La politica ed il rugby

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Giangian
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La politica ed il rugby

Messaggio da Giangian »

Leggo sull'odierna Tribuna di Treviso:

Sugli stranieri la Lega investe il Parlamento
Nuova iniziativa parlamentare della Lega sulla Celtic League. Mauro Michielon, assessore allo sport del comune, già in prima linea nella mobilitazione del popolo del rugby dopo la esclusione in prima battuta di Treviso, vuole attivare i gruppi parlamentari sulle rigide norme stabilite dalla Fir per Treviso e Aironi, con il tetto di 5 giocatori di scuola straniera, e al tempo stesso i vincoli per l'eleggibilità a italiani di giocatori oriundi.
«Non è accettabile che le due squadre italiane, debuttanti, giochino con regole diverse da quelle delle avversarie — sbotta Michielon — Risulta poi che tesserati del Benetton in possesso del passaporto italiano vengano considerati stranieri, e viceversa stranieri che non hanno la nostra cittadinanza sono considerati italiani per aver giocato in nazionale. Nel pieno rispetto dell'autonomia dello sport, ci sono gli estremi per chiedere lumi sia al ministro allo sport Meloni che a quello dell'interno Maroni, per rendere univoca l'interpretazione sulla cittadinanza. Le norme Fir rispettano la legge? Il giocatore che gira il mondo presentando un passaporto italiano e comunitario, può diventare improvvisamente straniero se gioca a rugby?». Coda al veleno: «Certo, vedendo cosa ha fatto il Coni al Veneto sulle Olimpiadi, ci si può attendere di tutto...». (a.p.)

Ho smesso di interessarmi del calcio, tanti anni fa, dopo che si erano infiltrati squallidi personaggi politici a puro scopo propagandistico.
Non vorrei dover abbandonare anche il rugby.
Gotrek
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da Gotrek »

Una volta si diceva che la CL doveva essere servire come volano per il movimento rugbystico Italiano, per far cresciere tecnicamente i giovani che venivano dai vivai. Si diceva che la CL doveva servire ad invertire la tendenza deel S10 di riempire le squadre di stranieri perchè hanno basi tecniche migliori a discapito dei nostri giocatori che facevano perenne panchina e non miglioravano mai.
Si diceva "chi se ne frega se le franchige non vincono manco una partita per i primi anni, l'importante è la crescita del movimento rugbystico italiano a livello mondiale.

Ora certe affermazioni come quella qui riportata da Giangian mi fano temere che si dicevano solo belle parole e che i veri obbiettivi sono sempre gli stessi tristi bieghi interessi di qualcuno e non di tutti.
Se fosse così penso che anch'io potrei disinamorarmi di questo sport.
giangi2
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da giangi2 »

Credo che l'unico aspetto su cui gli si può dare qualche ragione (nel senso che è una situazione sicuramente da chiarire meglio) è quello relativo a giocatori di passaporto italiano che però sono considerati stranieri. Capisco che qualcuno storcerà il naso, ma è una cosa su cui è necessario mettere mano, per evitare casi paradossali. Si potrebbe almeno prevedere una clausola di residenza, oltre al passaporto (tipo avere il passaporto italiano + 3 anni di residenza in Italia), per concedere lo status di giocatore italiano (o di formazione italiana, chiamatela come volete), perchè è veramente assurdo che un italiano a tutti gli effetti sia considerato straniero ai fini sportivi.
modestmouse
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da modestmouse »

E' assurdo che un italo-qualcosa che non abbia mai messo il piede in italia venga considerato pari a chi si è formato in italia. A livello sportivo, si intende.

Quel c******e leghista può anche andare a spendere i soldi che gli italiani (non gli italo-argentini) gli danno in un posto che non sia il parlamento. Propongo il lago d'idro, così magari si sente a casa.
O che almeno stia zitto. sempre, possibilmente

Chiedo scusa ai mod, ma quando sento certe c******e mi girano :rotfl: così
JosephK.
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da JosephK. »

modestmouse ha scritto:E' assurdo che un italo-qualcosa che non abbia mai messo il piede in italia venga considerato pari a chi si è formato in italia. A livello sportivo, si intende.
Perché?
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
stalker
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da stalker »

Giangian ha scritto:Risulta poi che tesserati [...] in possesso del passaporto italiano vengano considerati stranieri, e viceversa stranieri che non hanno la nostra cittadinanza sono considerati italiani per aver giocato in nazionale.
A mio parere questo è un problema reale. Non credo debba essere ignorato solo perché è "cavalcato" dal politico di turno. Ovviamente mi augurerei che la politica ne resti fuori il più possibile. In ogni caso si tratta di interessi, ovvero quelli della FIR, che con queste norme intende privilegiare i suoi stranieri (cioé quelli che gli fanno comodo per la nazionale) a discapito di altri, che per molte ragioni sono anche meno stranieri dei primi, ma la FIR non sa che farsene...

Le origini del pasticcio risalgono a molto tempo fa, e sempre ad opera della FIR, con le precedenti norme su oriundi, equiparati, naturalizzati e figli di papà...

Trovo le "norme di italianizzabilità per la CL" discriminanti nei confronti di molti giocatori, e lesive dei diritti individuali. Ho anche qualche dubbio sulla "legalità" del tutto. Di sicuro sono di pessimo gusto. Non un gran modo di risolvere i pasticci... E comunque con queste condizioni la FIR avrebbe dovuto farsi le proprie franchige federali...

Ovviamente queste osservazioni non hanno nulla a che fare con la difesa del patrimonio rugbystico nostrano: stiamo parlando solo di discriminazioni tra differenti giocatori "stranieri" (più o meno...).
modestmouse
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da modestmouse »

JosephK. ha scritto:
modestmouse ha scritto:E' assurdo che un italo-qualcosa che non abbia mai messo il piede in italia venga considerato pari a chi si è formato in italia. A livello sportivo, si intende.
Perché?
Per il bene di questo sport in Italia. Poi, magari tra 10 anni ci si può tornare a discutere

Non intendo invece tornare a discutere sull'uscita del tizio sopra :D
Turch
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da Turch »

modestmouse ha scritto:
JosephK. ha scritto:
modestmouse ha scritto:E' assurdo che un italo-qualcosa che non abbia mai messo il piede in italia venga considerato pari a chi si è formato in italia. A livello sportivo, si intende.
Perché?
Per il bene di questo sport in Italia. Poi, magari tra 10 anni ci si può tornare a discutere
Non mi sembra una motivazione valida, se sei Italo-qualcosa sei Italiano, e se si Italiano sei Italiano e basta, vogliamo fare cittadini di serie A e di serie B?
stalker
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da stalker »

modestmouse ha scritto:
JosephK. ha scritto:
modestmouse ha scritto:E' assurdo che un italo-qualcosa che non abbia mai messo il piede in italia venga considerato pari a chi si è formato in italia. A livello sportivo, si intende.
Perché?
Per il bene di questo sport in Italia. Poi, magari tra 10 anni ci si può tornare a discutere
Ovviamente non si sta parlando di "un italo-qualcosa che non ha mai messo piede in Italia", si possono trovare delle norme opportunamente equilibrate. Spiegami perché un Vosawai sì e un Mulieri no. La risposta è una sola: interessi in ottica Nazionale. Ora, anche se questo fosse per il bene del rugby in Italia, non lo trovo accettabile.
DVD
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da DVD »

specialmente quando a mettere piede nello sport e' un gruppo politico che fino a ieri strillava e strepitava nel voler abolire le province (ed io sono concorde al 100000% su questo), ed adesso dicono che se aboliscono questa o quella provinicia fanno casino...mmmm. Essendo questi peggio dei vecchi democristiani non vorrei che fiutassero l'affare rugby ed il giro di soldi ed usino questo cavallo di battaglia (come tutti gli altri ) solo per fare i comodi loro e gestire un po' piu' di "cadreghine".
La politica non deve mettere piede nel rugby, nel senso di interessi personali e gestione di potere (vedi calcio), altrimenti diventera' tutto molto squalllido.....
Laporte
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da Laporte »

Gotrek ha scritto:Una volta si diceva che la CL doveva essere servire come volano per il movimento rugbystico Italiano, per far cresciere tecnicamente i giovani che venivano dai vivai. Si diceva che la CL doveva servire ad invertire la tendenza deel S10 di riempire le squadre di stranieri perchè hanno basi tecniche migliori a discapito dei nostri giocatori che facevano perenne panchina e non miglioravano mai.
Si diceva "chi se ne frega se le franchige non vincono manco una partita per i primi anni, l'importante è la crescita del movimento rugbystico italiano a livello mondiale.

Ora certe affermazioni come quella qui riportata da Giangian mi fano temere che si dicevano solo belle parole e che i veri obbiettivi sono sempre gli stessi tristi bieghi interessi di qualcuno e non di tutti.
Se fosse così penso che anch'io potrei disinamorarmi di questo sport.
La Celtic: ilmodo per espellere dal rugby italiano le realtà "meno italiane" : treviso e viadana. Se ne vanno a giocare altrove. Non le rimpiangeremo.
Laporte
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da Laporte »

Giangian ha scritto:Leggo sull'odierna Tribuna di Treviso:

Sugli stranieri la Lega investe il Parlamento
Nuova iniziativa parlamentare della Lega sulla Celtic League. Mauro Michielon, assessore allo sport del comune, già in prima linea nella mobilitazione del popolo del rugby dopo la esclusione in prima battuta di Treviso, vuole attivare i gruppi parlamentari sulle rigide norme stabilite dalla Fir per Treviso e Aironi, con il tetto di 5 giocatori di scuola straniera, e al tempo stesso i vincoli per l'eleggibilità a italiani di giocatori oriundi.
«Non è accettabile che le due squadre italiane, debuttanti, giochino con regole diverse da quelle delle avversarie — sbotta Michielon — Risulta poi che tesserati del Benetton in possesso del passaporto italiano vengano considerati stranieri, e viceversa stranieri che non hanno la nostra cittadinanza sono considerati italiani per aver giocato in nazionale. Nel pieno rispetto dell'autonomia dello sport, ci sono gli estremi per chiedere lumi sia al ministro allo sport Meloni che a quello dell'interno Maroni, per rendere univoca l'interpretazione sulla cittadinanza. Le norme Fir rispettano la legge? Il giocatore che gira il mondo presentando un passaporto italiano e comunitario, può diventare improvvisamente straniero se gioca a rugby?». Coda al veleno: «Certo, vedendo cosa ha fatto il Coni al Veneto sulle Olimpiadi, ci si può attendere di tutto...». (a.p.)

Ho smesso di interessarmi del calcio, tanti anni fa, dopo che si erano infiltrati squallidi personaggi politici a puro scopo propagandistico.
Non vorrei dover abbandonare anche il rugby.
certo che s potrebbe ribaltare: uno straniero naturalizzato è meno straniero se gioca a rugby ?
dg
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Re: La politica ed il rugby

Messaggio da dg »

Laporte ha scritto:
Giangian ha scritto:Leggo sull'odierna Tribuna di Treviso:

Sugli stranieri la Lega investe il Parlamento
Nuova iniziativa parlamentare della Lega sulla Celtic League. Mauro Michielon, assessore allo sport del comune, già in prima linea nella mobilitazione del popolo del rugby dopo la esclusione in prima battuta di Treviso, vuole attivare i gruppi parlamentari sulle rigide norme stabilite dalla Fir per Treviso e Aironi, con il tetto di 5 giocatori di scuola straniera, e al tempo stesso i vincoli per l'eleggibilità a italiani di giocatori oriundi.
«Non è accettabile che le due squadre italiane, debuttanti, giochino con regole diverse da quelle delle avversarie — sbotta Michielon — Risulta poi che tesserati del Benetton in possesso del passaporto italiano vengano considerati stranieri, e viceversa stranieri che non hanno la nostra cittadinanza sono considerati italiani per aver giocato in nazionale. Nel pieno rispetto dell'autonomia dello sport, ci sono gli estremi per chiedere lumi sia al ministro allo sport Meloni che a quello dell'interno Maroni, per rendere univoca l'interpretazione sulla cittadinanza. Le norme Fir rispettano la legge? Il giocatore che gira il mondo presentando un passaporto italiano e comunitario, può diventare improvvisamente straniero se gioca a rugby?». Coda al veleno: «Certo, vedendo cosa ha fatto il Coni al Veneto sulle Olimpiadi, ci si può attendere di tutto...». (a.p.)

Ho smesso di interessarmi del calcio, tanti anni fa, dopo che si erano infiltrati squallidi personaggi politici a puro scopo propagandistico.
Non vorrei dover abbandonare anche il rugby.
certo che s potrebbe ribaltare: uno straniero naturalizzato è meno straniero se gioca a rugby ?

questa è una bella domanda.
IlVermicida
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Iscritto il: 30 nov 2007, 18:35

Re: La politica ed il rugby

Messaggio da IlVermicida »

Ho il timore che la (più che giusta) volontà di tenere fuori dal rugby la (mala)politica possa arrivare a distorcere qualsiasi frase oggi un politico dica sull'argomento, dimenticando oltre tutto che già tutti noi, esprimendo opinioni, facciamo ugualmente politica. Benvenga quindi il principio di uguaglianza, o di differenza regolamentata, teso a rendere chiaro e uniforme tutto l'insieme di norme che attualmente gestisce "l'affair" stranieri, equiparabili, eleggibili o di formazione che siano, perché per me è proprio nella confusione sulle regole, o sull'ignoranza in proposito, che nasce e progredisce il malaffare. Poi sta a tutti noi controllare e tenere lontani i (mala)politici così come dovremmo anche fare con i furbetti che già albergano nelle nostre stanze.
terzapiufortedelpiemonte
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Iscritto il: 23 giu 2005, 0:00

Re: La politica ed il rugby

Messaggio da terzapiufortedelpiemonte »

Forse il 3d era meglio chiamarlo il consenso tramite lo sport e in questo caso sarebbe tutto più chiaro.
Treviso è in celtic league e posso fare circolare il mio nome ad esempio su un sito di rugby frequentato sicuramente da molti veneti e trevigiani, e tutto questo gratuitamente. Tra l'altro su problemi su cui non ho alcuna possibilità di decidere e che non possono influire sul giudizio sul mio operato. Molto più facile che legare il mio nome a problemi che riguardano l'amministrazione comunale e su cui si può essere giudicati.
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