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Il terreno di battaglia

Inviato: 6 lug 2018, 23:13
da tonione
mi sembra perfino facile dire che il terreno di battalia sia un fattore determinante. eppure nelle nostre considerazioni durante le partite lo assumiamo come un fattore matematico. un qualcosa di previsto e prevedibile. non determinante ai fini differenziali.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 7 lug 2018, 12:03
da Luqa-bis
Potresti chiarire meglio cosa intendi per determinante ai fini differenziali e cosa individui come terreno di battaglia ?

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 7 lug 2018, 20:50
da giuseppone64
È a libera interpretazione...

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 10 lug 2018, 22:32
da tonione
potremmo dividerci in buonisti e cattivisti. rispetto al rugby, chiaramente. il terreno di battaglia potrebbe essere anche quello. i buonisti, in generale, credono, dall'alto di una cieca osservanza dei desiderata, che tutto stia andando per il meglio, verso un progresso. la nazionale migliora perchè ci sono più giovani italiani o, ad esempio, perchè finalmente abbiamo un paio di aperture italiane di una certa qualità; i cattivisti dicono che perdiamo sempre, che siamo poveri con le pezze fino al collo e però si buttano via soldi in quantità con le franchigie e i viaggi in aereo diverti prosecco alla mano.
questo è il terreno di battaglia ideale sul quale battono i tacchetti di molti pensatori del rugby in Italia. terreno di battaglia sbagliato o maledettamente giusto?

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 11 lug 2018, 15:32
da jpr williams
Sbagliato.
Buonisti e cattivisti sbagliano entrambi (anche se, secondo me, i cattivisti sono semplicemente distruttivi e quindi inutili alla bisogna, ma è un parere personale, sia chiaro) perchè la realtà non è né "buona" né "cattiva": è quella che è, cioè un cammino in divenire sperando che la strada sia quella giusta, cosa che, fino alla fine del percorso, non è dato sapere.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 11 lug 2018, 15:50
da Garry
E i "buoni"? Quelli che semplicemente pensano che si possa superare la legge dell'homo homini lupus?

Per me l'odiosa parola "buonisti" è stata creata ad arte per emarginare i "buoni", per farli in un certo senso vergognare di questa inclinazione verso il prossimo.

Essere buoni oggi è una colpa, come essere istruiti

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 19 lug 2018, 0:35
da tonione
i buoni lo sono per natura. non hanno possibilità di scelta. non è la cultura che fa il buono. per essere buono non dovresti rispettare dei precetti culturali che ti comprendono tra i buoni.converrai( ? '), il buono è uno o una che è per l'energia positiva in un dato momento e in certe condizioni, non sempre e indistintamente secondo un cliché culturale determinato.

la bontà è naturale, non culturale.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 19 lug 2018, 9:16
da Luqa-bis
Non del tutto inverosimile.

Ma se essere buono è una inclinazione naturale (non direttamente correlata all'intelligenza),
essere buonista (con accezione positiva) presuppone anche un fattore culturale.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 19 lug 2018, 10:54
da jpr williams
Luqa-bis ha scritto:Non del tutto inverosimile.

Ma se essere buono è una inclinazione naturale (non direttamente correlata all'intelligenza),
essere buonista (con accezione positiva) presuppone anche un fattore culturale.
Con tutto l'orrore che provo per questo intollerabile neologismo sono d'accordo.
La bontà naturale sa troppo di mito/illusione del buon selvaggio: credo che la cultura, intesa come apprendimento delle differenze fra ciò che è "giusto" e ciò che è "ingiusto" sia fondamentale. Ed ecco perchè nel disprezzo per la cultura e per la "bontà" (con tutti i significati che si vogliano dare a questo termine) e nell'apprezzamento per un'ignoranza mascherata da pragmatismo (le chiacchiere stanno a zero, bisogna fare, fare, fare) e un cattivismo che significa più banalmente cazzi propri elevati a totem ci vedo un gigantesco fenomeno culturale o, meglio, inculturale.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 19 lug 2018, 10:58
da sandrobandito
"Ho visto che chiunque dimentica il bene ma se fai del male se lo ricorda."
cit. "Gli Occhi Della Luna" - Ex-Otago feat. Jake La Furia

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 19 lug 2018, 12:50
da Luqa-bis
Curiosità

per chi conosce la scena Indie e Hip Hop, l'associazione è chiara.

ma a me ha fatto venire in mente
Jake "The Mussa "Heke, alias Temuera Morrison ed un film degli anni '90.

Che però è di Waikato non Otago. :-)

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 23 lug 2018, 22:15
da tonione
non credo che sia sempre come dice jake la furia. cristo faceva continuamente del bene, lo sanno tutti, e per questo hanno deciso di fargli del male. eppure quella quantità di male abnorme riportata dai vangeli sembrava liquefarsi di fronte al bene fatto in vita e nella crudele morte patita. i cristiani si sono imposti di ricordarsi per sempre che il male non può cancellare il bene ergendo a simbolo uno strumento di morte. mi sembra l'esempio più normale che si possa fare, tanto per dire che non sempre un testo rap o hip o trap debba per forza essere vero, o esplicativo.
potrebbero essere di una banalità ineluttabile frasi del tipo: il male lo ricordi più del bene. perchè qualche altro autore potrebbe rispondere, o dissare:

con il male non cancelli il bene, ricordati di cristo e falcone!

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 23 lug 2018, 22:21
da sandrobandito
tonione ha scritto: con il male non cancelli il bene, ricordati di cristo e falcone!
Pecca, confessa, espia, perdona.
...e poi tutti a puttane come prima. :-]

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 23 lug 2018, 22:36
da tonione
l'origine di tutto è la sofferenza.

Re: Il terreno di battaglia

Inviato: 23 lug 2018, 22:41
da Garry
tonione ha scritto:l'origine di tutto è la sofferenza.

Ma nella sofferenza bisogna sempre vedere il lato positivo, come ben è stato rappresentato qui: