allenatori-, devo dire che le squadre presentate dalla FIR al torneo RomaSeven non hanno sinora mostrato evidenti segni di miglioramento con il passare degli anni.
E' altrettanto indubbio che creare una formazione vincente nel Seven richieda caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche che non si sovrappongono interamente a quelle del rugby a 15, e quindi è auspicabile una specializzazione degli atleti e degli allenatori.
Su quest'ultimo punto -quello degli allenatori-, devo dire che le squadre presentate dalla FIR al torneo RomaSeven non hanno sinora mostrato evidenti segni di miglioramento con il passare degli anni.
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Piripiri
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
Anno 2005 Italia vince il Torneo anno 2008 Italia vince il Plate
PiVi1962 ha scritto:E' indubbio che il Seven praticato al livello giovanile può costituire un'ottima palestra per il rugby a 15, soprattutto per i ruoli dei trequarti, perché è in grado di allenare all'età giusta alcune componenti componenti necessarie poi per eccellere nel 15 (come la coordinazione oculo-manuale, la percezione del corpo nello spazio...).
E' altrettanto indubbio che creare una formazione vincente nel Seven richieda caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche che non si sovrappongono interamente a quelle del rugby a 15, e quindi è auspicabile una specializzazione degli atleti e degli allenatori.
Su quest'ultimo punto -quello degli allenatori-, devo dire che le squadre presentate dalla FIR al torneo RomaSeven non hanno sinora mostrato evidenti segni di miglioramento con il passare degli anni.
- diddi
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
C'è una cosa che nel seven è fondamentale molto più che non nello union: la condizione atletica.
Con tutti quegli spazi aperti il giocatore che non corre, o che corre meno anche solo perché dotato di una mole superiore, nel seven non rende.
Qui sta in parte, secondo me, la differenza che ancora ci separa dalle nazioni di prima fascia anche nello union: i nostri rugbysti, che sono parimenti se non più grossi degli avversari, corrono di meno, o se si sforzano di correre uguale vanno in debito d'ossigeno prima (magari sfangano la partita, ma poi sono morti per quella dopo); oppure ancora, costretti ad accelerare i movimenti oltre il limite cui sono abituati, commettono errori.
Nel calcio questa dimensione è molto più curata, i calciatori, dal punto di vista atletico, sono fondamentalmente dei mezzofondisti che si distinguono tra loro per le doti tecniche di palleggio. A giudicare dai fisici e dalle doti di corsa, i rugbysti italiani sembrano invece allenati per il wrestling, laddove però l'area di gioco non è un ring, ma un pratone sterminato.
ATTENZIONE!!! Non sto facendo il classico discorso anti-progetto statura: non voglio esaltare chi brilla per doti tecniche a scapito del fisico, ma chi, a prescindere dalle qualità di maneggio dell'ovale, è in grado di coprire il campo per 80 minuti senza andare in apnea.
Un esempio: in altri thread si è dibattuto sul senso della presenza di Geldenhuys in Nazionale, chi a favore e chi contro, spesso (me compreso) citando i suoi 204 cm. Non so quanti però si siano resi conto che il buon Quentin è stato spremuto da Mallett per 400 su 400 minuti di partite, consentendo agli altri compagni meno in forma per problemi di infortunio (Bortolami e Del Fava) di giocarsi al meglio i loro scampoli. A chi altri avremmo potuto chiedere altrettanto? Al Reato che, contro l'Irlanda nel 2009, dopo nemmeno un'ora era a corto di fiato e, salendo in anticipo, si è fatto infinocchiare da Wallace per la terza meta dei quadrifogli? Avercene, di Quentin Geldenhuys che ti consentono di ruotare gli altri giocatori!
Con tutti quegli spazi aperti il giocatore che non corre, o che corre meno anche solo perché dotato di una mole superiore, nel seven non rende.
Qui sta in parte, secondo me, la differenza che ancora ci separa dalle nazioni di prima fascia anche nello union: i nostri rugbysti, che sono parimenti se non più grossi degli avversari, corrono di meno, o se si sforzano di correre uguale vanno in debito d'ossigeno prima (magari sfangano la partita, ma poi sono morti per quella dopo); oppure ancora, costretti ad accelerare i movimenti oltre il limite cui sono abituati, commettono errori.
Nel calcio questa dimensione è molto più curata, i calciatori, dal punto di vista atletico, sono fondamentalmente dei mezzofondisti che si distinguono tra loro per le doti tecniche di palleggio. A giudicare dai fisici e dalle doti di corsa, i rugbysti italiani sembrano invece allenati per il wrestling, laddove però l'area di gioco non è un ring, ma un pratone sterminato.
ATTENZIONE!!! Non sto facendo il classico discorso anti-progetto statura: non voglio esaltare chi brilla per doti tecniche a scapito del fisico, ma chi, a prescindere dalle qualità di maneggio dell'ovale, è in grado di coprire il campo per 80 minuti senza andare in apnea.
Un esempio: in altri thread si è dibattuto sul senso della presenza di Geldenhuys in Nazionale, chi a favore e chi contro, spesso (me compreso) citando i suoi 204 cm. Non so quanti però si siano resi conto che il buon Quentin è stato spremuto da Mallett per 400 su 400 minuti di partite, consentendo agli altri compagni meno in forma per problemi di infortunio (Bortolami e Del Fava) di giocarsi al meglio i loro scampoli. A chi altri avremmo potuto chiedere altrettanto? Al Reato che, contro l'Irlanda nel 2009, dopo nemmeno un'ora era a corto di fiato e, salendo in anticipo, si è fatto infinocchiare da Wallace per la terza meta dei quadrifogli? Avercene, di Quentin Geldenhuys che ti consentono di ruotare gli altri giocatori!
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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ItalianRugbyFriends
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
Pensieri e parole sul possibile futuro del Seven in Italia:
http://settimanasportiva.it/news/2010/4 ... olte-sette
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zorrykid
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Re: Nazionale Seven Hong Kong
Quello che manca principalmente al rugby italiano, perchè pochi la insegnana o non la ritengono una priorità è la lettura degli spazi. Se nel 15, ad un due contro uno puoi porre rimedio, visto il numero di giocatori che sono in campo, nel seven è quasi sempre meta. Spesso si pensa che al seven sia fondamentale battere in velocità l'avversario, mentre è più efficace creare l'occasione di servire un compagno piazzato in uno spazio e se questa capacità non l'hai acquisita, difficilmente riuscirarai a essere competitivo nel rugby a sette..diddi ha scritto:C'è una cosa che nel seven è fondamentale molto più che non nello union: la condizione atletica.
Con tutti quegli spazi aperti il giocatore che non corre, o che corre meno anche solo perché dotato di una mole superiore, nel seven non rende.
Qui sta in parte, secondo me, la differenza che ancora ci separa dalle nazioni di prima fascia anche nello union: i nostri rugbysti, che sono parimenti se non più grossi degli avversari, corrono di meno, o se si sforzano di correre uguale vanno in debito d'ossigeno prima (magari sfangano la partita, ma poi sono morti per quella dopo); oppure ancora, costretti ad accelerare i movimenti oltre il limite cui sono abituati, commettono errori.
Nel calcio questa dimensione è molto più curata, i calciatori, dal punto di vista atletico, sono fondamentalmente dei mezzofondisti che si distinguono tra loro per le doti tecniche di palleggio. A giudicare dai fisici e dalle doti di corsa, i rugbysti italiani sembrano invece allenati per il wrestling, laddove però l'area di gioco non è un ring, ma un pratone sterminato.
ATTENZIONE!!! Non sto facendo il classico discorso anti-progetto statura: non voglio esaltare chi brilla per doti tecniche a scapito del fisico, ma chi, a prescindere dalle qualità di maneggio dell'ovale, è in grado di coprire il campo per 80 minuti senza andare in apnea.
Un esempio: in altri thread si è dibattuto sul senso della presenza di Geldenhuys in Nazionale, chi a favore e chi contro, spesso (me compreso) citando i suoi 204 cm. Non so quanti però si siano resi conto che il buon Quentin è stato spremuto da Mallett per 400 su 400 minuti di partite, consentendo agli altri compagni meno in forma per problemi di infortunio (Bortolami e Del Fava) di giocarsi al meglio i loro scampoli. A chi altri avremmo potuto chiedere altrettanto? Al Reato che, contro l'Irlanda nel 2009, dopo nemmeno un'ora era a corto di fiato e, salendo in anticipo, si è fatto infinocchiare da Wallace per la terza meta dei quadrifogli? Avercene, di Quentin Geldenhuys che ti consentono di ruotare gli altri giocatori!
Vado bene per Rialto?