Quanto è "pulito" il rugby?

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mondOvALE
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Quanto è "pulito" il rugby?

Messaggio da mondOvALE »

http://www.rugbymercato.it/2016/05/06/l ... -steroidi/

Questa è una notizia che non può passare sotto traccia.
L'ho messa nella sezione "Europa" semplicemente perchè nella fattispecie riguarda l'Inghilterra, ma potrebbe interessare qualsiasi scenario internazionale e...nazionale.
Non è la prima volta che la questione emerge. Ricordo la feroce polemica (con pubblicazione di tanto di libro) dell'ex medico federale della Nazionale francese che denunciò il massiccio uso di sostanze dopanti tra gli atleti transalpini. Fuori tempo massimo, d'accordo, ma l'outing lo fece.
Ora... Io il rugby lo seguo da un quindicennio. Seriamente da un decennio. Vero è che le magliette son diventate sempre più attillate e, nel professionismo, gli allenamenti sempre più specifici, ma l'impressione che i fisici si stiano sempre più dilatando io ce l'ho, e sapere se siano tutti dati da bilanceri e bistecche non è facile.
Certi sospetti vengono, e vengono anche in relazione al fatto che vedere dei ragazzi-robocop che in uno sport così faticoso e massacrante giocano all'80° più o meno come ad inizio partita, pare quantomeno innaturale se non impossibile. Non parliamo poi di tornei serrati come l'RWC in cui si gioca ogni 3 giorni e si arriva in finale tirati a lucido.
Altra cosa che mi fa pensare è la resistenza al dolore. Mi rendo conto che il machismo imperante porti a stare in campo anche dei giocatori che si sono appena rotti un osso o sono al limite del trauma cranico (senza le obbligatorie procedure di concussion non so quanti chiederebbero il cambio...) ma il dolore credo vada al di là degli allenamenti o dell'orgoglio. Ricordo situazioni in cui non mi capacito tutt'ora di come un rugbista abbia potuto continuare (e finire) un match...
E' uno sport di enorme e continuo contatto fisico e se c'è (e c'è...) qualche sostanza che porta a reggere maggiormente le botte e ad alzare la soglia della sopportazione di un qualsiasi dolore, occorrerebbe conoscere in che misura la si prende ed in che misura è legale.
Io, onestamente, non lo so. Non conosco i parametri di tolleranza di certe sostanze, quanto esse rientrano tra le cose legali o no, quali sostanze lo siano o no, quanto siano smaltibili ed in che velocità...
E soprattutto non conosco quanti controlli ci siano agli alti livelli ed in special modo a quelli bassi, in cui tutte le sovrastrutture tecnologiche, mediche, di controlli vari etc..sono ridotte all'osso ed è lì che il pericolo può cominciare a manifestarsi.
Insomma, non mi dilungherei oltre.
Mi pongo solo la domanda su quanto di pulito ed onesto ci sia in tutto ciò a cui assisto nel rugby. Forse tutto. Forse non proprio tutto. Forse troppo poco. Non so...
m.map
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Re: Quanto è "pulito" il rugby?

Messaggio da m.map »

non è più il rugby amatoriale di una volta, è uno sport professionistico come l'atletica, il ciclismo, il calcio, la boxe.
negli altri sport professionistici, dove conta il risultato e solo quello, il doping c'è?
una volta si diceva che non si poteva vincere in galles, al massimo segnare un punto più di loro.
oggi?
naturalmente con questo non voglio dire che approvo l'evoluzione del rugby, nel bene e nel male
ma ne prendo atto, almeno
Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)
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