Eleggibilità per le nazionali
Moderatore: Emy77
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Eleggibilità per le nazionali
Come già accennato da qualche altra parte nel forum, Augustin Pichot ha recentemente twittato una cosa sulla percentuale di giocatori non nati nella nazione per cui giocano che sono stati schierati un paio di settimane fa, che potete vedere qui https://www.ruck.co.uk/a-tweet-from-a-p ... d-outrage/.
La posizione di Pichot è chiara: 1) lui è Argentino e l'Argentina è un paese dove nessun giocatore professionista emigrerebbe per giocare a rugby - così come nelle nazioni del Pacifico o anche in Sudafrica, a parte isolate eccezioni - per cui questi paesi da un lato vivono la regola sull'eleggibilità come un'ingiustizia, dall'altro anche volendo non avrebbero nessuno da equiparare 2) Pichot considera solo il luogo di nascita, che è un criterio assai limitato
Sono usciti tra ieri e oggi due interessanti articoli che trattano il tema dell'eleggibilità, uno su planet rugby https://www.planetrugby.com/news/johnny ... estioning/, l'altro sul Times https://www.thetimes.co.uk/article/grea ... -hq2b0z2sp, chi non è abbonato lo trova sulla rassegna stampa della FIR di oggi https://www.federugby.it/index.php?opti ... Itemid=988
Come la penso io l'ho già detto: a me interessa poco la cittadinanza, la residenza, i nonni, come suona il cognome ecc. per me conta dove un giocatore ha imparato a giocare a rugby, dove è stato formato approssimativamente tra i 10 e i 20 anni di età. Certo ci sarebbero molti casi limite, situazioni con formazioni miste, trasferimenti o altri casi che dovrebbero essere disciplinati diversamente e in cui certamente il giocatore potrebbe essere chiamato a prendere una decisione - prima è meglio è - ma insomma il principio è questo.
Da notare che, se venisse accolta l'idea di Nicholson, uno come Parisse non potrebbe giocare per l'Italia ma solo per l'Argentina o paradossalmente, dal 2015, per la Francia.
La posizione di Pichot è chiara: 1) lui è Argentino e l'Argentina è un paese dove nessun giocatore professionista emigrerebbe per giocare a rugby - così come nelle nazioni del Pacifico o anche in Sudafrica, a parte isolate eccezioni - per cui questi paesi da un lato vivono la regola sull'eleggibilità come un'ingiustizia, dall'altro anche volendo non avrebbero nessuno da equiparare 2) Pichot considera solo il luogo di nascita, che è un criterio assai limitato
Sono usciti tra ieri e oggi due interessanti articoli che trattano il tema dell'eleggibilità, uno su planet rugby https://www.planetrugby.com/news/johnny ... estioning/, l'altro sul Times https://www.thetimes.co.uk/article/grea ... -hq2b0z2sp, chi non è abbonato lo trova sulla rassegna stampa della FIR di oggi https://www.federugby.it/index.php?opti ... Itemid=988
Come la penso io l'ho già detto: a me interessa poco la cittadinanza, la residenza, i nonni, come suona il cognome ecc. per me conta dove un giocatore ha imparato a giocare a rugby, dove è stato formato approssimativamente tra i 10 e i 20 anni di età. Certo ci sarebbero molti casi limite, situazioni con formazioni miste, trasferimenti o altri casi che dovrebbero essere disciplinati diversamente e in cui certamente il giocatore potrebbe essere chiamato a prendere una decisione - prima è meglio è - ma insomma il principio è questo.
Da notare che, se venisse accolta l'idea di Nicholson, uno come Parisse non potrebbe giocare per l'Italia ma solo per l'Argentina o paradossalmente, dal 2015, per la Francia.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Però l'Argentina ha schierato Messi, che è andato via ad 11 anni ed è di formazione spagnola. Guardando solo la nascita, Kobe Bryant era italiano.
Il mondo è diventato più complesso e certe regole.rigide porteranno ad ulteri imbrogli dei potenti a scapito dei poveri..
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Infatti Pichot ha torto, quello della nascita è un criterio sbagliatoItalos ha scritto:Però l'Argentina ha schierato Messi, che è andato via ad 11 anni ed è di formazione spagnola. Guardando solo la nascita, Kobe Bryant era italiano.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Sicuramente è un bel problema, perché qualsiasi regola escogitino non sarà mai giusta fino in fondo. Ci saranno sempre delle vittime.
Secondo Pichot il povero Negri dovrebbe giocare nello Zimbabwe, Sisi giocherebbe nella nazionale tedesca e una leggenda come Betsen avrebbe dovuto vegetare nel Camerun...
L'unica regola possibile che metta tutti sullo stesso piano sarebbe la cittadinanza. Però, come ho già scritto, risono Paesi che la cittadinanza te la regalano in una settimana...
Secondo Pichot il povero Negri dovrebbe giocare nello Zimbabwe, Sisi giocherebbe nella nazionale tedesca e una leggenda come Betsen avrebbe dovuto vegetare nel Camerun...
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"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Avrei barattato tutti i nostri equiparati di tutti i tempi in cambio di un Bryant nella nazionale azzurra di basketItalos ha scritto:Però l'Argentina ha schierato Messi, che è andato via ad 11 anni ed è di formazione spagnola. Guardando solo la nascita, Kobe Bryant era italiano.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
oppure ti fanno indossare la divisa militare senza essere cittadino dello stato di cui indossi la divisa !!!!Garry ha scritto:Sicuramente è un bel problema.....
L'unica regola possibile che metta tutti sullo stesso piano sarebbe la cittadinanza. Però, come ho già scritto, risono Paesi che la cittadinanza te la regalano in una settimana...
Certo che gli inglesi per imbrogliare sono imbattibili, tutti gli altri sono dei dilettanti.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
A mio modesto parere fa testo sposare un progetto.
Ti devi legare ad un paese ed uno solo da rappresentare.
Se sei sudafricano ma scegli di diventare rugbisticamente italiano per il resto della tua vita, per me va bene.
Ora che sia allunga il tempo necessario per l'equiparazione, basterebbe aggiungere anche una "anzianita' di passaporto" di 3/5 anni e la situazione dovrebbe equilibrarsi.
Ti devi legare ad un paese ed uno solo da rappresentare.
Se sei sudafricano ma scegli di diventare rugbisticamente italiano per il resto della tua vita, per me va bene.
Ora che sia allunga il tempo necessario per l'equiparazione, basterebbe aggiungere anche una "anzianita' di passaporto" di 3/5 anni e la situazione dovrebbe equilibrarsi.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
be', i francesi hanno la Légionmetabolik ha scritto:oppure ti fanno indossare la divisa militare senza essere cittadino dello stato di cui indossi la divisa !!!!
Certo che gli inglesi per imbrogliare sono imbattibili, tutti gli altri sono dei dilettanti.

Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)
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Re: Eleggibilità per le nazionali
ma tornando agli inglesi, quando giorgio v chiese a obolensky perché giocasse con l'inghilterra
lui rispose: «studio a oxford, maestà…»
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Il mitico Obolensky, grande 3/4 ala della Nazionale inglese ed aviatore eroe di guerra, però aveva acquisito la cittadinanza prima di diventare entrambi. E ci credo, mica poteva tornare in Russia, un principe.
Giusto riferimento quello della Legione Straniera, ma sei sicuro che si guadagna la cittadinanza francese ?
Giusto riferimento quello della Legione Straniera, ma sei sicuro che si guadagna la cittadinanza francese ?
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Re: Eleggibilità per le nazionali
no, non sono sicuro che si acquisisca la cittadinanza francese arruolandosi nella legione
- sicuramente se chiedi alla legione se il tale è arruolato con loro non otterrai mai una risposta
ma questo è un altro discorso -
obolensky divenne cittadino britannico nel 1936, e l'episodio che ho citato fa parte probabilmente delle leggende del rugby
quelle che rendono questo sport qualcosa di diverso da tutti gli altri
non poteva certo tornare in russia, diventata nel 1917 unione sovietica e dalla quale fuggì, portato dal padre - il principe sergej - quando non aveva nemmeno due anni, a causa della rivoluzione
per ritornare in topic, penso anch'io che la formazione dovrebbe essere la regola principale, più che la nascita o gli ascendenti
ma come dicevano i latini, dura lex sed lex
vedremo se e quando cambieranno le regole attuali, e come…
- sicuramente se chiedi alla legione se il tale è arruolato con loro non otterrai mai una risposta
ma questo è un altro discorso -
obolensky divenne cittadino britannico nel 1936, e l'episodio che ho citato fa parte probabilmente delle leggende del rugby
quelle che rendono questo sport qualcosa di diverso da tutti gli altri
non poteva certo tornare in russia, diventata nel 1917 unione sovietica e dalla quale fuggì, portato dal padre - il principe sergej - quando non aveva nemmeno due anni, a causa della rivoluzione
per ritornare in topic, penso anch'io che la formazione dovrebbe essere la regola principale, più che la nascita o gli ascendenti
ma come dicevano i latini, dura lex sed lex
vedremo se e quando cambieranno le regole attuali, e come…
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Re: Eleggibilità per le nazionali
No, io sono assolutamente contro alla discriminante "formazione".
Se un atleta vive all'estero ma è cittadino italiano, e se fosse capitato in Italia a 20 anni in epoca di servizio militare obbligatorio, sarebbe stato precettato, deve poter giocare con la nostra nazionale.
La cittadinanza ha un senso. Puoi votare e non puoi giocare con la nazionale?
Se un atleta vive all'estero ma è cittadino italiano, e se fosse capitato in Italia a 20 anni in epoca di servizio militare obbligatorio, sarebbe stato precettato, deve poter giocare con la nostra nazionale.
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Solo nel rugby esiste il "mito" della formazione. Chi ha i requisiti per ottenere il passaporto Italiano ha il diritto di giocare in Nazionale, la nostra Costituzione equipara gli Italiani non appartenenti alla Repubblica ai cittadini per quel che riguarda la partecipazione ai concorsi pubblici.Garry ha scritto:No, io sono assolutamente contro alla discriminante "formazione".
Se un atleta vive all'estero ma è cittadino italiano, e se fosse capitato in Italia a 20 anni in epoca di servizio militare obbligatorio, sarebbe stato precettato, deve poter giocare con la nostra nazionale.
La cittadinanza ha un senso. Puoi votare e non puoi giocare con la nazionale?
Compito principale della Fir è formare i giocatori nati in Italia, non è che smetta di farlo perché qualche figlio di espatriati decide di giocare per il paese di origine di uno o più antenati.
Una Nazionale può benissimo essere composta in gran parte da eleggibili, guardate le convocazioni
della Scozia. Restringere le equiparazioni ha un senso, discriminare gli eleggibili no.
Se uno è bravo merita di essere chiamato, questa è la sola discriminante che ha ragione di essere
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Superquotone. Il che li differenzia soprattutto dai loro odiatissimi cuginastri tedeschi, che non sono dei giocatori (si dice gambler?). Ho letto alcuni giorni fa una interessante osservazione sul perché se il rugby fosse tutto genetica e tecnologia, i tedeschi sarebbero piú forti, ma non lo sono. È vero! A loro come forma mentis manca la propensione al rischio, l'individualitá, una certa dose di fatalismo. Il collettivo da noi viene sempre ultraosannato, sarei curioso se é cosí anche fuori, chiaro, noi non sappiamo neanche il significato, ma giocare innanzitutto é una sfida 1vs1 con chi hai di fronte ecc. Poi arriva la manfrina del collettivo, sostegno, lo sguardo del capitano che risveglia i morti ecceccmetabolik ha scritto: Certo che gli inglesi per imbrogliare sono imbattibili, tutti gli altri sono dei dilettanti.

Cmq se questo 3d é una votazione, io sono per cittadinanza, indip. se per ius soli o ius sangue, cmq mai sta cagata di equiparazione, eleggibilitá ecc
Ciauz
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Re: Eleggibilità per le nazionali
Chi si trova nella condizione di essere eleggibile, in quanto discendente di avo che mai ha rinunciato alla cittadinanza, ha tutti i requisiti per essere cittadino Italiano. Ergo gli eleggibili sono Italiani, si fossero anche formati in Antartide. Così come sono Italiani i tanti ragazzi di origine straniera che sono nati, od hanno iniziato a giocare qui. Questa storia della "formazione" sembra la trasposizione in ambito sportivo degli sproloqui dei sovranisti. Siamo nel 2018, anche se a qualcuno sfugge