Il Re della tempestività.
Inviato: 14 dic 2010, 9:34
1999: disastro istituzionale in Sud Africa, la Nazionale italiana pochi mesi prima dei mondiali piomba nel caos e Georges Coste, l’allenatore che l’ha portata al 6 nazioni rassegna le dimissioni dopo il tour più disastroso della storia.
Nessuno tra dirigenti e giocatori fa nulla per trattenerlo, anzi.
Risultato, peggior coppa del mondo di sempre per gli azzurri.
2003: match pre-mondiali; dopo le sconfitte pesanti con Irlanda e Scozia, la nazionale piomba nel caos e Il presidente Dondi arriva a un niente dal sostituire a un mese dalla coppa del mondo John Kirwan.
Si salva perché la squadra è compatta dalla sua parte e le 1500 persone circa che Dondi contatta per trovare un sostituto lo sconsigliano vivamente dal proseguire nell’azione, anche alla luce dei risultati del 1999.
Mondiale buono con una squadra basata su un buon gruppo di giovani che ancor oggi formano l’asse portante della nazionale. Le speranze di qualificazione gravemente compromesse dal calendario suicida architettato dagli organizzatori che propongono le partite con Canada e Galles a distanza di 3 giorni l’una dall’altra. La partita decisiva con il Riposatissimo Galles inizia bene ma finisce con gli azzurri sulle ginocchia Emblematica la serie di mischie arretranti dell’ultimo quarto d’ora.
2007: Berbizier annuncia prima dei mondiali che lascerà la panchina italiana alla fine degli stessi. La nazionale aveva iniziato a piombare nel caos già dai test match di novembre 2006 con gli episodi di Fontanafredda . Mondiale buono come risultati (qualificazione mancata per un piazzato con la Scozia) pessima per il gioco ed il clima della squadra (Asfaltata con AB e gesto incomprensibile durante l’Haka, Bortolami costretto a portare il collare per giustificare l’esclusione, vittoria risicata con Romania e niente bonus mete con un volonteroso Portogallo)
2010: Nick Mallet, controverso Ct (per me autore di un lavoro di consolidamento ottimo) viene di fatto già sfiduciato per il dopo mondiali 2011 con tanto di nomi dei sostituti che girano allegramente.
E’ stato salvato quando i risultati erano contro di lui, adesso che deve essere preparata la coppa del mondo ambiente e giornalisti lo attaccano duramente.
Ad oggi ha la squadra dalla sua parte.
Scusate la scarsa sintesi ma mi premeva evidenziare il fattore comune che caratterizza questi 12 anni: l’assenza totale di un progetto da portare avanti difendendo la scelte effettuate e tirando le somme dei risultati (leggasi : dimissioni in caso di fallimento non solo degli allenatori ma anche dei dirigenti).
Al contrario una ostentata politica dei tentativi caratterizzata sistematicamente dall’abbandonare a se stesso il responsabile tecnico il prossimità dell’appuntamento per il quale in teoria si lavora da 4 anni, e conseguente SCARICO TOTALE DELLE RESPONSABILITA’ sullo stesso.
Piccola nota: i primi contatti per l’ingresso italiano in Celtic League (o Magners o vattelappesca) sono frutto di una iniziativa semiclandestina di John Kirwan che cercava un modo per innalzare il livello dell’impegno agonistico degli atleti italiani di punta.
Lo stesso risultato ha iniziato comunque ad ottenerlo caldeggiando l’emigrazione all’estero di parecchi giocatori . Aveva anche ideato un programma di stages estivi in nuova zelanda per i più promettenti che non ebbe alcun seguito.
Con questo cosa voglio dire ?
Non lo so, ma i fatti mi ….cosano !
Ah si, chi ha condotto dal ponte di comando la Fir in tutti questi anni ?
Forse non è vero che senza di lui ci sarebbe il nulla, forse qualunque dirigente avrebbe fatto un pochino meglio, forse non è vero che il Rugby italiano gli deve per forza e comunque essere grato, forse abbiamo perso tanti anni per nulla sprecando occasioni su occasioni, forse l’obiettivo primario non era era il bene del movimento ma l’autoconservazione perpetua, era più importante garantire l’esistenza della Fir con l’attuale assetto piuttosto che cercare strade efficaci ma rischiose (per la poltroncina).
Sono solo spunti di riflessione per perderci un po di tempo .
Nessuno tra dirigenti e giocatori fa nulla per trattenerlo, anzi.
Risultato, peggior coppa del mondo di sempre per gli azzurri.
2003: match pre-mondiali; dopo le sconfitte pesanti con Irlanda e Scozia, la nazionale piomba nel caos e Il presidente Dondi arriva a un niente dal sostituire a un mese dalla coppa del mondo John Kirwan.
Si salva perché la squadra è compatta dalla sua parte e le 1500 persone circa che Dondi contatta per trovare un sostituto lo sconsigliano vivamente dal proseguire nell’azione, anche alla luce dei risultati del 1999.
Mondiale buono con una squadra basata su un buon gruppo di giovani che ancor oggi formano l’asse portante della nazionale. Le speranze di qualificazione gravemente compromesse dal calendario suicida architettato dagli organizzatori che propongono le partite con Canada e Galles a distanza di 3 giorni l’una dall’altra. La partita decisiva con il Riposatissimo Galles inizia bene ma finisce con gli azzurri sulle ginocchia Emblematica la serie di mischie arretranti dell’ultimo quarto d’ora.
2007: Berbizier annuncia prima dei mondiali che lascerà la panchina italiana alla fine degli stessi. La nazionale aveva iniziato a piombare nel caos già dai test match di novembre 2006 con gli episodi di Fontanafredda . Mondiale buono come risultati (qualificazione mancata per un piazzato con la Scozia) pessima per il gioco ed il clima della squadra (Asfaltata con AB e gesto incomprensibile durante l’Haka, Bortolami costretto a portare il collare per giustificare l’esclusione, vittoria risicata con Romania e niente bonus mete con un volonteroso Portogallo)
2010: Nick Mallet, controverso Ct (per me autore di un lavoro di consolidamento ottimo) viene di fatto già sfiduciato per il dopo mondiali 2011 con tanto di nomi dei sostituti che girano allegramente.
E’ stato salvato quando i risultati erano contro di lui, adesso che deve essere preparata la coppa del mondo ambiente e giornalisti lo attaccano duramente.
Ad oggi ha la squadra dalla sua parte.
Scusate la scarsa sintesi ma mi premeva evidenziare il fattore comune che caratterizza questi 12 anni: l’assenza totale di un progetto da portare avanti difendendo la scelte effettuate e tirando le somme dei risultati (leggasi : dimissioni in caso di fallimento non solo degli allenatori ma anche dei dirigenti).
Al contrario una ostentata politica dei tentativi caratterizzata sistematicamente dall’abbandonare a se stesso il responsabile tecnico il prossimità dell’appuntamento per il quale in teoria si lavora da 4 anni, e conseguente SCARICO TOTALE DELLE RESPONSABILITA’ sullo stesso.
Piccola nota: i primi contatti per l’ingresso italiano in Celtic League (o Magners o vattelappesca) sono frutto di una iniziativa semiclandestina di John Kirwan che cercava un modo per innalzare il livello dell’impegno agonistico degli atleti italiani di punta.
Lo stesso risultato ha iniziato comunque ad ottenerlo caldeggiando l’emigrazione all’estero di parecchi giocatori . Aveva anche ideato un programma di stages estivi in nuova zelanda per i più promettenti che non ebbe alcun seguito.
Con questo cosa voglio dire ?
Non lo so, ma i fatti mi ….cosano !
Ah si, chi ha condotto dal ponte di comando la Fir in tutti questi anni ?
Forse non è vero che senza di lui ci sarebbe il nulla, forse qualunque dirigente avrebbe fatto un pochino meglio, forse non è vero che il Rugby italiano gli deve per forza e comunque essere grato, forse abbiamo perso tanti anni per nulla sprecando occasioni su occasioni, forse l’obiettivo primario non era era il bene del movimento ma l’autoconservazione perpetua, era più importante garantire l’esistenza della Fir con l’attuale assetto piuttosto che cercare strade efficaci ma rischiose (per la poltroncina).
Sono solo spunti di riflessione per perderci un po di tempo .