RIP Paul Biémouret

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Moderatore: Emy77

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Garry
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RIP Paul Biémouret

Messaggio da Garry »

Sono venuto a sapere solo oggi che Paul Biémouret ci ha lasciati.
Se, com'è probabile, nessuno di voi lo conosce, sarò anche imputabile di utilizzo privato del forum, ma per me è davvero molto importante, per cui correrò il rischio.
Paul ha fatto parte, ovviamente in modo inconsapevole, di un periodo delicato e decisivo della mia vita, e di quel periodo lui ha caratterizzato la parte positiva, quindi lo ricordo con grande dolore ed ammirazione.
È stato il mio allenatore in una stagione di successi, ma soprattutto è stato un grande atleta, avendo giocato terza linea nell'Agen e nella Francia di Walter Spanghero, quella degli "Eroi del 10 febbraio 1973", che superarono gli All Blacks in tour in Europa (i neozelandesi avevano già vinto contro Scozia, Galles e Inghilterra e pareggiato contro l'Irlanda).
Lo vedete nella foto qui sotto, il quarto in piedi da sinistra.

Immagine

Io, invece, lo vedrò sempre nel mio campo da rugby ideale

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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jpr williams
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Re: RIP Paul Biémouret

Messaggio da jpr williams »

Confesso la mia ignoranza, per la quale basta aver letto il tuo bel ricordo per rammaricarsi.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garry
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Re: RIP Paul Biémouret

Messaggio da Garry »

Voglio aggiungere anche una foto "in gioco", anche se non ho trovato la mia preferita, un perfetto placcaggio in tuffo in un match internazionale.
Aggiungo che il suo essere una terza linea rocciosa è ben descritto dal soprannome che aveva in patria (non me lo ricordavo): "Bras de fer"

Immagine

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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