Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Moderatore: Emy77
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lupomar
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Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
No non vi preoccupate non è la solita polemica sugli oriundi/equiparati, ma vorrei sentire il Vostro parere su un argomento che è emerso nel thred sulla A1 parlando dell'Accademia.
Si ragionava in pratica sul fatto che la Nazionale degli anni '90, che si è meritata l'ingresso nel 6 Nazioni, era composta integralmente da giocatori che giocavano in Italia. Magari di formazione estera, ma comunque giocavano nel Campionato Italiano, dal quale oggi non proviene nessun giocatore che gioca in Nazionale!
Secondo voi a cosa è dovuto questo scadimento del livello del Campionato Italiano?
Questa situazione conviene alla Nazionale?
Si ragionava in pratica sul fatto che la Nazionale degli anni '90, che si è meritata l'ingresso nel 6 Nazioni, era composta integralmente da giocatori che giocavano in Italia. Magari di formazione estera, ma comunque giocavano nel Campionato Italiano, dal quale oggi non proviene nessun giocatore che gioca in Nazionale!
Secondo voi a cosa è dovuto questo scadimento del livello del Campionato Italiano?
Questa situazione conviene alla Nazionale?
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stilicone
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Ci saranno probabimente un mare di risposte, ma la prima è che con il professionismo anche gli altri hanno cominciato a pagare (e molto) gli ottimi giocatori SANZAR e argentini.
Conseguentemente, nel nostro campionato abbiamo dovuto accontentarci di seconde file, poi di terze file, ecc...
Sempre per la stessa ragione (soldi) i nostri migliori giocatori sono emigrati in massa, e purtroppo questo forse accadrà d nuovo quest'anno.
In quella Nazionale c'erano molti ottimi giocatori italiani, però quello magari è un altro discorso. E comunque, anche adesso ne abbiamo qualcuno buono.
Sul crollo del nostro campionato ci possono essere un mucchio di corresponsabilità.
Io ad esempio (anche se non c'entra con il dscorso tecnico) non mi capacito del numero ridicolo di spettatori; e mi pare che in questo le società abbiano le loro colpe.
Conseguentemente, nel nostro campionato abbiamo dovuto accontentarci di seconde file, poi di terze file, ecc...
Sempre per la stessa ragione (soldi) i nostri migliori giocatori sono emigrati in massa, e purtroppo questo forse accadrà d nuovo quest'anno.
In quella Nazionale c'erano molti ottimi giocatori italiani, però quello magari è un altro discorso. E comunque, anche adesso ne abbiamo qualcuno buono.
Sul crollo del nostro campionato ci possono essere un mucchio di corresponsabilità.
Io ad esempio (anche se non c'entra con il dscorso tecnico) non mi capacito del numero ridicolo di spettatori; e mi pare che in questo le società abbiano le loro colpe.
MEMENTO MAROCCO.
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GiorgioXT
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Certamente non conviene alla nazionale .lupomar ha scritto: Secondo voi a cosa è dovuto questo scadimento del livello del Campionato Italiano?
Questa situazione conviene alla Nazionale?
Non è nemmeno detto che il livello del campionato Super 10 fosse così scarso come lo si racconta , basti vedere i risultati in Heineken Cup degli anni 2004-2006
L'unica cosa sicura è che la Federazione , molto prima dei club è andata a cercarsi tutti i possibili oriundi o nazionalizzabili.
Anche sugli spettatori, finchè la gestione è stata della Lire e dei club le finali hanno superato i 9000 spettatori, in campo neutro!
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metabolik
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
In effetti, così la questione è posta meglio, almeno, io la capisco meglio.lupomar ha scritto:No non vi preoccupate non è la solita polemica sugli oriundi/equiparati, ma vorrei sentire il Vostro parere su un argomento che è emerso nel thred sulla A1 parlando dell'Accademia.
Si ragionava in pratica sul fatto che la Nazionale degli anni '90, che si è meritata l'ingresso nel 6 Nazioni, era composta integralmente da giocatori che giocavano in Italia. Magari di formazione estera, ma comunque giocavano nel Campionato Italiano, dal quale oggi non proviene nessun giocatore che gioca in Nazionale!
Secondo voi a cosa è dovuto questo scadimento del livello del Campionato Italiano?
Questa situazione conviene alla Nazionale?
Concordo con Stilicone sul motivo principale : passaggio al professionismo e conseguenti migrazioni.
Basta pensare che prima del professionismo (ufficiale ben s'intende) abbiamo visto giocare Campese nella nostra serie A !
Se non sbaglio, ufficialmente il professionismo comincia nel 99, 2 anni dopo Grenoble.
Secondo motivo : la generazione di Giovanelli-Orlandi-Properzi-Troncon-Checchinato ecc.. è stata particolarmente tosta.
Terzo, ma non irrilevante, si è esaurita l'ondata degli oriundi (2 Dallan, Dellapè, 2 Cutitta, Stoica, Dominguez...) ;( se pensiamo che sarebbe stato possibile avere Dallaglio, Sidoli ... senza il professionismo forse c'era una possibilità); Allan è l'ultimo arrivato a distanza di una decina di anni da quel fortunato periodo.
E' un insieme di cause intrecciate; anche a me piaceva di più il campionato di un tempo, ma credo che non possiamo più permettercelo.
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Giangian
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Stai parlando dei fratelli Dallan di Asolo (Treviso - Italia) ???
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topotto53
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
DALLAN? ?? ma sono italianissimi! !!!!!!metabolik ha scritto:In effetti, così la questione è posta meglio, almeno, io la capisco meglio.lupomar ha scritto:No non vi preoccupate non è la solita polemica sugli oriundi/equiparati, ma vorrei sentire il Vostro parere su un argomento che è emerso nel thred sulla A1 parlando dell'Accademia.
Si ragionava in pratica sul fatto che la Nazionale degli anni '90, che si è meritata l'ingresso nel 6 Nazioni, era composta integralmente da giocatori che giocavano in Italia. Magari di formazione estera, ma comunque giocavano nel Campionato Italiano, dal quale oggi non proviene nessun giocatore che gioca in Nazionale!
Secondo voi a cosa è dovuto questo scadimento del livello del Campionato Italiano?
Questa situazione conviene alla Nazionale?
Concordo con Stilicone sul motivo principale : passaggio al professionismo e conseguenti migrazioni.
Basta pensare che prima del professionismo (ufficiale ben s'intende) abbiamo visto giocare Campese nella nostra serie A !
Se non sbaglio, ufficialmente il professionismo comincia nel 99, 2 anni dopo Grenoble.
Secondo motivo : la generazione di Giovanelli-Orlandi-Properzi-Troncon-Checchinato ecc.. è stata particolarmente tosta.
Terzo, ma non irrilevante, si è esaurita l'ondata degli oriundi (2 Dallan, Dellapè, 2 Cutitta, Stoica, Dominguez...) ;( se pensiamo che sarebbe stato possibile avere Dallaglio, Sidoli ... senza il professionismo forse c'era una possibilità); Allan è l'ultimo arrivato a distanza di una decina di anni da quel fortunato periodo.
E' un insieme di cause intrecciate; anche a me piaceva di più il campionato di un tempo, ma credo che non possiamo più permettercelo.
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GiorgioXT
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
E' stata certamente una scelta della dirigenza federale - e la possiamo mettere proprio intorno al 2000 in vista della coppa del mondo 2003. Appena entrati nel 6N, gli altri già acceleravano verso il professionismo, mentre da noi la situazione era ancora di un professionismo "a metà" con alcuni giocatori ben pagati, altri molto meno. In più sconfitte come quella in casa con il Canada di novembre 2000 dopo la brutta RWC 1999 (quella dell'estromissione di Coste) avevano fatto paura e fatto correre ai ripari , come al solito la scorciatoia fu il cercare altrove i giocatori, è allora che iniziano ad arrivare gli argentini, Queirolo, Pez che (a memoria , posso sbagliare) vengono cercati in Arg e fatti arrivare in italia …
La costante è quella della reazione ad emergenza, non della pianificazione , si fa una brutta RWC e gli altri corrono? sotto con equiparati ed oriundi, si perde in casa con i Pacific Islanders? sotto con la Celtic League
La costante è quella della reazione ad emergenza, non della pianificazione , si fa una brutta RWC e gli altri corrono? sotto con equiparati ed oriundi, si perde in casa con i Pacific Islanders? sotto con la Celtic League
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Squilibrio
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
La nazionale perde e Treviso vince? Giù con le accuse a Treviso!
Scusate ma questa era doverosa…. Parole travisate si disse ma quello fu un problema, chi gioca male e vince è il problema almeno secondo sua santità del rugby italiano?
Scusate ma questa era doverosa…. Parole travisate si disse ma quello fu un problema, chi gioca male e vince è il problema almeno secondo sua santità del rugby italiano?
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Squilibrio
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Comunque penso che la colpa sia di tutti, quando si vorrebbe o si prova a cambiare qualche cosa ecco che la maggioranza dei club, perennemente in cerca di poltrone, vuole il ritorno al passato
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lupomar
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Quindi ricapitolando noi negli anni '90 avevamo un Campionato seguito molto più di adesso (non si può certo parogonarlo agli attuali campionti francese e inglese, ma comunque il seguito era più alto della tristezza infinita di adesso!) e soprattutto un Campionato molto più competitivo nel quale, negli anni, arrivavano fior di campioni a partire dagli anni 80' con Botha, Linagh, Campese, Kirwan, ... e poi negli anni '90 con Domingez e i tanti oriundi.
Da allora cosa è successo?
Dite giustamente che nelle altre Nazioni è iniziato il professionismo, che da noi, diciamocela tutta, con il nero che già girava prima era partito in anticipo, anche se un po' di nascosto. E questo sicuramente è vero.
Però, con l'entrata della Nazionale nel 6 Nazioni, di soldi in realtà ne arrivano veramente tanti, dal niente la nostra Federazione passa a ricevere e spendere 40-50 milioni di euro ogni anno!
Allora mi chiedo e vi chiedo:
1. Questa montagna di soldi (perchè di questo si parla se dal 2000 sono stati spesi dalla Fir in Italia qualcosa come 700 milioni di euro!!!) è stata gestita e spesa bene?
2. Se avevamo agli inizi degli anni 90 un buon prodotto, il Campionato Italiano, e gli altri erano più indietro di noi, come abbiamo fatto a distruggere tutto questo?
Da allora cosa è successo?
Dite giustamente che nelle altre Nazioni è iniziato il professionismo, che da noi, diciamocela tutta, con il nero che già girava prima era partito in anticipo, anche se un po' di nascosto. E questo sicuramente è vero.
Però, con l'entrata della Nazionale nel 6 Nazioni, di soldi in realtà ne arrivano veramente tanti, dal niente la nostra Federazione passa a ricevere e spendere 40-50 milioni di euro ogni anno!
Allora mi chiedo e vi chiedo:
1. Questa montagna di soldi (perchè di questo si parla se dal 2000 sono stati spesi dalla Fir in Italia qualcosa come 700 milioni di euro!!!) è stata gestita e spesa bene?
2. Se avevamo agli inizi degli anni 90 un buon prodotto, il Campionato Italiano, e gli altri erano più indietro di noi, come abbiamo fatto a distruggere tutto questo?
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GiorgioXT
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Non è del tutto vero che solo da noi ci fosse un semiprofessionismo , in realtà in NZ giocare negli All Blacks voleva dire anche la sicurezza che la banca ti prestasse i soldi per la fattoria , e che non venisse subito a chiederteli indietro! in Francia i soldi giravano dagli anni '30 e nella snob Inghilterra farsi valere su un campo da rugby, magari con una maglia gloriosa come Harlequins, Bath o Gloucester era una parte importante della formazione di un e lite - come da noi fare il praticantato da un grosso notaio o avvocato - c'era chi diceva che una cravatta degli Harlequins o Wasp IstXV magari con qualche caps era la miglior presentazione per un incarico nella City.lupomar ha scritto: Da allora cosa è successo?
Dite giustamente che nelle altre Nazioni è iniziato il professionismo, che da noi, diciamocela tutta, con il nero che già girava prima era partito in anticipo, anche se un po' di nascosto. E questo sicuramente è vero.
Non esageriamo , la media del Bilancio FIR negli ultimi dieci anni dovrebbe essere intorno ai 17-20 milioni, solo negli ultimi anni è cresciuto a più di 30lupomar ha scritto: Però, con l'entrata della Nazionale nel 6 Nazioni, di soldi in realtà ne arrivano veramente tanti, dal niente la nostra Federazione passa a ricevere e spendere 40-50 milioni di euro ogni anno!
La montagna di soldi è meno della metà :240/280 milioni che restano comunque tantissimi, soprattutto perché se andiamo a vedere , cosa resta dell'opera della FIR ? come infrastrutture pressoché NULLA, perché nessun stadio è stato realizzato, la "cittadella del Rugby" di Parma è ancora da finire e da pagare, e non si può certo dire che ci sia stata "manica larga" per i club sulla costruzione di campi.lupomar ha scritto: Allora mi chiedo e vi chiedo:
1. Questa montagna di soldi (perchè di questo si parla se dal 2000 sono stati spesi dalla Fir in Italia qualcosa come 700 milioni di euro!!!) è stata gestita e spesa bene?
2. Se avevamo agli inizi degli anni 90 un buon prodotto, il Campionato Italiano, e gli altri erano più indietro di noi, come abbiamo fatto a distruggere tutto questo?
Va dato anche merito che non sono stati gettati via soldi in opere come il "Centro FIT Tennis" di Lorenzago di Cadore , costato milioni e poi abbandonato
ma è una magra soddisfazione.
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stilicone
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Se non ricordo male, la grossa infornata di oriundi argentini iniziò con i Mondiali del 1999, quando c'erano probabilmente anche grosse beghe tra i senatori azzurri.
Lì abbiamo visto Queirolo, ma anche i fratelli Ceppolino e altri.
Ma l'infornata riguardava anche i club. Ricordo le ironie sull'Arix Viadana, dove si allenavano in inglese, ma tutte le squadre di S10, a un certo punto, ne avevano più di metà di nascita e formazione straniera (anche 10-12 su 15).
Credo che nel periodo tra il 2000 e l'ingresso in CL (giusto o sbagliato che sia stato) sono stati commessi un mucchio di errori, dalla Federazione ma anche dai club (magari non tutti, per carità...), e mi piacerebbe accertare quanti sono gli italiani (nati e cresciuti in Italia) in Nazionale, nati tra il 1983 della covata di Kirwan e il 1990.
Dico Zanni, Ghiraldini...e basta.
(Sgarbi e Tebaldi sono più fuori che dentro, Giazzon gioca spezzoni, altri proprio non mi vengono in mente...Pavanello e Bernabo'? Nitoglia, che ci starebbe ma non ci va?) (forse De Marchi è 88 o 89, non lo so con certezza).
A occhio, quasi nessuno tra il 1985 e il 1988. Tre anni interi di scarsoni? E' più facile che siano stati anni di disinteresse per i vivai, che tanto c'erano i soldi e i figli degli emigrati. Poi sono finiti entrambi...
Lì abbiamo visto Queirolo, ma anche i fratelli Ceppolino e altri.
Ma l'infornata riguardava anche i club. Ricordo le ironie sull'Arix Viadana, dove si allenavano in inglese, ma tutte le squadre di S10, a un certo punto, ne avevano più di metà di nascita e formazione straniera (anche 10-12 su 15).
Credo che nel periodo tra il 2000 e l'ingresso in CL (giusto o sbagliato che sia stato) sono stati commessi un mucchio di errori, dalla Federazione ma anche dai club (magari non tutti, per carità...), e mi piacerebbe accertare quanti sono gli italiani (nati e cresciuti in Italia) in Nazionale, nati tra il 1983 della covata di Kirwan e il 1990.
Dico Zanni, Ghiraldini...e basta.
(Sgarbi e Tebaldi sono più fuori che dentro, Giazzon gioca spezzoni, altri proprio non mi vengono in mente...Pavanello e Bernabo'? Nitoglia, che ci starebbe ma non ci va?) (forse De Marchi è 88 o 89, non lo so con certezza).
A occhio, quasi nessuno tra il 1985 e il 1988. Tre anni interi di scarsoni? E' più facile che siano stati anni di disinteresse per i vivai, che tanto c'erano i soldi e i figli degli emigrati. Poi sono finiti entrambi...
MEMENTO MAROCCO.
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metabolik
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
Lo stesso per Topotto53:Giangian ha scritto:Stai parlando dei fratelli Dallan di Asolo (Treviso - Italia) ???
i Dallan sono italianissimi, è risaputo e lo so anch'io, ma come i Cutitta si sono formati in SA, i Dallan si sono formati in AUS.
Nell'ondata di Oriundi intendevo anche il rientro di giocatori completamente italiani ma formati all'estero.
Mi sembrava che nel discorso del perchè era più forte la Nazionale ecc..., il senso fosse evidente.
In quel periodo abbiamo usufruito anche di questo fattore, che si è esaurito, con eccezione Allan.
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GiorgioXT
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
No, i Dallan sono nati ad Asolo e Montebelluna ed hanno iniziato a giocare in Italia, probabilmente li confondi con i fratelli Persico (anche loro curiosamente uno capellone ed uno pelatometabolik ha scritto: i Dallan sono italianissimi, è risaputo e lo so anch'io, ma come i Cutitta si sono formati in SA, i Dallan si sono formati in AUS.
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Adesso dovremmo anche iniziare a ragionare sulle società , perché nasce una netta differenza in quegli anni fra chi continua a formare giocatori internamente e chi sceglie di fare il grosso del reclutamento all'estero. Purtroppo la dirigenza federale sostenne sempre i secondi
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GiorgioXT
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Re: Quando nell'Italia... giocavano gli Italiani
E non è che quella situazione andasse bene a tutti, i limiti erano già allora ben evidenti, la proposta di Innocenti e del CRRI era del 2004
Innocenti, la sfida degli ex capitani
Pubblicato nell'edizione del 20 novembre 2004
L' assemblea di Bologna vivrà oggi una battaglia elettorale per il vertice. Di fianco alla candidatura Dondi, si leva la proposta di alternanza rappresentata dal Crri (Comitato rinnovamento rugby italiano), che ha puntato su Marzio Innocenti. Nato Livorno il 4 ottobre 1958, cresciuto nel Livorno, è passato al Petrarca Padova con cui ha vinto 4 scudetti. Terza linea, 42 caps in nazionale, di cui è stato capitano per 20 partite, ha disputato la prima coppa del Mondo. Medico otorinolaringoiatra, sposato con due figli, vive a Padova. Consigliere uscente, dove ha rappresentato l' opposizione in questo quadriennio, guida un gruppo di ex giocatori, in gran parte capitani azzurri, come Giovanelli, Massimo Cuttitta, Bordon, Cicciò, Barba, Bonetti, Covi, Di Zitti, Bettarello, Mariani, Giorgio Morelli, Erica Morri, Pedroni, dirigenti e tecnici, come Azzolari e Lodigiani, per un cambiamento deciso. Il Crri ha girato l' Italia contattando società e dirigenti con una serie di proposte. Spirito di servizio e trasparenza nella gestione delle società, potenziamento dei settori giovanili, apertura di un rapporto privilegiato di partnership con la Lire, promozione e marketing, ridistribuzione delle risorse cercando fonti di finanziamento aggiuntive per sostenere un rilancio, creazione di un' organizzazione che raccolga e tuteli i tecnici promuovendone la crescita professionale. Ruolo di primus inter pares alla figura del presidente per un lavoro collegiale con lo staff che lo circonda, nel quale figurerebbero dirigenti di provata capacità come Bernini e Cimino. Particolare attenzione dal Crri verso la nazionale allo scopo di qualificarla tra le prime tre squadre del Sei Nazioni, dando una decisa sterzata all' utilizzo eccessivo di stranieri equiparati, a favore di italiani doc.