<!-- BBCode Start --><I>Dal sito \'\'rugbyfrascati.it\'\' guestbook</I><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR>Quando un vincitore commette un errore dice:\"mi sono sbagliato\".
<BR>Quando un perdente commette un errore dice :\"Non e colpa mia\".
<BR>Un vincitore lavora più duramente di un perdente ed ha più tempo libero; un perdente e sempre \"troppo occupato\" per fare quello che e necessario.
<BR>Un vincitore affronta e supera un problema.
<BR>Un perdente ci gira intorno e non riesce mai a superarlo.
<BR>Un vincitore si compromette, un perdente fa promesse.
<BR>Un vincitore dice: \"sono bravo, ma non cosi bravo come mi piacerebbe essere\".
<BR>Un perdente dice: \"io non sono cosi male come tanta altra gente\".
<BR>Un vincitore ascolta, capisce e risponde.
<BR>Un perdente aspetta solamente che arrivi il suo turno per parlare.
<BR>Un vincitore rispetta quelli che sono migliori di lui e tenta di imparare qualcosa da loro.
<BR>Un perdente li disprezza e cerca soltanto di trovare i loro difetti.
<BR>Un vincitore si sente responsabile per qualcosa di più di quello che e\' soltanto il suo lavoro; un perdente non collabora e dice sempre \"io faccio solo il mio dovere\".
<BR>Un vincitore dice: \"devo trovare un modo migliore di farlo\".
<BR>Un perdente dice: \"abbiamo sempre fatto in questo modo\".
<BR>Un vincitore come te condivide questo messaggio con i suoi amici; un perdente, come gli altri, è egoista e lo tiene solo per se stesso...
<BR>
Inviato da Frascati
Moderatori: Emy77, Ref, user234483, billingham, ale.com
-
Zony
- Site Admin

- Messaggi: 139
- Iscritto il: 2 dic 2002, 0:00
- Località: itinerante!!!
- Contatta:
-
leon69
- Messaggi: 178
- Iscritto il: 18 mar 2005, 0:00
-
i-ching
- Messaggi: 1652
- Iscritto il: 23 nov 2004, 0:00
<BR>FRASCATI, LA CITTA\' DEL VINO
<BR>
<BR>Se vuoi trascorrere una vacanza serena, varia e che ti lasci un buon ricordo, indipendentemente dal tempo che hai a disposizione, è importante che tu scelga un luogo che unisca solide tradizioni storiche, culturali e gastronomiche ad una ricettività moderna che non ti faccia rimpiangere le comodità della città. In questo modo sei libero di scegliere il tuo soggiorno personalizzato: rustico o comodo, d\'epoca o moderno
<BR>
<BR>Frascati e\' situata nella periferia di Roma Sud, esattamente nella zona rurale dei Castelli Romani distanti da Roma circa 12 km .
<BR>Frascati risulta tuttavia ben collegata sia a Roma sia i paesi vicini , non che alle maggiori tratte autostradali sia in direzione Sud sia in direzione Nord. Per giungere a Frascati da Roma si puo anche percorrere la SS Tuscolana , uscendo da Roma , si attraversano sino a giungere dopo circa 12 km a Frascati.
<BR>Per i collegamenti non stradali si possono utilizzare sia le autolinee C.O.T.R.A.L ( partenze ogni ora dal capolinea Roma-Anagnina sulla linea Roma/Anagnina - Rocca Priora) oppure attraverso il collegamento ferroviario dalla Stazione termini di Roma per la stazione di Frascati
<BR>
<BR>LA STORIA
<BR>
<BR>Il nome di Frascati compare per la prima volta nel “Liber Pontificialis” verso la metà del secolo IX dell’era cristiana . Nelle vite di Leone IV e Benedetto III è riportato che questi papi elargirono doni ad alcune chiese situate “in Frascata”. Tre esattamente : S.Vincenzo, S. Sebastiano e S. Maria. Le prime due sono totalmente scomparse ai giorni nostri mentre la terza corrisponde a S.Maria in Vivario, edificata tra le rovine del Vivaium di una grande villa romana di cui si sono riconosciuti due terrazzamenti. Ben delineato ed evidenziato urbanisticamente resta ancora oggi quello superiore, la “bassi villae” , ove si annidò il primitivo nucleo dell’abitato di Frascati. Questa villa esisteva già in età repubblicana. Dagli eruditi del Rinascimento fu attribuita erroneamente a Lucullo a cui invece sembrano appartenere i ruderi rinvenuti tra le ville Torlonia e Muti. In età imperiale la villa appartenne a C. Passieno Crispo, secondo marito nonchè vittima di Agrippina. Passò poi ai Flavi e di ciò resta memoria nel culto di S.Flavia Domitilla, perseguitata assieme al marito Flavio Clemente da Domiziano, certamente per la fede cristiana .
<BR>. Comunque nel sito dell’odierna Frascati dovevano trovarsi altri edifici di carattere pubblico, dato che qui, più o meno in corrispondenza di Piazza S. Pietro, esisteva nell’antichità un importante compitum, un incrocio di strade che collegavano Roma con Tuscolo, l’Ager Labicanus (la via Labicana poi divenuta Casilina) con la via Latina e l’Ager Albanus (via Appia). Ma poiché del suo passato romano Frascati non ha conservato che scarse tracce, è impossibile ricostruirne fasi e vicende. Poi più nulla per secoli: né documenti, né resti archeologici (a parte le testimonianze paleocristiane nel suburbio) fino al IX secolo, quando forse Frascati apparteneva alla Chiesa romana. Nel 1200 troviamo di nuovo menzione della città che intanto aveva accolto parte degli abitanti di Tuscolo, distrutta nel 1191. In quell’anno Innocenzo III concesse la chiesa di S.Maria in Frascata al Capitolo Lateranense. Tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV secolo Frascati assunse probabilmente una certa importanza come attesterebbero il rifacimento della chiesa di S.Maria e la costruzione del campanile, monumento più cospicuo della Frascati medioevale. La “cattività avignonese” prima e il Grande Scisma poi precipitarono il Lazio nel caos e nella miseria fino alla fine del ‘400. In questo tormentato periodo Frascati è ricordata come un “castrum”, un semplice centro fortificato. Passò più volte in mano ai Colonna finchè con Pio II venne governata direttamente da un Prefetto del Palazzo Pontificio. Continuò però a passare di mano in mano: Camera Apostolica, Lucrezia Borgia, Lucrezia della Rovere, Marcantonio Colonna. Quest’ultimo le dette un interessante statuto nel 1515. Successivamente divenne proprietà della famiglia Farnese e Paolo III che nel 1538 aveva concesso a Frascati il titolo di “civitas” col nome di Tusculum novum, e dotò la città anche nel primo piano regolatore affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Il volto di Frascati divenne dignitoso ed elegante, sicché, calata sull’Italia la Pax hispanica col trattato di Cateau-Cambrésis nel 1559, le grandi famiglie cardinalizie investirono i loro
<BR> capitali in opere di grande prestigio sociale. Comincia l’epoca delle fastose ville tardo-ri-nascimentali e barocche. Le ville Aldobrandini, Ruffinella (questa del ‘700), Lancellotti, Falconieri, Mondragone, Parisi, Muti, Grazioli, per limitarci alle più note, costituiscono ancora oggi la meraviglia di Frascati.La città attraversa senza scosse gli anni dell’Illuminismo, della Restaurazione e del Romanticismo. A scuoterne il torpore, arriva nel 1856 la ferrovia, è la prima costruita nello stato pontificio ed una delle prime in Italia.Divenuta italiana dopo la caduta dello Stato Pontificio, Frascati cambia ancora aspetto: distrutte le antiche porte si costruisce l’imponente muraglione a sostegno della via pensile Regina Margherita. Frascati rientra brutalmente nella storia alla fine del 1941 quando vi si installa il Comando Supremo Tedesco per il Mediterraneo, agli ordini del feldmaresciallo Kesselring. La città bombardata l’8 settembre 1943, fu distrutta al 90% e migliaia furono le vittime sepolte sotto le macerie.
<BR>Attualmente Frascati è un importante centro residenziale caratterizzato dalla vicinanza con Roma, è infatti uno dei paesi più vicini alla capitale e dalle terrazze panoramiche ci si rende perfettamente conto della vicinanza con la metropoli. Discreta importanza delle attività commerciali, tra le più fiorenti della zona, e delle attività di ristorazione: famose le \"fraschette\", meta di comitive di gitanti fuori porta fino a qualche decennio fa e adesso di turisti in cerca di un tuffo nel passato.
<BR>
<BR>Il vino \"Castelli Romani\" D.O.C. è stato l’ultimo, in ordine di tempo, ad essere riconosciuto. La guerra delle botti: già negli anni ’60, all’epoca dei primi riconoscimenti, si pose la questione se preferire una sola denominazione per tutta la zona o singoli riconoscimenti per ogni territorio. La vicenda fu dibattuta con tale foga da passare alla storia con la denominazione di \"Guerra delle botti\". Prevalse, per molte motivazioni, la scelta di riconoscere zona per zona, ma ora, con la nuova Legge, tutto è superato, poiché essa consente la coesistenza di due D.O.C. sugli stessi vigneti, lasciando al produttore la facoltà di optare per l’una o per l’altra al momento della vendemmia. La funzione della doppia D.O.C. e della D.O.C. Castelli Romani: molti produttori offrono vini da monovitigno — generalmente la Malvasia puntinata, detta anche del Lazio o Greco — per soddisfare tutte le più varie esigenze dei consumatori; oppure, in zone ove è tutelata la sola produzione del bianco, producono anche vini rossi in piccole pregevoli quantità. Ora, con la D.O.C. Castelli Romani, anche i rossi con gli apprezzati novelli sono tutelati e così i rosati da essi derivati, vini che vantano molti estimatori. Sia i vini bianchi che quelli rossi o rosati, sono comunque caratterizzati dalla fragranza dei fiori dell’uva e dalla piacevolezza nel berli, un bicchieredopo l’altro, con tutte le vivande ed anche fuori pasto.
<BR>
<BR> GENNAIO
<BR>Festa di S.Antonio abate
<BR>FEBBRAIO
<BR>Carnevale Tuscolano
<BR>MAGGIO
<BR>Festa dei Santi patroni Filippo e Giacomo
<BR>GIUGNO
<BR>La Lumacata
<BR>LUGLIO
<BR>Festival delle Ville Tuscolane
<BR>Il piacere di leggere
<BR>OTTOBRE/MAGGIO
<BR>La stagione della biblioteca
<BR>
<BR>
<BR> MUSEO ETIOPICO
<BR>Ha sede nel cinquecentesco convento dei cappuccini, aperto nel 1909, vi è esposta la collezione raccolta dal grande missionario cardinale G. Massaia(1809-1886) durante il suo lungo apostolato in etiopia. Armi, suppellettili, costumi e ricordi.
<BR>
<BR>Via Cardinal Massaia, 26
<BR>Tel. 06 94286601 / 06 9420143
<BR>e-mail: <a href="mailto:capfrasc@ofmcap.org" target="_new">capfrasc@ofmcap.org</a>
<BR>
<BR>ORARIO
<BR>Aperto tutti i giorni, dalle 9 alle12.00 e dalle 15.30 alle 18.00
<BR>Entrata a offerta libera
<BR>
<BR>
<BR>MUSEO TUSCOLANO
<BR>Reperti archeologici dal territorio dell\'antica Tusculum, le cui rovine sono visibili a 5 Km ad est (teatro, anfiteatro, foro, la cosiddetta \"villa di Cicerone\" ed una cisterna arcaica con volta ad ogiva forse del VI sec. a.C.).
<BR>
<BR>Palazzo Vesovile, Piazza Paolo III
<BR>
<BR>
<BR>VILLA ALDOBRANDINI
<BR>La più famosa e scenografica delle ville Frascatane. Vi lavorarono insigni architetti quali G. della Porta, C. Maderno e G. Fontana (sec. XVI-XVIII). L\'ingresso è settecentesco. Nelle famose sale, affreschi seicenteschi di scuola romana. Superbo parco a terrazzi, grotte, statue, cascatelle e giochi d\'acqua.
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>VILLA FALCONIERI
<BR>Costruita verso la metà del sec. XVI, venne ampliata nel \'600 dal Borromini. Pitture del Ferri e del Maratta. Parco.
<BR>
<BR>TUSCOLO
<BR>E\' all\'incirca l\'antica terra dove il leggendario Telegono, figlio di Ulisse e di Circe, fondò la città, che storicamente risale al IX sec. a.C. e fu resa potente della Lega Sacrale Albana, prima di cadere sotto il predominio romano.
<BR>Tusculum infatti fu sconfitta da Roma al Lago Regilio intorno al 500 a.C., quando al Comando dei Latini era il Dittatore Tuscolano Ottavio Mamilio, genero di Tarquinio il Superbo. La derivazione del nome conferma l\'antichità della combattiva città latina. Tusculum, secondo Festo, è in relazione con i Tusci, Etruschi; tale interpretazione è sostenuta tra gli studiosi moderni dello Schulze. Nella zona non si sono tuttavia trovate tracce di cultura etrusca. E\' invece documentato l\'influsso delle antiche pratiche religiose greche. Giove era comunque la divinità più venerata, come dimostrano i ruderi del tempio sull\'arce, e di due simulacri del dio scoperti nei pressi. Sullo stesso spiazzo dell\' Acropoli sorgeva anche il tempio ai Dioscuri, Castore e Polluce, distrutto nel medioevo.
<BR>La cittadinanza romana di Tusculum risale all\'anno 380 a.C.; allorché i romani la occuparono per annetterla, dopo molti anni, alla tribù Papiria; ma Roma soppresse tutte le magistrature militari e giurisdizionale della città latina e vi lasciò solo quelle incaricate della polizia e del mercato, ossia gli edili. Ben presto Tusculum cominciò a destare l\'interesse dei ceti più rappresentativi ed autorevoli del popolo romano; la Mamilia, la Porcia, la Fulvia, la Fonteia e la Corumcaria. Molti nobili vi possedevano lussuose ville data l\'amenità del luogo e l\'abbondanza dell\'acqua.Si accede al Tuscolo per la strada che ha inizio a Piazza Marconi in Frascati, sulla sinistra della Villa Aldobrandini, lasciando a destra la Via Cardinal Massaia si prosegue per circa quattro chilometri e si raggiunge la zona dove riaffiorano le vestigia dell\'anfiteatro, ancora in gran parte nascosto. Era un armonioso edificio di forma ellittica, destinati agli spettacoli tra gladiatori e fiere o a quello dei ginnasti. L\'anfiteatro poteva ospitare 3000 spettatori e aveva un diametro di m 53 x 80 (l\'arena m 48 x 29). Era costruito in opera reticolata (il conglomerato di sassi e calcestruzzo, detto opera cementicia, era esternamente rivestito di piccole bozze di pietra che regolarizzano la superficie dandole l\'aspetto di una rete a fitte maglie).
<BR>La costruzione risale al II sec. d.C., come dimostrano i bolli su mattoni trovati sul posto: un secolo dopo la costruzione dello anfiteatro Flavio, cioè il Colosseo. Più in basso, verso nord-est, si conservano i resti di un portico. Verso la parte orientale dell\'anfiteatro sono i ruderi attribuiti alla Villa di Tiberio, qui trasferitosi da Capri, dove viveva con Antonia, vedova di Druso. Scoperta nel cinquecento come Villa di Cicerone (ivi furono ritrovate sculture ed una statua) fu oggetto di molti studi; oggi si può affermare che gli avanzi visibili costituivano una terrazza e un complesso di robuste costruzioni. Nella zona furono fatti ritrovamenti, di altre ville appartenenti a nomi illustri, anche se non si è potuto dimostrare che la vera Villa di Cicerone, dove il grande oratore scrisse \"Le Tuscolane\", si trovasse nella zona finora esplorata. E\' un fatto che la villa rustica sui Colli Laziali servì al riposo specialmente degli uomini politici. Perciò le ville furono tutte sontuose: ricche nella costruzione, vaste ed ombrose.
<BR>Tra parchi e boschetti si ergeva il praetorium o palazzo, grande atrio, portici, comodissime e decoratissime stanze alla greca. Sulla parte più alta della villa una o più riserve di acqua pluviale alimentavano le terme private e le fontane dei giardini, popolate di ninfe e di tritoni. v\'erano palestre e biblioteche, reparti riservati agli ospiti, altri per l\'actor, per il vicillus e per altri addetti alla custodia, oltre le scuderie. Nei dintorni furono scoperti i resti della villa dei Quintilli, di quelle di Passieno Crispo, di Matidia Augusta e forse, quella di Asinio Pollione. Sul lato settentrionale dell\'arce (indicata attualmente da un\'altra croce) si vedono avanzi di mura: esse cingevano le abitazioni di un gruppo di coloni condottivi ai tempi di Silla II sec. a.C.. Vi è anche una piccola scoperta con volta a ogiva, opera pregevolissima che risale ai secoli V-Vi a.C..
<BR>
<BR>L\'ampio spiazzo dovette ospitare il Foro di Tusculum. Sul lato orientale dopo un breve tratto di antica strada lastricata, sono i resti abbastanza ben conservati, di un grazioso teatro del I sec. a.C. dove un\'iscrizione ricorda la visita del papa Gregorio XVI nel 1839 a Maria Cristina, vedova di Carlo felice, la quale aveva patrocinato gli scavi amando molto Frascati. La regina aveva anche finanziato la preziosa opera del Canina : \"Descrizione dell\'antica Tuscolo\". La cavea di questo piccolo teatro conteneva 1500 spettatori. Si notano bene cospicue parti del vomitoria (uscite laterali), il piano circolare del coro e dell\'orchestra, i pilastri che sorreggevano i tribunali per i magistrati che presenziavano agli spettacoli, la porta regia, al cento della cavea, vari ambienti dietro la scena. Scendendo verso la cosiddetta Via dei Sepolcri, nella parte bassa (Molara), vi si scorgono altri resti di monumenti e sculture. In epoca medioevale, nel secolo XI, tra le rovine dell\'antica Tusculum si insediò la potente famiglia dei Teofilatti che prese il nome di Conti di Tuscolo, divenuti celebri per il dominio assoluto su tutta l\'area dei Colli Albani. Con la fine del dominio dei Crescenzi in Roma, essi riuscirono ad impadronirsi del Papato. Un loro rampollo Teofilatto, fu fatto papa giovanissimo nel 1033 con il nome di Benedetto IX e fu questo uno dei periodi più neri della storia della Chiesa. L\'aperta ostilità dell\'aristocrazia romana lo indusse a lasciare la tiara: la cedette, ricevendone una pensione vitalizia, a Giovanni Graziano, assurto alla cattedra con il nome di Gregorio VI. Ma tale atmosfera favorì l\'avvento dei primi papi stranieri. Il sentimento di indipendenza da Roma portò alla distruzione definitiva dell\'antico baluardo Tuscolano, all\'alba del 17 aprile 1191.
<BR>Con la fine di Tuscolo, fu anche il tracollo di Roma della potente famiglia dei Conti di Tuscolo uno dei cui discendenti diede origine alla non meno importante famiglia dei Colonna.
<BR>Oggi, pur essendo un luogo di interesse storico/archeologico, è utilizzato per fare scampagnate e gite turistiche.
<BR>
<BR>GASTRONOMIA
<BR>A Frascati aleggia il ricordo di una tradizione conviviale antichissima legata ad uno stile di vita che non è esatto definire godereccio, ma indubbiamente rilassante.
<BR>Girando a piedi per le strette strade a saliscendi del cento può ancora capitare di ritrovarsi in un angolo nascosto dove davvero il tempo si è fermato: un\'osteria, quattro tavoli, avventori locali di media e tarda età che si godono il fresco bevendo un leggero vinello dei Castelli. La cucina romanesca è piena di piatti antichissimi e genuini come la minestra di pasta e fagioli o di pasta e broccoli con le cotiche, la zuppa di arzilla con i broccoli, la stracciatella, il pancotto con il pomodoro, la zuppa di ventresca, riso e cicoria e la minestra di fave.
<BR>Le pastasciutte hanno il loro piatto re nelle fettuccine (note fin dai tempi dell\'Impero Romano), altro piatto divenuto classico nella categoria dei primi sono gli spaghetti all\'amatriciana o gli spaghetti cacio e pepe (realizzato con abbondante pepe e pecorino romano grattugiato).La Porchetta da assaggiare assolutamente visto che qui la fanno da maestri, con il pane casareccio cotto ancora con il forno a legna; infine i deliziosi tozzetti (dolci con nocciole) da intingere nel vino o le \"Pupazze\" con due seni per il latte ed uno per il vino.
<BR>
<BR>Se vuoi trascorrere una vacanza serena, varia e che ti lasci un buon ricordo, indipendentemente dal tempo che hai a disposizione, è importante che tu scelga un luogo che unisca solide tradizioni storiche, culturali e gastronomiche ad una ricettività moderna che non ti faccia rimpiangere le comodità della città. In questo modo sei libero di scegliere il tuo soggiorno personalizzato: rustico o comodo, d\'epoca o moderno
<BR>
<BR>Frascati e\' situata nella periferia di Roma Sud, esattamente nella zona rurale dei Castelli Romani distanti da Roma circa 12 km .
<BR>Frascati risulta tuttavia ben collegata sia a Roma sia i paesi vicini , non che alle maggiori tratte autostradali sia in direzione Sud sia in direzione Nord. Per giungere a Frascati da Roma si puo anche percorrere la SS Tuscolana , uscendo da Roma , si attraversano sino a giungere dopo circa 12 km a Frascati.
<BR>Per i collegamenti non stradali si possono utilizzare sia le autolinee C.O.T.R.A.L ( partenze ogni ora dal capolinea Roma-Anagnina sulla linea Roma/Anagnina - Rocca Priora) oppure attraverso il collegamento ferroviario dalla Stazione termini di Roma per la stazione di Frascati
<BR>
<BR>LA STORIA
<BR>
<BR>Il nome di Frascati compare per la prima volta nel “Liber Pontificialis” verso la metà del secolo IX dell’era cristiana . Nelle vite di Leone IV e Benedetto III è riportato che questi papi elargirono doni ad alcune chiese situate “in Frascata”. Tre esattamente : S.Vincenzo, S. Sebastiano e S. Maria. Le prime due sono totalmente scomparse ai giorni nostri mentre la terza corrisponde a S.Maria in Vivario, edificata tra le rovine del Vivaium di una grande villa romana di cui si sono riconosciuti due terrazzamenti. Ben delineato ed evidenziato urbanisticamente resta ancora oggi quello superiore, la “bassi villae” , ove si annidò il primitivo nucleo dell’abitato di Frascati. Questa villa esisteva già in età repubblicana. Dagli eruditi del Rinascimento fu attribuita erroneamente a Lucullo a cui invece sembrano appartenere i ruderi rinvenuti tra le ville Torlonia e Muti. In età imperiale la villa appartenne a C. Passieno Crispo, secondo marito nonchè vittima di Agrippina. Passò poi ai Flavi e di ciò resta memoria nel culto di S.Flavia Domitilla, perseguitata assieme al marito Flavio Clemente da Domiziano, certamente per la fede cristiana .
<BR>. Comunque nel sito dell’odierna Frascati dovevano trovarsi altri edifici di carattere pubblico, dato che qui, più o meno in corrispondenza di Piazza S. Pietro, esisteva nell’antichità un importante compitum, un incrocio di strade che collegavano Roma con Tuscolo, l’Ager Labicanus (la via Labicana poi divenuta Casilina) con la via Latina e l’Ager Albanus (via Appia). Ma poiché del suo passato romano Frascati non ha conservato che scarse tracce, è impossibile ricostruirne fasi e vicende. Poi più nulla per secoli: né documenti, né resti archeologici (a parte le testimonianze paleocristiane nel suburbio) fino al IX secolo, quando forse Frascati apparteneva alla Chiesa romana. Nel 1200 troviamo di nuovo menzione della città che intanto aveva accolto parte degli abitanti di Tuscolo, distrutta nel 1191. In quell’anno Innocenzo III concesse la chiesa di S.Maria in Frascata al Capitolo Lateranense. Tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV secolo Frascati assunse probabilmente una certa importanza come attesterebbero il rifacimento della chiesa di S.Maria e la costruzione del campanile, monumento più cospicuo della Frascati medioevale. La “cattività avignonese” prima e il Grande Scisma poi precipitarono il Lazio nel caos e nella miseria fino alla fine del ‘400. In questo tormentato periodo Frascati è ricordata come un “castrum”, un semplice centro fortificato. Passò più volte in mano ai Colonna finchè con Pio II venne governata direttamente da un Prefetto del Palazzo Pontificio. Continuò però a passare di mano in mano: Camera Apostolica, Lucrezia Borgia, Lucrezia della Rovere, Marcantonio Colonna. Quest’ultimo le dette un interessante statuto nel 1515. Successivamente divenne proprietà della famiglia Farnese e Paolo III che nel 1538 aveva concesso a Frascati il titolo di “civitas” col nome di Tusculum novum, e dotò la città anche nel primo piano regolatore affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Il volto di Frascati divenne dignitoso ed elegante, sicché, calata sull’Italia la Pax hispanica col trattato di Cateau-Cambrésis nel 1559, le grandi famiglie cardinalizie investirono i loro
<BR> capitali in opere di grande prestigio sociale. Comincia l’epoca delle fastose ville tardo-ri-nascimentali e barocche. Le ville Aldobrandini, Ruffinella (questa del ‘700), Lancellotti, Falconieri, Mondragone, Parisi, Muti, Grazioli, per limitarci alle più note, costituiscono ancora oggi la meraviglia di Frascati.La città attraversa senza scosse gli anni dell’Illuminismo, della Restaurazione e del Romanticismo. A scuoterne il torpore, arriva nel 1856 la ferrovia, è la prima costruita nello stato pontificio ed una delle prime in Italia.Divenuta italiana dopo la caduta dello Stato Pontificio, Frascati cambia ancora aspetto: distrutte le antiche porte si costruisce l’imponente muraglione a sostegno della via pensile Regina Margherita. Frascati rientra brutalmente nella storia alla fine del 1941 quando vi si installa il Comando Supremo Tedesco per il Mediterraneo, agli ordini del feldmaresciallo Kesselring. La città bombardata l’8 settembre 1943, fu distrutta al 90% e migliaia furono le vittime sepolte sotto le macerie.
<BR>Attualmente Frascati è un importante centro residenziale caratterizzato dalla vicinanza con Roma, è infatti uno dei paesi più vicini alla capitale e dalle terrazze panoramiche ci si rende perfettamente conto della vicinanza con la metropoli. Discreta importanza delle attività commerciali, tra le più fiorenti della zona, e delle attività di ristorazione: famose le \"fraschette\", meta di comitive di gitanti fuori porta fino a qualche decennio fa e adesso di turisti in cerca di un tuffo nel passato.
<BR>
<BR>Il vino \"Castelli Romani\" D.O.C. è stato l’ultimo, in ordine di tempo, ad essere riconosciuto. La guerra delle botti: già negli anni ’60, all’epoca dei primi riconoscimenti, si pose la questione se preferire una sola denominazione per tutta la zona o singoli riconoscimenti per ogni territorio. La vicenda fu dibattuta con tale foga da passare alla storia con la denominazione di \"Guerra delle botti\". Prevalse, per molte motivazioni, la scelta di riconoscere zona per zona, ma ora, con la nuova Legge, tutto è superato, poiché essa consente la coesistenza di due D.O.C. sugli stessi vigneti, lasciando al produttore la facoltà di optare per l’una o per l’altra al momento della vendemmia. La funzione della doppia D.O.C. e della D.O.C. Castelli Romani: molti produttori offrono vini da monovitigno — generalmente la Malvasia puntinata, detta anche del Lazio o Greco — per soddisfare tutte le più varie esigenze dei consumatori; oppure, in zone ove è tutelata la sola produzione del bianco, producono anche vini rossi in piccole pregevoli quantità. Ora, con la D.O.C. Castelli Romani, anche i rossi con gli apprezzati novelli sono tutelati e così i rosati da essi derivati, vini che vantano molti estimatori. Sia i vini bianchi che quelli rossi o rosati, sono comunque caratterizzati dalla fragranza dei fiori dell’uva e dalla piacevolezza nel berli, un bicchieredopo l’altro, con tutte le vivande ed anche fuori pasto.
<BR>
<BR> GENNAIO
<BR>Festa di S.Antonio abate
<BR>FEBBRAIO
<BR>Carnevale Tuscolano
<BR>MAGGIO
<BR>Festa dei Santi patroni Filippo e Giacomo
<BR>GIUGNO
<BR>La Lumacata
<BR>LUGLIO
<BR>Festival delle Ville Tuscolane
<BR>Il piacere di leggere
<BR>OTTOBRE/MAGGIO
<BR>La stagione della biblioteca
<BR>
<BR>
<BR> MUSEO ETIOPICO
<BR>Ha sede nel cinquecentesco convento dei cappuccini, aperto nel 1909, vi è esposta la collezione raccolta dal grande missionario cardinale G. Massaia(1809-1886) durante il suo lungo apostolato in etiopia. Armi, suppellettili, costumi e ricordi.
<BR>
<BR>Via Cardinal Massaia, 26
<BR>Tel. 06 94286601 / 06 9420143
<BR>e-mail: <a href="mailto:capfrasc@ofmcap.org" target="_new">capfrasc@ofmcap.org</a>
<BR>
<BR>ORARIO
<BR>Aperto tutti i giorni, dalle 9 alle12.00 e dalle 15.30 alle 18.00
<BR>Entrata a offerta libera
<BR>
<BR>
<BR>MUSEO TUSCOLANO
<BR>Reperti archeologici dal territorio dell\'antica Tusculum, le cui rovine sono visibili a 5 Km ad est (teatro, anfiteatro, foro, la cosiddetta \"villa di Cicerone\" ed una cisterna arcaica con volta ad ogiva forse del VI sec. a.C.).
<BR>
<BR>Palazzo Vesovile, Piazza Paolo III
<BR>
<BR>
<BR>VILLA ALDOBRANDINI
<BR>La più famosa e scenografica delle ville Frascatane. Vi lavorarono insigni architetti quali G. della Porta, C. Maderno e G. Fontana (sec. XVI-XVIII). L\'ingresso è settecentesco. Nelle famose sale, affreschi seicenteschi di scuola romana. Superbo parco a terrazzi, grotte, statue, cascatelle e giochi d\'acqua.
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>VILLA FALCONIERI
<BR>Costruita verso la metà del sec. XVI, venne ampliata nel \'600 dal Borromini. Pitture del Ferri e del Maratta. Parco.
<BR>
<BR>TUSCOLO
<BR>E\' all\'incirca l\'antica terra dove il leggendario Telegono, figlio di Ulisse e di Circe, fondò la città, che storicamente risale al IX sec. a.C. e fu resa potente della Lega Sacrale Albana, prima di cadere sotto il predominio romano.
<BR>Tusculum infatti fu sconfitta da Roma al Lago Regilio intorno al 500 a.C., quando al Comando dei Latini era il Dittatore Tuscolano Ottavio Mamilio, genero di Tarquinio il Superbo. La derivazione del nome conferma l\'antichità della combattiva città latina. Tusculum, secondo Festo, è in relazione con i Tusci, Etruschi; tale interpretazione è sostenuta tra gli studiosi moderni dello Schulze. Nella zona non si sono tuttavia trovate tracce di cultura etrusca. E\' invece documentato l\'influsso delle antiche pratiche religiose greche. Giove era comunque la divinità più venerata, come dimostrano i ruderi del tempio sull\'arce, e di due simulacri del dio scoperti nei pressi. Sullo stesso spiazzo dell\' Acropoli sorgeva anche il tempio ai Dioscuri, Castore e Polluce, distrutto nel medioevo.
<BR>La cittadinanza romana di Tusculum risale all\'anno 380 a.C.; allorché i romani la occuparono per annetterla, dopo molti anni, alla tribù Papiria; ma Roma soppresse tutte le magistrature militari e giurisdizionale della città latina e vi lasciò solo quelle incaricate della polizia e del mercato, ossia gli edili. Ben presto Tusculum cominciò a destare l\'interesse dei ceti più rappresentativi ed autorevoli del popolo romano; la Mamilia, la Porcia, la Fulvia, la Fonteia e la Corumcaria. Molti nobili vi possedevano lussuose ville data l\'amenità del luogo e l\'abbondanza dell\'acqua.Si accede al Tuscolo per la strada che ha inizio a Piazza Marconi in Frascati, sulla sinistra della Villa Aldobrandini, lasciando a destra la Via Cardinal Massaia si prosegue per circa quattro chilometri e si raggiunge la zona dove riaffiorano le vestigia dell\'anfiteatro, ancora in gran parte nascosto. Era un armonioso edificio di forma ellittica, destinati agli spettacoli tra gladiatori e fiere o a quello dei ginnasti. L\'anfiteatro poteva ospitare 3000 spettatori e aveva un diametro di m 53 x 80 (l\'arena m 48 x 29). Era costruito in opera reticolata (il conglomerato di sassi e calcestruzzo, detto opera cementicia, era esternamente rivestito di piccole bozze di pietra che regolarizzano la superficie dandole l\'aspetto di una rete a fitte maglie).
<BR>La costruzione risale al II sec. d.C., come dimostrano i bolli su mattoni trovati sul posto: un secolo dopo la costruzione dello anfiteatro Flavio, cioè il Colosseo. Più in basso, verso nord-est, si conservano i resti di un portico. Verso la parte orientale dell\'anfiteatro sono i ruderi attribuiti alla Villa di Tiberio, qui trasferitosi da Capri, dove viveva con Antonia, vedova di Druso. Scoperta nel cinquecento come Villa di Cicerone (ivi furono ritrovate sculture ed una statua) fu oggetto di molti studi; oggi si può affermare che gli avanzi visibili costituivano una terrazza e un complesso di robuste costruzioni. Nella zona furono fatti ritrovamenti, di altre ville appartenenti a nomi illustri, anche se non si è potuto dimostrare che la vera Villa di Cicerone, dove il grande oratore scrisse \"Le Tuscolane\", si trovasse nella zona finora esplorata. E\' un fatto che la villa rustica sui Colli Laziali servì al riposo specialmente degli uomini politici. Perciò le ville furono tutte sontuose: ricche nella costruzione, vaste ed ombrose.
<BR>Tra parchi e boschetti si ergeva il praetorium o palazzo, grande atrio, portici, comodissime e decoratissime stanze alla greca. Sulla parte più alta della villa una o più riserve di acqua pluviale alimentavano le terme private e le fontane dei giardini, popolate di ninfe e di tritoni. v\'erano palestre e biblioteche, reparti riservati agli ospiti, altri per l\'actor, per il vicillus e per altri addetti alla custodia, oltre le scuderie. Nei dintorni furono scoperti i resti della villa dei Quintilli, di quelle di Passieno Crispo, di Matidia Augusta e forse, quella di Asinio Pollione. Sul lato settentrionale dell\'arce (indicata attualmente da un\'altra croce) si vedono avanzi di mura: esse cingevano le abitazioni di un gruppo di coloni condottivi ai tempi di Silla II sec. a.C.. Vi è anche una piccola scoperta con volta a ogiva, opera pregevolissima che risale ai secoli V-Vi a.C..
<BR>
<BR>L\'ampio spiazzo dovette ospitare il Foro di Tusculum. Sul lato orientale dopo un breve tratto di antica strada lastricata, sono i resti abbastanza ben conservati, di un grazioso teatro del I sec. a.C. dove un\'iscrizione ricorda la visita del papa Gregorio XVI nel 1839 a Maria Cristina, vedova di Carlo felice, la quale aveva patrocinato gli scavi amando molto Frascati. La regina aveva anche finanziato la preziosa opera del Canina : \"Descrizione dell\'antica Tuscolo\". La cavea di questo piccolo teatro conteneva 1500 spettatori. Si notano bene cospicue parti del vomitoria (uscite laterali), il piano circolare del coro e dell\'orchestra, i pilastri che sorreggevano i tribunali per i magistrati che presenziavano agli spettacoli, la porta regia, al cento della cavea, vari ambienti dietro la scena. Scendendo verso la cosiddetta Via dei Sepolcri, nella parte bassa (Molara), vi si scorgono altri resti di monumenti e sculture. In epoca medioevale, nel secolo XI, tra le rovine dell\'antica Tusculum si insediò la potente famiglia dei Teofilatti che prese il nome di Conti di Tuscolo, divenuti celebri per il dominio assoluto su tutta l\'area dei Colli Albani. Con la fine del dominio dei Crescenzi in Roma, essi riuscirono ad impadronirsi del Papato. Un loro rampollo Teofilatto, fu fatto papa giovanissimo nel 1033 con il nome di Benedetto IX e fu questo uno dei periodi più neri della storia della Chiesa. L\'aperta ostilità dell\'aristocrazia romana lo indusse a lasciare la tiara: la cedette, ricevendone una pensione vitalizia, a Giovanni Graziano, assurto alla cattedra con il nome di Gregorio VI. Ma tale atmosfera favorì l\'avvento dei primi papi stranieri. Il sentimento di indipendenza da Roma portò alla distruzione definitiva dell\'antico baluardo Tuscolano, all\'alba del 17 aprile 1191.
<BR>Con la fine di Tuscolo, fu anche il tracollo di Roma della potente famiglia dei Conti di Tuscolo uno dei cui discendenti diede origine alla non meno importante famiglia dei Colonna.
<BR>Oggi, pur essendo un luogo di interesse storico/archeologico, è utilizzato per fare scampagnate e gite turistiche.
<BR>
<BR>GASTRONOMIA
<BR>A Frascati aleggia il ricordo di una tradizione conviviale antichissima legata ad uno stile di vita che non è esatto definire godereccio, ma indubbiamente rilassante.
<BR>Girando a piedi per le strette strade a saliscendi del cento può ancora capitare di ritrovarsi in un angolo nascosto dove davvero il tempo si è fermato: un\'osteria, quattro tavoli, avventori locali di media e tarda età che si godono il fresco bevendo un leggero vinello dei Castelli. La cucina romanesca è piena di piatti antichissimi e genuini come la minestra di pasta e fagioli o di pasta e broccoli con le cotiche, la zuppa di arzilla con i broccoli, la stracciatella, il pancotto con il pomodoro, la zuppa di ventresca, riso e cicoria e la minestra di fave.
<BR>Le pastasciutte hanno il loro piatto re nelle fettuccine (note fin dai tempi dell\'Impero Romano), altro piatto divenuto classico nella categoria dei primi sono gli spaghetti all\'amatriciana o gli spaghetti cacio e pepe (realizzato con abbondante pepe e pecorino romano grattugiato).La Porchetta da assaggiare assolutamente visto che qui la fanno da maestri, con il pane casareccio cotto ancora con il forno a legna; infine i deliziosi tozzetti (dolci con nocciole) da intingere nel vino o le \"Pupazze\" con due seni per il latte ed uno per il vino.