leggetela e pensate che sono passati 5 anni sostanzialmente buttati (i ranking sono sempre quelli...)
da bogi il 03/10/2007, 16:28
jaco ha scritto:
Pensieri in libertà...
Coste, Johnston, Kirwan, Berbizier... così diversi, così uguali... c'è un filo rosso che lega i loro destini da CT dell'Italia:
- Tutti sono straordinari uomini di rugby e tutti hanno grande personalità e cartteri non troppo e non sempre affabili
- Tutti iniziano non solo da vincenti, ma anche con straordinari rapporti "umani" con giocatori e FIR
- Tutti, pur lavorando bene, ad un certo punto fanno notare in modo garbato, ma comunque incisivo, che il movimento italiano non offre abbastanza giocatori di livello, che il campionato italiano è di basso profilo...
- Tutti finiscono il loro rapporto "scaricati" tanto dai giocatori quanto dalla FIR, in un clima da "fine impero" con un "tutti contro tutti" come solo noi italiani sappiamo creare
- Tutti preferiscono (a differenza dei "nostri eroi" presidente e giocatori in primis) andarsene in silenzio, senza discussioni, senza interviste, senza sassolini da togliersi dalle scarpe (e non credo non ne abbiano, volendo)
...mi chiedo: forse il nostro rugby provinciale potrà mai sganciarsi dal "dilettantismo delle menti" che aleggia nel nostro movimento (per quanto tenti di darsi arie di alta professionalità)?
Sono completamente d’accordo con quanto scrivi.
Ho assistito a questa spedizione come se vedessi per la terza volta un film.
1999 - Coste preso a calci nel c*** dopo anni di risultati inimmaginabili e Mascioletti indotto a strappare il contratto gia firmato con Calvisano per prendere in mano una barca che faceva acqua da tutte le parti.
2003 - Kirwan ad un passo dall’esonero dopo la partita con la Georgia salvato dal parere di Coste che, interpellato da Dondi, lo prega di non rifare la stessa Cappella di quattro anni prima.
2007 – Berbizier che annuncia il suo non-rinnovo del contratto in largo anticipo e spedizione ai mondiali minata nella tranquillità ed efficacia da problemi nel gruppo.
Molti legano il nome di Dondi alla spettacolare stagione di successi degli anni 90.
Fino a fine anni 90, Dondi era soltanto il Manager della Nazionale (il Bollesan o il Checchinato della situazione, tanto per fare un esempio).
Il presidente era Mondelli.
Il lavoro di impostazione e di persecuzione dell’obiettivo, portato avanti affidando in fasi successive la guida della nazionale a Tecnici Francesi con matrice comune ma con caratteristiche e caratteri diversi (Villepreux, Fourcade e Coste) non fù di Dondi.
La scelta di Andare in Australia per la mitica tournee dalla quale nacque tutto, non fu sua.
Quando assunse la guida della federazione l’accumulo delle energie e delle competenze per portare la nazionale ad entrare nel 6 nazioni, era già al suo culmine.
Il campionato Italiano era ancora un campionato e non quello che è oggi.
La scelta di puntare tutto sull’Elite lasciando perdere la Base fù sua, perché solo lui iniziò ad avere a disposizione i soldi del 6 nazioni.
Già dal ’98 sapeva che li avrebbe avuti.
Su Sportweek della scorsa settimana si legge Donatiello dire che <<ora si comincia a fare qualcosa per la base, per i settori giovanili “un po” dimenticati per seguire l’elite>>
In tutti gli anni di gestione Dondi, è stata l’unica linea strategica mai elaborata a livello dirigenziale.
Sono cambiati come girandole i responsabili tecnici dei vari settori.
Il settore giovanile ha visto alternarsi coordinatori (per esempio il famoso progetto Fourcade approvato tra il tripudio del popolo e morto in breve tempo causa siluramento del suo ideatore)
Alcuni personaggi invece rimangono immutabili nel tempo, qualunque cosa accada.
Molti attribuiscono al presidente una abilità a muoversi negli ambienti “che contano”..
Ripeto, il 90% del lavoro preparatorio del 6 nazioni fu fatto da altri.
Ai mondiali di solito ci becchiamo nel girone la Nuova Zelanda (partita chiusa a priori ), nel 2003 furono assegnati 4 giorni di recupero dalla partita precedente prima della sfida decisiva col Galles, 4 partite in 14 giorni.
Eh, ma in questo mondiale hanno riparato al torto perché abbiamo fatto la voce grossa…….negli ultimi anni il nostro antagonista in fatto di calendario (La Scozia ) sta attraversando la più grave crisi a livello di federazione che si sia mai vista dal momento della sua costituzione.
E comunque in questa coppa del mondo, le penalizzazioni più gravi a livello di calendario sono state inflitte alle nazioni di Terza fascia.
Nelle coppe Europee veniamo trattati a pesci in faccia da tutti (vedi i casi recenti di Parma e Viadana).
Qualcuno dovrebbe mostrarmi dove è questo peso politico che avremmo.
E comunque non lo vorrei avere.
Guardate l’Argentina: ha un campionato di dilettanti, non la vogliono in nessun torneo (6 naz- 3 naz ecc. ecc.), ai mondiali si becca Regolarmente un girone della morte: peso politico vicino allo zero, risultati….? Non male mi pare, tenuto conto che il suo vivaio rifornisce abbondantemente il campionato italiano e la nazionale Italiana.
Mi fermo qui perché poi annoio.
Ora, o queste cose le vedo solo io, oppure non riesco proprio a capire come gli attuali dirigenti federali possano essere valutati da chi elegge il presidente, il meglio possibile in circolazione.
Forse è solo un problema mio.
Ho delle visioni e mi pare di intuire cose che non esistono.
Mi scontro talvolta con chi critica giocatori ed allenatore della Nazionale, perché non capisco come non possano fare il passo successivo del ragionamento.
Come Puoi dare della scimmia o dell’incapace o peggio ancora dell’escemento ad un giocatore o ad una categoria di giocatori che fanno solo il loro dovere.
Fanno il meglio che possono e rispondono ad una convocazione.
Fanno il meglio che possono e tentano di perseguire un obiettivo che gli viene assegnato.
Secondo voi quando Berbizier è stato assunto cosa gli è stato chiesto ?
Fai il massimo e valorizza tutti i giovani che ritieni meritevoli, non preoccuparti che ti copriamo le spalle se farai qualche passo falso, è inevitabile quando si investe sui giovani.
Oppure, raggiungi il passaggio del turno ai mondiali costi quel che costi ?
Di chi è la colpa di certe convocazioni? dei convocati o di chi avalla determinate scelte salvo poi pararsi il c*** ogni volta che le cose volgono al peggio ?
Non è più questione di cercare visibilità, passaggi, pubblicità; queste sono cose che un movimento “maturo” ma sottovalutato necessita per esplodere definitivamente e purtroppo non è il caso dell’italia.
L’urgenza drammatica oggi (dico oggi ma lo era già 10 anni fa per raggiungere risultati oggi) è quella di usare le risorse per entrare nelle scuole, subito, in profondità fin dalle elementari.
Faccio un esempio, alle elementari frequentate dai miei figli, vengono fatte attività sportive a quadrimestre: l’anno scorso un quadrimestre pallavolo e l’altro basket, quest’anno nuoto e poi ginnastica.
E’ difficile prendere contatti a livello ministeriale o distrettuale (sono sempre affamati di proposte che richiedano esborsi magari contenuti perché i fondi per la scuola pubblica sono in picchiata da anni) ?
La butto li come una proposta.
Perché mi pare che le scelte fatte per i settori giovanili, accademie & C, puntino ancora all’eccellenza; mentre per creare la base di praticanti, per creare la cultura che cancelli la diffidenza o l’indifferenza dei genitori nei confronti di questo sport, ci si vuole ancora affidare solo e soltanto al traino pubblicitario e di immagine.
E allora sarà inevitabile destinare ancora risorse alla caccia di oriundi ed equiparati in giro per il mondo.
Io non sono contrario per principio a questi giocatori, ma devono essere solo la ciliegina e non tutta la torta.
Ps, non sono critiche gratiute dell'ultima ora, sono anni che scrivo ste cose, dal 2002.