UNA GIORNATA DI RUGBY
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martirep
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Giornata speciale, oggi per il rugby, un sacco di incontri importanti. La mia squadra, poi, si gioca l\'accesso al TOP10. Ma non sono andato a vederla: troppo lontano la gara e troppo pigro io. Per di più, ho viaggiato troppo nella mia vita per poter apprezzare ancore treni ed aerei; e poi non ho tovato (ma in realtà neanche cercato) nessuno con cui andare. Mi alzo senza seveglia e senza telefonate. E\' presto: bene, è la settimana della cultura; con i musei aperti posso fare un salto alla Domus Aurea, al Palatino o da qualche altra parte prima de sedermi davanti alla TV. Quando esco però, mi accorgo che è tardi: ho bighellonato troppo per casa e su internet. Mi fermo da Mc Donald a piazza della Repubblica pensando di fare in fretta. C\'è un sacco di gente e la fila scorre piano; mi sto innervosendo. Lo sguardo mi cade sulla ragazza delle bibite: prepara i bicchieroni di Coca per sveltire il lavoro dei cassieri. E\' metodica, ordinata, precisa. Le ordinazioni si susseguono veloci, ma la ragazza è pronta a reintegrare le bibite con efficienza. La guardo. E’ piccolina, leggermente in carne. Gli occhi dietro le lenti spesse e gli altri tratti somatici indicano, pur leggera, la. sindrome di Down. All’improvviso il nervosismo scompare, non ho più fretta, starei ore a guardarla. Cerco di intercettare il suo squardo per sorriderle o farle un cenno d’amicizia. Ma è distante e per di più troppo presa e concentrata su quel lavoro per lei così importante. Alla fine, quando arriva il mio turno, ordino, prendo il vassoio e me ne vado un po’ incazzato: insieme al Big Mac ed alla birra avrei voluto un sorriso.
<BR>Lo so forse sono leggermento OT, dopotutto la sindrome di Down è trattata in altri siti in ben altro modo, però il 3D “Aiutiamo Francesco” che è stato riproposto 2 giorni fa, parla di una disabilità, ovviamente diversa, che ha avuto che fare direttamente con il rugby. Mi sarei aspettato almeno una risposta e forse anche Francesco.
<BR>
<BR>Il Rugby è uno sport diverso…......a parole.
<BR>
<BR>Lo so forse sono leggermento OT, dopotutto la sindrome di Down è trattata in altri siti in ben altro modo, però il 3D “Aiutiamo Francesco” che è stato riproposto 2 giorni fa, parla di una disabilità, ovviamente diversa, che ha avuto che fare direttamente con il rugby. Mi sarei aspettato almeno una risposta e forse anche Francesco.
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<BR>Il Rugby è uno sport diverso…......a parole.
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A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela
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pier12345
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egon
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Come vedi, caro Martirep, la \"disabilità\" non fa audience.
<BR>In quanti ti hanno risposto?
<BR>Poca voglia di \"sentirsi\", poca di \"ascoltare\". Eppure ci sarebbe tanto da imparare..... Nella mia breve esperienza di vita ho capito che la vera \"sfortuna\" tocca a noi normodatati. Tutti protesi in avanti, sempre di corsa, sempre di fretta, sempre \"senza tempo\". E invece c\'é chi il tempo lo tiene imprigionato e vorrebbe solo donarlo, perché della clausura della malattia si evade senza bisogno di calarsi dall\'alto di un muro di cinta. Il tempo.... Il tempo, Martirep, questo illustre \"sconosciuto\", questo nostro compagno riottoso. Scalzo, urlante, sfuggente. La via perduta da troppi richiami. Però ho trovato un rimedio.... Il migliore che potessi permettermi, quello forgiato dal quotidiano. Quando parlo con mia madre, incontrovertibilmente disabile nel corpo, mi lascio i pesi alle spalle. Tutto, compreso il \"suo\" spazio, si ferma. Non é facile, non é divertente e il più delle volte é molto spiacevole. Sono \"rinata\" nella sua capacità di leggere la vita nell\'indispensabile. Lei mi regala il mio presente.... E allora, sono \"presente\" nella mia capacità di infilarmi nel chiasso del superfluo. E sarò ancora più presente a me stessa quando capirò che mettere se stessi nell\'ultima fila di una platea gremita all\'inverosibile non rappresenta una sconfitta. E non perché mi \"accontenti\" di un posto qualsiasi. In verità, cerco un posto tutto \"mio\", mio soltanto. A mio modo e secondo i miei tempi. Dovunque sarà, dovunque lo saprò cercare. Vedi, Martirep, come la \"disabilità\" può essere una fortunata coincidenza e non una sfortunata incidenza del fato?
<BR>Spero di averti aiutato a capire attraverso una prospettiva \"interessata\".
<BR>Un saluto cordiale.
<BR>
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<BR>Giuliana
<BR>In quanti ti hanno risposto?
<BR>Poca voglia di \"sentirsi\", poca di \"ascoltare\". Eppure ci sarebbe tanto da imparare..... Nella mia breve esperienza di vita ho capito che la vera \"sfortuna\" tocca a noi normodatati. Tutti protesi in avanti, sempre di corsa, sempre di fretta, sempre \"senza tempo\". E invece c\'é chi il tempo lo tiene imprigionato e vorrebbe solo donarlo, perché della clausura della malattia si evade senza bisogno di calarsi dall\'alto di un muro di cinta. Il tempo.... Il tempo, Martirep, questo illustre \"sconosciuto\", questo nostro compagno riottoso. Scalzo, urlante, sfuggente. La via perduta da troppi richiami. Però ho trovato un rimedio.... Il migliore che potessi permettermi, quello forgiato dal quotidiano. Quando parlo con mia madre, incontrovertibilmente disabile nel corpo, mi lascio i pesi alle spalle. Tutto, compreso il \"suo\" spazio, si ferma. Non é facile, non é divertente e il più delle volte é molto spiacevole. Sono \"rinata\" nella sua capacità di leggere la vita nell\'indispensabile. Lei mi regala il mio presente.... E allora, sono \"presente\" nella mia capacità di infilarmi nel chiasso del superfluo. E sarò ancora più presente a me stessa quando capirò che mettere se stessi nell\'ultima fila di una platea gremita all\'inverosibile non rappresenta una sconfitta. E non perché mi \"accontenti\" di un posto qualsiasi. In verità, cerco un posto tutto \"mio\", mio soltanto. A mio modo e secondo i miei tempi. Dovunque sarà, dovunque lo saprò cercare. Vedi, Martirep, come la \"disabilità\" può essere una fortunata coincidenza e non una sfortunata incidenza del fato?
<BR>Spero di averti aiutato a capire attraverso una prospettiva \"interessata\".
<BR>Un saluto cordiale.
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<BR>Giuliana
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martirep
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- Iscritto il: 30 mag 2003, 0:00
No Giuliana, no! Non ci siamo. Non ho aperto qesto 3D per parlare di problemi esistenziali.
<BR>Parliamone dopo, da un’altra parte, in privato, dove vuoi, ma non qui, non adesso! E non voglio nemmeno parlare di come si possa evadere dalla malattia senza “calarsi dall\'alto di un muro di cinta”. Forse quel muro è ancora da puntellare, da intonacare, forse non ha nemmeno uno straccio di finestra da dove guardare il cielo.
<BR>Guardando la ragazzina di Mc Donald domenica, mi è vento improvviso un momento di totale serenità. Mi sono sentito in pace con il mondo, spettatore privilegiato di un momento magico dove dei piccoli gesti ripetitivi e banali riempiono la vita di una ragazzina diversamente abile (rileggere la vita nell’indispensabile…)
<BR>Già, piccoli gesti, piccole cose come rispondere ad un 3D di un sito internet che si occupa di rugby e che parla di un ragazzo speciale. Un rugbista, un amico in difficoltà. Non credo proprio che queste risposte possano riempire la vita di Francesco. Ci vuloe ben altro! Forse nemmeno le risposte mancate lo avranno amareggiato, ammesso che guardi questo sito. Avrà già capito, ormai, come gira il mondo.
<BR>Chi si indigna sono io, cretino, che nella lettera a Francesco ho scritto delle stronzate immani come questa che riporto “Non è retorica o buonismo, oltre ai tuoi genitori ed agli amici, c\'è davvero un sacco di gente che ti è vicina, magari con un sorriso, un saluto o solo con il pensiero”.
<BR>Altro che retorica e buonismo, la mia è semplicemente stupidità! Dov’è tutta questa gente vicina a Francesco? Sicuramente NON in questo sito. Qui ci sono solo….. rugbysti.
<BR>
<BR>Il Rugby è uno sport diverso…..a parole
<BR>
<BR>P.S. …..questo nostro compagno riottoso. Scalzo, urlante, sfuggente.
<BR>
<BR>Sopra le mura medievali della cittadina dove sono nato, sull’abside della chiesa di San Rocco che si protende verso il corso sottostante, c’è una bellissima enorme meridiana che riporta una frase che fin da piccolo mi ha affascinato: “Sed fugit interea, fugit irreparabile tempus”. Adesso, accanto al fascino, c’è la consapevolezza, quella vera.
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<BR>Parliamone dopo, da un’altra parte, in privato, dove vuoi, ma non qui, non adesso! E non voglio nemmeno parlare di come si possa evadere dalla malattia senza “calarsi dall\'alto di un muro di cinta”. Forse quel muro è ancora da puntellare, da intonacare, forse non ha nemmeno uno straccio di finestra da dove guardare il cielo.
<BR>Guardando la ragazzina di Mc Donald domenica, mi è vento improvviso un momento di totale serenità. Mi sono sentito in pace con il mondo, spettatore privilegiato di un momento magico dove dei piccoli gesti ripetitivi e banali riempiono la vita di una ragazzina diversamente abile (rileggere la vita nell’indispensabile…)
<BR>Già, piccoli gesti, piccole cose come rispondere ad un 3D di un sito internet che si occupa di rugby e che parla di un ragazzo speciale. Un rugbista, un amico in difficoltà. Non credo proprio che queste risposte possano riempire la vita di Francesco. Ci vuloe ben altro! Forse nemmeno le risposte mancate lo avranno amareggiato, ammesso che guardi questo sito. Avrà già capito, ormai, come gira il mondo.
<BR>Chi si indigna sono io, cretino, che nella lettera a Francesco ho scritto delle stronzate immani come questa che riporto “Non è retorica o buonismo, oltre ai tuoi genitori ed agli amici, c\'è davvero un sacco di gente che ti è vicina, magari con un sorriso, un saluto o solo con il pensiero”.
<BR>Altro che retorica e buonismo, la mia è semplicemente stupidità! Dov’è tutta questa gente vicina a Francesco? Sicuramente NON in questo sito. Qui ci sono solo….. rugbysti.
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<BR>Il Rugby è uno sport diverso…..a parole
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<BR>P.S. …..questo nostro compagno riottoso. Scalzo, urlante, sfuggente.
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<BR>Sopra le mura medievali della cittadina dove sono nato, sull’abside della chiesa di San Rocco che si protende verso il corso sottostante, c’è una bellissima enorme meridiana che riporta una frase che fin da piccolo mi ha affascinato: “Sed fugit interea, fugit irreparabile tempus”. Adesso, accanto al fascino, c’è la consapevolezza, quella vera.
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A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela
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egon
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Questo é quanto scrissi all\'epoca dei fatti riguardanti il grave infortunio di Francesco. Sono nella discussione di cui tu stai parlando.
<BR>
<BR>
<BR>\"Avevo letto la notizia già a suo tempo ed ero rimasta molto turbata.... So perfettamente che la vicenda di Francesco non é un caso isolato e che in molte altre situazioni si sono verificati incidenti ben peggiori (vedi tetraplegia). Mi piacerebbe che \"il turbamento\" (spero non solo il mio) non rimanesse fine a se stesso ma che ci spingesse tutti alla riflessione. Tutti i pensieri che volete, che vi vengono, che recuperate nei recessi della materia grigia.... L\'importante é che ci siano. Poi vedete voi, ed io naturalmente, che cosa sia più giusto fare e quale comportamento tenere in questa circostanza. Vorrei soltanto dire alcune parole .... Il rugby non é uno sport violento. Il rugby non é la retorica del vivere. Il rugby non é un barattolo di melassa buona solo per riempire gli interstizzi dei nostri vuoti esistenziali. Punto e a capo. Il rugby é vita. Il rugby é l\'essenza dell\'uno nell\'altro. Il rugby sono \"io\". \"Io\" e non una \"pittata vuota e scialba\" di acqua colorata su un foglio. Sono \"io\" e tutto l\'incredibile universo che c\'é in me. Sono \"io\" e tutto ciò che vorrò essere e non essere. Sono \"io\".... A Francesco e alla sua famiglia non posso dire nulla che io non conosca già e che loro vivono tutti i giorni. A Francesco e alla sua famiglia posso soltanto augurare di poter vivere questa \"seconda vita\" con la stessa forza e la stessa determinazione di tante anime \"spezzate nella forma\" dal destino ma mai dome nello spirito. Francesco, l\'essere \"nati due volte\" non é una condanna né per te e né per i tuoi cari. L\'\"essere nati due volte\" racchiude in sé \"il tesoro nascosto\"a cui tutti ambiamo ma che la cecità che ottenebra le nostre menti non ci permette di \"vedere\". Non lo capirai subito e mentre lo cercherai passeranno i giorni, i mesi, gli anni. Poi lo troverai, a tuo modo. Ti abbraccio.
<BR>
<BR>Giuliana\"
<BR>
<BR>
<BR>\"Aquilante, la malattia é effettivamente un\'impossibilità contigente della forma e perciò \"superabile\" (entro certi limiti se é possibile) nello spirito ma é anche un lusso difficilmente tollerabile per l\'anima e per il portafoglio. Mia madre dall\'alto della \"pacificazione interiore\" della \"sua\" tetraparesi spastica, causata da una gravissima malattia neurologica degenerativa, mi dice sempre che \"i soldi non sono mai disabili\". Sono i soldi che possono tutto o quasi tutto. Potrei scriverci un libro su quanto ho potuto vedere in tanti anni di una \"sofferenza condivisa\" nei minimi dettagli. Adesso, a distanza di tempo, avrei voglia solo di prendere il badile del mio defunto nonno per abbattare con inaudita violenza tutta la cartapesta della retorica, del finto pietismo, dell\'ipocrisia, dell\'incompetenza e dell\'imperizia di tanti normodotati al libero pascolo. Aquilante, di fronte a un dato di fatto incontrovertibile quale lo \"spegnersi del corpo\" e di fronte al dolore fisico e spirituale si é sempre soli, terribilmente soli. Si \"nasce due volte\" come ho già avuto modo dire in precedenza e si vive solo il presente nella consapevolezza che ciò che verrà te lo sarai conquistato a duro prezzo. Francesco é un rugbysta abituato al sacrificio, al rigore e alla disciplina. Deve poter partire da questo e dalla sua voglia di combattere per sopravvivere in un mondo superficiale e fatuo che concepisce la dignità e il rispetto per l\'individuo alla stregua della carta igenica. Nelle ultime settimane sono arrivata alla conclusione che della vita e del suo fluire ininterrotto io non abbia mai capito proprio nulla. Ho cominciato a percepire qualche \"sospiro\" solo ora che il tempo mi sfugge alle spalle. Francesco, non smettere mai di cercare \"il tuo respiro\" perché é più vicino di quanto tu possa immaginare.
<BR>Ti rinnovo il mio abbraccio.
<BR>
<BR>Giuliana \"
<BR>
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<BR>
<BR>Quelle parole per me valgono ancora.
<BR>Non sentirti stupido, non sentirti \"fuori luogo\", Martirep.
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<BR>
<BR>Giuliana
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<BR>\"Avevo letto la notizia già a suo tempo ed ero rimasta molto turbata.... So perfettamente che la vicenda di Francesco non é un caso isolato e che in molte altre situazioni si sono verificati incidenti ben peggiori (vedi tetraplegia). Mi piacerebbe che \"il turbamento\" (spero non solo il mio) non rimanesse fine a se stesso ma che ci spingesse tutti alla riflessione. Tutti i pensieri che volete, che vi vengono, che recuperate nei recessi della materia grigia.... L\'importante é che ci siano. Poi vedete voi, ed io naturalmente, che cosa sia più giusto fare e quale comportamento tenere in questa circostanza. Vorrei soltanto dire alcune parole .... Il rugby non é uno sport violento. Il rugby non é la retorica del vivere. Il rugby non é un barattolo di melassa buona solo per riempire gli interstizzi dei nostri vuoti esistenziali. Punto e a capo. Il rugby é vita. Il rugby é l\'essenza dell\'uno nell\'altro. Il rugby sono \"io\". \"Io\" e non una \"pittata vuota e scialba\" di acqua colorata su un foglio. Sono \"io\" e tutto l\'incredibile universo che c\'é in me. Sono \"io\" e tutto ciò che vorrò essere e non essere. Sono \"io\".... A Francesco e alla sua famiglia non posso dire nulla che io non conosca già e che loro vivono tutti i giorni. A Francesco e alla sua famiglia posso soltanto augurare di poter vivere questa \"seconda vita\" con la stessa forza e la stessa determinazione di tante anime \"spezzate nella forma\" dal destino ma mai dome nello spirito. Francesco, l\'essere \"nati due volte\" non é una condanna né per te e né per i tuoi cari. L\'\"essere nati due volte\" racchiude in sé \"il tesoro nascosto\"a cui tutti ambiamo ma che la cecità che ottenebra le nostre menti non ci permette di \"vedere\". Non lo capirai subito e mentre lo cercherai passeranno i giorni, i mesi, gli anni. Poi lo troverai, a tuo modo. Ti abbraccio.
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<BR>Giuliana\"
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<BR>\"Aquilante, la malattia é effettivamente un\'impossibilità contigente della forma e perciò \"superabile\" (entro certi limiti se é possibile) nello spirito ma é anche un lusso difficilmente tollerabile per l\'anima e per il portafoglio. Mia madre dall\'alto della \"pacificazione interiore\" della \"sua\" tetraparesi spastica, causata da una gravissima malattia neurologica degenerativa, mi dice sempre che \"i soldi non sono mai disabili\". Sono i soldi che possono tutto o quasi tutto. Potrei scriverci un libro su quanto ho potuto vedere in tanti anni di una \"sofferenza condivisa\" nei minimi dettagli. Adesso, a distanza di tempo, avrei voglia solo di prendere il badile del mio defunto nonno per abbattare con inaudita violenza tutta la cartapesta della retorica, del finto pietismo, dell\'ipocrisia, dell\'incompetenza e dell\'imperizia di tanti normodotati al libero pascolo. Aquilante, di fronte a un dato di fatto incontrovertibile quale lo \"spegnersi del corpo\" e di fronte al dolore fisico e spirituale si é sempre soli, terribilmente soli. Si \"nasce due volte\" come ho già avuto modo dire in precedenza e si vive solo il presente nella consapevolezza che ciò che verrà te lo sarai conquistato a duro prezzo. Francesco é un rugbysta abituato al sacrificio, al rigore e alla disciplina. Deve poter partire da questo e dalla sua voglia di combattere per sopravvivere in un mondo superficiale e fatuo che concepisce la dignità e il rispetto per l\'individuo alla stregua della carta igenica. Nelle ultime settimane sono arrivata alla conclusione che della vita e del suo fluire ininterrotto io non abbia mai capito proprio nulla. Ho cominciato a percepire qualche \"sospiro\" solo ora che il tempo mi sfugge alle spalle. Francesco, non smettere mai di cercare \"il tuo respiro\" perché é più vicino di quanto tu possa immaginare.
<BR>Ti rinnovo il mio abbraccio.
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<BR>Giuliana \"
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<BR>Quelle parole per me valgono ancora.
<BR>Non sentirti stupido, non sentirti \"fuori luogo\", Martirep.
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<BR>Giuliana
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Gamester
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- Iscritto il: 14 mag 2003, 0:00
- Contatta:
Sabato mattina si è svolta una manifestazione per la chiusura del lavoro portato avanti dalla società rugby Lumezzane all\'interno di una serie di scuole nelle valli bresciane...
<BR>
<BR>Centinaia di bambini festanti di 4° e 5° elementare all\'interno del \"Comunale\" preparati di tuttopunto per questa manifestazione...
<BR>
<BR>Io e gli altri miei compagni di squadra abbiamo prestato servizio insegnando e accompagnando i ragazzini all\'interno delle varie stazioni che componevano il percorso...Diversi giochi da svolgere con la palla ovale fino ad arrivare al gioco reale...
<BR>
<BR>Io ero ad una di queste stazioni...e dopo qualche anno che gioco ho visto la scena di rugby più bella in assoluto...
<BR>
<BR>Una ragazza diversamente abile che con la vita negli occhi raccoglieva la palla ovale e correva sorridendo verso la meta...recuperava la sua palla e la portava all\'inizio della fila per portarla al compagno che la seguiva...
<BR>Una ragazza normodotata della stessa età si prendeva cura di lei facendo sempre 2 volte il gioco...Una per se e una per accompagnare la sua compagna, accudendola, sostenendola in questo percorso...
<BR>
<BR>Io e la mia ragazza ci siamo guardati e abbiamo capito che avevamo assistito ad una delle più belle scene di rugby...Sono questi piccoli gesti che rendono bello questo mondo...Sono quello sguardo e quel sorriso splendido che non dimenticherò facilmente...Quella corsa difficoltosa e quel pallone stretto a malapena sotto il braccio...Campionessa mondiale dei 100 mt nella corsa della VITA...
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<BR>Centinaia di bambini festanti di 4° e 5° elementare all\'interno del \"Comunale\" preparati di tuttopunto per questa manifestazione...
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<BR>Io e gli altri miei compagni di squadra abbiamo prestato servizio insegnando e accompagnando i ragazzini all\'interno delle varie stazioni che componevano il percorso...Diversi giochi da svolgere con la palla ovale fino ad arrivare al gioco reale...
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<BR>Io ero ad una di queste stazioni...e dopo qualche anno che gioco ho visto la scena di rugby più bella in assoluto...
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<BR>Una ragazza diversamente abile che con la vita negli occhi raccoglieva la palla ovale e correva sorridendo verso la meta...recuperava la sua palla e la portava all\'inizio della fila per portarla al compagno che la seguiva...
<BR>Una ragazza normodotata della stessa età si prendeva cura di lei facendo sempre 2 volte il gioco...Una per se e una per accompagnare la sua compagna, accudendola, sostenendola in questo percorso...
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<BR>Io e la mia ragazza ci siamo guardati e abbiamo capito che avevamo assistito ad una delle più belle scene di rugby...Sono questi piccoli gesti che rendono bello questo mondo...Sono quello sguardo e quel sorriso splendido che non dimenticherò facilmente...Quella corsa difficoltosa e quel pallone stretto a malapena sotto il braccio...Campionessa mondiale dei 100 mt nella corsa della VITA...
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martirep
- Messaggi: 575
- Iscritto il: 30 mag 2003, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 25-05-2005 alle ore 10:12, yeti wrote:
<BR>La cosa grave di tutto ciò, MartireP, è che, con tante cose buone da mangiare in Italia, tu sei stato da McDonalds.
<BR>
<BR>G.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Grave, gravissimo! C’è davvero di meglio di Mc Donald in Italia per mangiare! E poi vuoi mettere lo stracotto d’asina (scusa…asino)!
<BR>
<BR>Però anche tu ammetterai che, con tanti 3D di altissimo livello in questo forum , tu sei entrato proprio in questo, francamente di rango troppo basso per il tuo squisito intervento. Comunque grazie del prezioso contributo alla discussione; promettimi di illuminare sempre con perle di questo genere l’ordinaria banalità delle nostre discussioni
<BR>
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<BR> 25-05-2005 alle ore 10:12, yeti wrote:
<BR>La cosa grave di tutto ciò, MartireP, è che, con tante cose buone da mangiare in Italia, tu sei stato da McDonalds.
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<BR>G.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Grave, gravissimo! C’è davvero di meglio di Mc Donald in Italia per mangiare! E poi vuoi mettere lo stracotto d’asina (scusa…asino)!
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<BR>Però anche tu ammetterai che, con tanti 3D di altissimo livello in questo forum , tu sei entrato proprio in questo, francamente di rango troppo basso per il tuo squisito intervento. Comunque grazie del prezioso contributo alla discussione; promettimi di illuminare sempre con perle di questo genere l’ordinaria banalità delle nostre discussioni
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A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela
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Papalla
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- Iscritto il: 4 mar 2005, 0:00
- Località: Roma
Io sono un\'insegnante specializzata per il sostegno nelle scuole medie e superiori.
<BR>Ho seguito vari ragazzi durante il mio tirocinio: dislessici, borderline cognitivo-affettivi, sindrome di down ecc. ecc.
<BR>Quello che ho imparato è che dietro la \"certificazione\", dietro la \"diagnosi funzionale\", dietro il \"profilo dinamico funzionale\" e dietro tutti le montagne di pagine che si scrivono, non bisogna mai dimenticare che ci sono le PERSONE, non delle malattie o dei \"casi\".
<BR>Ho partecipato a vari congressi, ad uno ha parlato una donna che sta su una sedia a rotelle elettrica e ha detto che la cosa peggiore è rivolgersi ai diversamente abili con atteggiamento pietistico, dire che sono \"tutti buoni e simaptici\", quando invece non è così.
<BR>Ho seguito vari ragazzi durante il mio tirocinio: dislessici, borderline cognitivo-affettivi, sindrome di down ecc. ecc.
<BR>Quello che ho imparato è che dietro la \"certificazione\", dietro la \"diagnosi funzionale\", dietro il \"profilo dinamico funzionale\" e dietro tutti le montagne di pagine che si scrivono, non bisogna mai dimenticare che ci sono le PERSONE, non delle malattie o dei \"casi\".
<BR>Ho partecipato a vari congressi, ad uno ha parlato una donna che sta su una sedia a rotelle elettrica e ha detto che la cosa peggiore è rivolgersi ai diversamente abili con atteggiamento pietistico, dire che sono \"tutti buoni e simaptici\", quando invece non è così.
Per aspera ad astra
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martirep
- Messaggi: 575
- Iscritto il: 30 mag 2003, 0:00
Giuliana, visto che, grazie alla tua testardaggine, questo 3D ha preso una piega diversa da quella iniziale, mi adeguo. Ma alla luce dei contributi di Gamester e Papalla che a loro volta hanno deviato dalla tua deviazione, preferisco seguire la loro traccia, meno impegnativa per me in questo momento delle tue bellissime parole a Francesco. Riprenderò in un\'altra occasione il mio sfogo contro la colpevole indifferenza dei frequentatori di questo sito.
<BR>
<BR>Racconto allora come, un ragazzo diversamente abile, abbia fatto vincere qualche anno fa una partita di campionato alla nostra U12.
<BR>
<BR>Alfredo, protagonista di un capitolo del libro “Il fango e l’orgoglio”, non mancava mai ad un allenamento: puntuale come un orologio, era il primo ad entrare in campo e l’ultimo a lasciarlo. Alto, bel fisico, si impegnava alla stregua degli altri, anzi forse più degli altri. Non era un fesso però e se poteva, non visto, saltare un esercizio impegnativo, non si faceva certo pregare. Ma le partite non gli piacevano: troppo faticose, troppo impegnative anche per lui con quel fisico da toro e poi quella palla che cadeva sempre da tutte le parti…. La domenica preferiva fare l’infermiere. Con la borsa sulle spalle, seguiva il medico ovunque pronto ad ogni suo ordine a passargli questa o qùella cosa. Un altro dei suoi compiti durante i tornei ed i concentramenti era quello di far entrare l’ambulanza nell’impianto e coordinare la comunicazioni del personale della croce rossa. Una domenica d’inverno all’Acquaacetosa la squadra aveva una partita facile facile che non doveva perdere per qestioni di classifica (se poi a qell’età si debba per forza vincere, vedete il 3D “Torneo Topolino”). Imperversando l’influenza, all’allenamento del venerdì, a malapena era stata racimolata la squadra per l’incontro. La domenica mattina, il problema dell’influenza diventa un dramma: alla conta, non si raggiungeva il numero minimo legale per poter giocare. La partita sarebbe stata persa a tavolino...
<BR>
<BR>Beh, avrete capito che quella mattina d’inverno la U12 dell’URC ha vinto una partita strana, pazza, divertente, una vera lezione di “champagne rugby” (forse esagero: “gassosa rugby”). Avrete anche capito che il merito della vittoria è stato tutto di Alfredo e questo lo hanno capito soprattutto i suoi compagni.
<BR>
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<BR>Racconto allora come, un ragazzo diversamente abile, abbia fatto vincere qualche anno fa una partita di campionato alla nostra U12.
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<BR>Alfredo, protagonista di un capitolo del libro “Il fango e l’orgoglio”, non mancava mai ad un allenamento: puntuale come un orologio, era il primo ad entrare in campo e l’ultimo a lasciarlo. Alto, bel fisico, si impegnava alla stregua degli altri, anzi forse più degli altri. Non era un fesso però e se poteva, non visto, saltare un esercizio impegnativo, non si faceva certo pregare. Ma le partite non gli piacevano: troppo faticose, troppo impegnative anche per lui con quel fisico da toro e poi quella palla che cadeva sempre da tutte le parti…. La domenica preferiva fare l’infermiere. Con la borsa sulle spalle, seguiva il medico ovunque pronto ad ogni suo ordine a passargli questa o qùella cosa. Un altro dei suoi compiti durante i tornei ed i concentramenti era quello di far entrare l’ambulanza nell’impianto e coordinare la comunicazioni del personale della croce rossa. Una domenica d’inverno all’Acquaacetosa la squadra aveva una partita facile facile che non doveva perdere per qestioni di classifica (se poi a qell’età si debba per forza vincere, vedete il 3D “Torneo Topolino”). Imperversando l’influenza, all’allenamento del venerdì, a malapena era stata racimolata la squadra per l’incontro. La domenica mattina, il problema dell’influenza diventa un dramma: alla conta, non si raggiungeva il numero minimo legale per poter giocare. La partita sarebbe stata persa a tavolino...
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<BR>Beh, avrete capito che quella mattina d’inverno la U12 dell’URC ha vinto una partita strana, pazza, divertente, una vera lezione di “champagne rugby” (forse esagero: “gassosa rugby”). Avrete anche capito che il merito della vittoria è stato tutto di Alfredo e questo lo hanno capito soprattutto i suoi compagni.
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A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela
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egon
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- Iscritto il: 15 ott 2004, 0:00
Martirep, \"la mia deviazione\" dalla tua traccia iniziale era voluta e intenzionale.
<BR>Non posso condividere questa tua affermazione:
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<BR>\"Riprenderò in un\'altra occasione il mio sfogo contro la colpevole indifferenza dei frequentatori di questo sito.\"
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<BR>Chi non ha scritto neanche una riga o chi non ha contribuito economicamente, o in altra misura, nella causa di Francesco non é \"automaticamente\" indifferente al sua dramma umano. Certo, avrei preferito anch\'io una maggiore partecipazione in quella discussione di allora ma ora, dopo diverso tempo, mi rendo conto che non ho il diritto di giudicare il \"modo\" in cui gli individui decidono o non decidono di manifestare il proprio pensiero e la propria sensibilità in merito ai tanti accadimenti della vita.
<BR>Molte persone che frequento, e che mi piace considerare \"amiche\", in questo luogo non hanno lasciato traccia \"evidente\" delle loro emozioni a tal proposito. Eppure non ho smesso di frequentarle e non ho maturato nei loro confronti alcun genere di acredine. Ho scelto di rispettare e di \"capire\" la loro posizione \"silente\". Per coloro che mi sono sconosciuti ho deciso altrettanto..... Certo, ci saranno stati e ci saranno sempre \"gli indifferenti\". E quanti saranno stati a leggere l\'articolo che raccontava la storia di Francesco e a non provare nulla.... Il vuoto emotivo più totale. Non ti sto dicendo di non adirarti per quell\'evolversi dei fatti e di non sperare di cambiare lo stato delle cose. Come pensi che io mi senta quando vedo che molti thred insulsi sono \"gonfiati\" a dismisura dalla partecipazione superficiale di molti utenti? Penso che un conto sia un legittimo \"alleggerimento\" di molte tensioni che si accomulano nel Forum (vedi il \"caso Pier12345\" oppure \"un normale\" calo dell\'interesse collettivo rispetto a molte tematiche legate al rugby \"partecipato\") e un altro é perdere tempo con sciocchezze e bestialità gratuite. Ma questo é solo un mio parere personale....
<BR>Cerchiamo, nel confronto con \"l\'altro\", ciò che ci avvicina e ciò che ci allontana. \"Un piccolo passo indietro\" nell\'ascoltare e nel capire il nostro prossimo. Evitare di giudicare a priori tutto e tutti senza aver speso del tempo \"a comprendere\" i molteplici punti di vista. E\' dura, durissima ma alla fine ne vale sempre la pena. E te lo dice una \"collerica\" in perenne conflitto con tutto l\'universo conosciuto.....
<BR>Spero di aver chiarito la mia posizione e il mio pensiero. Comunque, ti chiedo scusa per aver \"sabotato\" la tua discussione. Ho sbagliato e ne faccio pubblica ammenda.
<BR>Un cordiale saluto.
<BR>
<BR>
<BR>Giuliana
<BR>Non posso condividere questa tua affermazione:
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<BR>\"Riprenderò in un\'altra occasione il mio sfogo contro la colpevole indifferenza dei frequentatori di questo sito.\"
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<BR>Chi non ha scritto neanche una riga o chi non ha contribuito economicamente, o in altra misura, nella causa di Francesco non é \"automaticamente\" indifferente al sua dramma umano. Certo, avrei preferito anch\'io una maggiore partecipazione in quella discussione di allora ma ora, dopo diverso tempo, mi rendo conto che non ho il diritto di giudicare il \"modo\" in cui gli individui decidono o non decidono di manifestare il proprio pensiero e la propria sensibilità in merito ai tanti accadimenti della vita.
<BR>Molte persone che frequento, e che mi piace considerare \"amiche\", in questo luogo non hanno lasciato traccia \"evidente\" delle loro emozioni a tal proposito. Eppure non ho smesso di frequentarle e non ho maturato nei loro confronti alcun genere di acredine. Ho scelto di rispettare e di \"capire\" la loro posizione \"silente\". Per coloro che mi sono sconosciuti ho deciso altrettanto..... Certo, ci saranno stati e ci saranno sempre \"gli indifferenti\". E quanti saranno stati a leggere l\'articolo che raccontava la storia di Francesco e a non provare nulla.... Il vuoto emotivo più totale. Non ti sto dicendo di non adirarti per quell\'evolversi dei fatti e di non sperare di cambiare lo stato delle cose. Come pensi che io mi senta quando vedo che molti thred insulsi sono \"gonfiati\" a dismisura dalla partecipazione superficiale di molti utenti? Penso che un conto sia un legittimo \"alleggerimento\" di molte tensioni che si accomulano nel Forum (vedi il \"caso Pier12345\" oppure \"un normale\" calo dell\'interesse collettivo rispetto a molte tematiche legate al rugby \"partecipato\") e un altro é perdere tempo con sciocchezze e bestialità gratuite. Ma questo é solo un mio parere personale....
<BR>Cerchiamo, nel confronto con \"l\'altro\", ciò che ci avvicina e ciò che ci allontana. \"Un piccolo passo indietro\" nell\'ascoltare e nel capire il nostro prossimo. Evitare di giudicare a priori tutto e tutti senza aver speso del tempo \"a comprendere\" i molteplici punti di vista. E\' dura, durissima ma alla fine ne vale sempre la pena. E te lo dice una \"collerica\" in perenne conflitto con tutto l\'universo conosciuto.....
<BR>Spero di aver chiarito la mia posizione e il mio pensiero. Comunque, ti chiedo scusa per aver \"sabotato\" la tua discussione. Ho sbagliato e ne faccio pubblica ammenda.
<BR>Un cordiale saluto.
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<BR>Giuliana
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Petolo
- Messaggi: 2538
- Iscritto il: 27 ott 2003, 0:00
- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
Io sono uno di quelli che finora non ha scritto una riga su Francesco. O sul Tsunami, per buona misura e per includere tragedie di massa oltre che casi individuali.
<BR>
<BR>Che ne sapete di cio\' che penso? O di cio\' che provo? Chi siamo per giudicare chi tace? Sapete se io ho fatto nulla di pratico per il tsunami? Sapete se per caso chi e\' rimasto in silenzio lo ha fatto per indifferenza? O magari per modestia, o per rispetto, per non invadere la privacy e la dignita\' altrui, perche\' non si e\' sicuri se intromettersi farebbe bene o male? E non parlo solo delle vittima, ma anche semplicemente della sensibilita\' di chi legge e basta.
<BR>
<BR>Credete che sia bello vedere centinaia di sconosciuti piagnucolanti che si accalcano sui familiari al funerale di un caro scomparso? Chissa\' se quei familiari lo vedono come conforto, o come un dovere, come delle forche caudine in cui devono passare. Non tutti reagiscono allo stesso modo.
<BR>
<BR>Odio sbandierare e rimbrottare, ma ho lavorato per 3 anni in un centro per lesioni spinali, spendendo la giornata con chi sa che non potra\' piu\' camminare, o a volte anche solo muovere un dito, cercando di capire cosa accade, come stanno veramente le cose. E ancora oggi non capisconiente di cio\' che veramente succede, ma ho capito che alcune cose NON succedono necessariamente in tutti i casi. In particolare scoperto con l\'esperienza che molti luoghi comuni riguardo questo tema sono una facile via d\'uscita morale per chi assiste, ma non per chi e\' personalmente colpito.
<BR>
<BR>-Alcuni dicono che chi ha voglia di lottare puo\' sconfiggere la paralisi: NON E\' VERO
<BR>
<BR>-Alcuni dicono che queste tragedie aiutano a crescere e tendono a farti maturare: NON E\' VERO
<BR>
<BR>-Alcuni dicono che il sostegno di tanti, anche sconosciuti, conta moltissimo e ti aiuta ad attraversare i periodi difficili: NON E\' VERO
<BR>
<BR>Allora tra tante incertezze dite pure la vostra, ma per favore rispettate il silenzio, grazie.
<BR>
<BR>Che ne sapete di cio\' che penso? O di cio\' che provo? Chi siamo per giudicare chi tace? Sapete se io ho fatto nulla di pratico per il tsunami? Sapete se per caso chi e\' rimasto in silenzio lo ha fatto per indifferenza? O magari per modestia, o per rispetto, per non invadere la privacy e la dignita\' altrui, perche\' non si e\' sicuri se intromettersi farebbe bene o male? E non parlo solo delle vittima, ma anche semplicemente della sensibilita\' di chi legge e basta.
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<BR>Credete che sia bello vedere centinaia di sconosciuti piagnucolanti che si accalcano sui familiari al funerale di un caro scomparso? Chissa\' se quei familiari lo vedono come conforto, o come un dovere, come delle forche caudine in cui devono passare. Non tutti reagiscono allo stesso modo.
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<BR>Odio sbandierare e rimbrottare, ma ho lavorato per 3 anni in un centro per lesioni spinali, spendendo la giornata con chi sa che non potra\' piu\' camminare, o a volte anche solo muovere un dito, cercando di capire cosa accade, come stanno veramente le cose. E ancora oggi non capisconiente di cio\' che veramente succede, ma ho capito che alcune cose NON succedono necessariamente in tutti i casi. In particolare scoperto con l\'esperienza che molti luoghi comuni riguardo questo tema sono una facile via d\'uscita morale per chi assiste, ma non per chi e\' personalmente colpito.
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<BR>-Alcuni dicono che chi ha voglia di lottare puo\' sconfiggere la paralisi: NON E\' VERO
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<BR>-Alcuni dicono che queste tragedie aiutano a crescere e tendono a farti maturare: NON E\' VERO
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<BR>-Alcuni dicono che il sostegno di tanti, anche sconosciuti, conta moltissimo e ti aiuta ad attraversare i periodi difficili: NON E\' VERO
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<BR>Allora tra tante incertezze dite pure la vostra, ma per favore rispettate il silenzio, grazie.
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
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Petolo
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- Iscritto il: 27 ott 2003, 0:00
- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
Giuliana, non c\'e\' un destinatario. Tutti noi ci troviamo in situazioni in cui ci convinciamo di voler fare del bene a persone che soffrono e di cui veniamo a sapere, mentre in realta\' stiamo cercando di trattare la nostra ansia. Come medico lo faccio tutti i giorni, e\' un fatto che accetto. Ognuno di noi deve aiutare la propria coscienza a sopravvivere in qualche modo, e a volte un metodo e\' quello di farlo pesare ad altri. E anche questo lo accetto, ma solo fino al punto in cui anche per gli altri diventa un problema e allora finita la comprensione sbottano. E a ragione.
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.