L'Economist e la situazione del rugby italiano

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Garryowen
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L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

Posto questo articolo dell'Economist anche qui (dopo averlo messo nel thread sbagliato) per vedere se qualcuno esprime un'opinione in proposito.
http://www.economist.com/blogs/gametheo ... al-azzurri

A me sembra un'analisi informata ed abbastanza azzeccata. Le conclusioni sono cose che abbiamo sempre detto anche qui: il problema del nostro rugby è che chi ha in mano le redini non pensa al futuro, non programma e non investe sullo sviluppo di tecnici e giocatori (detto in modo super-sintetico).

Però le premesse sono per me abbastanza sorprendenti. Nell'analisi di tutti i fattori e nel paragone con altri Paesi e altri sport, viene fuori che l'Italia ha tutte le carte in regola per essere una nazione tier 1, solo che ha quei problemi citati sopra.

Alla base di tutto, aggiungo io, c'è il fatto che il presidente federale il giorno dopo la nomina inizia a pensare esclusivamente alla propria rielezione.
Se non sbaglio rimane in carica tre anni, e tre anni sono effettivamente pochi per poter imprimere un colpo di timone, lasciare un'impronta, un indirizzo. Allora si dovrebbe eliminare il problema alla radice: portiamo a cinque anni il mandato del presidente e però mettiamo la regola che non si possa essere rieletti. Un solo mandato e poi a casa presidente e consiglio.
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
pierrebi
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da pierrebi »

Discorsi simili erano stati fatti dai commentatori tecnici del 6 nazioni su beIN Sport prima della partita Francia - Italia dello scorso 6 febbraio. beIN Sport è la televisione che trasmette il 6N in mezzo mondo! Quello che fa più interrogare è il fatto che l'Argentina ha raggiunto grandi traguardi nei mondiali mentre la partecipazione dell'Italia al 6N è del tutto platonica. Veniva sottolineati che, a parte Parisse, non c'è nessun giocatore di altro livello nella compagine azzurra, mentre sono molti i giocatori di livello che militano tra i Pumas.
zappatalpa
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

Trovo molto piú interessante quello che scriviamo noi qui sul forum.

Quando andavo alle superiori m'hanno costretto ad abbonare "Newsweek", visto che andavo male in Inglese. Quest'articolo mi ricorda le analisi di politica estera di Fareed Zakaria (s.s.s.c. :D) che commentava sull'utilitá per la sicurezza nazionale di attaccare o meno l'Iraq. Dai dati in suo possesso emergeva che gli USA dovevano attaccare per dare un segnale di forza al mondo, altrimenti gli "stati canaglia" avrebbero preso coraggio e potuto rischiare attacchi contro istituzioni americane all'estero in un futuro prossimo.

Se un buon indicatore del successo di una nazione nello sport é basata sul BIP e sulla popolazione (ma Tonga e compagnia allora dove la mettiamo?) la soluzione é facile: Gavazzi deve abbassare le tasse, noi dobbiamo tr##e di piú e fra qualche anno sbanchiamo Twickenham!
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zappatalpa
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

pierrebi ha scritto: Quello che fa più interrogare è il fatto che l'Argentina ha raggiunto grandi traguardi nei mondiali mentre la partecipazione dell'Italia al 6N è del tutto platonica.
Questa é la vera domanda a cui anch'io vorrei avere risposta: Perché l'Argentina sforma centinaia di (bravi) ragazzi in tutti gli sport si squadra? Come fanno? Sono bravi anche a scuola nelle materie? C'é di mezzo la chiesa? Ev. come bisogna fare per copiarli? Penso che chi di dovere in FIR/Ministero si sia giá informato, o no?
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Garryowen
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

I fattori in gioco sono tanti, è sempre difficile paragonare due nazioni.
Direi piuttosto che la domanda da porsi è: come mai in altri sport l'Italia sforna campioni di livello internazionale e nel rugby no?
Perché la cosa più sorprendente nell'articolo è che nell'analisi del "Global Sport Index", una classifica che tiene conto di 140 diverse discipline (ma esistono 140 sport diversi???) l'Italia sarebbe la nona nazione "più atletica" del mondo.
La cosa salta all'occhio perché considerando i due fattori socio-economici (popolazione - reddito pro capite) il successo che abbiamo in così tanti sport non sarebbe pienamente giustificabile.
Insomma, negli altri sport otteniamo molto più di quello che dovremmo ottenere in base ai dati analizzati, mentre nel rugby otteniamo molto ma molto meno. Forse disperdiamo le forze in troppi sport diversi...
Però la nostra è anche la terza federazione più ricca del CONI...


PS: L'articolo mi ha anche ricordato un episodio che avevo rimosso: i Tall Blacks che arrivano quarti ai mondiali di basket pur essendo il loro sport oltre il ventesimo posto fra gli sport praticati in NZ
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

Garryowen ha scritto:I fattori in gioco sono tanti, è sempre difficile paragonare due nazioni.
Direi piuttosto che la domanda da porsi è: come mai in altri sport l'Italia sforna campioni di livello internazionale e nel rugby no?
Io vedo il sistema sportivo italiano in crisi un pó ovunque, e per me la questione é sempre quella dello sport a scuola di cui discutevamo poco tempo fa. Perché io non li vedo tutti questi campioni sfornati, a parte qualche vecchia gloria e le donne soprattutto. Nel campionato di calcio ci sono piú argentini che italiani, a fronte di un Gallinari si hanno quintetti complettamente stranieri (che in Europa non vincono mezza partita), ecc. ecc. ecc.
Secondo me il rugby proprio per questo e diverso, non basta puntare alla singola eccellenza, ma bisogna produrre tanta buona eccellente classe media, per sperare di distillare da questa una squadra di livello europeo
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Garryowen
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

Beh, loro citano sci, nuoto, ciclismo, volley, pallanuoto e io aggiungerei la scherma il pattinaggio e pure il baseball, almeno a livello europeo. Magari non si vincono sempre titoli o medaglie, ma siamo stabilmente nell'elite per merito e senza prendere tranvate (e tralasciando sport "particolari" come le varie specialità di tiro al bersaglio).
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

“The Italian Rugby Union is not particularly forward-looking,” è questa la triste verità...
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(parafrasi da G.G. Marquez)

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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

Garryowen ha scritto:“The Italian Rugby Union is not particularly forward-looking,” è questa la triste verità...

secondo me la situazione non è così tragica. dalla federazione si stanno aspettando troppe cose tutte assieme. a sentire i club bisognerebbe lasciar fare a loro e darli supporto strutturale ed economico. boh, i risultati di treviso, i ventilati e fumosi dogi e parma stessa (diventata privata con colletta da 10E a testa) mi lasciano molti dubbi quanto questi club sono rivolti al futuro, anche sulle capacità di svilluppare il vivaio. quello che andava bene nel 2000 ora non basta piú. vediamo. io come prossimo passo aspetto che gli sponsor si accorgano delle eccellenti, non è possibile che all'Olimpico devono coprire i itabelloni
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

...coprire i tabelloni degli sponsor degli spazzoloni della serie A di calcio per mettere sponsor internazionali e in eccellenza ci sono squadre senza (Viadana e Calvisano?)
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

...coprire i tabelloni degli sponsor degli spazzoloni della serie A di calcio per mettere sponsor internazionali e in eccellenza ci sono squadre senza (Viadana e Calvisano?)
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
Luqa-bis
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Luqa-bis »

Beh,

intanto,

1. Si, esistono oltre 100 specialità sportive diverse al mondo.
Se il CONI ha 42 federazioni (leviamo i cronometristi, la caccia sportiva e i medici ) e 19 discipline associate, perché stuprisi se il Global Index conteggia 140 sport



2. Di seguito la classifica (in rosso i tier1 di rugby)

1 = Russia 37 41,352
2 = Canada 48 40,205
3 = United Kingdom 30 37,191
4 = China 40 36,924
5 = USA 39 33,985
6 = Germany 39 28,022
7 +2 France 27 24,786
8 = Brazil 10 24,753
9 -2 Italy 33 24,555
10 +1 Japan 22 22,886
11 -1 Korea 25 21,462
12 = Spain 18 19,762
13 = Netherlands 23 18,877
14 +1 Denmark 17 15,604
15 +4 Australia 19 15,241
16 = Austria 17 15,234
17 = Sweden 18 14,136
18 -4 Turkey 15 12,861
19 +5 Qatar 8 12,512
20 -2 Poland 13 12,474


3. È corretto chiedersi come mai l'Italia non riesca ad emergere nel rugby.
Ma per analogia, comemai lo stesso accade alla Francia nella pallanuoto e nel baseball /cricket europeo.
Come mai al regno Unito accade lo stesso per la pallavolo, la pallacanestro, la pallanuoto.

4. Intendiamoci sul'emergere.
L'Italia a livello rugby union sta davanti a Canada e USA.
Nonostante le nostre fisime è il quarto paese europeo (eh si, Galle e Scozia sono UK, coem 1/4 di irlanda).
Germania e Spagna sono molto dietro.

5. L'Argentina come la Franica ha un certo spirito di grandeur e quindi sugli sport di squadra investe, oltre ad avere una struttura dei club particolare (più simile alle compagni medievali toscane che non allo sport attuale italiano). mA NON ci è superiore in molti sport, così come la Francia.

6. Al netto di questo, vero che non si fa correttamente programmazione, ma non è un problema del solo rugby.
In quanto al mandato, anche i l rettore della mia università dura tre anni. Non è quello il problema secondo me.
zappatalpa
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da zappatalpa »

dal blog di Calandri:
Inchiesta di Robert Kitson pubblicata qualche giorno fa sul Guardian: “Un solo Sei Nazioni e neppure un Grand Slam dal 2003: qual è il problema dell’Inghilterra?” (http://www.theguardian.com/sport/blog/2 ... chievement).

C’era un ghiotto paradosso con il rugby italiano: l’Inghilterra in sostanza ha un movimento giovanile straordinario per quantità e qualità, i ragazzi della Rosa hanno raggiunto 6 finali dei mondiali U20 degli ultimi 8 anni, ma si “bruciano” perché vengono schierati presto in Premiership. Insomma, l’esatto contrario di quello che accade da noi. E la stessa insoddisfazione.


:rotfl:

ecco dimostrato che dipende SEMPRE dai punti di vista :-)
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Garryowen
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

Luqa-bis ha scritto:Beh,

intanto,
1. Si, esistono oltre 100 specialità sportive diverse al mondo.
Se il CONI ha 42 federazioni (leviamo i cronometristi, la caccia sportiva e i medici ) e 19 discipline associate, perché stuprisi se il Global Index conteggia 140 sport
Certo, non mi ero stupito, stavo scherzando. Del resto in gioventù ho praticato circa 132 sport diversi, perché stupirsi se ne contano 140?

Ma dai, Luqa-bis, eh... :rotfl:
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Re: L'Economist e la situazione del rugby italiano

Messaggio da giuseppone64 »

in molti qua pensiamo che il problema sia la formazione giovanile, poi con diverse argomentazioni ma più o meno...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
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Molti amici molto onore
Io
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