Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
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Italos
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Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
La formazione è stata diramata?
(Apologies, I took the initiative..)
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JosephK.
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Oscì la dà oggi, si è un po' tenuto largo coi tempi per aspettare l'arrivo di Jacopone SartoItalos ha scritto:La formazione è stata diramata?
(Apologies, I took the initiative..)
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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zappatalpa
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Sembra che Fumero sia negli "states", e soprattutto l'unico giornalista presente al tour:
Bella intervista a Goosen e Guidi:
Italrugby: Guidi e Goosen “Italia e franchigie, ora si lavora assieme”
Di DuccioFumero @DuccioFumero mercoledì 22 giugno 2016
I due tecnici sono stati aggregati alla nazionale per il tour estivo. E non è un'operazione di facciata, ma sono molto attivi. Ecco le loro parole.
Sono una delle novità magari meno evidenti ed evidenziate, ma tra le più importanti del tour estivo dell'Italrugby. Gianluca Guidi e Marius Goosen aggregati allo staff tecnico della nazionale, cioè Zebre e Treviso. Qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa e qualcosa che prima di Conor O'Shea i ct azzurri non avevano mai reputato importante.
Ma è veramente qualcosa di rivoluzionario?
“Questo è un bel segno, perché in Italia spesso si fanno le chiacchiere e non i fatti, mentre Conor è arrivato ed è un fatto che ha già fatto, concedimi il gioco di parole. O'Shea ha già creato un legame con le franchigie, un legame fattivo, reale, e dobbiamo ringraziarlo per farci partecipare attivamente all'allenamento e alla preparazione all'allenamento stesso. E dopo il tour lo staff della nazionale verrà settimanalmente tra Parma e Treviso e questo è importante” esordisce Guidi.
Marius, un paio d'anni fa averti qui sarebbe stato fantascienza, sia per i rapporti tra Treviso e Fir, sia per il dialogo di Brunel con le franchigie.
“Guarda è facile sedere qua e criticare quello che è successo, non voglio fare quello che dice che ha la soluzione. Quello che è successo è successo e, per me, in Italia è importante che adesso tutti tirino una linea e si riparta da qui. E coinvolgere me e Gianluca ovviamente è un passo in avanti, perché loro non conoscono come noi i giocatori e le franchigie e così loro avevano tante domande e noi potevamo spiegare. Ed è importante che questo continui”.
Parole (ma anche fatti, perché durante gli allenamenti qui tra USA e Canada si vede proprio come i due tecnici siano coinvolti direttamente) che cancellano i dubbi che avevamo di una possibile convocazione di facciata. Cioè i due tecnici delle franchigie portati 'in vacanza', ma non realmente coinvolti.
“Esatto. Conor ci ha proprio dato dei ruoli, a me ha detto 'Gianluca avrei piacere se tu ti occupassi della difesa, mentre Marius collabora con Mike per i trequarti'. Quindi sì, hai ragione, non è una cosa di facciata, ma ci permette di lavorare su un lavoro condiviso da luglio in poi” dice Guidi.
Appunto, una collaborazione che, dopo diversi anni, oggi è quasi obbligatorio non mancare.
“Io lo dico da un paio d'anni almeno, noi in Italia siamo fortunati che abbiamo solo due squadre 'professionistiche' d'alto livello. E non ci vuole tanto, con due sole squadre, a sedersi attorno a un tavolo con i coaching staff delle due franchigie e della nazionale e parlarci. Non ci vuole tanto, ma purtroppo questo non è stato fatto negli ultimi anni. Da un punto di vista tecnico, oggi, non siamo in grado di fare una cosa a Treviso, una alle Zebre e poi completamente un'altra in nazionale. Dobbiamo lavorare sulla stessa pagina, perché i giocatori non hanno tempo, quando arrivano in nazionale, di fare altro. Ora speriamo che, così, faccia bene a tutti, a noi e alla nazionale” sottolinea Goosen.
Passando al tecnico, con Guidi affrontiamo la grande novità che si è vista in queste prime due partite, la difesa.
“Con Conor ne avevamo già parlato quest'inverno ed entrambi pensavamo a un sistema difensivo che ci tutelasse sui punti d'incontro. Questa difesa, invece, un po' più aggressiva e magari un po' più pericolosa per noi, come l'hai definita dopo gli USA, ci tutela però un po' più quando verranno ad attaccarci. Ma è interessante anche come cerchiamo di svilupparla, oggi con Mike abbiamo lavorato per adattarla in modo che vada bene sia per la nazionale sia per le Zebre”.
Le prime due partite che impressioni hanno dato?
“A me piace molto il clima che c'è e si riflette molto nel gioco che si fa. In Argentina era una partita molto pericolosa, con un nuovo ciclo, una nuova difesa e la squadra non ha fatto male. Con l'America è stata una settimana un po' particolare e in campo si riflette quello che si vive fuori. E Conor è uno che incentra molto il discorso sulla parte mentale e si è visto con gli USA quando abbiamo segnato in 14. Poi, un giudizio sulla tournee, si potrà dare dopo il Canada, ma l'ambiente è bello e, come dicevo l'altro giorno a Giampiero (De Carli, ndr.), sembra quando eravamo con gli Emergenti, l'età media è veramente bassa” sottolinea Guidi.
Molti giovani, molti che Gianluca conosce bene dalle nazionali juniores e, appunto, con gli Emergenti. Ma ci sono ragazzi che hanno le doti per diventare leader di questa Italia?
“Secondo me sì, anche perché Conor lavora molto con i ragazzi, preparandoli individualmente, aiutandoli anche mentalmente. E secondo me chi ce l'ha il legno buono, poi viene fuori. E ci sono ragazzi che hanno le potenzialità”.
O'Shea non ha la bacchetta magica e i problemi dell'Italia, anche visti i risultati della juniores ai Mondiali (ma anche in passato), arrivano da più lontano.
“Sono d'accordo, noi stiamo vivendo in questi giorni in un Paese come gli USA che sta costruendo qualcosa d'importante e le nazioni emergenti che stanno crescendo. E noi dobbiamo essere consci, dobbiamo sistemare sicuramente tante cose, su un telaio che – secondo me – può interagire con i club, con quelle parti del movimento che sono molto molto importanti. Ma da questo tour possiamo comunque prendere spunto e ci sono tanti giovani, penso a Carlo Canna, ma anche a Marco Barbini che non c'è ma che sicuramente farà parte di questo gruppo, che arrivano da percorsi diversi (dalle Accademie, ndr.), ma che arrivano in alto. Dobbiamo migliorare, ma continuare a produrre giovani di qualità”.
Gli fa eco Goosen. “In Italia il primo problema è che già partiamo in ritardo, perché rispetto alle altre nazioni lo sport a scuola non esiste e noi abbiamo già un gap iniziale. Però dobbiamo trovare il modo migliore per sviluppare i giovani, cosa che fino a oggi non è stato fatto. Non so, però, se fino a oggi tutti hanno remato nello stesso senso. Però attenti, non possiamo aspettarci questo in due o tre mesi, ma ci vorranno, forse, due o tre anni almeno. In Italia, invece, si vuole tutto subito, ma non è possibile, si deve costruire”
Gianluca, hai nominato Barbini e mi hai fatto venire un'ultima domanda: Conor vi ha chiesto informazioni sui ragazzi che non sono qui, per scelta, per infortunio o altro?
“Conor e Mike hanno le idee molto chiare, Conor prima di arrivare conosceva tutti i giocatori, ha visto tutte le partite, ha parlato con noi in inverno. E' una persona molto organizzata, di progetto, ha le idee chiare. Ha dei nomi, e sono tanti fortunatamente, e sta cercando di dare un piano di sviluppo per tutti e i nomi che hai in mente tu ci sono tutti”.
da: http://rugby1823.blogosfere.it/
Bella intervista a Goosen e Guidi:
Italrugby: Guidi e Goosen “Italia e franchigie, ora si lavora assieme”
Di DuccioFumero @DuccioFumero mercoledì 22 giugno 2016
I due tecnici sono stati aggregati alla nazionale per il tour estivo. E non è un'operazione di facciata, ma sono molto attivi. Ecco le loro parole.
Sono una delle novità magari meno evidenti ed evidenziate, ma tra le più importanti del tour estivo dell'Italrugby. Gianluca Guidi e Marius Goosen aggregati allo staff tecnico della nazionale, cioè Zebre e Treviso. Qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa e qualcosa che prima di Conor O'Shea i ct azzurri non avevano mai reputato importante.
Ma è veramente qualcosa di rivoluzionario?
“Questo è un bel segno, perché in Italia spesso si fanno le chiacchiere e non i fatti, mentre Conor è arrivato ed è un fatto che ha già fatto, concedimi il gioco di parole. O'Shea ha già creato un legame con le franchigie, un legame fattivo, reale, e dobbiamo ringraziarlo per farci partecipare attivamente all'allenamento e alla preparazione all'allenamento stesso. E dopo il tour lo staff della nazionale verrà settimanalmente tra Parma e Treviso e questo è importante” esordisce Guidi.
Marius, un paio d'anni fa averti qui sarebbe stato fantascienza, sia per i rapporti tra Treviso e Fir, sia per il dialogo di Brunel con le franchigie.
“Guarda è facile sedere qua e criticare quello che è successo, non voglio fare quello che dice che ha la soluzione. Quello che è successo è successo e, per me, in Italia è importante che adesso tutti tirino una linea e si riparta da qui. E coinvolgere me e Gianluca ovviamente è un passo in avanti, perché loro non conoscono come noi i giocatori e le franchigie e così loro avevano tante domande e noi potevamo spiegare. Ed è importante che questo continui”.
Parole (ma anche fatti, perché durante gli allenamenti qui tra USA e Canada si vede proprio come i due tecnici siano coinvolti direttamente) che cancellano i dubbi che avevamo di una possibile convocazione di facciata. Cioè i due tecnici delle franchigie portati 'in vacanza', ma non realmente coinvolti.
“Esatto. Conor ci ha proprio dato dei ruoli, a me ha detto 'Gianluca avrei piacere se tu ti occupassi della difesa, mentre Marius collabora con Mike per i trequarti'. Quindi sì, hai ragione, non è una cosa di facciata, ma ci permette di lavorare su un lavoro condiviso da luglio in poi” dice Guidi.
Appunto, una collaborazione che, dopo diversi anni, oggi è quasi obbligatorio non mancare.
“Io lo dico da un paio d'anni almeno, noi in Italia siamo fortunati che abbiamo solo due squadre 'professionistiche' d'alto livello. E non ci vuole tanto, con due sole squadre, a sedersi attorno a un tavolo con i coaching staff delle due franchigie e della nazionale e parlarci. Non ci vuole tanto, ma purtroppo questo non è stato fatto negli ultimi anni. Da un punto di vista tecnico, oggi, non siamo in grado di fare una cosa a Treviso, una alle Zebre e poi completamente un'altra in nazionale. Dobbiamo lavorare sulla stessa pagina, perché i giocatori non hanno tempo, quando arrivano in nazionale, di fare altro. Ora speriamo che, così, faccia bene a tutti, a noi e alla nazionale” sottolinea Goosen.
Passando al tecnico, con Guidi affrontiamo la grande novità che si è vista in queste prime due partite, la difesa.
“Con Conor ne avevamo già parlato quest'inverno ed entrambi pensavamo a un sistema difensivo che ci tutelasse sui punti d'incontro. Questa difesa, invece, un po' più aggressiva e magari un po' più pericolosa per noi, come l'hai definita dopo gli USA, ci tutela però un po' più quando verranno ad attaccarci. Ma è interessante anche come cerchiamo di svilupparla, oggi con Mike abbiamo lavorato per adattarla in modo che vada bene sia per la nazionale sia per le Zebre”.
Le prime due partite che impressioni hanno dato?
“A me piace molto il clima che c'è e si riflette molto nel gioco che si fa. In Argentina era una partita molto pericolosa, con un nuovo ciclo, una nuova difesa e la squadra non ha fatto male. Con l'America è stata una settimana un po' particolare e in campo si riflette quello che si vive fuori. E Conor è uno che incentra molto il discorso sulla parte mentale e si è visto con gli USA quando abbiamo segnato in 14. Poi, un giudizio sulla tournee, si potrà dare dopo il Canada, ma l'ambiente è bello e, come dicevo l'altro giorno a Giampiero (De Carli, ndr.), sembra quando eravamo con gli Emergenti, l'età media è veramente bassa” sottolinea Guidi.
Molti giovani, molti che Gianluca conosce bene dalle nazionali juniores e, appunto, con gli Emergenti. Ma ci sono ragazzi che hanno le doti per diventare leader di questa Italia?
“Secondo me sì, anche perché Conor lavora molto con i ragazzi, preparandoli individualmente, aiutandoli anche mentalmente. E secondo me chi ce l'ha il legno buono, poi viene fuori. E ci sono ragazzi che hanno le potenzialità”.
O'Shea non ha la bacchetta magica e i problemi dell'Italia, anche visti i risultati della juniores ai Mondiali (ma anche in passato), arrivano da più lontano.
“Sono d'accordo, noi stiamo vivendo in questi giorni in un Paese come gli USA che sta costruendo qualcosa d'importante e le nazioni emergenti che stanno crescendo. E noi dobbiamo essere consci, dobbiamo sistemare sicuramente tante cose, su un telaio che – secondo me – può interagire con i club, con quelle parti del movimento che sono molto molto importanti. Ma da questo tour possiamo comunque prendere spunto e ci sono tanti giovani, penso a Carlo Canna, ma anche a Marco Barbini che non c'è ma che sicuramente farà parte di questo gruppo, che arrivano da percorsi diversi (dalle Accademie, ndr.), ma che arrivano in alto. Dobbiamo migliorare, ma continuare a produrre giovani di qualità”.
Gli fa eco Goosen. “In Italia il primo problema è che già partiamo in ritardo, perché rispetto alle altre nazioni lo sport a scuola non esiste e noi abbiamo già un gap iniziale. Però dobbiamo trovare il modo migliore per sviluppare i giovani, cosa che fino a oggi non è stato fatto. Non so, però, se fino a oggi tutti hanno remato nello stesso senso. Però attenti, non possiamo aspettarci questo in due o tre mesi, ma ci vorranno, forse, due o tre anni almeno. In Italia, invece, si vuole tutto subito, ma non è possibile, si deve costruire”
Gianluca, hai nominato Barbini e mi hai fatto venire un'ultima domanda: Conor vi ha chiesto informazioni sui ragazzi che non sono qui, per scelta, per infortunio o altro?
“Conor e Mike hanno le idee molto chiare, Conor prima di arrivare conosceva tutti i giocatori, ha visto tutte le partite, ha parlato con noi in inverno. E' una persona molto organizzata, di progetto, ha le idee chiare. Ha dei nomi, e sono tanti fortunatamente, e sta cercando di dare un piano di sviluppo per tutti e i nomi che hai in mente tu ci sono tutti”.
da: http://rugby1823.blogosfere.it/
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
- jpr williams
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Ragazzi, veniamo al sodo: orari? possibilità di vederla? 
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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JosephK.
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Come riporta l'illustre sitojpr williams ha scritto:Ragazzi, veniamo al sodo: orari? possibilità di vederla?
http://www.rugby.it/news/2016/06/23/il- ... weekend-2/
Domenica ore 18 (ore 12 locali, speriamo non soffochino di caldo, non ho idea del clima locale, anche se trattandosi di canada non è esattamente l'equatore...
Possibilità di vederla: i soliti streaming pescati nel profondo buio della Rete.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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Ilgorgo
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
La trasmettono su TSN 5, canale canadese, ma a una prima occhiata non sono disponibili streaming diretti in rete
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Luqa-bis
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Per domenica le previsioni meteo danno:
cielo sereno/poco nuvoloso,
minime notturne di 20° C
massime diurne attorno ai 30-31 ° C
umidità relativa 40-45%
venti deboli (10 nodi) da SUD
possibile water-break, secondo me.
cielo sereno/poco nuvoloso,
minime notturne di 20° C
massime diurne attorno ai 30-31 ° C
umidità relativa 40-45%
venti deboli (10 nodi) da SUD
possibile water-break, secondo me.
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JosephK.
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Se non è un canale privato forse c'è qualche speranza anche di uno straming diretto. COmunque qualcosa si troverà, certo che magari potevano giocare tipo alle 15-16...Ilgorgo ha scritto:La trasmettono su TSN 5, canale canadese, ma a una prima occhiata non sono disponibili streaming diretti in rete
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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- jpr williams
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Si dai JK, trovacelo uno STRAMING, che magari capiamo anche noi di che cacchio si tratta 
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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Luqa-bis
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Quello dove falci tutto ciò che sta sull'erba: roba da terze e terzini.
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JosephK.
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- Iscritto il: 28 ago 2007, 18:19
Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Stay tuned su questa discussione in orario partita, qualcosa esce sicuramente.jpr williams ha scritto:Si dai JK, trovacelo uno STRAMING, che magari capiamo anche noi di che cacchio si tratta
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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- jpr williams
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Non c'entra niente, ma, finalmente, una buona notizia, così, per abbellire la giornata
http://www.repubblica.it/scienze/2016/0 ... 142354348/
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Garryowen
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Allan, Esposito e Boni dal primo minuto contro il Canada
...e Odiete estremo!
...e Odiete estremo!
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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JosephK.
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
15 David ODIETE (Marchiol Mogliano, 6 caps)*
14 Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso, 6 caps)*
13 Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 24 caps)*
12 Tommaso BONI (Zebre Rugby, esordiente)*
11 Giovanbattista VENDITTI (Newcastle Falcons, 35 caps)*
10 Tommaso ALLAN (USAP Perpignan, 23 caps)
9 Edoardo GORI (Benetton Treviso, 52 caps)* – capitano
8 Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 4 caps)
7 Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 29 caps)*
6 Maxime MBANDA’ (Rugby Calvisano, 1 cap)*
5 Marco FUSER (Benetton Treviso, 12 caps)*
4 Quintin GELDENHUYS (Zebre Rugby, 65 caps)
3 Lorenzo CITTADINI (Wasps Rugby, 49 caps)
2 Ornel GEGA (Benetton Treviso, 4 caps)
1 Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 7 caps)*
A disposizione
16 Tommaso D’APICE (Zebre Rugby, 10 caps)*
17 Sami PANICO (Rugby Calvisano, 2 caps)*
18 Pietro CECCARELLI (Zebre Rugby, 3 caps)
19 Sebastian NEGRI DA OLEGGIO (Hartbury RFC, 1 cap)
20 Jacopo SARTO (Zebre Rugby, 1 cap)
21 Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby, 21 caps)
22 Carlo CANNA (Zebre Rugby, 11 caps)
23 Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 2 caps)
Io ho qualche leggerissimerrimo timore, mi sa tanto di Italia A... Là dietro il triangolo allargato è Odiete-Venditti-Esposito. Come si può non aver paura? Almeno McLean io lo tenevo sicuramente. In pratica hanno giocato tutti tranne Lucchese, è corretto?
14 Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso, 6 caps)*
13 Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 24 caps)*
12 Tommaso BONI (Zebre Rugby, esordiente)*
11 Giovanbattista VENDITTI (Newcastle Falcons, 35 caps)*
10 Tommaso ALLAN (USAP Perpignan, 23 caps)
9 Edoardo GORI (Benetton Treviso, 52 caps)* – capitano
8 Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 4 caps)
7 Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 29 caps)*
6 Maxime MBANDA’ (Rugby Calvisano, 1 cap)*
5 Marco FUSER (Benetton Treviso, 12 caps)*
4 Quintin GELDENHUYS (Zebre Rugby, 65 caps)
3 Lorenzo CITTADINI (Wasps Rugby, 49 caps)
2 Ornel GEGA (Benetton Treviso, 4 caps)
1 Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 7 caps)*
A disposizione
16 Tommaso D’APICE (Zebre Rugby, 10 caps)*
17 Sami PANICO (Rugby Calvisano, 2 caps)*
18 Pietro CECCARELLI (Zebre Rugby, 3 caps)
19 Sebastian NEGRI DA OLEGGIO (Hartbury RFC, 1 cap)
20 Jacopo SARTO (Zebre Rugby, 1 cap)
21 Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby, 21 caps)
22 Carlo CANNA (Zebre Rugby, 11 caps)
23 Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 2 caps)
Io ho qualche leggerissimerrimo timore, mi sa tanto di Italia A... Là dietro il triangolo allargato è Odiete-Venditti-Esposito. Come si può non aver paura? Almeno McLean io lo tenevo sicuramente. In pratica hanno giocato tutti tranne Lucchese, è corretto?
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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Re: Canada - Italia [Test match, giugno 2016]
Max Mbandà a blindside non l'ho mai visto giocare e, secondo me, non ci è proprio portato.
A meno che sia la versione di doppio fetcher alla gallese; nel qual caso mi sembra un esperimento interessante.
Max non è mai stato nemmeno un fetcher, o meglio non è mai stato impiegato come tale, ma per fare quello, invece, sono convinto abbia tutto ciò che serve. Di sicuro non è un 6 di "fatica", tanto per intenderci non è un Fardy di sicuro.
A meno che sia la versione di doppio fetcher alla gallese; nel qual caso mi sembra un esperimento interessante.
Max non è mai stato nemmeno un fetcher, o meglio non è mai stato impiegato come tale, ma per fare quello, invece, sono convinto abbia tutto ciò che serve. Di sicuro non è un 6 di "fatica", tanto per intenderci non è un Fardy di sicuro.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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