La FIR si è trovata di fronte alla scelta club/franchigie. Tenere e cercare di migliorare il S10 o passare a un modello"irlandese". Entrambe le opzioni avevano pro e contro. Serviva una scelta netta, coraggiosa. La FIR non l'ha fatta. Cercando malamente di tenere i piedi in entrambe le opzioni ha regolato nel modo descritto sopra il passaggio dei giocatori da club a franchigia, formalmente per non svilire il massimo campionato italiano.[...]CELTIC LEAGUE - Il secondo paradosso riguarda la Celtic. Aironi e Benetton dovevano godere di regole uguali alle squadre straniere. Le franchigie dovevano servire per coagulare un territorio rugbistico e farlo crescere. Invece con le regole date dalla Fir questo non sarà possibile. Mentre gallesi, irlandesi e scozzesi possono prendere dai club non di Celtic tutti i giocatori che vogliono (permit players) nell’arco della stagione, le italiane potranno usarne solo 2 per club, da una lista decisa dalla Fir e nei 6 match in concomitanza con la nazionale. Risultato? In Veneto addio idea dei nuovi Dogi (o nazionale veneta) e franchigia sentita propria da tutta la regione, non solo da Treviso.[...]
In questo modo hanno sapientemente unito i difetti di entrambe le proposte, annullandone i pregi. Pagando comunque il prezzo della semidistruzione del campionato italiano, hanno annullato ciò che dava senso alla proposta Celtic, cioè la possibilità per le squadre di Celtic di testare a basso rischio e basso costo (e in ogni momento) gli eventuali talenti emergenti dal vivaio costituito dalle squadre del territorio.
Sostanzialmente hanno creato due veri e propri superclub privati (ma sotto controllo federale: rischi vostri e idee nostre), ciò per cui all'inizio i detrattori della Benetton (non capendone la proposta reale) la criticavano. E, come ha sottolineato GIorgioXt in un altro 3d, poco mi vale il cambio nome del Viadana in Aironi, perchè con queste regole altro non è che un superclub come e peggio della proposta iniziale Benetton.
Per non essere nè carne nè pesce, han fatto un pastrocio. E da sostenitore dell'idea Celtic, ora mi metto le mani nei capelli.